Torino- Pagina 3

Modello Torino: eliminare le panchine per ridurre lo spaccio (e tenere anziani e bimbi in casa)

…E poi dicono che la Torino del Movimento 5(mila) poltrone non ha idee brillanti.

Aurora, uno dei tanti borghi cittadini in mano a spacciatori, violenti, bande di teppisti, ha finalmente risolto i suoi problemi grazie ad una geniale idea della giunta pentapoltronata. Si sono mandati in galera i delinquenti? Certo che no, non sarebbe politicamente corretto. Perché i poveri criminali esprimono il proprio disagio, dunque il Sottosistema Torino deve proteggerli.

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Modello Torino: eliminare le panchine per ridurre lo spaccio (e tenere anziani e bimbi in casa)

Cento milioni per riqualificare il parco del Valentino

Da Palazzo Civico  Quattro commissioni riunite in seduta congiunta hanno ospitato gli assessori Pironti, Lapietra, Iaria, Leon, Unia, intervenuti per presentare il progetto di riqualificazione del Parco del Valentino. Torino esposizioni e il Teatro Nuovo, le aree verdi, l’area fluviale e il Borgo medievale sono i quattro principali filoni d’intervento del progetto elaborato su sollecitazione del Mibact, il Ministero per i beni e le attività culturali e il turismo.

Circa 100 milioni di euro la spesa prevista, finanziata con i fondi europei in arrivo al nostro Paese nell’ambito del programma Next Genereation EU e che orientano il progetto verso una logica di trasformazione urbana rispondente ai concetti di transizione verde, sostenibilità, inclusività. La maggior parte dei fondi saranno destinati alla ristrutturazione di Torino Esposizioni (circa 70 milioni di euro) futura sede della Biblioteca civica centrale, una decina di milioni alle aree verdi, altrettanti per l’area fluviale, 6 milioni di euro verranno invece destinati per completare il restauro del Borgo medievale.

Per Pironti Una grande opportunità per Torino”, una sfida per uscire dalla pandemia investendo sulla resilienza e sulla capacità di ripresa, anche economica, del territorio, lacerato dalle difficoltà vissute in questo periodo.

Gli altri assessori hanno invece presentato a grandi linee le rispettive aree d’intervento: il futuro navigabile del tratto del Po che attraversa la città con battelli elettrici; nuovi e sostenibili percorsi del verde; la collaborazione con il Politecnico per il recupero funzionale di Torino Esposizioni e la realizzazione della nuova Biblioteca centrale. Che dovrà essere digitale, tecnologica e connessa, per favorirne la maggiore fruizione possibile, realizzata rispettando il criterio di sostenibilità ambientale, con uno sguardo rivolto al futuro attraverso una progettazione che dia vita ad un luogo di attrazione anche turistica senza snaturare l’architettura originale.

Argomenti comunque solo anticipati. Per questo motivo Massimo Giovara, nel chiudere la seduta di commissione, ha annunciato la disponibilità ad ospitare futuri momenti d’incontro per approfondire il dettaglio degli interventi previsti.

Torino, 23 aprile 2021

Uno striscione per la liberazione degli orsi

Gli animalisti colpiscono ancora: “Orsi liberi! 2 maggio corteo al Casteller di Trento!” è quanto recita il messaggio riportato sugli striscioni affissi  in diverse città italiane: Milano, Roma, Torino, Lodi, Pavia, Bergamo, Cormano, Tortona, Rimini, Padova, Saronno, Vicenza, Belluno, Verona, Venezia, Asiago, Foligno, Parma, Perugia, Alessandria.

Attivisti di tutto lo stivale sostengono la dura protesta contro la detenzione dei tre orsi M49, M57 e DJ3 presso il centro di recupero faunistico Casteller di Trento, struttura già da mesi al centro di un aspro dibattito circa le condizioni critiche in cui versano i plantigradi ivi rinchiusi.

La manifestazione nazionale programmata per il 2 maggio, nel rispetto delle disposizioni vigenti in materia di contenimento dell’emergenza epidemiologica, promossa dal Coordinamento Animalista, in collaborazione con Animalisti Italiani, Task Force Animalista, Origine Animae, AVI, META, Animal liberaction, No Mattatoio Milano, Oipa Trento, Radio Veg.it, Comitato Tutela Diritti Animali, BolognAnimale, Parma Etica, Animalisti Genovesi ed Attivismo Antispecista,chiama alla mobilitazione generale le principali sigle del panorama animalista italiano, per esprimere un deciso dissenso verso le decisioni della giunta leghista Fugatti in tema di gestione e conservazione della fauna selvatica. Anche l’associazione Anonymous for the Voiceless, realtà ormai radicata nelle piazze di tutto il mondo, ha previsto per la mattinata del 2 maggio, un’edizione straordinaria del consueto “cubo” a sostegno degli orsi.

La battaglia per gli orsi è una battaglia di civiltà, una contestazione dovuta, affinché le istituzioni e gli organi preposti alla salvaguardia del benessere animale, intervengano il prima possibile per restituire la libertà ai tre plantigradi chiudendo il centro Casteller in via definitiva, ed attuino politiche di convivenza tra l’essere umano e la fauna selvatica più etiche. Formare la popolazione al rispetto della montagna e dei suoi abitanti, significa creare un clima di reciproca fiducia, che garantisce maggiore sicurezza ad entrambe le parti e determina un passo fondamentale nel riconoscere il valore aggiunto della ricchezza naturalistica del Trentino.

Come ottenere le identità digitali alle Poste?

718mila Identità Digitali Poste ID rilasciate. È questo il  traguardo raggiunto da Poste Italiane in provincia di Torino, dove i cittadini hanno effettuato la richiesta tramite il canale messo a disposizione dall’Azienda.

L’Identità Digitale di Poste Italiane consente di accedere in modo sicuro e veloce a tutti i servizi abilitati allo SPID, il Sistema Pubblico d’Identità Digitale che permette ai cittadini e alle imprese di utilizzare un’unica password per tutti i servizi online delle Pubbliche Amministrazioni e imprese aderenti, garantendo la spinta digitale necessaria alla ripartenza del Paese.

Poste Italiane è il più prezioso motore di innovazione e digitalizzazione del Paese, che collega fisicamente e digitalmente clienti, cittadini, imprese e Pubblica Amministrazione” –  ha dichiarato l’Amministratore Delegato, Matteo Del Fante durante la recente presentazione del nuovo piano strategico “Sustain and Innovate” 2024. “Un esempio è l’identità digitale SPID distribuita per oltre l’80% da Poste che ne gestisce gli accessi. Si tratta di 15 milioni di italiani”.

Per richiedere l’Identità Digitale di Poste Italiane è sufficiente accedere a posteid.poste.it e scegliere uno dei metodi di riconoscimento disponibili.

Ottenere SPID da casa è molto semplice: i titolari di un conto Bancoposta o di una carta Postepay abilitati all’operatività online possono ottenere SPID in modalità completamente digitale dal sito posteid.poste.it.

In alternativa è possibile registrarsi tramite l’App PosteID, scaricabile gratuitamente da App Store o Google Play, e identificarsi con un documento elettronico (Passaporto o Carta d’Identità Elettronica) o tramite un bonifico di 1€ disposto da un conto a sé intestato (importo che sarà restituito in automatico, al netto delle eventuali commissioni bancarie applicate dalla banca del richiedente). Con l’App PosteID anchel’utilizzo dell’identità digitale è molto semplice: è sufficiente inquadrare il QR Code riportato sulle pagine di login e autorizzare le richieste d’accesso attraverso il riconoscimento facciale.

E’ possibile anche richiedere l’Identità Digitale registrandosi su posteid.poste.it ed effettuare il riconoscimento di persona direttamente in un Ufficio Postale. Si ricorda che nell’ottica di limitare attese e assembramenti e per agevolare l’operatività del servizio, per richiedere il rilascio dell’Identità Digitale SPID negli Uffici Postali della provincia di Torino è necessario prenotarsi tramite una delle APP di Poste Italiane (Ufficio Postale, BancoPosta o Postepay), Whatsapp al numero 371-5003715 o il sito www.poste.it.

Oncoematologia pediatrica del Regina Margherita, nuovi ambulatori

Il progetto è stato supportato da ADISCO – Sezione Piemonte, con Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi

 

 Sono stati inaugurati i nuovi Ambulatori di Oncoematologia pediatrica dell’ospedale Infantile Regina Margherita della Città della Salute di Torino (sotto la direzione della professoressa Franca Fagioli) con una superficie di circa 1120mq, nei quali si articolano dodici ambulatori, due studi medici, tre uffici, tre camere di degenza ed un’area dedicata al personale ospedaliero.

L’intervento ha richiesto importanti investimenti, pari a circa 1 milione e 500 mila euro, e circa 6 mesi di lavoro. Questo progetto, realizzato anche con il sostegno di 600.000 € della Fondazione Compagnia di San Paolo e 300.000 € di Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, costituisce il quinto importante traguardo per la sezione Piemonte dell’Associazione ADISCO, presieduta da Francesca Lavazza, succeduta da pochi mesi alla madre Maria Teresa.

 

Gli Ambulatori di Oncoematologia Pediatrica, ubicati al primo piano dell’ospedale Infantile Regina Margherita in due maniche ortogonali, sono stati oggetto di un intervento di manutenzione straordinaria volto al rinnovamento e all’umanizzazione degli spazi, al fine di creare condizioni di benessere sia per i pazienti che per il personale. Questo progetto prosegue l’opera di riqualificazione degli ambienti sanitari, iniziato con il Day Hospital e continuato poi con l’Isola di Margherita, il Pronto Soccorso ed il Reparto di Oncoematologia Pediatrica, con l’obiettivo di creare un percorso diagnostico – terapeutico sinergico per il paziente, grazie alla riproposizione in tutti gli ambienti di grafiche e pareti curve ispirate alla varietà ed alla fluidità della natura.

 

La natura è stata infatti il tema che ha guidato l’intero progetto di rinnovamento degli ambulatori: le pareti curve, ispirate proprio alla sinuosità del mondo naturale, movimentano l’andamento rettilineo dello spazio e offrono una continuità estetica e funzionale con gli altri reparti già ristrutturati. Il progetto mira, inoltre, a migliorare la fruibilità degli spazi tanto per il personale quanto per l’utenza, creando nuovi percorsi e adattando gli ambulatori ai criteri dettati dalle più recenti norme in materia di prevenzione della diffusione del coronavirus. Grafiche, pareti curve, colori e giochi di pavimentazione permettono di far sentire i piccoli pazienti a proprio agio, cercando di alleviare anche dal punto di vista psicologico le difficoltà del percorso terapeutico.

 

 

Il restyling ha risposto alla necessità di ottimizzazione degli spazi: gli ambulatori dedicati alle terapie onco-ematologiche sono stati raggruppati e localizzati nella manica lungo corso Unità d’Italia, mentre gli ambulatori psicologici e gli studi clinici sono stati separati nella manica su piazza Polonia, per ottenere un’organizzazione più coerente delle funzioni. Qui è anche localizzata l’Unità di Ricerca e Sviluppo Clinico, che necessita di spazi adeguati per la gestione delle sperimentazioni cliniche in condizioni sicure e controllate, tali da assicurare la conformità ai requisiti di qualità e strutturali stabiliti dalle leggi in vigore.

 

Per l’elaborazione del progetto sono stati fondamentali l’apporto e la consulenza del personale medico – infermieristico, che in diversi incontri ha permesso di definire con efficacia le tipologie degli spazi e il corretto rapporto tra di essi. A questo proposito, sono stati inseriti accessi differenziati per i diversi usi e tre nuove sale di attesa differenziate per accogliere i pazienti destinati alle diverse terapie, in modo tale da evitare il rischio di complicanze infettive e di contagio tra un paziente e l’altro.

Torino: minorenne deruba un rider in attesa dell’ordine

Denunciato in concorso con un altro ragazzo

Lunedì sera scorso, personale del Commissariato Barriera Nizza è intervenuto presso l’8 Gallery, ove veniva segnalato l’autore di un furto ai danni di un rider. In effetti,  un ragazzo di origini marocchine, che il prossimo mese compirà 17 anni, aveva approfittato di una pausa del rider, in attesa dell’evasione di un ordine presso un esercizio di ristoro del centro commerciale, per sottrargli lo zaino per le consegne, poggiato a terra in prossimità dell’ingresso dell’esercizio commerciale.  Il ragazzo fuggiva ma, vistosi braccato da personale della sicurezza interna, passava il maltolto ad un complice che si dava a precipitosa fuga lungo i corridoi del Centro Commerciale. L’autore materiale del furto è stato fermato: si tratta di un ragazzo di 16 anni, ne compirà 17 il mese prossimo, nato in Marocco e qui residente. E’ stato denunciato per furto aggravato in concorso.

Maglione, raccolta fondi per le opere a cielo aperto

A arte contemporanea  a rischio deterioramento

Il M.A.C.A.M, Museo d’arte contemporanea all’aperto di Maglione, in provincia di Torino, ha lanciato una raccolta su GoFundMe per restaurare alcune opere gravemente deteriorate.

“Le opere – si legge – necessitano di manutenzione e restauro: trovandosi all’aria aperta sono soggette agli effetti degli eventi atmosferici. Il sole, la pioggia, il freddo, il vento, anche ciclonico, come nell’ottobre del 2019 , le opere, in simbiosi con l’ambiente e la realtà urbanistica, hanno vissuto le storie dei muri, delle strade e degli abitanti”.

Il paesino ospita sui muri delle case, nelle strade e nelle piazze dipinti, sculture e installazioni di artisti provenienti da tutto il mondo. Tra questi Cattelan, Asdrubali, Benetton, Cavaliere, Dadamaino,  Del Pezzo, Dorazio. Silvano e Piero Gilardi, Griffa, Guerzoni, Habicher, Hsiao, Mainolfi, Mondino, Nespolo, Nils-Udo, Gio’ Pomodoro, Salvo, Staccioli, Tadini, Testa, Trotta, Valentini, Varisco e Zorio.

Il M.A.C.A.M. è nato nel 1985 da un’idea di Maurizio Corgnati come associazione culturale senza fini di lucro con operatività indirizzata alla diffusione e promozione dell’arte contemporanea. Oggi lotta per difenderla dall’abbandono e dal vandalismo.

A fronte di 238 condivisioni la campagna ha sfiorato i 900 euro in due settimane ed è ancora raggiungibile al link https://it.gf.me/v/c/gfm/macam-it-help-restore-our-artistic-heritage

 Arrestato topo d’auto specializzato in furti di autoradio

Aveva fatto visita a ben quattro autovetture

Lo scorso lunedì mattina, personale della Squadra Volante è intervenuto nei parcheggi di via Nino Bixio per la verifica di una segnalazione relativa ad una persona che stava armeggiando nei pressi di alcune auto. In particolare, l’uomo veniva visto aprire una Fiat Seicento, entrare nell’abitacolo e prelevare qualcosa. I poliziotti accorrevano celermente sul luogo e sorprendevano un cittadino italiano di 57 anni mentre si stava allontanando dai parcheggi, in via Borsellino. Sottoposto a perquisizione personale, lo stesso veniva trovato in possesso di uno zaino capiente, all’interno del quale vi erano 4 autoradio.  Una di esse era proprio quella trafugata dalla Seicento e veniva immediatamente restituita al legittimo proprietario. L’uomo era in possesso di un paio di forbici da elettricista e di un cacciavite, utilizzati per forzare i nottolini delle auto ed estrarre dalla loro sede le autoradio. Nel parcheggio venivano rintracciate dai poliziotti altre 2 vetture oggetto di tentata effrazione.  L’uomo, che ha numerosi precedenti  di polizia per reati contro il patrimonio, della stessa natura, è stato arrestato per furto aggravato su auto e tentato furto aggravato.

Furto in negozio del centro: bloccati due ragazzi

Nel  pomeriggio due agenti del Comando Territoriale di Porta Palazzo della Polizia Municipale, durante un servizio di pattuglia a piedi in via Roma, hanno notato due giovani che correvano tra la folla tentando di nascondere qualcosa sotto le giacche.

Dopo un breve inseguimento, i vigili sono riusciti a bloccare uno dei due ragazzi, mentre il secondo è riuscito a dileguarsi tra la gente, ma durante la corsa ha perso il proprio portafoglio che è finito nelle mani degli agenti.

Il ragazzo fermato, un maggiorenne di nazionalità italiana, ha subito ammesso di aver rubato un paio di cuffie in un negozio di piazza CLN e, successivamente, è stato accompagnato al Comando della Polizia Municipale di via Bologna per gli accertamenti di rito.

L’altro giovane è stato identificato grazie ai documenti rinvenuti all’interno del portafoglio perduto durante la fuga. Si tratta di un minorenne di nazionalità rumena residente in provincia di Torino.

Entrambi sono stati deferiti a piede libero alla Procura della Repubblica per furto aggravato.

La refurtiva, dopo i dovuti accertamenti, è stata restituita ai legittimi proprietari.

Legambiente: “TAV: un nuovo autoporto per TIR?”

“Ai neo Ministri Enrico Giovannini e Massimo Cingolani chiediamo di dare un segnale tangibile, sospendendo le autorizzazioni e i finanziamenti dell’opera affinché sia possibile discutere se questo progetto sia realmente coerente con gli obiettivi di rinascita e resilienza di cui il Paese ha bisogno”

A San Didero nuovo enorme consumo di suolo e di risorse pubbliche per un autoporto dedicato ai TIR. Non è sufficiente quello di Orbassano a poco più di 30 km, sarà smantellato quello di Susa, a poco più di 10 km.

Riceviamo e pubblichiamo / “Continua un inaccettabile azione di devastazione ambientale nel nome di un progresso basato su un progetto vecchio di decenni del quale, ad oggi, non è stato realizzato un solo metro”.

In questi giorni in Valle Susa è nuovamente salita la tensione grazie all’inizio dei lavori per un nuovo autoporto nel Comune di San Didero. Un’opera che divorerà 68.000 metri quadri di prati e che prevede, fra l’altro, la realizzazione nuovi svincoli autostradali e nuovi sovrappassi. Una nuova colata di cemento a soffocare la Valle di Susa.

“Continua un’inaccettabile opera di cementificazione nel nome di un progresso basato su un progetto vecchio di decenni del quale, ad oggi, non è stato realizzato un solo metro – dichiara Giorgio Prino, Presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta – Stiamo parlando di un cantiere che cancellerà 7 ettari di prati, impermeabilizzando un’ampia area del fondovalle. Eppure a meno di 30 minuti c’è l’Autoporto di Orbassano. Eppure a Susa, a meno di 10 minuti, esiste una struttura analoga che sarà smantellata. Continua l’emorragia di risorse pubbliche e di democrazia in nome di un’opera dall’impatto ambientale enorme, progettata decenni fa sulla base di previsioni risultate totalmente errate e di cui non è stato realizzato ad oggi un solo metro”.

Sul TAV Torino Lione, Legambiente è chiara: è un progetto da non realizzare e non finanziare, come indicato nella proposta di PNRR che abbiamo presentato lo scorso febbraio (Per un’Italia più verde, innovativa e inclusiva. Il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza che serve al Paese -> https://www.legambiente.it/comunicati-stampa/recovery-plan-ecco-il-pnrr-di-legambiente/  ). Una posizione fermamente basata su quanto documentato dalla Corte dei Conti Europea, che nel suo rapporto 2020 mette in luce i ritardi accumulati (ad oggi più di 15 anni); l’inconsistenza delle previsioni di traffico, ampiamente smentite nel corso dell’ultimo decennio e giudicate dall’ECA eccessivamente “ottimistiche” (nel 2035 24 milioni di tonnellate di merci contro i 3 attuali); i vantaggi ambientali chiaramente sovrastimati.

“Proprio su quest’ultimo dato – continua Giorgio Prino – riteniamo di doverci soffermare. ECA sottolinea come, se si rispettassero le previsioni (che ritiene ottimistiche), occorrerebbero 25 anni di attività a pieno regime per compensare i 10 milioni di tonnellate di CO2 derivanti dalla sua costruzione. Arriveremmo al 2055. Ma la stessa ECA ritiene poco realistici tempi e flussi preventivati e sottolinea come, se i flussi fossero solo la metà, si finirebbe almeno al 2080. Fuori perimetro rispetto a tutte le politiche di contrasto ai cambiamenti climatici previste nel Green Deal europeo: nel 2050 dovremo aver azzerato tutte le emissioni di CO2 dell’Unione Europea. Il tutto in presenza di una linea esistente ed ampiamente sottoutilizzata (meno del 15% della sua capacità potenziale: bloccando completamente il traffico stradale, sia sul Frejus che sul  Moncenisio, la linea esistente sarebbe in grado di garantire il trasporto di tutte le merci in transito). Possiamo aspettare la Torino-Lyon per la lotta all’emergenza climatica?”.

La Torino-Lyon è un banco di prova fondamentale per la verifica degli impegni assunti con la nuova denominazione del Ministero delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili e del Ministero per la Transizione Ecologica. L’aspettativa per un cambio di rotta è molto forte. Ai neo Ministri Enrico Giovannini e Massimo Cingolani chiediamo di dare un segnale tangibile, sospendendo le autorizzazioni e i finanziamenti dell’opera affinché sia possibile discutere se questo progetto sia realmente coerente con gli obiettivi di rinascita e resilienza di cui il Paese ha bisogno.