"Una multinazionale non può cancellare i diritti di 497 cittadini"

Licenziamenti Embraco: lettera dei lavoratori a Mattarella e Grasso

La perdita di 497 posti di lavoro, a seguito della chiusura dell’Embraco è definita  “una catastrofe sociale” in questo territorio già pesantemente segnato dalla crisi“. Così i lavoratori dello stabilimento di Riva di Chieri appartenente al gruppo Whirpool nella lettera consegnata a Torino, al presidente del Senato, Pietro Grasso. La missiva è stata inviata anche al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e alla presidente della Camera Laura Boldrini. “Una multinazionale  non può cancellare i diritti di 497 cittadine e cittadini in questo modo dopo avere sfruttato tutto ciò che poteva! La Whirpool ha un debito con il nostro Paese e non può abbandonarlo così. Non lo meritiamo. L’Embraco deve continuare a produrre a Riva presso Chieri, Torino, Italia”, è scritto nella lettera. Ha dichiarato Grasso: “Vorremmo chiedere all’azienda di restituire tutti i vantaggi fiscali e i privilegi ottenuti. Sono stati dati in previsione di un’attività lavorativa che può essere interrotta per ragioni economiche, ma quando viene interrotta per il profitto è una cosa surreale”.