Un piano per la gestione del Grande Fiume

PO COLLINAIl documento, redatto dall’Autorità di Bacino del Po in collaborazione con le Regioni della pianura padana, dovrà essere adottato entro fine anno

 

 

Tutelare, gestire e risanare le risorse idriche del maggiore fiume italiano attraverso una attenta verifica dello stato ambientale di corsi d’acqua, laghi, acque sotterranee del suo bacino è quanto prevede il 2° Piano di gestione del distretto idrografico del fiume Po. Presentato  in un convegno a Torino, il documento, redatto dall’Autorità di Bacino del Po in collaborazione con le Regioni della pianura padana, dovrà essere adottato entro fine anno, come previsto dalla normativa nazionale e comunitaria.

 

Nel corso del convegno, cui hanno preso parte, fra gli altri, l’assessore regionale all’Ambiente, Alberto Valmaggia, sono state illustrate le misure che verranno adottate nei prossimi sei anni.“Anche nella redazione di questo Piano – ha sottolineato Valmaggia – il nostro modus operandi è di lavorare nell’ottica della condivisione, cercando soluzioni comuni fra soggetti diversi, come avvenuto per la consultazione pubblica online sulla qualità dell’aria in Piemonte”. Per quanto riguarda la qualità delle acque, come risulta dai dati dell’ultima Relazione sullo stato dell’ambiente dell’ Arpa regionale, i problemi principali del Piemonte si concentrano su un’aliquota di corpi idrici superficiali con stato ecologico inferiore al “buono” e sull’inquinamento delle falde superficiali, ma si sta lavorando per ridurre questo gap.

po canoe

Dopo l’adozione del 1° ciclo, avvenuta nel febbraio del 2010, in tutta Europa è stata avviata una verifica dell’attinenza dei Piani a quanto previsto dalla Direttiva quadro sulle acque per raggiungere l’obiettivo di stato ambientale “buono”, anche avviando dei procedimenti propedeutici alle procedure di infrazione. Il 2° ciclo di pianificazione di distretto ha visto un rafforzamento della collaborazione in sede di Autorità di Bacino.Po donna

Il Piano di gestione attuale si basa su un quadro aggiornato dello stato di qualità ambientale delle acque e delle pressioni antropiche, rilevate in modo puntuale sul territorio, e tiene conto delle raccomandazioni fornite dalla Commissione europea a seguito dell’analisi della prima applicazione della direttiva nei Paesi dell’Unione. Le criticità evidenziate dall’Ue sono state di indirizzo per questo nuovo Piano, al fine di individuare soluzioni alle problematiche ancora esistenti ed evitare possibili futuri provvedimenti di infrazione. Fra i problemi individuati: scarsa sinergia operativa, mancato recupero dei costi ambientali, mancanza di quantificazione dei volumi idrici prelevati in agricoltura, eccessivo sfruttamento e artificializzazione dei corsi d’acqua.I passi successivi riguardano l’aggiornamento dei Piani di tutela delle acque, intesi come ulteriore specificazione delle misure a livello locale e approfondimento di tematiche affrontate a livello generale nel piano distrettuale.

 

pdevita  www.regione.piemonte.it – foto: il Torinese

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