Per l’accusa i due, pur con ruoli diversi, hanno agito per soldi e vendetta dopo che la De Pippo era stata licenziata dalla famiglia Allione
AGGIORNAMENTO Dorotea De Pippo è stata condannata all’ergastolo . La Corte d’Assiste ha infatti accolto la richiesta dei pm Scevola e Sparagna, che accusavano la donna di essere stata la mente del triplice omicidio di Caselle. E’ stata decisa anche una provvisionale di 300 mila euro per Maurizio Allione, figlio e nipote delle tre vittime.
Per Dorotea De Pippo, accusata di essere la mente della cosiddetta strage di Caselle, la procura di Torino ha chiesto l’ergastolo. Venne sterminata una famiglia, nel triplice omicidio avvenuto nel gennaio 2014 in una villetta del paese. L’imputata era la ex colf delle vittime. E’ accusata di concorso in omicidio plurimo aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi, oltre ad altri reati.
Persero la vita Claudio Allione, la moglie Mariangela Greggio e la suocera Emilia Dall’Orto. I magistrati contestano il reato di “concorso in omicidio volontario premeditato con l’aggravante dei futili motivi”. Per l’accusa i due, pur con ruoli diversi, avrebbero agito per soldi e vendetta dopo che la De Pippo era stata licenziata dalla famiglia Allione.
Per molto tempo i sospetti caddero sul figlio della coppia uccisa a coltellate, che venne poi totalmente scagionato dopo essere stato sbattuto sulle prime pagine dei giornali. Il marito della De Pippo è ritenuto l’esecutore materiale della strage, ed è già stato condannato all’ergastolo in altro procedimento. Era infatti capace di intendere, al momento del triplice delitto, Giorgio Palmieri, il reo confesso della strage. E’ quanto stabilì la perizia psichiatrica del medico Elvezio Pirfo.
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