La mostra sarà visitabile fino a domenica 11 gennaio, nei giorni di venerdì, sabato e domenica
Si è tenuta sabato 6 dicembre, alle ore 18.30, presso il palazzo dell’ex Tribunale di Susa (via Palazzo di Città, 36 – Susa), l’inaugurazione della mostra d’arte contemporanea, giunta ormai alla sua quarta edizione, prodotta dall’Associazione NEKS: Viaggio in Germania, Cahier de Voyage. Hanno fatto da preludio alla mostra i saluti di benvenuto del Sindaco Plano e dell’Assessore alla Cultura Fonzo presso la Sala Consiliare del Comune di Susa.La mostra è realizzata grazie al contributo e al sostegno della Regione Piemonte, del Consiglio Regionale del Piemonte, della Fondazione CRT e dello stesso Comune di Susa.
La premessa da cui trae origine questa mostra è il gemellaggio culturale che Torino si appresta ad avviare, nel 2015, con la capitale tedesca: Torino e Berlino sono due città universitarie, capitali europee per l’arte contemporanea, che guardano con grande interesse alla musica contemporanea d’avanguardia e condividono altresì la medesima attenzione urbanistica verso le aree urbane in disuso. Sullo sfondo del sodalizio tra queste due città, il Vernissage – che è ormai diventato un appuntamento “tradizionale” di fine anno, nella splendida cornice di Susa – vedrà esposte le opere di artisti tedeschi, che hanno tratto beneficio dal passaggio nel Bel Paese, e di artisti italiani, che hanno rivolto il loro sguardo a Berlino per elaborare il proprio linguaggio: Anna Capolupo, Michele Guaschino, Julia Krahn, Paolo Maggis, Simon Pfeffel, Antje Rieck, Elke Warth.
Tra coloro che hanno reso possibile la realizzazione del progetto, ringraziamo Michele Bramante, curatore della mostra, Valentina Ruospo, art promoter e il Presidente dell’Associazione Neks, Paolo Facelli, che ne ha curato l’organizzazione, al quale abbiamo rivolto qualche domanda. La mostra sarà visitabile fino a domenica 11 gennaio, nei giorni di venerdì, sabato e domenica, con i seguenti orari: dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 19.00.
– Qual è la mostra che ti ricordi con maggiore emozione?
Sicuramente Gran Torino, una mostra che definirei – passatemi il termine enologico – una “verticale” sull’Arte Contemporanea torinese e piemontese dagli anni Sessanta a oggi. Se vogliamo fare dei nomi, basti pensare a Mario Merz, Pistoletto, o Penone, tre artisti esposti in alcuni dei più prestigiosi musei mondiali.
– Com’è nata l’idea della mostra di quest’anno?
Viaggio in Germania, Cahier de Voyage è nata sposando le linee programmatiche del Comune di Torino, che si appresta ad avviare nel 2015 un vero e proprio “gemellaggio culturale” con Berlino. In funzione di questa sinergia, l’Assessorato alla Cultura della città di Torino ha creato un calendario che declinerà tutti i grandi eventi che avranno luogo nella nostra città – dal Salone del Libro, al Torino Jazz Festival, al Torino Film Festival – cui saranno invitati numerosi artisti berlinesi. Mi sono così ispirato e ho pensato di creare una sorta di “anteprima”.
La mostra, infatti, ha inaugurato il 6 dicembre 2014, ma si concluderà nel gennaio 2015: dunque sarà un’anteprima del 2014 e ci accompagnerà in questo nuovo anno.
– Com’è andato il Vernissage?
Anche quest’anno l’inaugurazione ha visto la presenza di un centinaio di persone e, come tradizione vuole, si è concluso con un pranzo all’insegna della convivialità da Daniele alla Marchesa. La prolusione ha visto l’intervento del Sindaco Plano e dell’Assessore Fonzo nonché, come nostra abitudine, del curatore Michele Bramante. Una tradizione questa, per inciso, tipica delle gallerie nordiche e poco usata in Italia e aggiungerei purtroppo.
– Quali sono i tuoi progetti futuri?
Il mio principale sogno nel cassetto è far sì che il progetto Gran Torino possa trovare nuove sedi internazionali dove esporre. Su questo punto, stiamo cercando un incontro con il Sindaco Fassino, per una serie di motivi: primo fra tutti è che ha voluto porre un forte accento sull’internazionalizzazione dell’Arte Contemporanea, e quale occasione più ghiotta, dunque, che una vetrina sull’Arte Contemporanea torinese per far parlare di noi nel mondo così come ben si fece negli Stati Uniti; e poi c’è un secondo motivo, tra il serio ed il faceto, che come ha ricordato Il Fatto Quotidiano la sua campagna elettorale titolava prendendo spunto dalla nostra mostra, Gran Torino appunto. Sicuramente involontariamente.
Per queste ed altre ragioni, ci auguriamo di poter lavorare insieme.
La Neks ha, infatti, due diversi registri di mostre: Il primo è “glocal”, come dicono quelli che parlano bene, volta cioè a portare la conoscenza dell’Arte Contemporanea nella Regione. Si pensi alla nostra storia recente: dall’Imbiancheria del Vajro a Chieri al Castello dei Marchesi Cavour di Santena, fino al Castello della Contessa Adelaide di Susa); il secondo è un registro, dal respiro internazionale, caratterizzato principalmente dalla mostra Gran Torino.
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