Sarà il premier Matteo Renzi a fare gli onori di casa al Lingotto. Verrà creata una “zona rossa” impenetrabile per tutelare gli statisti. Non sono previsti incontri pubblici: si tratterà esclusivamente di una full immersion di lavoro per i leader europei
A leggere la pagina di Fb del gruppo “Ribaltiamo il vertice” si capisce che la contestazione sta prendendo forma in modo organizzato: “A Torino l’11 Luglio si ritroveranno Capi di Stato e di Governo che non hanno contribuito il alcuna maniera a ridurre la disoccupazione giovanile, anzi, hanno ulteriormente colpito un’intera generazione precarizzando il lavoro e distruggendo i diritti”. E ancora: “Si ingrossano le fila di un esercito di precari e disoccupati che in Italia e in Europa continuano a subire più di tutti le politiche di gestione della crisi. Saremo a Torino perchè sappiamo di non essere i benvenuti ma non accettiamo che si decida sulle nostre vite, sui nostri sogni”.
Certo, finchè si tratta di legittimo dissenso da parte di studenti universitari o giovani disoccupati, niente di male. Ma la preoccupazione è che la protesta contro il summit internazionale dell’11 luglio possa sfociare in atti di violenza, come purtroppo spesso accade in casi di eventi analoghi. La Prefettura sta organizzando i preparativi del vertice, che si dovrebbe svolgere al Lingotto (salvo modifiche dell’ultima ora per ragioni di sicurezza).
E’ prevista la presenza di oltre 20 capi di Stato e di governo da tutta Europa. Sarà il premier italiano Matteo Renzi a fare gli onori di casa. La città sarà blindata e proobabilmente verrà creata anche una “zona rossa” impenetrabile per tutelare gli statisti. Non sono previsti incontri pubblici e si tratterà quindi esclusivamente di una full immersion di lavoro. Si calcola che tra dignitari e accompagnatori, circa mille persone sbarcheranno a Caselle, altro punto nevralgico per le forze dell’ordine che saranno presenti in massa, con rinforzi provenienti da altre città. L’aria che si respira fa pensare che anche frange estremiste dei movimenti giovanili si stiano mobilitando. Incrociamo le dita.
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