AGGIORNAMENTO
La Procura della repubblica di Torino è orientata a fare ricorso rispetto alla sentenza relativa all’attacco del 14 maggio 2013 al cantiere Tav di Chiomonte. Lunedì prossimo si terrà il Riesame per altri tre anarchici arrestati con l’accusa di terrorismo. Nell’ordinanza di custodia cautelare per i nuovi indagati sono presenti i risultati di indagini integrative. Secondo l’accusa confermerebbero che l’assalto al cantiere poteva causare “grave danno” al Paese.
Le condanne sono arrivate per gli altri capi d’imputazione: detenzione di armi da guerra (le bottiglie incendiarie), danneggiamento con incendio e violenza a pubblico ufficiale
Sono quattro le condanne a tre anni e sei mesi, inflitte agli attivisti No Tav Niccolò Blasi, Mattia Zanotti, Chiara Zenobi e Claudio Alberto, per l’attacco al cantiere di Chiomonte nella notte del 14 maggio 2013.
La Corte d’Assise ha però assolto gli imputati dall’accusa di terrorismo, quella su cui si era scatenato il dibattito sui media negli ultimi mesi, con vivece scambio di accuse tra i sostenitori delle forze dell’ordine e dei No Tav.
Assolti dunque “perché il fatto non sussiste” dall’accusa principe per cui i pm Andrea Padalino e Antonio Rinaudo avevano proposto la condanna a nove anni e mezzo. Le condanne sono arrivate per gli altri capi d’imputazione: detenzione di armi da guerra (le bottiglie incendiarie), danneggiamento con incendio e violenza a pubblico ufficiale.
Quando i giudici hanno letto il dispositivo numerosi simpatizzanti e attivisti No Tav presenti nell’aula bunker delle Vallette, dove si celebra il processo, hanno gridato “libertà”, “buffoni” e “terroristi siete voi”.
“Questa sentenza è uno schiaffo alla Procura di Torino e a questi Pm, che usano la giustizia come grimaldello per difendere i poteri forti”. Così l’Ansa riporta le parole di Nicoletta Bosio, uno dei leader del movimento No Tav.
(Foto: il Torinese)
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