La Notte di Cabiria: Torino festeggia i cento anni dalla prima proiezione del capolavoro firmato Piero Fosco. Il film di Pastrone torna per una sera a far sognare il pubblico torinese. Oggi come cento anni fa Cabiria torna a incantare la platea con la Sinfonia del Fuoco di Ildebrando Pizzetti in apertura di serata
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Una ricostruzione filologica fedele alla proiezione che animò il Teatro Vittorio Emanuele, oggi Auditorium Rai Arturo Toscanini, cent’anni fa (esattamente il 18 aprile 1914 in contemporanea con il Teatro Lirico di Milano). Come allora la serata è stata introdotta dalla Sinfonia del Fuoco, la cui partitura era stata affidata al maestro Pizzetti, a cui è seguita la proiezione del film con l’accompagnamento dell’orchestra sinfonica della Rai.
Con un’oculata operazione di marketing Giovanni Pastrone fece firmare la sceneggiatura a Gabriele D’Annunzio (ma che in realtà si limitò a comporre le didascalie e scegliere il nome dei personaggi), che passò anche per il regista dell’opera, per aumentare il consenso di pubblico, in particolare quello intellettuale. In realtà il film è stato diretto dallo stesso Pastrone, alias Piero Fosco, per la Itala Film che rilevò qualche anno prima come Carlo Rossi & Co e che fece diventare una delle più importanti case di produzione torinesi. Cabiria passò alla storia sia per la magnificenza delle scenografia, il grande numero di comparse, la lunghezza del film, quasi tre ore; anche dal punto di vista tecnico il film mostra delle eccezionalità come l’uso del carrello, brevettato dallo stesso Pastrone per avvicinarsi ai personaggi; per non dimenticare il contributo di Segundo De Chomon per gli effetti speciali, memorabile a tal proposito la sequenza del sogno di Sofonisba, interpretata da Italia Almirante Manzini.
Il film lanciò sul grande schermo il personaggio di Maciste (Bartolomeo Pagano), inaugurando a partire dall’anno successivo una fortunata serie di film incentrati sulla sua mastodontica figura. Oltre al successo in Italia, Cabiria incantò anche le platee d’oltreoceano, a New York fu replicato per ben sei mesi, influenzando grandi nomi del cinema americano, come D.W. Griffith. La serata fa parte della rassegna Il suono delle immagini che ha visto riportare sul grande schermo le versioni restaurate de La Febbre dell’Oro (The Gold Rush, di Charlie Chaplin, 1925), Metropolis (di Fritz Lang, 1927) e che si concluderà il prossimo 21 giugno con Rapsodia Satanica (di Nino Oxilia, 1917).
Cristina Colet
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