Islamic è fashion

islam moda2Nell’industria della moda islamica, esiste un’ assenza dei produttori occidentali: a lanciare collezioni per il Ramadan – il mese sacro di digiuno – sono state nel tempo griffe come DKNY, seguita da case che alla donna musulmana hanno dedicato parte delle loro linee, come Valentino, Dolce & Gabbana, Prada, Victoria Beckham, Yohji Yamamoto. Anche marchi più popolari come Zara, Mango, H&M hanno lanciato una collezione per il mercato islamico. Ma non basta

 

di Paolo Pietro Biancone *

 

Il mercato islamico si apre alle aziende che operano nel campo della moda e abbigliamento per collezioni ad hoc o per opportunità di investimento nel settore. La richiesta è di una moda semplice e sobria rispettosa dei valori cui si ispirano le donne e gli uomini musulmani. Le cifre sono considerevoli: nel 2015 la moda islamica ha generato un giro d’affari di oltre 300 miliardi di dollari e la spesa globale in abbigliamento islamico e calzature dovrebbe raggiungere 327miliardi di dollari entro il 2020.

 

Per dare un ordine di grandezza, se questo mercato fosse un Paese, sarebbe al terzo posto dopo i più grandi due mercati del mondo: la spesa globale degli Stati Uniti si aggira sui 400 miliardi di dollari; mentre, quella della Cina è di circa 310 miliardi di dollari.Tra i Paesi con il più alto numero di consumatori musulmani la Turchia si attesta al primo posto con un giro d’affari di 39,3 miliardi di dollari; secondo gli Emirati Arabi Uniti con 22,5 miliardi di dollari. La platea europea di fedeli ha superato i 25 miliardi di dollari di consumi”, conclude Montanari.

 

Nell’industria della moda islamica, esiste un’ assenza dei produttori occidentali: a lanciare collezioni per il Ramadan – il mese sacro di digiuno – sono state nel tempo griffe come DKNY, seguita da case che alla donna musulmana hanno dedicato parte delle loro linee, come Valentino, Dolce & Gabbana, Prada, Victoria Beckham, Yohji Yamamoto.

 

Anche marchi più popolari come Zara, Mango, H&M hanno lanciato una collezione per il mercato islamico. Ma non basta: è necessario che le aziende della moda italiane, piemontesi, si impegnino in uno studio più attento dei consumatori musulmani che consenta ai brand intenzionati a investire nella moda islamica di ottemperare ad alcuni requisiti e fare in modo che i potenziali clienti sappiano dove rivolgersi per i loro acquisti. Per esempio, è opportuno tenere presente che gli abiti alla maniera ‘islamica’ sono ricchi, pieni di stile e design e la domanda di questi è in continua ascesa: puntare al mercato islamico è un’opportunità da cogliere in ottica strategica e di sviluppo del business.

 

I punti nevralgici per affrontare questo tipo di mercato sono legati alla caratterizzazione religiosa di questo tipo di settore moda: lo sforzo da parte delle aziende del settore è adottare una prospettiva più ampia nel recepire i valori islamici in tutta l’intera catena di valore, dalle materie prime ai vendita al dettaglio.Adattarsi al rapido mutamento di tendenze e tecnologie della moda è chiave di successo.Occorre, inoltre, puntare sulla commercializzazione dei prodotti moda islamica online: sono la piattaforma ideale per le parti interessate in un mercato frammentato come l’Islamic.

 

I consumatori musulmani rappresentano un mercato molto eterogeneo, in termini di reddito, area geografica, e ciò richiede vari adattamenti dell’offerta di prodotti esistenti e dei processi di business, che deve essere valutata dalle aziende di settore.Con l’implementazione di valori islamici in tutta la catena del valore dell’industria della moda musulmana

 

gli operatori del settore hanno l’opportunità – e la responsabilità – di essere leader in materia di moda etica per riflettere veramente il termine ” islamico moda”. Andando oltre discussioni sulla estetica della modesta della moda, la moda musulmana industria dà la possibilità di trascendere gli standard e le pratiche del settore moda attuali per riflettere altri valori islamici come la giustizia, l’umanità, e la cura per l’ambiente. Per questo un’area di opportunità da tenere in considerazione è l’abbigliamento ecologico.

 

* Director of the European Research Center for Islamic Finance

Editor in Chief European Journal of Islamic Finance

Department of Management

University of Turin

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