STORIE DI CITTA’ / di Patrizio Tosetto
Enrico Berlinguer in una intervista anni ’70, alla domanda se si entusiasmasse nel leggere rispose: “soprattutto rileggere”. Si incontrano e si capiscono cose prima non colte. Per me è venuta l’ età per rileggere e ” vago” nella mia fornitissima biblioteca . Un po’ per mettere a posto ed un po’ per cercare qualcosa. Credo che vi capiti di cercare qualcosa di non ben definito rendendovi conto che la situazione diventerà razionale quando si troverà il tutto. E mi imbatto su un libro. Italo Fontana : “Non sulle mie scale” .Veloce rilettura. Zona San Salvarlo, un psicoanalista cerca invano di liberarsi di spacciatori di colore che hanno occupato l’androne di casa sua. Danno fastidio a tutti e spaventano le pazienti che da lui vanno in analisi. Storie di questo nostro mondo di ordinaria follia. Dunque dove sta la novità o la “scoperta” ? Editato il 3 gennaio del 2001. Proprio così, storie che si sviluppavano già nel secolo scorso. Quasi vent’anni fa. Come è possibile che i nostri potenti della terra si siano presentati così impreparati all’attuale caos? Questa miscellanea tra droga, traffico di armi, terrorismo, integralismo islamico ,bombe anarchiche contro Casa Pound e fascisti e Salvini che vogliono ” inchiodare i clandestini sul bagnasciuga “.Clandestini profughi che scappano da guerre e dalla fame. Scappano da qualcosa di molto più tragico che tentare una fuga a volte finita in fondo al Mediterraneo. Noi divisi tra accoglienza tout court e rimpatri e basta. Mi sa che la storia ripetendosi è più tragica di prima. Un dramma che non riesce neppure a trasformarsi in farsa. Troppi morti nelle guerre nel mediterraneo. in America Latina tra il Messico e gli Usa. Persino l’Australia considerata dai respingitori nostrani come modello ha una città al nord interamente abusiva di clandestini. L’aumento demografico fa il resto complicando questi fenomeni. E i potenti della terra? Prima giravano la testa per non vedere, oggi bisticciano sul non fare. Inglesi contro i francesi e francesi contro gli italiani. Purtroppo ho ritrovato quel personale pessimismo che da oltre 25 anni mi accompagna. A tutti noi chiedo: muoviamoci. Ho paura che tutto non sia sotto controllo. Sfuggito dalle nostre mani e capacità.
Patrizio Tosetto
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