Ospedale Oftalmico, dibattito infuocato in Consiglio regionale

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consiglio X 1Per l’assessore Saitta la scelta della Giunta porterà addirittura vantaggi all’utenza: “L’inserimento delle attività attualmente ospitate all’Ospedale Oftalmico presso strutture ospedaliere complesse garantirà ai pazienti attualmente tutte le attività di supporto diagnostico e terapeutico necessarie e non presenti attualmente”. La capogruppo leghista Gancia riceve la delegazione dell’Amministrazione comunale di Scarnafigi,  in rappresentanza della comunità che nel 1812 diede i natali al fondatore dell’Oftalmico, Casimiro Sperino

 

“La Giunta Chiamparino non commetterà con l’Oftalmico lo stesso errore che la Giunta Cota fece con il Valdese, chiudendolo senza preoccuparsi di dare adeguate risposte ai bisogni di salute delle pazienti. Non è possibile tornare indietro rispetto a decisioni prese nel passato con Roma, ma il trasferimento delle strutture attualmente presenti all’interno dell’ospedale Oftalmico presso due Hub quali l’A.O.U Città della Salute e il San Giovanni Bosco porterà vantaggi sia ai pazienti sia agli operatori, migliorando il livello delle prestazioni, la qualità dell’assistenza e la sicurezza. Il tutto avverrà senza creare problemi ai malati, nessun dipendente rischierà di perdere il posto di lavoro, e manterremo il Pronto Soccorso h24 e così il Centro di riabilitazione visiva. In questa operazione la Regione coinvolgerà i sindacati, gli operatori e i professionisti che lavorano nel presidio e le associazioni dei pazienti a partire dall’Unione italiana ciechi”. Questa l’opinione dell’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta, in occasione della seduta straordinaria del Consiglio regionale dedicata al futuro dell’Ospedale Oftalmico di Torino.

 

Ma non è dello stesso avviso l’opposizione: “Con il voto di oggi l’Oftalmico viene smembrato dal centrosinistra. Al grido di ‘contrordine compagni’ la Giunta Chiamparino quindi mostra il suo vero volto: quello di forza politica opportunista che gioca le partite a fianco dei cittadini, partecipando a fiaccolate, convegni e raccolte firme, ma esclusivamente per fini elettorali”. A sostenerlo il gruppo di Forza Italia e in particolare il capogruppo degli azzurri Gilberto Pichetto e i consiglieri regionali Porchietto e Vignale.

 

Continuano i consiglieri di Forza Italia: “Saitta smentisce quanto da lui dichiarato fino a pochi giorni fa. L’Oftalmico non verrà solo spostato di sede e inglobato in un’altra struttura, ma smembrato tra le Molinette e il San Giovanni Bosco. Lo dimostra la bocciatura non solo della nostra mozione – che chiedeva che il nosocomio di Via Juvarra non venisse trasferito fino alla costruzione della nuova Città della Salute – ma soprattutto il voto contrario espresso dal centrosinistra all’ordine del giorno del consigliere di maggioranza Monaco che domandava il mantenimento dell’unitarietà del presidio. Una situazione paradossale e priva di qualsiasi criterio oggettivo visto che già in Piemonte esistono ospedali monospecialistici quali Candiolo, CTO, Regina Margherita e Sant’Anna. E in Europa si pensi ad esempio al Moorfields Eye Hospital di Londra, all’Hospital Jules Gonin di Losanna e al Karolinska Institutet in Svezia”.

 

«Se proprio Chiamparino vuole smembrare l’Oftalmico, abbia la cautela di attendere la costruzione della Città della Salute, dove eventualmente trasferire in blocco l’ospedale, che fino a quel momento è bene resti dov’è, nell’interesse dei pazienti e degli operatori sanitari». Gianna Gancia, presidente del gruppo Lega Nord in Consiglio regionale del Piemonte, è intervenuta a sostenere le ragioni sottoscritte da oltre 40 mila cittadini e raccolte in una mozione consiliare (poi bocciata dalla maggioranza) . «Non si tratta di essere contrari per partito preso a qualsiasi forma di razionalizzazione amministrativa della Sanità – ha spiegato Gianna Gancia -, ma dividere l’Oftalmico in due tronconi è una scelta certamente antieconomica, illogica e pregiudizievole per la salute dei pazienti. Non c’è alcun bisogno di intervenire, la struttura è stata sottoposta a totale ristrutturazione e non presenta criticità di bilancio. E’ un ospedale di eccellenza, di assoluta priorità per la salute dei cittadini». La presidente leghista ha anche incontrato e ringraziato la delegazione dell’Amministrazione comunale di Scarnafigi, presente al Consiglio regionale con il sindaco Riccardo Ghigo, il consigliere Mauro Bollati e il gonfalone comunale, (nelle foto) in rappresentanza della comunità che nel 1812 diede i natali al fondatore dell’Oftalmico, Casimiro Sperino.

 

Per l’assessore Saitta la scelta della Giunta porterà addirittura vantaggi all’utenza: “L’inserimento delle attività attualmente ospitate all’Ospedale Oftalmico presso strutture ospedaliere complesse, dotate di tutte le funzioni di strutture ‘di secondo livello’, quali la Città della Salute o l’Ospedale S. Giovanni Bosco, porterà vantaggi da numerosi punti di vista. Intanto, garantirà ai pazienti attualmente tutte le attività di supporto diagnostico e terapeutico necessarie e non presenti attualmente all’Oftalmico, quindi senza necessità di trasferimento del paziente come accade oggi. Analogamente, arricchirà le competenze delle Strutture ‘ospiti’ di una specialistica di eccellenza, mettendo a disposizione di pazienti e professionisti l’esperienza maturata presso l’Oftalmico, e favorirà l’integrazione tra specialisti (oculisti, neurochirurghi, cardiologi, ecc.) permettendo la crescita e l’affinamento delle diverse tecniche di approccio al paziente. Tutto questo si tradurrà in aumento della qualità dell’assistenza dal momento che verrà aumentata la sicurezza dei pazienti (mettendo a disposizione degli stessi tutti i supporti eventualmente necessari, compresi quelli legati all’assistenza in emergenza e intensiva – in particolare nei casi di complicanze e/ o di emergenze cardiovascolari o neurologiche – e riducendo gli eventuali trasporti/trasferimenti legati all’espletamento di prestazioni/attività non presenti presso l’Ospedale Oftalmico). Senza dimenticare che la ricollocazione delle attività e l’organizzazione più efficiente del personale consentirà di ‘liberare’ risorse preziose da impiegare a favore dei cittadini”.

 

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