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Zona rossa: no alle visite a parenti e amici. Chiuse scuole e parrucchieri

Da lunedì zona rossa a Torino e in Piemonte. La Regione con una ordinanza firmata dal presidente Alberto Cirio anticipa la stretta a domenica per alcuni aspetti: niente visite alle seconde case e mercati  chiusi domenica, tranne quelli alimentari. Ciò a causa dell’aumento dei contagi e dei ricoveri in terapia intensiva

 

Chi abita nella zona rossa da lunedì non potrà andare a trovare a casa amici e parenti neanche in due e  con un solo spostamento al giorno. Chiuse tutte le scuole così come i parrucchieri

Lunedì 15 marzo, intanto, in Piemonte parte intanto la vaccinazione delle persone “estremamente vulnerabili”, quelle affette da patologie  che comportano un rischio particolarmente elevato di sviluppare forme gravi di Covid, che saranno vaccinate con Pzifer o Moderna.

L’indice di contagio Rt a 1,41 spinge Torino e il Piemonte nella zona rossa

Il Piemonte si avvicina sempre più alla  zona rossa. Infatti l’Istituto Superiore di Sanità, in attesa del pre report che deve essere reso noto, ha comunicato alla Regione il dato dell’Rt, salito a 1,41.

Lo annuncia  il governatore Alberto Cirio, ricordando che una regione entra in zona rossa quando l’indice del contagio  Rt  supera l’1,25.

Il quadro generale  è “in peggioramento” in tutto il Paese. Il Piemonte,  come diverse altre regioni, registra in base ai dati dell’ultimo report settimanale del Ministero della Salute  un quadro da  zona rossa. L’incidenza è di 279 casi ogni 100 mila abitanti, con l’aumento dei  focolai e della percentuale di tamponi positivi. Oltre i limiti anche l’occupazione di posti letto  di terapia intensiva, il 36% in crescita rispetto al 29% della settimana precedente e oltre la soglia limite del 30% e  di posti letto ordinari:42% in crescita rispetto al 37% della settimana precedente e oltre la soglia limite del 40%.

Torino e Piemonte in zona rossa fino a Pasqua?

Da lunedì il passaggio di Torino e dell’intera regione  in zona rossa è praticamente certo.

Dalla didattica a distanza per le scuole di ogni ordine e grado al divieto sostanziale di uscire di casa se non per motivi di lavoro, salute, o per la spesa, si tornerà ad un vero e proprio lockdown.

I bar e ristoranti  saranno chiusi, tranne che per l’ asporto, chiusi  anche parchi e aree gioco e spesa ammessa per un solo componente per nucleo familiare.

Al di là delle decisioni che verranno prese su scala nazionale, il Piemonte potrebbe essere “rosso” fino a Pasqua compresa, visti i dati negativi dell’aumento dei contagi e dei ricoveri in ospedale,

L’ufficializzazione si avrà venerdì.

La zona rossa si estende ad altri 14 comuni piemontesi

Si amplia la zona rossa in Piemonte. Entrano nell’area off limits  12 comuni della Valle Po, nel Cuneese, e anche due nel Torinese connessi al  focolaio di Cavour , comune “rosso”  da sabato scorso

Il provvedimento riguarda Barge, Bagnolo Piemonte, Crissolo, Envie, Paesana, Gambasca, Revello, Martiniana Po, Oncino, Ostana, Rifreddo, Sanfront, tutti nel Cuneese, e Scalenghe e Bricherasio, nel Torinese.

Sono oggi  22 i Comuni piemontesi in zona rossa, compresi Cavour e i 7 Comuni della Val Vigezzo  nel VCO.

In questi Comuni è sospesa l’attività didattica nelle scuole di ogni ordine e grado ed è disposta la dad per gli studenti che vivono nell’area, ma frequentano le lezioni in altri Comuni non inseriti in zona rossa.

Previsto anche il potenziamento del tracciamento attraverso i tamponi e la messa in priorità per la vaccinazione degli anziani over80 domiciliati in zona rossa.

L’ordinanza sarà valida fino al 12 marzo.

 

Sono otto i comuni piemontesi in zona rossa: c’è anche Cavour

Sono  8 i Comuni del Piemonte in zona rossa, da sabato alle 18

E’ confermato il comune di Re, fino al 5 marzo,  e si aggiungono  altri 6 paesi della Valle Vigezzo, nel Verbano-Cusio-Ossola: si tratta di Craveggia, Villette, Toceno, Malesco, Santa Maria Maggiore e Druogno. Finisce in zona rossa anche  Cavour  nel Torinese per un sospetto focolaio da variante su cui sono in corso ulteriori approfondimenti.

“Nonostante siano state disposte le misure restrittive aggiuntive, – informa la Regione Piemonte – nell’area di Re si rileva ancora un tasso di incidenza molto elevato e doppio rispetto al tasso medio delle tre settimane precedenti”.