STORIE DI CITTA’ / di Patrizio Tosetto
Sapete che c’è? Sono stufo d’ essere dalla parte dei perdenti. Accordo tra Torino e Milano sul Salone del Libro? Mi hanno insegnato che l’accordo è il frutto di una mediazione tra due parti. In questo caso vedo solo l’imposizione del capoluogo lombardo con le sue regole.
Proprio così, e non mi sembra che Milano sia la capitale d’Italia. Mi sembra che il ministro competente abbia fatto il notaio redigendo ciò che il sindaco di Milano Giuseppe Sala gli dettava. Ed i nostri amministratori? Hanno sostenuto : tutto sotto controllo, la concorrenza ci può fare solo del bene.
Sicuro? Forse per chi in età da pensione sta solo aspettando di andare, appunto, in pensione per un meritato riposo. Sicuramente non per i nostri figli che sarebbero voluti rimanere a lavorare o studiare nella nostra città.
Si continuano ad aprire pizzerie o trattorie che durano una stagione lasciando a vario titolo debiti ai fornitori. Sono solo piagnistei? Sono solo stufo. Alternative? Si entra, purtroppo nell’ambito di ciò che avrebbero potuto fare e non hanno voluto o saputo fare.Una città che non reagisce. Con Nuove delusioni. Cara sindaca Chiara Appendino lo ammettiamo… non capiamo.
Lei è per antonomasia il nuovo che avanza. Anzi è stata votata per la novità che voleva rappresentare… e sottoscrive quest’accordo? Almeno dico di non accettare la concomitanza.Ma no, diciamola tutta non accettare un tavolo di discussione e trattativa e far da sé, a meno che il governo ci abbia messo del suo, fatto che a noi sfugge e saremo contenti di sbagliarci. Non accettare, sempre in forme democratiche s’intende.Essere possibilisti ed ottimisti è una colpa.Torino non deve morire. Ma vedo troppi treni che passano o che “fermano” in altre stazioni.
Personalmente, almeno non nel mio nome, visto che continuo ad amare questa città.