Le arpe suonano in Piemonte

arpa piascoIl primo e unico museo al mondo interamente dedicato all’arpa, alla sua storia e al suo universo sonoro. Il Museo è nato per ospitare a rotazione, la collezione di oltre 110 arpe antiche, ispirata da Victor Salvi, è oggi il riferimento a livello internazionale non solo per gli arpisti, ma per i cultori dell’arte

 

di Paolo Pietro Biancone*

 

E’ a Piasco, nel cuneese, il primo e unico museo al mondo interamente dedicato all’arpa, alla sua storia e al suo universo sonoro. Il Museo è nato per ospitare a rotazione, la collezione di oltre 110 arpe antiche, ispirata da Victor Salvi, è oggi il riferimento a livello internazionale non solo per gli arpisti, ma per i cultori dell’arte. Merito anche dell’offerta espositiva di questi anni, dei programmi di concerti e rassegne musicali, dei seminari, delle visite e dei laboratori didattici per tutte le istituzioni e privati, realizzati per promuovere la cultura dell’arpa e il suo universo sonoro.

 

Non a caso Piasco ospita l’azienda leader nella produzione di Arpe, la Salvi Harps, riconosciuta in tutto il mondo: il territorio saluzzese nel saluzzese è, infatti, zona rinomata per l’abilità degli artigiani nella lavorazione del legno. L’abbinamento con l’antico Marchesato di Saluzzo non è, dunque, causale: qui affonda le radici una tradizione di artigianato del legno, dai maestri minusieri agli scultori, agli intarsiatori. Da questa tradizione nasce una cultura del lavoro e del prodotto che conquista Victor Salvi, prima Arpa della New York Philarmonic Orchestra e della NBC Symphony Orchestra, sotto la direzione del grande Arturo Toscanini e di altri celebri direttori come Szell, Monteux e Mitropoulos. Salvi, con l’aiuto di alcuni artigiani, decide di tentare la realizzazione di un’arpa che superi in qualità di suono e manifattura tutte quelle esistenti e realizza un primo prototipo: nel 1954, in un piccolo laboratorio di New York, nasce la prima arpa Salvi. Nel 1956 lascia gli Stati Uniti e si trasferisce in Italia, sua terra di origine.

 

Qui fonda la sua azienda in una splendida sede a Genova, la cinquecentesca Villa Maria, nella quale ben presto inizia a ricevere visite da parte di arpisti al cui orecchio sono giunte voci circa una nuova e rivoluzionaria arpa: le arpe Salvi. Nel 1974 l’attività si trasferisce a Piasco, nel saluzzese, zona rinomata per l’abilità degli artigiani nella lavorazione del legno, dove apre la fabbrica nell’ex-cotonificio Wild. Salvi è mancato nel maggio scorso, ma l’azienda prosegue la tradizione e continua a lanciare nuovi prodotti che rappresentano il mix tra natura e tecnologia: la rigorosa selezione del legno si associa a una costante attività di ricerca per garantire il massimo di design, ergonomia, performance sonora. Il laboratorio di Piasco supporta l’intero ciclo produttivo dell’arpa mediante attività di progettazione, sviluppo di processi e messa a punto delle metodologie di incollaggi e verniciatura. E quando l’arpa supera i severi test finali è a tutti gli effetti un’arpa Salvi.

 

Insomma, un esempio di eccellenza che dà valore e lustro al territorio, in una sinergia positiva tra caratteristiche geografiche, cultura di impresa, arte, musica e turismo.

 

* Director of the European Research Center for Islamic Finance

Editor in Chief European Journal of Islamic Finance

Department of Management

University of Turin

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