Torino- Pagina 81

Capo d’Orlando – Reale Mutua Basket Torino 71 -72: finalmente il quintetto base

Il basket visto a distanza

Sì, finalmente abbiamo visto in campo nei minuti decisivi il quintetto base e, con un po’ di fatica, si è vinto.

In una partita in cui il buon Diop gioca “normalmente” esce finalmente Clark e gioca in maniera adeguata a quanto ci si potrebbe aspettare da lui. Alibegovic torna a e tira da tre in momenti decisivi e segna. Cappelletti guida e segna in maniera autorevole e Pinkins, pur sottotono, interviene in maniera decisiva stoppando l’ultimo tiro di Capo d’Orlando per vincere la partita.

Ecco, Torino è questa. Il resto non è panchina lunga, è solo resistenza quando gli altri non sono in campo.

Campani purtroppo è indolente e non gioca quanto la sua qualità potrebbe far pensare di vedere in un campo di basket. Toscano effettua un buon paio di tiri da tre e poi scompare pur continuando ad impegnarsi. Bushati e Penna restano molto in panca e questo è il lato positivo.

Non esiste, almeno ad oggi, una panchina lunga, ma una netta differenza tra i primi cinque e gli altri. Se al “comando” si comincia a rendersene conto potremo forse vedere un altro campionato.

E’ stata comunque una partita non bella e giocata in maniera un po’ tesa, contro una squadra formata in maniera “classica” con due stranieri a fare l’80% circa dei punti della squadra ed un gruppo di comprimari. In ogni caso era fondamentale vincere per continuare la risalita ai vertici di una classifica ancora tutta da scalare.

E’ un campionato in cui si gioca male in generale, con “giropalla” a mezza ruota e pick & roll continui con alla fine “fantasia e tiro a casaccio” dell’ultimo che ha la palla per quasi tutte le compagini del campionato. Bello? Moderno? Basket anni 2020? Contenti voi … .

La difesa è sempre un continuo cambio e poca intelligenza tattica. Inoltre, in quasi tutte le partite si vedono playmaker che si fanno portare via la palla più volte in palleggio oppure che passano la palla non solo “telefonando” il passaggio, come si dice in gergo, ma addirittura “citofonando e bussando alla porta” aprendo spazio a contropiedi al limte del minibasket.

Mancano i fondamentali e manca la sapienza tattica. Ma questo vale per tutte le squadre. Si usano le gambe e non la testa, sperando che i tiratori avversari non segnino e Torino, in quanto a martellate sul tabellone (senza voler infierire sui soliti …), ne sa qualcosa.

Comunque, ribadisco un concetto che esprimo da inizio anno: nonostante la panchina, nonostante la mancanza di cambi, la Reale Mutua Basket Torino, se gioca in maniera normale è sicuramente più forte delle altre compagini. Ha vinto bene contro Verona, ha vinto, e meno male, contro Capo d’Orlando. Il cammino è ancora lungo, sperare di vincere il campionato è legittimo considerando i playoff: salire in serie A è scritto nelle stelle di chi dirige… .

Paolo Michieletto

Coronavirus: il bollettino di domenica 7 febbraio

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 624 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 52 dopo test antigenico), pari al 7,7% degli 8.068tamponi eseguiti, di cui 3625 antigenici. Dei 624 nuovi casi, gli asintomatici sono 227 (36,4%).

I casi sono così ripartiti: 94 screening, 339 contatti di caso, 191 con indagine in corso; per ambito: 24 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 72 scolastico, 528 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 232.307 così suddivisi su base provinciale: 20.671 Alessandria, 12.087 Asti, 7985 Biella, 31.795 Cuneo, 18.207 Novara, 121.590 Torino, 8607 Vercelli, 8364 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1166 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1835 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 140 ( invariati rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2017 (+10 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 10.148.

I tamponi diagnostici finora processati sono 2.611.416 (+ 8068 rispetto a ieri), di cui 1.055.447 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 9002

Sono i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 1 verificatosi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 9002 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1360 Alessandria, 584 Asti, 373 Biella, 1066 Cuneo, 748 Novara, 4090 Torino, 407 Vercelli, 292 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 82 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

211.000 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 211.000 (+ 476 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 18.403 Alessandria, 10.878 Asti,7207Biella, 29.375 Cuneo, 16.565 Novara, 110.317 Torino, 7849 Vercelli, 7644 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1075 extraregione e 1687 in fase di definizione.

Torino: rovista tra le auto e minaccia i passanti

Ventisettenne italiano arrestato

Nel primo pomeriggio di mercoledì scorso gli agenti del commissariato San Donato ricevono la segnalazione di un soggetto che, dopo aver tentato di aprire alcune auto in sosta, sta rovistando all’interno di una di queste. Giunti sul posto, i poliziotti trovano il veicolo aperto, senza però notare alcun individuo nei paraggi. Pochi minuti dopo, due cittadini si rivolgono agli operatori, segnalando la presenza della stessa persona alcuni metri più avanti, impegnata nella medesima attività delittuosa. Raggiunta l’auto in questione trovano l’uomo, un cittadino italiano di 27 anni, con un paio di forbici in mano, rovistare tra i sedili. Gli agenti richiamano la sua attenzione, invitandolo a posare l’oggetto in suo possesso. Al suo diniego, questi viene disarmato e bloccato. Nel tentativo di darsi alla fuga, il ventisettenne inizia a spintonare i poliziotti, proferendo loro svariati insulti e minacce. Perquisito, viene trovato in possesso di un set di chiavi a brugola, e di un paio di auricolari con una chiavetta usb, provento di furto. Il soggetto viene arrestato e condotto da un’altra pattuglia presso gli uffici del commissariato. Agli agenti rimasti sul posto per ulteriori accertamenti, si avvicina un cittadino, raccontando di aver riconosciuto nell’uomo fermato poco prima, il suo aggressore. La vittima riferisce di essere stata precedentemente avvicinata dall’italiano e, mentre legava la propria bici alla rastrelliera, questi l’aveva afferrata con forza minacciando di portargliela via se non avesse lasciato dei soldi. L’uomo aveva provato a tranquillizzare il reo, senza successo. Nel tentativo di mitigare la situazione, la vittima si era poi proposta di accompagnarlo al bar per offrirgli qualcosa. Dopo essersi rifocillato, l’aggressore era però tornato a rivolgere minacce sempre più insistenti per poi infine desistere dal suo intento ed allontanarsi.

Scattate le manette per furto, minaccia e resistenza a P.U e denunciato per oltraggio a P.U, estorsione, possesso ingiustificato di chiavi alterate e per aver fatto ritorno nel comune di Torino nonostante avesse all’attivo un foglio di via obbligatorio della durata di 3 anni emesso dal Questore di Torino.

Moncalieri, un Defibrillatore per la Protezione Civile

  CENTRO FORMAZIONE UNITÀ CINOFILA SOCCORSO NAUTICO ODV

Questa mattina presso il negozio KOKO DI MONCALIERI  è avvenuta la consegna del defibrillatore al gruppo di Protezione Civile  CENTRO FORMAZIONE UNITÀ CINOFILA SOCCORSO NAUTICO  ODV da parte della società 3D SRL Proprietaria del gruppo KOKO.
Questo defibrillatore segna l’ avvio  del progetto del gruppo CFUCSN che entro il 2021 mira a dotarsi di un nuovo mezzo, un fuoristrada  4×4  (AUTO MEDICA DI SOCCORSO NAUTICO ) che verrà impiegato durante i servizi di assistenza e salvataggio alluvionale .
Il mezzo sarà dotato di tutte le attrezzature necessarie ad un primo intervento medicale .
Proprio questo motivo saranno molte le attività di FundRaising Per finanziare il progetto.
Attualmente tutti i volontari stanno seguendo rigidi corsi di formazione in merito all’ utilizzo del defibrillatore nel primo soccorso .
Qualora abbiate piacere ad aiutare con un piccolo contributo  i volontari di protezione civile di questa associazione
Potete farlo  sul c/c  del  CENTRO DI FORMAZIONE UNITA’ CINOFILE E SOCCORSO NAUTICO ODV IBAN   IT67C020082009700040821629.
Indicando donazione progetto [ un 4×4 di soccorso nautico  ]

Nuoto sincronizzato in via Filadelfia

Sabato 6 febbraio e domenica 7 febbraio Torino ospiterà gare di nuoto al Palazzo del Nuoto di via Filadelfia 89 (sabato mattina inizio gare ore 8.55 con termine previsto alle ore 13.25, sabato pomeriggio inizio gare ore 15.55 e termine previsto alle ore 20.30, domenica mattina inizio delle gare ore 8.55 e termine previsto alle ore 12.40, domenica pomeriggio inizio gare ore 15.25 e termine previsto alle ore 20.15) e alla piscina Usmiani di via Olivero 40 (domenica mattina inizio gare ore 10.05 con termine previsto alle ore 12.45 circa e domenica pomeriggio inizio gare ore 16.05 e termine previsto alle ore 19 circa), mentre le gare di nuoto sincronizzato si svolgeranno alla Piscina Stadio Monumentale di corso Galileo Ferraris 294 (inizio gare del mattino alle ore 8.30 e termine previsto alle ore 12.40, inizio gare del pomeriggio alle ore 15 e termine previsto della manifestazione ore 18).

 

Saranno complessivamente 972 i nuotatori in acqua, rappresentanti di ben 32 società, per la prova di qualificazione regionale per il Campionato Italiano Assoluto Primaverile, mentre saranno un centinaio le sincronette in gara di 7 società piemontesi per la prova di qualificazione regionale per i Campionati Italiani Assoluti/Juniores Programma Libero/Programma Tecnico e Recupero Obbligatori Juniores/Assoluti + stelle 1/7. Le manifestazioni si svolgeranno ancora a porte chiuse, senza la presenza di pubblico ma con la sola ammissione sul piano vasca di atleti, tecnici e ufficiali gara nel pieno e totale rispetto delle norme anti-Covid 19 vigenti.

 

Sarà possibile seguire le gare di nuoto nelle dirette streaming agli indirizzi:

–         piscina Palazzo del Nuoto e piscina Usmiani: https://www.federnuoto.piemonte.it/finpiemonte/home_new/appro_new.asp?id_info=20201223121810&menu=agonismo&area=1&read=nuoto

–         piscina Stadio Monumentale: https://www.federnuoto.piemonte.it/finpiemonte/home_new/appro_new.asp?id_info=20210202112251&area=4&menu=agonismo&read=sincro

 

Tutti i risultati, poi, saranno consultabili sulle pagine internet del Comitato Piemonte Valle d’Aosta della Federazione Italiana Nuoto all’indirizzo www.federnuoto.piemonte.it

 

Sempre domenica, alle ore 15, presso le piscine Sciorba di Genova si disputerà la seconda giornata di andata del Campionato di pallanuoto femminile serie A2 girone nord-ovest, dove le atlete piemontesi dell’Aquatica Torino incontreranno quelle dell’U.S. Locatelli di Genova.

 

 

Giornata contro il bullismo, la Regione investe nella formazione dei docenti

7 FEBBRAIO 2021 – GIORNATA NAZIONALE CONTRO IL BULLISMO E IL CYBERBULLISMO. L’ASSESSORE CHIORINO:  “PER CONTRASTARE UN’EMERGENZA EDUCATIVA, LA REGIONE INVESTE NELLA FORMAZIONE DEI DOCENTI”

Il 7 febbraio ricorre la Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo: quest’anno la Regione Piemonte, attraverso un bando per la progettazione di interventi contro il bullismo, ha messo a disposizione 100 mila euro per gli istituti polo della formazione, ovvero le scuole che sono dei riferimenti istituzionali rispetto alla formazione docenti di tutte le autonomie scolastiche dei loro territori: pertanto, le ricadute dei progetti formativi finanziati si estenderanno potenzialmente sull’intero territorio regionale. Potranno partecipare ai corsi di formazione tutti i docenti di scuole di ogni ordine e grado.

Bullismo e cyberbullismo sono diventati una vera e propria emergenza educativa – così l’assessore all’istruzione Elena Chiorino – bisogna avere la consapevolezza che questi problemi si possono risolvere, o almeno arginare, soltanto con una capillare azione di sensibilizzazione e di prevenzione. È importante che i docenti, non soltanto le famiglie, conoscano tutti i pericoli che si nascondono nel web: di fronte alla crescita inarrestabile della tecnologia, diventa necessario, pertanto, fornire alle figure predisposte all’educazione, tutti gli strumenti che possano aumentare una forma sana di relazionalità negli allievi, un’azione preventiva che mai come in questo momento storico per il mondo della scuola risulta essere tanto urgente quanto non rinviabile”.

33 sono stati i progetti selezionati e ammessi al contributo, presentati da 24 istituti di tutti gli ambiti territoriali: 15 da scuole dell’area metropolitana di Torino, 5 dall’Alessandrino, 2 dall’Astigiano, 2 dal Biellese, 5 dal Cuneese, 2 dal Novarese, 1 dal Vercellese, 1 dal Verbano (in allegato la graduatoria). L’impegno della Regione per la prevenzione del bullismo e del cyberbullismo trova il suo fondamento nella legge regionale 5 febbraio 2018 n. 2, che ha come riferimento la legge nazionale (71/2017). Il bando regionale “Percorsi di formazione per la prevenzione e il contrasto del bullismo e del cyberbullismo” finanzia progetti di formazione per docenti sulle tematiche della prevenzione e del contrasto del bullismo e del cyberbullismo, per diffondere la cultura della legalità, il rispetto della dignità della persona, la valorizzazione delle diversità, il contrasto di ogni forma di discriminazione, la promozione dell’educazione civica digitale, la tutela dell’integrità psicofisica dei minori e l’utilizzo consapevole delle tecnologie informatiche e della rete internet. I progetti ammessi al contributo mirano a valorizzare la crescita educativa, psicologica e sociale dei minori, tutelando i più fragili e supportando i soggetti che, a vario titolo, ricoprono ruoli educativi.

La Regione ha concluso anche un altro bando, che stanzia 410 mila euro complessivi per progetti di formazione dei docenti in aree tematiche di particolare sensibilità e rilevanza nell’attuale emergenza dovuta alla pandemia Covid: la didattica digitale integrata e l’educazione civica (Costituzione, diritto, legalità e solidarietà, sviluppo sostenibile, educazione ambientale, conoscenza e tutela del patrimonio e del territorio, educazione alla salute, cittadinanza). 23 le scuole partecipanti, per un totale di 110 progetti ammessi al contributo. L’esito è pubblicato sul sito web della Regione Piemonte, nella sezione bandi e finanziamenti .

Lo strano caso del Dottor Bruneri e del Signor Canella

C’erano una volta i matti

Le storie spesso iniziano là dove la Storia finisce
Non tutte le storie vengono raccontate, anche se così non dovrebbe essere. Ci sono vicende che fanno paura agli autori stessi, che sono talmente brutte da non distinguersi dagli incubi notturni, eppure sono storie che vanno narrate, perché i protagonisti meritano di essere ricordati. I personaggi che popolano queste strane vicende sono “matti”,” matti veri”, c’è chi ha paura della guerra nucleare, chi si crede un Dio elettrico, chi impazzisce dalla troppa tristezza e chi, invece, perde il senno per un improvviso amore. Sono marionette grottesche di cartapesta che recitano in un piccolo teatrino chiuso al mondo, vivono bizzarre avventure rinchiusi nei manicomi che impediscono loro di osservare come la vita intanto vada avanti, lasciandoli spaventosamente indietro. I matti sono le nostre paure terrene, i nostri peccati capitali, i nostri peggiori difetti, li incolpiamo delle nostre sciagure e ci rifugiamo nel loro eccessivo gridare a squarcia gola, per non sentirci in colpa, per non averli capiti e nemmeno ascoltati. (ac)
***
3. Lo strano caso del Dottor Bruneri e il Signor Canella
È il 10 marzo 1926, siamo in un cimitero ebraico di Torino, un rumore di cocci e terriccio desta l’attenzione del guardiano, che sorprende un signore intento a rubare un vaso di rame da una tomba. Immediatamente avvisate le autorità, il ladro viene arrestato e portato in Questura. L’uomo non riesce a esprimersi bene, non conosce il suo nome, non sa da dove viene, né quale sia il suo mestiere, non ricorda assolutamente nulla. Le uniche parole che riesce a dire sono in piemontese: “Monsu, ch’am rovin-a nen. Ch’am fasa ‘l piasì ‘d lasseme andè”. Lo smemorato si trova in uno stato di grande agitazione, preso dall’ansia tenta un maldestro suicidio, ma tutto ciò che ottiene è essere rinchiuso nel manicomio di Collegno, dove la sua identità diventa il numero 44.170. In Questura viene foto-segnalato e gli vengono prese le impronte digitali, il cartellino segnaletico così compilato è inviato a Roma, al Servizio centrale d’identità, ma senza risultati. Intanto, lo smemorato si ambienta nella sua nuova casa, lega particolarmente con un detenuto poco raccomandabile, il milanese Riccardo Testa, cocainomane e rapinatore, soprannominato il “commediografo ladro”, con lui trascorre molto tempo, soprattutto giocando interminabili partite a scacchi. Il rapporto di amicizia diventa forte e stabile, Testa addirittura dedica all’amico senza identità un sonetto dal titolo “L’amico ignoto” (2 dicembre 1926):
.
“Io non so chi tu sia, mio grande amico
eppur l’anima tua m’appar sì bella
che a te m’affido come ad una stella
s’affidava il viator nel corso antico.
Tu credi e preghi ed ami e doni, e quella
luce serena degli occhi tuoi, l’intrico
dei miei pensieri scioglie ed affratella
contro l’oscuro e vigile nemico:
Il dubbio. Oh! Non lasciarmi più giammai
amico ignoto datomi da Dio!
Senza di te mi pare d’esser solo;
senza di te non riprendo il volo
oltre l’azzurre vette ed i nevai:
incontro al sol ed al Sovrano mio.”
.
Lo smemorato continua la sua vita tranquilla all’interno del manicomio, gioca a scacchi, legge, produce addirittura alcuni saggi letterari e disegna discretamente alcune caricature di altri degenti, scusandosi quando questi ultimi si mostrano offesi; gli vengono, poi, attribuite alcune meditazioni filosofiche che egli esegue sotto i rami di uno specifico pino, chiamato “il pino di Canella”. Tutto pare tranquillo e statico, quando il 6 febbraio 1927 la sua fotografia viene pubblicata sul settimanale italiano più popolare, “La Domenica del Corriere”, accompagnata da mastodontiche parole: “Chi lo conosce?” È l’inizio di una vicenda bizzarra e misteriosa. 
A Verona una donna risponde inaspettatamente alla domanda, si tratta di Giulia Concetta Canella, che riconosce nell’uomo della fotografia suo marito Giulio Canella, letterato e docente, capitano della Brigata Ivrea inviata in Macedonia e dichiarato disperso il 25 novembre 1916, presso la località di Bitola. Svelata dunque l’identità dello smemorato, che si scopre quarantaseienne padovano, sposato con la cugina, figlia di un ricco possidente terriero che aveva grossi investimenti in Brasile.  La donna parte per Collegno per avere il riscontro definitivo: dopo dieci anni di lutto e dolore il suo sogno si era avverato, l’amatissimo marito era tornato da lei e dai loro due figli, Rita e Giuseppe. La scena dell’incontro viene immortalata da una copertina della “Domenica del Corriere”, la bislacca vicenda trova finalmente un lieto fine, il direttore del manicomio dimette lo smemorato che se ne va a Verona con la moglie tanto amata. Eppure la storia non finisce qui: il 3 marzo 1927 arriva alla Questura torinese una lettera anonima, firmata da una persona che si definisce “amico della verità e della giustizia”, in cui si segnala che l’ex ricoverato non è Giulio Canella ma Mario Bruneri, tipografo torinese con non pochi conti da regolare con la giustizia. La vicenda, dunque, ricomincia da capo. La Polizia recupera le impronte digitali di Bruneri e dall’analisi risulta che le linee papillari corrispondono a quelle dello smemorato. Tale riscontro non si era potuto effettuare precedentemente perché Bruneri non era schedato come criminale pericoloso e la polizia scientifica di Roma non disponeva, nel suo archivio, del suo cartellino segnaletico. Lo smemorato non è dunque il professor Canella, ma Mario Bruneri, sposato con Rosa Negro, padre di un figlio, Giuseppino, e amante di Camilla Ghidini, tutte persone che lo riconoscono e confermano questa seconda identità. La vicenda diventa un caso mediatico, la popolazione si divide in due fazioni, i bruneriani e i canelliani, moltissimi cittadini scrivono il proprio parere ai giornali e propongono prove fantasiose a sostegno della tesi che meglio piace. Inizia un vero e complesso processo, a colpi di prove scientifiche e testimonianze dirette, nessuna delle due donne si tira indietro, Giulia non si arrende nemmeno davanti alla prova inconfutabile delle impronte digitali, la proiezione del desiderio del ritorno del marito è talmente forte che le fa distorcere la realtà. Si effettua l’esame dei padiglioni auricolari, che in ben diciassette punti differisce da quello di Canella, ma nemmeno questa prova riesce a far cambiare idea alla Penelope veronese. A riprova che non si tratta di Canella c’è il fatto che l’uomo non conosce per nulla né il latino né il greco, non sa suonare il pianoforte, ha in generale una cultura molto approssimativa, ignora elementi teologici fondamentali, si dimostra l’esatto contrario di quello che doveva essere il professor Canella. Il neuropsichiatra Alfredo Coppola, perito del Tribunale, nella perizia sostiene che lo smemorato sia Bruneri e che egli abbia simulato, con grande capacità recitativa, un’amnesia cognitiva. Il caso dello smemorato di Collegno diviene tra i più conosciuti, non solo per l’insolita vicenda, ma anche perché si tratta della prima volta in cui sociologi e neuropsichiatri spiegano ai lettori semplici che cosa sia la memoria e che cosa significhi la rimozione dei ricordi in seguito a traumi. Giulia Canella non si smuove. È innamorata di suo marito, ora che lo ha ritrovato ancora di più, infatti rimane incinta altre quattro volte da quando i due si sono ricongiunti. Il caso Bruneri-Canella ha ulteriori sviluppi e con l’ordinanza del 23 dicembre 1927, il Tribunale dichiara che l’identificazione dello smemorato con Mario Bruneri non è stata raggiunta, non si possono quindi eseguire i tre mandati di cattura. Lo smemorato chiude i suoi rapporti con la giustizia, mentre la sua vera identità rimane ad ogni effetto, in bilico tra i due profili, quello del dotto Giulio Canella e quello del povero Mario Bruneri. Il 10 gennaio 1928 il Presidente del Tribunale autorizza la direzione del manicomio a dimettere lo smemorato, rinchiuso a Collegno il 12 marzo 1927, per affidarlo in custodia all’avvocato Gino Zanetti, che lo consegna definitivamente nelle mani di Giulia Canella. Il 5 novembre 1928 il Tribunale Civile di Torino ribalta l’ordinanza del Tribunale e identifica Mario Bruneri nello smemorato. I Canella ricorrono in appello. Il 7 agosto 1929 la Corte d’Appello di Torino conferma la sentenza di primo grado. I Canella ricorrono in Cassazione e l’11 marzo 1930 la Cassazione annulla la sentenza della Corte d’Appello di Torino per insufficiente motivazione, e rinvia gli atti alla Corte d’Appello di Firenze. Il 1 maggio la Corte d’Appello di Firenze conferma la sentenza di Torino, il 24 dicembre 1931 la Cassazione conferma la sentenza di Firenze. Per la giustizia italiana lo smemorato è definitivamente Mario Bruneri, il quale deve scontare le pene che gli sono state attribuite. Il 1 maggio 1932, grazie ad un’amnistia, lo smemorato viene rilasciato dal carcere di Pallanza e nel mese di ottobre parte per Rio de Janeiro, dove il probabile suocero gode di un’ottima reputazione e possiede vaste proprietà. In quelle terre viene accolto come Giulio Canella e lì muore il 12 dicembre 1941. Nell’ultimo periodo della sua vita si dedica allo studio della filosofia e scrive una serie di saggi. A distanza di trent’anni dalla morte dello smemorato il segretario di Stato del Vaticano, il cardinale Giovanni Benelli, precisa che la Chiesa riconosce nello smemorato il professor Giulio Canella e dunque Giulia Canella rimane la sua legittima consorte, come legittimi sono i figli nati dall’unione dei due. Nel 2014 viene effettuato l’esame del DNA sui diretti discendenti, i risultati riaprono l’indagine, dimostrando che, forse, lo smemorato era in realtà Mario Bruneri.
Alessia Cagnotto

Anita Girardi convocata nella Nazionale U14 di softball

Anita Girardi, atleta classe 2008, è stata convocata al primo raduno  della neonata Nazionale Italiana U14 di softball, che si terrà domenica  21 febbraio a Collecchio (Parma), parteciperà al primo incontro del  nuovo progetto sperimentale, guidato dalla manager Vanessa Tuci e che coinvolgerà oltre 50 ragazze nate nel 2007 e nel 2008.

Il lavoro di domenica verrà dedicato esclusivamente alle lanciatrici ed alle ricevitrici e servirà ai fini della partecipazione della neonata  nazionale azzurra all’Europeo U15, che si disputerà nel 2022 in Olanda.

Anita Girardi con questa convocazione raccoglie il lavoro svolto che  nella scorsa stagione che, nonostante la giovane età, l’ha vista vincere
sia il titolo regionale U15 softball, che scendere in campo anche con l’Avigliana Rebels baseball U15.

Soddisfazione da parte di tutta la società e dello staff tecnico.

Boni: “allarme consumo di suolo nella città metropolitana”

I dati dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISORA) nel 2020 ha fornito i dati sul consumo di suolo totale e sugli incrementi, comune per comune. Ecco i dati relativi all’area metropolitana torinese del consumo di suolo totale rispetto alla superficie dei comuni (aggiornati al 2019):

Torino: 65% stabile da 4 anni
Moncalieri: 29% picco di consumo nel 2018
Nichelino: 33,1% stabile da 4 anni
Orbassano: 34,2% picco nel 2017 e nel 2018
Rivoli: 31,8% picco nel 2015, 2018 e 2019
Grugliasco: 55,2% picco nel 2018
Collegno: 43,3% picco nel 2017 e 2019
Pianezza: 28,5% picco nel 2016 e 2018
Settimo t.se: 41% picco nel 2018
San Mauro t.se: 34,1% picco nel 2016 e 2019

Commenta  Igor Boni, Candidato alle primarie del centrosinistra per Torino:
“La parola chiave per invertire questa tendenza è ‘ripristino’. Ripristinare una parte delle aree abbandonate da antichi utilizzi industriali rappresenta l’occasione per Torino e l’area metropolitana di contribuire in modo concreto al raggiungimento del consumo di suolo zero che l’Europa ci chiede. Quando parlo di questo tema spesso mi si dice ‘Ma a Torino non c’è consumo di suolo’. Rispondo che è vero per il capoluogo che ha già consumato 2/3 dell’intero territorio ma non vale per le grandi città confinanti con Torino e, ricordo, il Sindaco di Torino sarà anche il Sindaco metropolitano che dovrà a mio avviso – finalmente – attuare una pianificazione di area vasta per fermare il consumo di suolo a livello metropolitano. Esiste il modo per trovare il giusto equilibrio tra la necessità di occupare nuove aree e il ripristino dei suoli di aree non più utilizzate, innanzitutto concentrando eventuali edificazioni nelle aree dismesse e abbandonate o, appunto, attuando con il contributo di finanziamenti privati il recupero di aree oggi non più utilizzate ad esempio con la forestazione urbana. Il suolo rappresenta la principale cassaforte della biodiversità delle terre emerse, è il principale contenitore di carbonio organico delle terre emerse. Cementificare ancora significa aumentare l’impatto degli eventi alluvionali, ripristinare suoli significa contribuire alla mitigazione degli effetti del cambiamento climatico. E’ una nostra priorità, è una mia priorità”

nota: le due immagini  mostrano una carta geografica – alla medesima scala – dell’area metropolitana di Torino nel 1830 e oggi. Sono tratte dal rapporto sul consumo di suolo redatto da ISPRA e ARPA Piemonte Il consumo di suolo in Italia (www.arpa.piemonte.it)

Striscione di Casapound contro Draghi

“Dal Britannia alla Bce, Draghi liquidatore di Stato”.

È questo il testo dello  striscione contro Mario Draghi apparso  in corso Principe Oddone a Torino ed in oltre 100 città italiane a firma CasaPound Italia. Anche sui social, è partita la campagna di Cpi che ha lanciato l’hashtag #direzionegrecia rimarcando la crisi dello Stato europeo iniziata nel 2009.