Le poesie di Alessia Savoini
Lo stridio di un sogno si perse nell’aria come fa la nube di fumo prodotta dall’ardore del tabacco. Per convenzione, si fa risalire l’origine dell’uomo alla corsa in un prato, capace di pensare al concetto e di storpiare un’idea, ma non in grado di collegarli nella medesima forma manifesta del divino. Egli urla e si dimena ogni qual volta si sente nascere, o forse morire: dal pensiero di Dio si staccò per essere feto; muore una volta per venire al mondo, poi cambia abito e nasce di nuovo, in un nuovo sé.Così da scalatore di fronde e cortecce diventò scrittore: ciò che riposa nel silenzio del mondo ora scaturisce egli con le sue mani; fu così che l’artista riconobbe in sé il divino. E quella potenza che un tempo mosse le cose altro non è che la sua voglia di creare. E il bambino, felice e sopraffatto, capisce di star nascendo, mentre il mondo crede di vederlo morire.
Alessia Savoini
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