A Gabicce Mare il primo congresso nazionale dell’Associazione. Positiva esperienza a San Mauro torinese
Gabicce Mare ha ospitato il primo congresso nazionale dell’Associazione Controllo del Vicinato, che si ispira al sistema del “neigborhood watch”, nato nei Paesi Anglosassoni ed “importato in Italia nel 2008 da Gianfrancesco Caccia di Caronno Pertusella. Si tratta di un sistema di deterrenza e prevenzione per la microcriminalità, da attuarsi in stretto contatto e collaborazione con le forze dell’ordine e le istituzioni, basato soprattutto sulla solidarietà tra i cittadini. Negli anni scorsi si è sviluppato soprattutto il Lombardia ed in Veneto, ma in periodi più recenti anche in Toscana, Umbria, Lazio (a fine maggio una delegazione verrà ricevuta dal prefetto di Roma), Emilia Romagna. In Piemonte è approdato nel 2013, dopo un primo tentativo non sviluppato a Casale Monferrato, nel Comune di Casorzo in Provincia di Asti. Negli ultimi mesi in terra subalpina ha avuto un notevole sviluppo con l’adozione da parte delle municipalità di San Mauro Torinese (nella città metropolitana di Torino), Scurzolengo (Asti), Ponzano Monferrato ed Unione dei comuni della Valcerrina (Alessandria) e Guarene (Cuneo) ma sono attualmente in corso attestazioni di interesse, sia da parte della cittadinanza, sia da parte delle amministrazioni pubbliche in altre parti della regione. E’ intervenuto Karl Brunnbauer, austriaco, presidente di Eunwa, l’associazione europea che raggruppa coloro che si occupano di controllo del vicinato. Al congresso dell’associazione, che vede Gianfrancesco Caccia presidente e Leonardo Campanale di Rodano (Milano), vice presidente e si avvale dell’importante collaborazione del criminologo Francesco Caccetta, ha partecipato anche una delegazione piemontese composta dal referente regionale Massimo Iaretti, consigliere comunale a Villamiroglio e giornalista, da Roberto De Santis, vice sindaco di Casorzo e da Ferdinando Raffero, consigliere comunale a San Mauro Torinese. Massimo Iaretti è stato eletto nel primo comitato esecutivo dell’associazione che, sino alla fine dell’anno, dovrà occuparsi dell’organizzazione e della strutturazione della stessa. “Ci attende molto lavoro ma dobbiamo lavorare tutti insieme per fare crescere questo realtà portatrice di un progetto dalle enormi potenzialità per il bene comune della cittadinanza, a deterrenza della microcriminalità ed a rafforzamento della coesione sociale nei tessuti sia urbani che rurali. Per questo nelle prossime settimane avremo, proprio in Piemonte una nutrita serie di incontri sul territorio, essendo sempre disponibili a spiegare il progetto, sia agli enti locali che ai cittadini, in modo che abbia la massima diffusione, sempre a supporto dell’attività delle forze dell’ordine, che è unica ed insostituibile.
(Foto: il Torinese)
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