Gennaio 2015- Pagina 18

Il Tar concede la sospensiva sull'Imu per l'agricoltura montana

MONTAGNE

Commenta Lido Riba, presidente di Uncem Piemonte: “Continueremo ad opporci a chi con squadretta e goniometro vuole classificare la montagna: vada a Cuneo, a Domodossola e poi negli Appennini toscani o marchigiani per capire che la montagna, anche nella stessa regione, è profondamente diversa”

 

Il cahier de doleances avanzato dalla sezione piemontese di Uncem, Unione nazionale comuni montani, ha avuto un riscontro giudiziale importante e sotto l’aspetto della difesa della montagna il 2015 è iniziato con un atto significativo. La seconda sezione del Tar del Lazio,  investita da un ricorso presentato da Anci Umbria, Liguria, Veneto ed Abbruzzo, assistititi dall’avvocato Antonio Bertolino ha concesso la sospensiva del decreto interministeriale sull’Imu per i terreni agricoli di montagna, in quanto basato sul criterio fissato dall’Istat per la montanità, ovvero la presenza del municipio a seicento metri di altezza. Il Tribunale amministrativo regionale, presieduto da Filoreto D’Agostino ha rinviato la decisione del caso, che avverrà in sede collegiale, al 21 gennaio prossimo, cinque giorni prima della scadenza del pagamento, rinviato dal 16 dicembre al 26 gennaio.

 

Commenta Lido Riba, presidente di Uncem Piemonte: “Continueremo ad opporci a chi con squadretta e goniometro vuole classificare la montagna: vada a Cuneo, a Domodossola e poi negli Appennini toscani o marchigiani per capire che la montagna, anche nella stessa regione, è profondamente diversa”. Il Piemonte, del resto, è in prima fila in questa battaglia avendo una grande parte del proprio territorio montano, segnatamente alla nuova Città Metropolitana di Torino (le valli di Lanzo, del Pinerolese, la Valsusa, quelle del Canavese, solo per citarne alcune). E’ Positivo dunque il giudizio del Tar: vi sono terreni, in un Comune che ha il municipio a 500 metri, posti ben oltre i 600, non certo vicini alla piazza centrale. Il municipio, in un Comune posto in una valle alpina, è solitamente nel nucleo posto più in basso: le frazioni, i borghi, il territorio si estendono a monte, sui versanti. Un monito anche per chi oggi vorrebbe applicare “la montanità dei 600 metri” per riscrivere norme e sgravi che consentono di vivere e lavorare nelle Terre Alte. Al centro della sentenza del Tar anche i tempi del decreto, troppo stretti per mettere i Comuni nelle condizioni di programmare le entrate che devono di fatto compensare i 360 milioni di tagli statali da compensare appunto con il maggiore introito di Imu legato alla nuova aliquota sui terreni agricoli. Se il Tar confermerà il 21 gennaio la sospensiva del pagamento il Governo dovrà trovare il modo per compensare i 4mila Comuni italiani che si sono visti tagliare i fondi statali in cambio di un gettito che non arriverà nelle casse.

 

Il tema Imu sarà al centro dell’incontro dei sindaci delle Terre Alte, a partire da quelle  piemontesi. che da tutt’Italia arriveranno a Montecitorio il 12 gennaio. Intanto, i Comuni montani piemontesi – assieme a quelli toscani, emiliani e campani – stanno approvando l’ordine del giorno inviato dall’Uncem per chiedere al Governo e al Parlamento di eliminare l’Imu sui terreni montani; le delibere, sottoscritta da Giunte e Consigli comunali, vengono inviate anche sulle caselle mail del Presidente del Consiglio, dei Ministri degli Interni, degli Affari regionali e dell’Agricoltura, del Sottosegretario Delrio e del Presidente del Consiglio regionale del Piemonte Mauro Laus.

 

Massimo Iaretti

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Uffici comunali chiusi fino al 7 gennaio

ARCHITETTURA

Per il dettaglio delle aperture e degli orari consultare la pagina dedicata alle sedi anagrafiche sul sito internet della Città

 

Tempo di risparmi anche per la pubblica amministrazione. Gli uffici comunali e quelli regionali saranno chiusi il 2 e il 5 gennaio.  Riapriranno al pubblico il 7 gennaio. Per quanto riguarda il Comune tutti gli uffici anagrafici resteranno chiusi il giorno venerdì 2 gennaio 2015 tranne la sede centrale di via della Consolata 23 che aprirà in orario 8.15-13.50. Il giorno lunedì 5 gennaio 2015 resteranno aperti 6 uffici anagrafici decentrati, mentre la sede centrale resterà chiusa. Per il dettaglio delle aperture e degli orari consultare la pagina dedicata alle sedi anagrafiche sul sito internet della Città. Rimarranno regolarmente aperti, in Piazza Palazzo di Città, il 2 e il 5 gennaio gli uffici URP e Informacittà, che saranno invece chiusi il 6 gennaio, festivo.Anche il sito web del Comune riprenderà l’attività dopo l’Epifania.

 

(Foto: il Torinese)

Dramma della povertà, senzatetto muore bruciato nell'incendio di una carrozza ferroviaria

treno fiamme

L’incendio nel deposito della stazione Lingotto non pare essere di natura dolosa

 

Una  persona è stata trovata morta dentro un vagone ferroviario vuoto e parcheggiato di Trenitalia, bruciata nel deposito di Torino Smistamento. Le Ferrovie dello Stato ne hanno dato notizia. Gli accertamenti avrebbero verificato che si tratta di un senzatetto che cercava di scaldarsi all’interno del treno. L’incendio nel deposito della stazione Lingotto non pare essere di natura dolosa. Sono andati distrutti 4 vagoni. I vigili del fuoco hanno rinvenuto il cadavere dopo aver domato l’ incendio nell’area dei magazzini di via Chisola.

 

(Foto: archivio il Torinese)

 

 

Musei affollati e negozi presi d'assalto nella prima domenica primaverile di Torino

palazzo carignano

 

coda musei realeLa città della Mole si conferma sempre più a vocazione turistica. La Fondazione Torino Musei ha chiuso l’anno appena terminato con un bilancio ottimo per numero di visitatori, con  571.120 presenze

 

Oggi, compllici anche i 20 gradi di temperatura, che però scenderanno in serata (e la folla dei saldi)  lunghe code di visitatori e turisti per i musei aperti a Torino. Soprattutto davanti a Palazzo reale e al Museo Egizio, fin dalle prime ore del mattino erano già presenti lunghe file di persone. Intanto la città della Mole si conferma sempre più a vocazione turistica. La Fondazione Torino Musei ha chiuso l’anno appena terminato con un bilancio ottimo per numero di visitatori, con  571.120 presenze, ovvero un aumento del 42% rispetto al 2013. La Galleria di Arte Moderna ha avuto una crescita del 54%, il Museo di Arte Orientale del 32%, Palazzo Madama, infine, del 33%. Riscontri che fanno ben sperare in vista delle mostre del 2015 in occasione di Expo.

 

Il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (Mibact) offre, ogni prima domenica del mese, l’ingresso gratuito in numerosi musei e aree archeologiche statali #DomenicaalMuseo.

 

I monumenti e musei statali (e non) visitabili gratuitamente a Torino domenica 4 gennaio sono:

 

    • Armeria Reale
      Piazza Castello 191. Tel: 011543889 – 0115184358

 

 

    • Museo di Antichità 
      Via XX Settembre 86. Tel: 0115212251 – 0115211106
      (Biglietteria a Palazzo Reale

 

    • Palazzo Carignano 
      Via Accademia delle Scienze, 5. Tel: 0115641711
      (N.B. L’ingresso al Museo del Risorgimento è a pagamento anche domenica)

 

 

 

L’elenco completo dei musei statali, aperti gratuitamente la prima domenica del mese, in provincia di Torino e in Piemonte è consultabile sul sito del Mibact.

 

 

(Foto: il Torinese)

Nel magico mondo di Piero in alto i calici per brindare al declino

fassino brindisi

ponte mole vittorioREGIONE PALAZZOPAL CIVIC

 IL GHINOTTO DELLA DOMENICA

Immortalato in questa posa dall’Ansa, ci hanno pensato i soliti giornali “indipendenti” a salvarlo dalla figuraccia, pubblicando foto di un Fassino caritatevole, cameriere alla cena dei nuovi poveri, o impegnato nelle sue diuturne fatiche di sindaco a tempo pienissimo. In Regione, invece, Chiamparino ha messo in chiaro che vuole tirare diritto con i tagli in sanità e che chi – sindaci del contado in testa – pensa di ostacolarlo ricorrendo ai tribunali, non troverà in piazza Castello nessuna disponibilità al negoziato

 

Stavolta la bocciatura porta il prestigioso timbro dell’Università La Sapienza di Roma ed è stata pubblicata sul quotidiano Italia Oggi: Torino è invivibile, nella graduatoria nazionale passa dal 49° al 65° posto, tra tutte le metropoli italiane solo a Napoli si vive peggio. Fa impressione il 101° posto su 110 rimediato nel campo della criminalità, come a dire che a noi la Chicago degli anni Venti ci fa un baffo… Ebbene, di fronte a un risultato simile cosa credete che abbia fatto il sindaco Fassino?

 

Naturalmente, ha convocato la Giunta prima e poi il Consiglio in seduta urgente e straordinaria, strappando i consiglieri ai bagordi natalizi, ha istituito un tavolo di crisi per analizzare voce per voce tutti i punti deboli, ha chiesto al prefetto e al ministro Alfano di rafforzare il presidio delle forze dell’ordine, ha preso tutti i vigili che ha a disposizione e li ha messi a “ripulire la città”, togliendoli da scrivanie e cura delle multe… Come dite? Come mai i giornali – di solito così indulgenti verso il civico governo – non hanno riportato forbite cronache di questo straordinario ed eclatante impegno del buon Piero? Boh, non sappiamo … forse erano distratti dallo spacchettamento dei regali natalizi, forse impegnati nei preparativi del Veglione di Capodanno, ma certo che stavolta il “buco” l’hanno preso grande. O forse siamo noi che – immaginifici più del solito – abbiamo appunto immaginato una reazione del sindaco proporzionata alla gravità dei fatti, una reazione che in realtà non c’è mai stata.

 

Nella realtà, infatti, il sindaco metropolitano si è limitato a un commento volante e di sfuggita, a margine della conferenza stampa di fine anno, con l’incredibile argomento che le analisi fatte a 700 km di distanza non sono attendibili. E imbarcandosi nell’improbabile ruolo di seminatore e raccoglitore, lui che non avrà fatto mai nemmeno l’orto. Il tutto mentre alzava i calici, circondato dagli assessori, per brindare non si sa a che cosa. Immortalato in questa posa dall’Ansa, ci hanno pensato i soliti giornali “indipendenti” a salvarlo dalla figuraccia, pubblicando foto di un Piero caritatevole, cameriere alla cena dei nuovi poveri, o impegnato nelle sue diuturne fatiche di sindaco a tempo pienissimo.

 

Ben altro stile per il dirimpettaio di piazza Castello, il super-governatore Sergio Chiamparino che ha affrontato i rappresentanti della stampa (oddio, non è proprio come Daniele nella fossa dei leoni) brandendo lo spadone dei tagli, dopo aver incassato dall’aula di palazzo Lascaris l’aumento delle tasse (Irpef e bollo auto, per oltre 100 milioni di euro). Tagli tutti da verificare, se è vero come è vero, che le proposte della Giunta sulla riorganizzazione – con scelte che anche la maggioranza ha difficoltà a digerire – saranno esaminate solo alla ripresa, da metà gennaio, su richiesta delle opposizioni, ma senza che Pd e soci si stracciassero troppo le vesti.

 

Soprattutto, Chiamparino ha messo in chiaro che vuole tirare diritto con i tagli in sanità e che chi – sindaci del contado in testa – pensa di ostacolarlo ricorrendo ai tribunali, non troverà in piazza Castello nessuna disponibilità al negoziato. Insomma, un “Roma locuta, causa finita est”, che ha mandato di traverso il panettone al buon segretario piddino Gariglio, impegnato anima e corpo a mediare rispetto alle “esigenze del territorio”. Anche lui dovrà farsene una ragione, perché ormai Chiampa è in campagna e non guarda in faccia nessuno… soprattutto non deve voltarsi perché alle spalle, invece dello squadrone della maggioranza, vedrebbe il vuoto!

 

Ghinotto

 

(Foto: il Torinese)

Torino in caduta libera è al 101° posto nella classifica della sicurezza

TORINO INGRESSO

turistipiazza castelloI dati fanno ancora più riflettere se si pensa che “fino a metà dello Stivale, la gran parte delle province si colloca in una posizione della classifica definita buona o accettabile”

 

La qualità della vita in Piemonte è decisamente peggiorata, secondo la classifica del quotidiano  Italia Oggi, (in edicola su ItaliaOggiSette a partire da domani). Torino perde  ben 16 posizioni e passa dal 49o al 65o posto. Si colloca a quota 101 (su 110) nella classifica della criminalità. Scendono Cuneo, 11a, comunque migliore provincia piemontese, presente nella top ten della sezione ‘Affari e Lavoro’, Alessandria (60) Novara (38), Vercelli (49) e Verbania (23). Migliorano Asti, che passa da 59a a 52a, e Biella, da 46a a 37a, 6a città nel ranking ‘Affari e Lavoro’.

 

“Un’Italia spaccata in due”, spiega ItaliaOggi  a proposito della ricerca promossa in collaborazione con l’équipe coordinata da Alessandro Polli, docente di statistica economica dell’Università La sapienza di Roma. I dati legati a Torino fanno ancora più riflettere se si pensa che “fino a metà dello Stivale, la gran parte delle province si colloca in una posizione della classifica definita buona o accettabile. Mentre nessuna provincia dell’Italia centro-meridionale e insulare riesce a sfuggire a un giudizio negativo (qualità della vita scarsa o insufficiente)”, dice il sito online del quotidiano economico.

 

“Pur con tutti i limiti che questo tipo di ricerche può avere è altamente significativo che nelle prime nove posizioni della classifica ci siano nove province del Nordest, con la conferma di Trento, che da quattro anni consecutivi conquista il titolo di regina di questa che con buona ragione può essere definita la più completa indagine che viene realizzata in Italia” Il quotidiano spiega, infatti, che vengono analizzati  94 indicatori, più del doppio di quelli che compongono altre classifiche, ed è costante lo sforzo per aggiornare e migliorare i parametri e i criteri di calcolo.

 

(Foto: il Torinese)

 

Grimaldi (SEL): "I lavoratori Ipla non vadano in cassa integrazione"

Verso l’Agenzia delle Foreste e del Territorio

 

GRIMALDILa vicenda dei lavoratori dell’I.P.L.A. dura ormai da tempo. l’Istituto per le Piante da Legno e l’Ambiente è una Società per azioni a totale capitale pubblico, che nei confronti della Regione Piemonte ricopre il ruolo di struttura tecnica di riferimento per lo sviluppo di azioni innovative e per il supporto alle politiche nel campo forestale, ambientale e delle risorse energetiche. In seguito all’approvazione della legge n. 248 del 2006, che ha vietato alle società  in-house di lavorare per committenti che non siano i soci proprietari, l’azienda si è trovata in sofferenza e da due anni ormai vive una pesante crisi. Recentemente, la Giunta ha proposto l’istituzione di un’Agenzia delle Foreste e del Territorio regionale, che assorbirebbe le attività e i dipendenti dell’I.P.L.A. Tuttavia, il rischio era che, nell’attesa, i lavoratori fossero messi in cassa integrazione.

 

Per questo abbiamo presentato un’interrogazione urgente per impegnare la Giunta a trovare le risorse necessarie per salvare tutti i posti di lavoro dei dipendenti I.P.L.A. fino alla creazione del nuovo soggetto, senza ricorrere alla cassa integrazione in deroga. Allo stesso tempo abbiamo presentato un emendamento alla legge per la riqualificazione della spesa regionale, per inserire l’istituzione dell’Agenzia delle Foreste e del Territorio regionale all’interno della legge ed elaborare le proposte necessarie alla riunificazione delle due strutture entro il giugno 2015.

 

La discussione in Consiglio Regionale avverrà il 13 gennaio, ma oggi la Giunta si è già espressa favorevolmente. “Ci siamo impegnati a vigilare sulle scelte della Regione affinché siano tutelati i posti di lavoro e i servizi ai cittadini” – dichiara il Capogruppo di SEL Marco Grimaldi – “i lavoratori dell’I.P.L.A. aspettano da tempo una soluzione. È il momento di dargliela”.

 

Marco Grimaldi

Capogruppo SEL Consiglio Regionale

 

Uncem: “L’Imu sui terreni agricoli in montagna va abolita”

uncem

La situazione interessa diversi centri della Città Metropolitana

 

Il Governo elimini l’Imu sui terreni agricoli nei comuni che  si trovano a meno i seicento metri sul livello del terreno del mare. La richiesta, senza se e senza ma, viene dalla delegazione piemontese di Uncem, l’Unione nazionale dei comuni montani, che ha, da un lato, inviato una lettera a tutti i parlamentari piemontesi, dall’altro una proposta di ordine del giorno da inviare, una volta approvato al Governo. Si tratta di un provvedimento che interessa una grande parte del territorio della neo costituita Città Metropolitana di Torino e, comunque, dell’intera regione.  La proroga al 26 gennaio 2015 per il pagamento dell’imposta 2014 non basta e i Comuni devono farsi sentire, con un atto che esprime la contrarietà alla nuova tassa”, commenta il presidente Uncem Piemonte Lido Riba”.

 

Nell’ordine del giorno si impegna il governo a eliminare l’imposta nonché a evitare l’uso del parametro Istat dei 600 metri di altitudine per definire cosa è e cosa non è montagna: un approccio assurdo, giuridicamente e geograficamente scorretto, che pialla il territorio prendendo come riferimento la posizione dei municipi e non tenendo presente che vi sono centri dove la casa comunale è posta a meno di 600 metri slm, ma poi vi sono migliaia di ettari di estensione che arrivano a 2000 o 3000 metri. Uncem ha chiesto ai Comuni di inviare l’ordine del giorno al Presidente Renzi, al Sottosegretario Delrio, ai Ministri Martina e Alfano, ai dipartimenti del Mef e del Ministero degli Affari regionali che devono avere la netta percezione della contrarietà del territorio all’imposta

 

Uncem chiede un confronto tra sindaci e amministratori comunali con i Parlamentari ritenendo indifferibile una legge nazionale sulla montagna che ponga anche fine all’assenza di rappresentanza dei territori.

 

Massimo Iaretti

Apidge: "il nostro impegno per i protagonisti della scuola"

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L’Associazione Professionale Insegnanti di Discipline Giuridiche ed Economiche è nata nel giugno del 2014

 

Il secondo giorno dell’anno il presidente di APIDGE – Associazione Professionale Insegnanti di Discipline Giuridiche ed Economiche, nata nel giugno del 2014, è stato ospite della redazione de “Il Torinese”. Accompagnato da Massimo Iaretti, responsabile dell’area comunicazione di APIDGE e coordinatore del Piemonte, Ezio Sina, docente in un istituto superiore romano e con un lunga esperienza nel mondo della scuola, ha illustrato le finalità dell’associazione che raggruppa i docenti della classe A019.

 

Da che cosa nasce APIDGE ?

Da una grave mancanza, trattandosi di una categoria di professionisti della scuola non assistita sotto un profilo organizzativo. Si è dato corpo ad un’esigenza diffusa in tutto il territorio nazionale, da tanti colleghi che l’hanno più volte rappresentata.

 

A chi si rivolge l’associazione ?

Ai professionisti della scuola,  a quei docenti che non si sentono soltanto lavoratori ma anche protagonisti della scuola, anzi della buona scuola.

 

Quali sono le vostre iniziative rivolte agli insegnanti delle discipline giuridiche ed economiche?

Rispondo riportando i punti che sono contenuti nel Manifesto che abbiamo approvato a livello nazionale:

1)porsi come interlocutore critico e propositivo delle istituzioni per quegli aspetti che riguardano la cultura e coscienza professionale del docente,  partendo dal presupposto che  gli insegnanti non sono meri esecutori di programmi di studio, ma professionisti seri e responsabili nel sistema Scuola;

2)promuovere e sviluppare lo studio delle Discipline giuridico-economiche esteso nei curricoli del biennio delle scuole superiori;

3)evidenziare e sostenere che l’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione venga definitivamente assurto al rango di disciplina specifica e si determini l’affidamento ai docenti di Discipline giuridiche ed economiche;

4)insistere sull’attribuzione di una nuova identità costitutiva nei confronti del Liceo economico-sociale, che rappresenta lunico liceo dove si studiano due lingue straniere e le discipline giuridico-economiche fino al completamento dei corsi, valorizzandolo come liceo della contemporaneità”;

5)proporsi come interprete di qualunque forma di sensibilizzazione necessaria presso le istituzioni, perché venga assicurato un nuovo spazio al diritto, all’economia politica e alla scienza delle finanze tra le discipline professionalizzanti degli  istituti tecnici e professionali;

6)assicurare che, in occasione del riordino della classi di concorso, sia mostrata particolare attenzione nel valutare i titoli culturali e professionali dei docenti attualmente in possesso dell’abilitazione all’insegnamento per le Discipline giuridiche ed economiche (classe A 019).

 

Siete presenti in Piemonte ?

Certamente, anzi, la realtà piemontese si sta dimostrando la più dinamica del Nord Italia. Abbiamo avanzato alcune proposte come quella di introdurre l’insegnamento della sicurezza degli ambienti di lavoro e la tutela della salute dei lavoratori nei percorsi scolastici e nei prossimi mesi sono in programma alcuni appuntamenti, a Torino e sul territorio regionale per diffondere i contenuti del Manifesto ed anche per avanzare proposte concrete di lavoro.

 

Il senatore Roberto Ruta ha presentato un disegno di legge a Palazzo Madama nel quale si chiede l’istituzione dell’insegnamento del diritto e dell’economia in tutte le scuole secondarie nel biennio. Come lo valuta?

A prescindere dal fatto che la nostra associazione è rigorosamente apartitica, questo disegno di legge è stato redatto, finalmente, da una persona che  capisce di scuola – non a caso è un insegnante – e che occorre specificità e professionalità per questo tipo di materie.

 

P. G. Minazzi