Dicembre 2013- Pagina 3

Dietetica e Nutrizione Clinica: il Piemonte tra le eccellenze nazionali

Il progressivo aumento delle malattie croniche e degenerative, che richiedono interventi ad elevata complessità clinico assistenziale, pone l’esigenza di organizzare risposte integrate, centrate sui bisogni dei pazienti e di chi li assiste

dieta

Se la sanità è spesso caratterizzata da inefficienze e lunghe liste d’attesa, a maggior ragione vanno riconosciute le eccellenze che, a dire il vero, nella nostra regione non mancano. Una di queste è senza dubbio La rete della strutture di dietetica e nutrizione clinica della Regione, davvero all’avanguardia a livello nazionale. La conferma si è avuta nel corso del 3° convegno nazionale sulla nutrizione artificiale nella vita e alla fine della vita che si è svolto di recente a Torino, presso il Politecnico, promosso da Cittadinanzattiva.

 

Il progressivo aumento delle malattie croniche e degenerative, che richiedono interventi ad elevata complessità clinico assistenziale, pone l’esigenza di organizzare risposte integrate, centrate sui bisogni dei pazienti e di chi li assiste, unitarie nel modo in cui vengono erogate. Una di queste risposte è, appunto, rappresentata dalla Nutrizione Artificiale. Quando necessario, deve essere proseguita dall’ospedale al domicilio, riducendo i costi globali del trattamento e influendo sensibilmente sulla qualità di vita del paziente. Il Piano Sanitario Nazionale 2003-2005 aveva evidenziato la necessità di garantire ad ogni paziente un intervento adeguato dal punto di vista nutrizionale a livello territoriale ed ospedaliero.

 

 “La Regione Piemonte – afferma l’Assessore alla Sanità, Ugo Cavallera – aveva immediatamente recepito il disposto del Piano Sanitario Nazionale individuando, sin dal 2003, i centri ospedalieri della propria Rete regionale delle Strutture di Dietetica e Nutrizione Clinica, aggiornata e formalizzata nel 2010, con il preciso scopo di ottimizzare la nutrizione artificiale ospedaliera e domiciliare, sia per quanto attiene all’età pediatrica, sia all’età adulta”. Ancora oggi, il Piemonte è all’avanguardia nei percorsi di Nutrizione Clinica, sia dal punto di vista assistenziale, sia da quello gestionale ed organizzativo. Nell’ottica dell’assistenza in rete, in base alla quale il paziente non deve mai essere abbandonato nel suo percorso, ma ha bisogno di essere costantemente seguito ed accompagnato in ogni fase della sua malattia, la Rete di Dietetica e Nutrizione Clinica copre l’intero territorio regionale e offre assistenza trasversale ad ogni ambito di malattia, in cui il controllo nutrizionale del paziente è essenziale alla sua guarigione.

Il sogno raddoppia

“Doppio Sogno” è una passeggiata all’aperto tra sculture monumentali installate negli spazi del Polo Reale.  Una mostra che indaga immagini contrapposte e complementari attraverso linguaggi e simboli in relazione e opposizione: pittura e scultura, interno ed esterno, modernità e reminiscenza del classico

 

polo reale cavallo“Doppio Sogno” è il titolo scelto per il percorso tra scultura e pittura inaugurato il 14 novembre con la prima parte dedicata alla scultura negli spazi all’aperto del Polo Reale e proseguirà l’11 dicembre con la seconda parte rivolta alla pittura nei nuovi spazi espositivi del Polo Reale a Palazzo Chiablese, in piazzetta Reale. A cura di Luca Beatrice e Arnaldo Colasanti, “Doppio Sogno” è una mostra che indaga immagini contrapposte e complementari attraverso linguaggi e simboli in relazione e opposizione: pittura e scultura, interno ed esterno, modernità e reminiscenza del classico, realismo e onirico, figurazione e contemporaneità, immagine e parola scritta.

 

Dal 14 novembre al 9 marzo 2014, la prima parte del percorso si presenta come una passeggiata all’aperto tra sculture monumentali o di grandi dimensioni, installate negli spazi del Polo Reale. Il percorso tracciato dalle opere permette di conoscere e scoprire il Polo in tutte le sue componenti. Dalle figure femminili interpretate da Francesco Messina, Giuliano Vangi e Giuseppe Bergomi, allestite rispettivamente nel Cortile di Palazzo Chiablese, nella Sala degli Svizzeri di Palazzo Reale e nel Cortile di Palazzo Reale, si passa a soggetti d’ispirazione mitologica come il Teseo Screpolato di Mitoraj e l’Ulisse di Manzù, o ancora a temi biblici rappresentati da Fuga da Sodoma di Antonietta Raphaël Mafai.

 

Monumentali le opere di Giuseppe Maraniello e Marino Marini, le sculture di Augusto Perez – Crepuscolo e Crocifisso di Apollo del Belvedere – e le Black Hands di Patrizia Maïmouna Guerresi, collocate in Piazzetta Reale. Rivelano, infine, un impianto di matrice contemporanea i soggetti scelti dal canadese Wiliam Hadd McElcheran, con l’installazione Businnessman lungo lo Scalone di Palazzo Chiablese. Velasco Vitali presenta il Branco, allestito nell’area del Teatro Romano del Museo Archeologico, mentre un assemblaggio di strumenti a fiato è proposto nell’opera di Arman, Flon Flon, 1990 disposto lungo i portici di Palazzo Reale.

 

Un’esposizione en plen air, Doppio Sogno, che accompagnerà il pubblico torinese e non solo, nel cuore della città, in una promenade tra le opere di alcuni dei principali protagonisti della scultura del ‘900, nazionale e internazionale. La seconda parte della mostra, dall’11 dicembre al 9 marzo 2014, inaugura invece i nuovi spazi espositivi di Palazzo Chiablese (ingresso da Piazzetta Reale). Circa 1.000 mq che un tempo ospitavano la collezione e la biblioteca dell’ex Museo del Cinema, saranno dedicati a servizi e mostre. Organizzazione e catalogo: Silvana Editoriale Foto: Ernani Orcorte.

 

(Foto: il Torinese)

Maledetta crisi, cala anche il consumo di benzina

La benzina verde registra il calo maggiore: -32,48% sulla rete autostradale. Tiene, invece, il consumo di gasolio  che si è mantenuto stabile. In aumento l’uso del gpl (+39,14%)

 

benzina

Secondo i dati del report annuale della Regione, dal 2011 al 2012 il consumo di carburante in Piemonte è calato.  I consumi sono scesi del 7,85% nella rete ad uso pubblico e addirittura del 22,98% sulle autostrade. La benzina verde registra il calo maggiore: -32,48% sulla rete autostradale. Tiene, invece, il consumo di gasolio  che si è mantenuto praticamente stabile. In aumento l’uso del gpl (+39,14%).

 

DOMANDA E RISPOSTA Quali iniziative sono possibili per contrastare il problema?

 “La proroga della delibera sulla multifunzionalità dei nuovi punti di distribuzione e l’accordo sulla metanizzazione della rete autostradale  ha visto il Piemonte Regione capofila di un’azione importante ed intelligentemente creativa. Nell’ottica di migliorare sempre di più i servizi al cittadino abbiamo anche presentato al ministero dello Sviluppo economico tre progetti sulla mobilità elettrica, che rappresentano un’opportunità e non vanno letti come un ostacolo al mantenimento della rete distributiva tradizionale”. Agostino Ghiglia, Assessore regionale al Commercio

Il Centro Storico spopola sui social network

Inaugurato nel 1963, il Centro Storico Fiat ha sede a Torino, in un edificio liberty che fu il primo ampliamento (1907) delle officine di corso Dante dove nacque l’azienda. Su Facebook in soli sei mesi ha ricevuto più ‘mi piace’ della Galleria degli Uffizi e dei Musei Vaticani messi insieme

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L’Ansa ha dato la notizia recentemente: in soli sei mesi ha ricevuto più ‘mi piace’ della Galleria degli Uffizi e dei Musei Vaticani messi insieme. Il Centro Storico Fiat è il museo italiano più popolare su Facebook, con oltre 100 mila fan e con più di 35 mila persone che ne parlano. Numeri che collocano il museo al livello del Moma di New York o del Louvre di Parigi. Solo un quarto dei fan è in Italia, tutti gli altri dall’estero. Fin dall’inizio è stato teatro di momenti importanti nella storia della Fiat: il primo risale al 4 maggio 1966 quando, nel salone centrale, Vittorio Valletta, una delle figure chiave nella storia ultracentenaria dell’azienda fondata dal Senatore Giovanni Agnelli, firmò l’accordo con l’URSS che portò alla costruzione di Togliattigrad.

Ora il Centro Storico ospita una collezione di automobili, cimeli, modellini e manifesti pubblicitari di artisti che copre l’intera storia dell’azienda. Dalla prima vettura, la 3½ Hp, all’impressionante “Mefistofele”, che nel 1924 batté il record mondiale assoluto di velocità. E poi ci sono il primo trattore, il Fiat 702 del 1919; l’autocarro 18BL, che motorizzò le truppe italiane nella prima guerra mondiale, la Littorina, protagonista del trasporto ferroviario a partire dagli anni Trenta e l’affascinante caccia G91, il velivolo disegnato da Giuseppe Gabrielli e poi adottato dalla NATO.

Il percorso di visita, in cui è possibile imbattersi in motori per navi, biciclette, frigoriferi e lavatrici “targati” Fiat, si snoda attraverso la ricostruzione di alcuni stabilimenti simbolo della storia aziendale e dei cambiamenti nel modo di lavorare.

Nello stesso edificio è presente anche l’archivio aziendale, consultabile su appuntamento: più di 5.000 m.l. di documenti cartacei, 300.000 disegni tecnici, 5.000 tra volumi e riviste di automobilismo e storia industriale, più di 6 milioni di immagini (stampe, diacolor, lastre e negativi), 200 ore di filmati storici. Di particolare interesse il fondo del progettista Ing. Dante Giacosa, il “papà” delle utilitarie – la Topolino, la 600, la 500 – che hanno motorizzato l’Italia.

(fonte: www.fiatspa.com)

Storie di donne e di risaia

Intorno ad un tavolo, un breve momento di ristoro, si trasforma in una rincorsa di parole, una storia che inizia nel lontano 1914, che passa attraverso il Ventennio, le risaie, la povertà del dopoguerra e l’emigrazione. Nives si racconta così, di fronte ad un piatto di riso, cotto alla piemontese, con un bel bicchiere di vino

 

agnelli

Laura Pariani ricostruisce storie di donne e risaie, di emigrazione e lavoro. In scena, insieme a Betti Zambruno e alle Trobairitz d’Oc, Manuela Massarenti attende un risotto fumante narrando una vita come tante nel Piemonte del ’90. La monda, il Fascismo, la guerra e la fuga dai campi, gli anni ’50 e il nord Europa per trovare il lavoro che in Italia mancava. Uno spettacolo che segue i tempi di preparazione di un buon risotto e che attraverso i profumi conduce lo spettatore nella realtà della storia.

 

Intorno ad un tavolo, un breve momento di ristoro, si trasforma in una rincorsa di parole, una storia che inizia nel lontano 1914, che passa attraverso il Ventennio, le risaie, la povertà del dopoguerra e l’emigrazione.Nives si racconta così, di fronte ad un piatto di riso, cotto alla piemontese, con un bel bicchiere di vino…perché il riso nasce nell’acqua ma muore nel vino!…parla di sé, e così, della Sua Italia.Un’Italia povera dove le donne andavano tutte a mondare, a strappare il riso all’acqua, sveglia presto e quasi nessun soldo in tasca. Poi fu il tempo del Duce, e tutte andavano a Roma cantando, attraverso un paese che viaggiava veloce verso un triste destino.Poi, fu il tempo dell’addio.

 

“Perché, dopo la guerra, il lavoro mancava, le macchine arrivate nei campi toglievano spazio alle mondine”: destinazione Svizzera, alla ricerca di una nuova vita. Una vita triste, una città, Zurigo, dove gli italiani erano “maccheroni”, buoni per lavorare. Ma anche lì, schiena dritta e voglia di lavorare hanno prodotto i loro frutti, conquistando anche il rispetto. Nives racconta parole che sono di migliaia d’italiani, parole lontane, ma ferme. Una cena in cui una storia e delle canzoni che portano in altri tempi, si ascoltano, mangiando un riso piemontese affogato nel vino rosso, e non potrebbe essere altrimenti, perché come la protagonista stessa dice “il vino fa sangue mentre l’acqua fa tremar le gambe!”

 

“Senza mai levar la schiena parole e canti dalla risaia”

29 gennaio, 2014 – 21:00 TEATRO AGNELLI Via P. Sarpi 111 – Torino

Testo di Laura Pariani, con Manuela Massarenti. Canti eseguiti dal vivo Valeria Benigni, Paola Lombardo, Betti Zambruno. Regia di Renzo Sicco