Le cronache torinesi de La Stampa scrivono che la pista seguita dai pm Bucarelli e Santoriello sul caso dell’assassinio di Stefano Leo, sgozzato ai Murazzi lo scorso febbraio, sarebbe quella dell’errore di persona. Troppo debole la versione data dall’omicida reo confesso durante l’interrogatorio del 30 marzo scorso al comando provinciale dei carabinieri. L’omicida Said Machaquat disse di voler uccidere un italiano per “strappargli la felicità». Un movente che non convince.