Marzo 2016- Pagina 19

Hollywood sotto la lente (imperfetta) dei Coen

PIANETA CINEMA a cura di Elio Rabbione

CLOONEY FILM

Nella Capitol Pictures che riecheggia la Mgm dei “favolosi” ma le favole sono ben altra cosa anni Cinquanta, Eddie Mannix si aggirava come insostituibile braccio destro di Luis Mayer a tenere a bada i piccoli capricci e i grandi vizi delle star hollywoodiane o a far girare alla perfezione i tabellini di marcia dei tanti film in lavorazione affidatigli, come un buon padre comprensivo o come un inflessibile giudice, fatti i conti con le necessità. Era definito fixer, vale a dire riparatore o piuttosto maneggione, se si vuole storicamente dar retta ad un suo ritratto non del tutto irreprensibile, sposato e risposato, un bel mucchietto di amanti e amichette, incline alla violenza (anche familiare), forse non del tutto estraneo al “suicidio” di quel tale George Reeves che, amico stretto della signora Mannix, s’era visto a poco a poco scivolar via il successo del suo Superman televisivo. Ritratto opposto a quello spiritualizzato che i fratelli Coen ci danno di lui nel loro ultimo Ave, Cesare, cattolico religiosissimo, pronto in confessione a mettere in conto anche le sigarette fumate, padre premuroso e marito tutto ritorno a casa, affabilità alla grande, preso da mille scrupoli se gli viene proposto di cambiar mestiere. film cesare2Al centro della vicenda, nel bene e nel male c’è lui, il perno, l’anima. Mentre negli studios si gira la storia di un centurione romano, Mannix (un eccellente Josh Brolin, in una delle sue prove migliori) deve governare il suo mondo di cartapesta, un attore belloccio e spericolato (un perennemente rintronato Alden Ehrenreich) tra le verdi praterie dei western catapultato dall’oggi al domani in una sophisticated comedy guidata da un regista facile facile a perdere la pazienza (Ralph Fiennes) per quel ragazzo che non sa proprio recitare, la stellina dei film acquatici (Scarlett Johansson alla maniera di Esther Williams) che al di là dei sorrisini che sfoggia sul set deve fare i conti con relazioni e nascituri che innervosiscono il grande capo, pronto a trovare per lei con tanto di scartoffie un marito e un padre, c’è il ballerino che sembra un nuovo Fred Astaire (un bravissimo Channing Tatum) ma che ha troppe simpatie per il mondo oltrecortina, c’è la coppia di arcigne sorelle (Tilda Swinton si sdoppia) che sguazza nei rumors e nelle quasi certezze, un misto tra Hedda Hopper e Louella Parsons. C’è il centurione sopraccitato (un perfetto George Clooney, imbranatissimo, un habitué a scordarsi le battute), rapito per conto di un gruppo di sceneggiatori “comunisti” siamo del resto negli anni del maccartismo: e Ave, Cesare è il lato grottesco e buffo del recente film su Dalton Trumbo -, capitanati dalle teorie e dai pensieri alti di Herbert Marcuse, in rivolta tra l’altro per le sottopaghe di cui sono vittime. Si ride, o meglio si sorride (imperdibile il cameo di Frances McDormand, distratta montatrice) spesso, spessissimo, perché i Coen sceneggiatori imbastiscono spezzoni e battute degni del sorriso, perché esprimono con infinita saggezza il loro amore ma io direi anche il loro odio senza mezze misure, e ce lo mostrano chiaro e tondo, per gli angoli un po’ bui della settima arte per il cinema, perché a piacere camminano dentro un gran firmamento con il loro andare e venire attraverso ogni forma cinematografica, con il senso dello spettacolo che da diciassette pellicole (più due episodi) in qua si portano appresso: però anche qui dal momento che certo non siamo allo stato di grazia e dalle parti di Fargo o Il grande Lebowski o Non è un paese per vecchi, questi sì vere punte di diamante – hanno l’aria di promettere molto più di quanto poi in realtà ti offrono. ave cesare filmAlla parola fine ti lasciano spiazzato, ti alzi dalla poltrona del cinema con la paura che la grande, piacevolissima costruzione che ti sei visto edificare in 106 minuti ti si sgonfi all’improvviso, ti rendi conto che l’intelligenza, le citazioni, le criptiche allusioni, l’architettura raffinata, le graffiate e il sarcasmo e quant’altro non sono poi il capolavoro che ti hanno promesso. Le tre o quattro storie che nascono e finiscono attraversano lo schermo e si perdono nel buio della sala. L’andatura del racconto, la voce fuori campo che ti riporta ai Cinquanta pieni, con quel bel doppiaggio altisonante, importante e “ricco”, l’apporto filologico e l’accanita passione, il grande contributo delle prove interpretative (qualcuna eccezionale davvero), la ricostruzione dei differenti set, il gioco del cinema nel cinema, la fotografia dell’abituale Roger Deakins, sono lì a testimoniare la (quasi) riuscita del film: ma manca ancora qualcosa di più robusto, fuori del sorriso, qualcosa che allontani del tutto il termine “alta esercitazione” che all’uscita gira per la testa.

Silvio ha detto sì. Osvaldo Napoli candidato sindaco per Forza Italia

napoli osvaldoIl cav: ” È un altro protagonista del fare che si aggiunge a Bertolaso, a Parisi, a Lettieri nella strategia di Fi di offrire alle grandi città degli amministratori di vasta esperienza”

E alla fine, dopo le tante polemiche interne al partito sotto la Mole per i ritardi nella scelta del candidato sindaco di Torino e per la gestione delle attività sul territorio, Berlusconi ha sciolto la riserva: «Con Bertolaso – dice Forza Italia in una nota –  anche Osvaldo Napoli ha accettato la candidatura offertagli da Forza Italia a Torino». «Sono lieto che abbia risposto positivamente alla nostra proposta di candidarsi a Torino per le prossime elezioni amministrative – così anticipa la Stampa le parole di un successivo comunicato del cavaliere -. È un altro protagonista del fare che si aggiunge a Bertolaso, a Parisi, a Lettieri nella strategia di Fi di offrire alle grandi città degli amministratori di vasta esperienza operativa, amministrativa e gestionale».  Ora si vedranno le reazioni degli alleati.

Accoltellato per strada muore a 30 anni

POLIZIA CROCETTATestimoni  hanno visto fuggire un uomo coi capelli grigi e con un cappello stile texano

Aveva 30 anni il cittadino romeno morto accoltellato in strada, in Barriera di Milano a Torino. L’omicidio è avvenuto in piazza Bottesini. Dei testimoni  hanno visto fuggire un uomo coi capelli grigi e con un cappello stile texano. Pare che l’aggressione sia avvenuta dopo un litigio per futili motivi. Il 118 ha riscontrato una decina di coltellate inferte alla vittima. Indaga la squadra mobile.

(Foto: il Torinese)

Quanti comuni fioriti nella guida di Asproflor

FIORI SINDACI COMUNEAlla Mostra Regionale di San Giuseppe

E’ freschissima di stampa la nona edizione della “Guida ai Comuni Fioriti d’Italia”, edita da Asproflor, l’Associazione dei produttori florovivaisti, presieduta da Renzo Marconi. E sono molti i centri del Piemonte e della Valle d’Aosta ad essere inseriti nella prestigiosa pubblicazione tra quelli che erano stati premiati ad Alba nell’autunno scorso. Ogni Comune Fiorito (sono su tutto il territorio nazionale, ma in particolare in Piemonte ed in Valle d’Aosta) viene presentato sinteticamente per le sue caratteristiche e sono indicatele strutture di ospitalità ed accoglienza e cosa c’è da vedere e quali manifestazioni si svolgono nei rispettivi territori. La “Guida ai Comuni Fioriti d’Italia” verrà presentata, in anteprima piemontese, alla Mostra regionale di San Giuseppe a Casale Monferrato, che si tiene al Palafiere nel Quartiere Fieristico della Cittadella, nello stand dei Comuni Fioriti e di Coniolo Fiori, mercoledì 16 marzo, alle ore 20, con l’intervento di Agostino Giusto per Asproflor e del sindaco di Coniolo, Vincenzo Amich. Lo stand è a cura dei Comuni Fioriti ed in particolare di Coniolo, centro della collina monferrina che ogni anno organizza “Coniolo Fiori” che, inserito nel contenitore Riso e Rose in Monferrato, ne costituisce un elemento portante ed è in grado di attirare, oltre ai visitatori, espositori da tutta Italia a partire dalla Provincia di Pistoia in Toscana e dal suo distretto florovivaistico, senza dimenticare i vivaisti monferrini, in particolare i Vivai Varallo (curatore dell’allestimento floreale di Coniolo Fiori alla Mostra di San Giuseppe).

Questo l’elenco dei Comuni Fioriti inseriti nella guida:
Aci Bonaccorsi (Sicilia)
Agliè (Piemonte)
Alba (Piemonte)
Albano Vercellese (Piemonte)
Alto (Piemonte)
Andorno Micca (Piemonte)
Antey Saint Andrè (Valle d’Aosta)
Anzola d’Ossola (Piemonte)
Arco (Trentino Alto Adige)
Armeno (Piemonte)
Avigliana (Piemonte)

Inail e Cip per lo sport tra i disabili del lavoro

INAIL

Sottoscritta la convenzione

E’ stata recentemente sottoscritta la convenzione tra il Cip – Comitato italiano paralimpico – Comitato regionale del Piemonte e la direzione regionale Inail Piemonte, da parte del presidente Cip subalpino, Silvia Bruno e di Alessandria Lanza, direttore regionale dell’Istituto. L’obiettivo è quello di promuovere la pratica sportiva agonistica ed amatoriale tra le persone che presentano disabilità da lavoro. Sono intervenuti Luca Pancalli, presidente nazionale Cip e l’atleta Silvia De Maria.

Massimo Iaretti

 

Se il bilancio è "pop": Torino prima in Italia e in Europa

Pop può essere anche il bilancio. Lo dimostra per primo in Italia e in Europa il Comune di Torino, che ha redatto il Popular Financial Reporting, uno strumento contabile che rappresenta le performance degli enti pubblici locali, su base integrata. La partenza è concepire il bilancio comunale integrato, in ottica di consolidamento, con i dati contabili delle società e delle organizzazioni (fondazioni, associazioni) che il Comune delega nell’erogazione dei servizi per i cittadini

di Paolo Pietro Biancone*

perna foto mole mongolfiera

Per dirla in parole POP, il bilancio diventa non più un adempimento per addetti ai lavori, ma diventa uno strumento per decidere e condividere con tutti coloro che sono interessati alle politiche e alle strategie dell’azienda pubblica locale. In primo luogo, il bilancio POP, largamente diffuso da ormai molti anni nei Paesi anglosassoni (USA, Canada, Australia), si configura come elemento di stimolo alla partecipazione e al confronto, favorendo il coinvolgimento di tutti i “portatori d’interesse”, dalle famiglie alle associazioni di volontariato, dalle imprese alle organizzazioni sindacali, dai professionisti agli studenti, agli anziani, alle persone con disabilità.

Le idee dei cittadini sono una preziosa risorsa di cui ogni amministratore pubblico deve sempre fare tesoro. Per questo motivo, il Popular Financial Reporting del Comune di Torino, frutto della collaborazione scientifica del Dipartimento di Management dell’Università di Torino, rappresenta uno strumento assai efficace per invogliare le persone a far sentire la propria voce a proposito dei bisogni del territorio in cui vivono, lavorano e trascorrono il loro tempo libero e, al contempo, per spingere a fornire utili indicazioni per la definizione dei programmi di governo della Città. E’ un documento alla base di una più ampia innovazione culturale sia scientifica, in quanto rivede il bilancio in ottica di semplicità e accessibilità ai non addetti ai lavori, sia aziendale, in quanto l’azienda deve compiere sforzi di identità e organizzativi per riuscire a redigere un documento che comporta il coinvolgimento di tutte le aree aziendali e di tutto il gruppo di aziende che gravitano intorno al Comune.
Cruciale è anche il piano di diffusione del documento, che deve essere strutturato, capillare e sfruttare tutti i canali per la condivisione e il confronto: in questo la rete aiuta.

Le sfide lanciate nell’introduzione del bilancio POP sono molte e presentano non poche difficoltà a livello di cambiamento culturale e organizzativo: la prima tra tutte è studiare contenuti che siano adeguati alle aspettative dei portatori di interesse, per lo più non addetti ai lavori, nel rispetto della normativa di bilancio, che non va mai disattesa. Il percorso del bilancio POP è ancora lungo, ma è iniziato. I dettagli del bilancio POP della Città di Torino sono sul sito della Città e sulle relative pagine social.

* Director of the European Research Center for Islamic Finance

Editor in Chief European Journal of Islamic Finance

Department of Management

University of Turin

(foto: il Torinese)

Lunedì 14 Marzo alle ore 9.00, presso l’Aula Santander del Nuovo Polo Didattico di Corso Unione Sovietica 218/bis, si svolge l’evento di presentazione del primo “Popular Financial Reporting” in Italia, realizzato nell’ambito del corso di dottorato in Business and Management del Dipartimento di Management, coordinato dal prof. Paolo Biancone.

Programma:
Ore 9.15 Interventi di apertura
Gianmaria Ajani, Magnifico Rettore dell’Università di Torino
Piero Fassino, Sindaco di Torino
Valter Cantino, Direttore del Dipartimento di Management
Davide Di Russo, Vice presidente del Consiglio Nazionale
Dottori commercialisti ed esperti contabili
Luigi Puddu, Professore ordinario di Ragioneria – Università di Torino
Ore 10.10 Presentazione del Popular Financial Reporting della Città:
Paolo Pietro Biancone, Coordinatore del Dottorato di ricerca
in Business Management – Università di Torino
Gianguido Passoni, Assessore al bilancio – Città di Torino
Silvana Secinaro, Ricercatrice – Università di Torino
Valerio Brescia, PhD candidate – Università di Torino

 

Brucia il passeggino, gemellini intossicati

vigili fuoco soccorsiSono intervenuti i vigili del fuoco e i sanitari del 118, che hanno trasportato i neonati al Regina Margherita

Due gemelli di soli due mesi sono rimasti intossicati a causa del fumo dell’incendio sviluppatosi nella notte in un palazzo di via Borsi, a Torino, poco dopo l’una. Le fiamme sono state appiccate al passeggino che i trovava nell’androne dell’edificio, che è stato fatto evacuare. Sono intervenuti i vigili del fuoco e i sanitari del 118, che hanno trasportato i neonati al Regina Margherita, dove ora sono ricoverati. La polizia sta indagando.

 
(Foto: archivio)

18 marzo: una giornata in memoria delle vittime del Bardo

tunisi cons4tunisi striscioneSarà approvata in Consiglio Comunale lunedì

La Città di Torino commemora  la strage terroristica nel museo Bardo a Tunisi, il 18 marzo dello scorso anno, con una Giornata in memoria delle vittime. La delibera per la ‘Giornata cittadina della memoria delle vittime innocenti dell’attentato al Museo del Bardo sarà approvata in Consiglio Comunale lunedì prossimo. La presidente della Commissione Legalità Fosca Nomis: “spero che  la ricorrenza diventi un’occasione per organizzare iniziative mirate al dialogo inter-culturale e inter-religioso, rafforzare la coesione sociale, e prevenire fenomeni di radicalizzazione violenta”.

(Foto: il Torinese)

Empowering women: Emanuela Allegra, grafica e illustratrice

Sabrina Allegra è una sociologa freelance specializzata in temi riguardanti il genere. Con il fotografo Stefano Di Marco ha realizzato un reportage  (Empowering women through their job and passion) focalizzando l’attenzione sull’empowerment delle donne attraverso la loro professione. Il reportage comprende sei storie di donne, corredate di foto

Di Sabrina Allegra www.womensocialinclusion.org 

Foto  di Stefano Di Marco www.stefanodimarco.com

allegra3

2/ EMANUELA ALLEGRA, GRAFICA E ILLUSTRATRICE

CHI È EMANUELA ALLEGRA?

Emanuela è un’illustratrice e artista grafica cosmopolita, creatrice e proprietaria del marchio MANDRILLO. Ormai da tre anni Emanuela vive nella capitale ungherese, Budapest, dove, oltre a riprodurre le sue grafiche su T-shirts, adesivi, posters e cartoline, realizza murales per i suoi clienti.Le grafiche di Emanuela nascono sempre dal disegno a mano libera e solo in un secondo momento elaborate, tramite i vari software in digitale. La fase finale per la produzione delle sue creazioni è la stampa sull’articolo prescelto.Come nelle altre interviste emerge dal racconto di Emanuela l’elemento chiave della passione:

 

mi appassiona e stimola ogni giorno disegnare ed elaborare nuove grafiche, vedere il risultato finale stampato, sperimentare nuove tecniche e materiali ed infine diffondere i miei prodotti nel mondo.

 

COME NASCE LA PASSIONE PER IL DISEGNO?

Emanuela inizia a disegnare presto, sin da piccola, e da allora non ha più smesso. La sua vena creativa impiega anni prima di trovare la forma a lei più congeniale, ma soprattutto il modo di concretizzarla professionalmente. Il potenziale artistico di Emanuela rischiava di affievolirsi nelle estenuanti ricerche di lavoro:

 

Inizialmente consultando le migliaia di offerte di lavoro per creativi provavo un grande senso di smarrimento o inettitudine. Infatti non riuscivo mai a rispecchiare e soddisfare le richieste delle offerte. Vengono richiesti anni di esperienza e conoscenze enormi a qualcuno che sta iniziando a muovere i primi passi nel mondo del lavoro, che pare decisamente un controsenso!

 

Dopo centinaia di curriculum inviati senza quasi mai ricevere risposta e scartando a priori le esperienze di internship come grafica, trattandosi di lavorare gratis o quasi, Emanuela prende in mano la sua vita decidendo di cominciare a viaggiare. Il viaggio fa esplodere in lei la necessità di disegnare per il puro e semplice bisogno personale, dando sfogo al suo istinto creativo. Un giorno incuriosita dalla possibilità di stampare i suoi disegni su T-shirt rimane elettrizzata dal risultato. L’apprezzamento dei suoi prodotti, prima tra i suoi amici e poi tra le persone intorno a lei, segna l’inizio della sua attività professionale, nata fondamentalmente ascoltando se stessa e la sua indole:

 

da lí in poi é stata solo questione di proseguire con coraggio ciò che si era rivelato con tanta spontaneitá.

 allegra2

 

LA SUA FONTE DI ISPIRAZIONE NELLA SUA PROFESSIONE?

Nel mondo dell’arte e della creatività l’ispirazione riveste un ruolo cruciale per l’artista. Per Emanuela è il mondo animale e in particolare quello delle scimmie, così sorprendentemente simili a noi, a fornirle l’ispirazione per le sue grafiche, talvolta esilaranti:

 

Guardo molti documentari sulla natura, trovo che le somiglianze tra l’uomo e gli animali aumentino il sentimento di appartenenza ad un unico grande gruppo che condivide la vita su questo Pianeta. Voler far sorridere é uno dei motivi che mi spingono a creare.

 

Emanuela e il suo estro creativo non sono mai avulsi dalla realtà circostante: gli incontri e gli episodi del quotidiano, spesso esorcizzati attraverso contenuti metaforici, hanno infatti un ruolo decisivo nella sua produzione grafica. Le relazioni umane e sociali sono, dunque, sempre presenti nella vita di Emanuela, rivelandosi una preziosa fonte di stimolo e arricchimento che ritrova anche nell’occupazione part-time che svolge a contatto con persone provenienti da tutto il mondo.

QUALI SONO LE DIFFICOLTÁ INCONTRATE IN AMBITO PROFESSIONALE?

Emanuela racconta di come sia stato difficile, inizialmente, applicare la sua passione ad una attività professionale concreta. Tradurre la propria passione nella professione desiderata non è affatto facile, ma una volta raggiunta questa consapevolezza bisogna fare bene attenzione a non fare calpestare i propri sogni dagli altri. Emanuela parla appunto di quale sfida sia stata affrontare il mondo esterno, in particolare:

 

i pregiudizi e i cosiddetti consigli delle persone comuni, quelle non specializzate nel mio ramo professionale e quelle che purtroppo non hanno avuto il coraggio di dar seguito alle proprie passioni.

 

Il rischio è sovente quello di demoralizzarsi convincendosi che tornare coi piedi per terra sia la soluzione più saggia, abbracciando schemi di vita standard e forse più rassicuranti, in un primo momento. Ma è proprio questo l’ostacolo più insidioso da superare: trovare la necessaria sicurezza in se stessi e il coraggio di rischiare mettendocela davvero tutta per realizzare i propri sogni.

allegra1

IN QUANTO DONNA?

La percezione di Emanuela è quella di una discriminazione di genere a priori, diffusa a “macchia d’olio” nella società di oggi, che si respira anche in ambito professionale. Ammette infatti di aver avuto esperienze di atteggiamenti machisti nei suoi confronti senza, tuttavia, essersene fatta intimorire.

QUANTO É IMPORTANTE AVERE UNA PERSONA DI RIFERIMENTO SU CUI CONTARE?

Emanuela ha avuto la fortuna di poter contare sul supporto di persone a lei care, familiari e amici. Nutre, inoltre, una profonda gratitudine nei confronti degli insegnanti della University of East London che, durante gli studi di Grafica e Illustrazione, le hanno trasferito con entusiasmo gli strumenti per la sua crescita individuale e professionale.Se il sostegno delle persone che ci circondano rappresenta un punto di forza nel processo di self-empowerment non bisogna, d’altro canto, trascurare l’emento più importante, emerso più volte nel corso delle interviste: il proprio coraggio.

 

quando si tratta di credere nel progetto di cui sei responsabile é imprescindibile trovare in se stessi il coraggio di rischiare e la forza di andare avanti, mettendo “un mattone sull’altro”, giorno per giorno, affinché il progetto si avveri.

 

OGGI LE DONNE SONO DAVVERO LIBERE DI SCEGLIERE IL LORO DESTINO?

Riflettendo sul concetto di discriminazione nei confronti delle donne, Emanuela parla di un atteggiamento discriminitorio quasi involontario le cui radici affondano nell’educazione e nella cultura interiorizzate fin dall’infanzia delle persone. In Ungheria, Paese in cui vive da tre anni, la situazione delle donne è formalmente paritaria rispetto agli uomini, a livello legale le donne sono tutelate tanto quanto gli uomini e godono dei diritti fondamentali.

Tuttavia, scavando negli strati più profondi della società ungherese, permangono, sia nella sfera pubblica che privata, atteggiamenti maschilisti secondo i quali, ad esempio, la donna sarebbe meno forte dell’uomo. All’interno della famiglia esiste ancora una forte divisione dei ruoli che vede l’uomo come fulcro economico della famiglia mentre la donna relegata nei panni di “serva”.

Adottare atteggiamenti, o comportamenti, denigratori e svalutativi nei confronti delle donne diventa una strategia per il mantenimento del potere da parte dell’uomo, preservando in questo modo lo squilibrio nei rapporti di genere.

Emanuela sottolinea quanto sia fondamentale che, nella lotta alla discriminazione e violenza di genere, siano proprio le donne le protagoniste del cambiamento rifiutando qualsiasi impostazione culturale che le vorrebbe sottomesse rispetto agli uomini. Parte del cambiamento sociale risiede, dunque, nelle menti delle donne, attraverso il superamento delle aspettative sociali di stampo tradizionalista e conservatore (la donna come “angelo del focolare”), ed evitando al tempo stesso il circolo vizioso dell’autovittimizzazione.

SOGNI E PROGETTI PER IL FUTURO?

Emanuela vuole continuare a crescere professionalmente su tutti i fronti: sia nell’esportazione delle T-shirt firmate MANDRILLO in tutto il mondo, che nella realizzazione di murales. Inoltre non esclude la possibilità di collaborare con altri artisti a qualche progetto stimolante!

EMANUELA ALLEGRA IN SINTESI?

Ottimista, determinata e creativa.

Alla San Giuseppe Arte in Fiera

E’ un progetto di contaminazione tra arte e pubblico non specializzato che tra le novità vedrà il posizionamento strategico all’inizio (ed alternativamente) alla fine del percorso fieristico

casale4

Nel contesto della settantesima edizione della Mostra Regionale di San Giuseppe, “Arteinfiera” tocca il prestigioso traguardo delle ventidue primavere. Quest’anno l’argomento è la “Metamorfosi come sogno”, curata da Piergiorgio Panelli che di Arteinfiera ne è stato l’ideatore. E’ un progetto di contaminazione tra arte e pubblico non specializzato che tra le novità vedrà il posizionamento strategico all’inizio (ed alternativamente) alla fine del percorso fieristico. La “Metamorfosi come sogno” ha il patrocinio dell’assessorato alle manifestazioni ed alla cultura del Comune di Casale e della Regione Piemonte e si avvale della collaborazione dell’impresa Manazza Gefra e dell’ipermercato “Lacasale2 Cittadella”, sponsor della pubblicazione che storicizza l’evento. Si tratta di un appuntamento che nel tempo ha visto quasi 300 artisti avvicendarsi negli allestimenti sempre particolari ed apprezzati dal pubblico, ed alcuni di loro scelti fra i giovani ora sono affermati a livello nazionale e di internazionale come Marco Mazzoni, Tamara Repetto, Corrado Bonomi, Marco Porta, Massimo Salvadori, Camillo Francia, Michelle Hold, Giugi Bassani, Giovanni Saldì, Max Ferrigno. Inoltre non è mancata nel corso del tempo la presenza di maestri quali Paolo Baratela, Mario Surbone, Giuseppe Campese, Enrico Colombotto Rosso, Gianpaolo Cavalli, Laura Rossi, Angelo Barile, Davide Minetti e tanti altri sempre nella filosofia di comunicare il piacere per il bello e la creatività nel contemporaneo.

Quest’anno i protagonisti dell’edizione dei settanta anni saranno:

Noemi Zami, Romano Scagliotti, Davide Bertin, Marco de Rosa, Giulia Boccalatte, Renato Luparia, Gabriella Siciliano, Gianni Colonna, Mara Melotti, Laura Chiarello.

 

 Massimo Iaretti