Si propone soprattutto di garantire la salvaguardia degli ambienti acquatici e della fauna autoctona nel rispetto dell’equilibrio biologico e della conservazione della biodiversità
Nella seduta del 29 settembre, il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza la proposta di deliberazione per l’adozione del nuovo Piano regionale per la tutela e la conservazione degli ambienti e della fauna acquatica e dell’esercizio della pesca. Il documento – come fatto rilevare dall’assessore Giorgio Ferrero – si propone soprattutto di garantire la salvaguardia degli ambienti acquatici e della fauna autoctona nel rispetto dell’equilibrio biologico e della conservazione della biodiversità, di provvedere alla tutela e, ove necessario, al ripristino degli ecosistemi acquatici. Lo stesso Piano contempla poi la gestione delle zone di protezione, turistiche, per attività agonistiche e promozionali, chiuse e a regolamentazione particolare. Sul provvedimento insistevano oltre cento emendamenti, in particolare da parte del consigliere Gian Luca Vignale (Fi); dal confronto con la Giunta è stato individuato il punto di mediazione costituito da una serie di ulteriori modifiche apportate, come la data di entrata in vigore del Piano relativamente alle immissioni posticipata a gennaio 2017, le trote fario anche nelle gare di livello locale e la possibilità di praticare la pesca nelle riserve anche in inverno. Il principale nodo del contendere è stata la classificazione come alloctona proprio della trota fario, mentre parte della comunità scientifica la considera autoctona. “Peccato però che nello stesso Piano si evinca come non vi sia alcuna certezza sulla sua vera natura. Insomma non c’è alcun elemento oggettivo per prevedere che negli allevamenti possa essere introdotta questa specie senza pericolo di ibridazioni” ha voluto ancora mettere in risalto Vignale nell’annunciare il voto negativo. Contrari al provvedimento anche Giorgio Bertola e i consiglieri del M5S. Per la maggioranza sono intervenuti nell’ordine Silvana Acossato (Pd), Marco Grimaldi (Sel) e Alfredo Monaco (Scelta di Rete civica per Chiamparino), che hanno ribadito come la revisione del Piano, attesa sin dal 2006, sia stata invece dettata dalla volontà di migliorare la gestione ittica in Piemonte.
Leggi qui le ultime notizie: IL TORINESE