Quale futuro per i parchi piemontesi?

bosco verde 

Il gruppo socialista al Parlamento europeo e il gruppo consiliare del Pd in Regione hanno voluto discutere sul futuro delle aree protette dedicando il convegno all’ideatore della legge, Gigi Rivalta

 

A 40 anni dalla legge regionale che istituì i parchi in Piemonte, il gruppo socialista al Parlamento europeo e il gruppo consiliare del Pd in Regione hanno voluto discutere sul futuro delle aree protette dedicando il convegno all’ideatore della legge, Gigi Rivalta. L’incontro è stato moderato dalla presidente della Commissione regionale Ambiente, Silvana Accossato (PD). “Gigi Rivalta è stato un pioniere, anche oggi dobbiamo avere la stessa lungimirante visione nello scrivere la riforma dei parchi”, lo ha detto Davide Gariglio, capogruppo in consiglio regionale e segretario del PD del Piemonte. “Ogni legge parte da riflessioni di carattere culturale – continua Gariglio – e sul futuro dei parchi dobbiamo avere la forza di introdurre una nuova visione senza limitarci alla contingenza dei tagli dei costi”. All’incontro è intervenuto anche l’Assessore regionali all’ambiente, Alberto Valmaggia, che sulla futura legge in discussione dice: “i parchi non vanno intesi né come musei né come luoghi in cui vige una somma di divieti, dobbiamo – rimarca – individuare percorsi e opportunità nuove”. E’ intervenuta anche Mercedes Bresso, europarlamentare PD, che ha ricordato la grande opportunità dei Fondi europei. “In Europa la superficie occupata da aree protette è pari al 20% – sottolinea Bresso – zone dall’enorme potenziale che non possiamo sterilizzare, il cui futuro deve essere progettato con i territori”. A illustrare un altro aspetto, quella che compete più ai pianificatori del territorio, è intervenuto il presidente dell’Ordine degli architetti, Giorgio Giani. “In Piemonte – ha detto Giani – esiste il primo Parco protetto d’Italia: il Gran Paradiso, proprio perché abbiamo una lunga tradizione ambientale. In questi anni – continua – c’è stata scarsa attenzione alla pianificazione per la paura di trasformare i Parchi in qualcosa di diverso dalla visione di tutela, oggi dobbiamo intenderli come un fattore di sviluppo”. La conclusione dell’incontro è stata affidata al consigliere regionale del Pd, Antonio Ferrentino, membro della Commissione ambiente: “la riforma della legge sui parchi proseguirà con altri approfondimenti, perché quando si parla di parchi prima degli aspetti tecnici serve una visione di sistema. Parallelamente all’approvazione della legge vorremmo approvare un documento politico d’indirizzo che tenga conto delle sollecitazioni dei territori”.

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