Il Carpe Diem di Varoufakis, il movimento della speranza

VAROUFAKIS1Sarà il tempo a decidere se Diem 25 potrà modificare l’Europa e, con essa, la storia dei prossimi anni. Al momento, però,  questo vento di cambiamento sembra dare risposte a chi si sentiva sperduto e deluso, regalando un nuovo sogno, una via diversa da percorrere

È partito partito da Torino il percorso italiano di Carpe Diem 25 (Diem 25) il movimento di idee e pensiero lanciato, qualche settimana fa, a Berlino, dall’ex ministro delle finanze ellenico Yanis Varoufakis finalizzato alla democratizzazione di un’Europa che sta perdendo la sua integrità morale e la sua anima. Al Campus Luigi Einaudi, giovedì 17 marzo 2016, Varoufakis ha ricevuto la cattedra ad honorem all’International University College, un riconoscimento che ha definito un “magnifico onore” e ha tenuto un’intensa lectio magistralis dal titolo “The Political Economics of an Epic Struggle”, durante la quale ha ripercorso i mesi che l’hanno visto coraggioso protagonista di una politica di sfida alle regole imposte dalla troika alla Grecia, regole inique destinate a far sprofondare ancora di più nella crisi e nell’indigenza un popolo impoverito e disperato, la sua battaglia solitaria contro la Germania, lotta conclusasi con le dimissioni a sorpresa il giorno successivo allo storico referendum con il quale i cittadini greci avevano pronunciato il proprio no forte e deciso a nuove politiche di austerità, ultimo disperato tentativo di difendere la primavera di Atene. Dopo alcuni mesi, Yanis Varoufakis torna ancora protagonista con un nuovo progetto, un nuovo modello che si pone come obiettivo quello di salvare un’Europa composta da democrazie, maVAROUFAKIS2 senza uno spirito democratico, in cui il demos è privato dei propri diritti e in cui sono un gruppo di tecnocrati a prendere le decisioni. Il manifesto sul quale si fonda Diem 25 parte dalla considerazione che i popoli europei hanno il diritto e il dovere di riprendere il controllo della loro Europa, basandosi su quattro fondamentali principi: nessun popolo europeo può essere libero se la democrazia di un altro viene violata; nessun popolo europeo può vivere nella dignità finché un altro ne è privato;  nessun popolo europeo può sperare di avere prosperità se è precipitato nell’insolvibilita’ e nella depressione permanenti; nessun  popolo europeo può svilupparsi senza impegni mentali per i suoi cittadini più modesti, senza sviluppo umano, equilibrio ecologico e determinazione a svincolarsi totalmente dalle energie fossili, in un mondo che cambia i suoi modi di funzionamento e non il clima del pianeta. Varoufakis, ancora una volta, offre un’opportunità, quella di riappropriarsi di una libertà di pensiero e di decisioni che ci è stata sottratta senza che nemmeno ce ne accorgessimo, rendendo i popoli europei sempre più simili agli uomini del mito della caverna nella Repubblica di Platone che, incatenati nell’oscurità, non sanno che il sole brilla all’esterno, che esiste un altro mondo, un’altra realtà e che, spesso, basta sfidare l’ostilità della massa, dei contemporanei, per raggiungerla, basta avere coraggio di andare controcorrente, di guardare oltre le ombre proiettate sul muro, di uscire a contemplare le stelle. L’indicazione per creare un’ “Europa della Ragione, della Libertà, della Tolleranza e dell’Immaginazione” arriva ancora una volta dall’appello di un figlio di quella terra che ha VAROUFAKIS3regalato al mondo intero la filosofia, la politica, la retorica, l’epica, la poesis, l’arte e la mitologia, da quella terra di dei, eroi e grandi ideali che ha insegnato al mondo che, liberati tutti i mali, sul fondo del vaso di Pandora rimase la consolazione più grande: la speranza. È una forte speranza quella che domina il pensiero che anima Diem 25, la speranza di poter far scaturire un cambiamento, la speranza di costruire un’Europa di uomini con lingue e culture diverse, ma con l’obiettivo comune di realizzare una società nella quale dominio pace e solidarietà, in cui si annullino le diseguaglianze, i nazionalismi, i fanatismo, gli estremismi, i razzismi.Varoufakis, nel libro “È l’economia che cambia il mondo”, intensa riflessione dedicata alla figlia Xenia: scrive: “È incredibile la facilità con cui tendiamo a considerare logica, naturale e giusta la distribuzione della ricchezza che abbiamo sotto gli occhi, specialmente se ci favorisce. Quando ti sembra di propendere per questo tipo di pensieri, ricorda: tutti i bambini nascono nudi, ma per alcuni è già stata pronunciata la condanna alla fame,  allo sfruttamento e alla miseria. Non cedere mai alla tentazione di accettare una spiegazione logica per le disuguaglianze che finora, da ragazza che sei, hai ritenuto inaccettabili”. In questa frase credo sia racchiuso tutto il senso del nuovo progetto dell’ex ministro greco. Sarà il tempo a decidere se Diem 25 potrà modificare l’Europa e, con essa, la storia dei prossimi anni. Al momento, però,  questo vento di cambiamento sembra dare risposte a chi si sentiva sperduto e deluso, regalando un nuovo sogno, una via diversa da percorrere.

Barbara Castellaro 

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