Sabrina Allegra è una sociologa freelance specializzata in temi riguardanti il genere. Con il fotografo Stefano Di Marco ha realizzato un reportage (Empowering women through their job and passion) focalizzando l’attenzione sull’empowerment delle donne attraverso la loro professione. Il reportage comprende sei storie di donne, corredate di foto
Di Sabrina Allegra www.womensocialinclusion.org
foto di Stefano Di Marco www.stefanodimarco.com
1 / GRAZIA ISOARDI, ARTIGIANA TESSILE
É il 20 febbraio, sono le 10 di mattina in punto e il sole, ancora un po’ timido, fa capolino su Torino. Ci troviamo in una zona caratteristica della città, ai piedi della collina di Torino. Grazia ci aspetta nella sua abitazione dove ci attende un’accoglienza inaspettata: caffè e torcetti. Ci sistemiamo e cominciamo la nostra piacevole chiacchierata.
CHI É GRAZIA ISOARDI?
Grazia, ideatrice del marchio IsoardiTorino, è una raggiante “quasi cinquantenne” artigiana tessile, specializzata nella produzione di copricapi e accessori, con una forte impronta etica a favore dell’ambiente e del lavoro sostenibile. Spesso l’età delle donne viene rimossa nei discorsi che le riguardano. In questo caso Grazia non ne fa mistero: la sua età testimonia una volta in più il suo vasto bagaglio culturale e professionale accumulato lungo il suo percorso. Per capire chi è Grazia oggi bisogna considerare il suo background formativo e culturale profondamente influenzato dagli studi in Sociologia e dal suo interesse per tutto ciò che è Cultura Materiale. Queste le premesse che, inizialmente, la portano ad investire le sue competenze nello sviluppo locale del suo territorio, nell’area di confine tra Moncalieri e Chieri, dove Grazia è cresciuta. Per oltre 15 anni Grazia coordina i progetti promossi dalla sua Associazione, che si distingue per la promozione di valori di sostenibilità ambientale e di integrazione sociale, aspetti che non abbandoneranno mai la vita professionale di Grazia. La crisi finanziaria e la crescente riduzione delle risorse pubbliche, fondamentali per il sostentamento dei progetti, determinano la fine di questa esperienza. Grazia decide così di reinventarsi attingendo ad una sua vecchia passione di quand’era ragazza: l’artigianato tessile.
COME NASCE LA PASSIONE PER LA CREAZIONE DI COPRICAPI?
La passione di Grazia per i cappelli nasce fin da piccola:“se mio fratello faceva dei viaggi io gli chiedevo di portarmi un cappello” racconta. Da ragazza impara per caso a usare la macchina da cucire di un suo amico, a quel tempo ancora a pedali.Un giorno nota in una rivista un cappello cloche di velluto azzurro e nero che le piaceva molto. Provò a farlo e dopo qualche giorno di lavoro fu un gran successo tra le sue amiche. Da lì nacque la voglia di provare a realizzare ciò che le piaceva e di vendere al Balon.Dopo un Master di Ecomoda presso la Fondazione Pistoletto di Biella, storico epicentro del tessile laniero in Italia, acquisisce una formazione a 360° che fonde la sua passione per la produzione tessile con l’attenzione per l’impatto ambientale e sociale che essa ha sul Pianeta.Il momento decisivo nella sua carriera di artigiana arriva tre anni dopo la conclusione del suo Master, grazie a un progetto di micro-credito che le permette di fare davvero il salto di qualità, un momento che ricorda come illuminante e decisivo.Grazia parla anche dell’importanza del coraggio come di uno dei più importanti insegnamenti trasferitole in fase di formazione.Il coraggio di credere nel proprio progetto, di proporsi al mondo esterno, di immettersi sul mercato con i propri prodotti contribuisce enormemente al processo di self-empowerment, di autostima e sicurezza di sé, così fondamentali in ambito professionale.
QUALI SONO LE DIFFICOLTÁ INCONTRATE IN AMBITO PROFESSIONALE?
Il momento più critico nella vita professionale di Grazia risale alla fase di transizione dal vecchio al nuovo mestiere, durata circa un anno, in cui le sue energie erano concentrare su entrambi i fronti.Nel mestiere di artigiana un aspetto cruciale è la risorsa limitata del tempo, da investire non solo nella parte di design e di produzione ma anche in quella commerciale. Essere artigiana indipendente rappresenta per Grazia un valore aggiunto ma è allo stesso tempo molto impegnativo. Uno degli effetti collaterali del suo lavoro è quello di poter dedicare meno tempo alle relazioni sociali e d’affetto, per esempio con il fratello e gli amici.
IN QUANTO DONNA?
Essere donna nel mondo dell’artigianato non ha mai rappresentato un ostacolo per Grazia. Guardando alla precedente professione, Grazia confessa che nelle relazioni con l’amministrazione pubblica locale il suo ruolo di Coordinatrice veniva in qualche modo sottovalutato, velatamente preso poco in considerazione.
DA DOVE NASCE L’ISPIRAZIONE DURANTE LA CREAZIONE?
É la passione a motivare Grazia ogni giorno nella sua professione. Nella fase di creazione di nuovi modelli racconta di ispirarsi agli insegnamenti dell’artista e designer Bruno Munari, come per esempio è avvenuto nella brillante idea del cappello coi lacci, nato come se fosse un foglio di carta.Per liberare la mente si dedica invece alle lavorazioni di rifinitura e di tagli e cuci presso il CUCITO CONDIVISO MAI-GAD, al Cortile del Maglio di Torino, uno spazio aperto da Silvia Maiorana dove il professionista ha a disposizone una postazione attrezzata.Dalla strada e dagli incontri non previsti nascono inoltre nuove ispirazioni e idee per il futuro…
QUANTO É IMPORTANTE AVERE UNA PERSONA DI RIFERIMENTO SU CUI CONTARE?
Grazia ammette quanto sia cruciale avere un partner in grado di supportarla, viste le sue lunghe giornate lavorative.
OGGI LE DONNE SONO DAVVERO LIBERE DI SCEGLIERE IL LORO DESTINO?
Grazia parte da una considerazione interessante: sul genere maschile pesano forti pressioni sociali e culturali che vogliono l’uomo come figura di riferimento per la coppia e attorno cui ruota principalmente il bilancio familiare.Seguendo questo ragionamento le donne potrebbero avere maggiori opportunità di esplorare il loro potenziale, rispetto ai loro partner, proprio in virtù delle aspettative meno vincolanti in ambito professionale.Una lama a doppio taglio a ben vedere che non consente alle donne di investire al 100% nelle loro competenze e nei loro progetti professionali, senza contare le difficoltà oggettive determinate dalla scarsità di servizi alla famiglia che non conciliano affatto la vita privata con quella professionale.
QUANTO É IMPORTANTE SOGNARE?
Grazia non ha mai smesso di sognare. Da piccola sognava di diventare archeologa o astronauta. Amava l’idea dell’avventura che in qualche modo ritrova nella sua professione di artigiana. Per vendere bisogna avventurarsi, racconta, e lei coglie volentieri questa necessità viaggiando per l’Italia tra Torino, Lodi, Parma e Modena.Sognare per Grazia è una necessità, nonostante l’incognita del futuro in Italia. Per la prima volta Grazia e il suo partner prendono, infatti, in considerazione l’ipotesi di emigrare all’estero ripartendo da zero.
GRAZIA ISOARDI IN SINTESI?
Determinata, fantasiosa e concreta.
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