Da questa settimana il Torinese inizia a pubblicare alcune poesie di Alessia Savoini. Nasce nel 1994, a Borgomanero. Trascorre la sua adolescenza fluendo negli sguardi di artisti e nel respiro di antichi poeti, soffocando nei polmoni l’umido sudore degli alberi, in quella zona tra i due laghi, in cui permarrà fino a poco dopo il diploma, conseguito nel 2012 presso il liceo Scientifico.Vive un anno a Biella, per poi trasferirsi definitivamente a Torino, dove frequenta il corso di laurea in Educazione Professionale. E’ autrice di una raccolta di poesie, che prese forma nel 2009, ed è affascinata da tutto ciò che è arte, espressione e segue lo stile di vita dello yoga.È uno spirito libero in continuo fluire, ama venire a contatto con più realtà possibili e rimodellarsi ogni qualvolta una nuova dimensione individuale si incontra con la sua, senza perdere i valori di base. Promotrice del lasciarsi emozionare, con le sue poesie, avverse alla rigidità della metrica, si reinventa nel mestiere di emozionatrice.
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“Amore, conoscenza, distacco“
C’era una volta, in un definito punto del respiro cosmico, l’intima illusione di rimanere. Solo l’audace nel suo ammirare il blu cielo si chiede quanto lontano stia guardando e il suo fluire scorre nelle vene dell’universo. Pulsa nell’esplosione delle stelle e scalpita nei piedini del feto, che si fa largo nel grembo della madre terra, a germogliar sulle più alte vette un seme, a cui prima o poi verrà voglia di svegliarsi.
Sul monte un’altalena. Andare forte era ragion per cui, toccare con la punta dei piedi quell’astrazione che crea un vuoto nostalgico, il confine tra un posto sentito come sicuro e ciò che non ci è concesso vedere. In quel background di allucinazioni, tornare indietro è violento, ma stare vicino è logorante e fa male. Quanto tempo ancora si può godere di questo altalenarsi?
Che importa se distanti il mondo non accorcia le sue misure. Potrei innamorarmi di chiunque nello sguardo rifletta il panorama del mondo, di cui è bello far parte senza sentirsi appartenere. E quello sguardo sul mondo, quello stesso panorama che scrutano i miei occhi, in una vastità di realtà quante sono le entità a crearla, lo osservo nei tuoi, buchi neri in cui scivola il colore d’iride, portali d’accesso al tuo microcosmo e sentirmici a casa. Ti guardo e scorgo tutte le possibili esistenze in cui avrei scelto quell’illusorio punto dello spazio – tempo in cui saremmo esistiti insieme. E sapere che in ogni altrove ti potrei solo amare.
Alessia Savoini
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