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Gianna Sassone, la prima majorette. Una storia appassionante 

Come le grandi showgirls dello spettacolo, Gianna Sassone (1953-2020) realizzò i propri sogni con passione, sacrificio, coraggio e intuito.

Infatti aveva dentro di sé una carica musicale in fermento che spiccava con l’originale modo di ballare durante i pomeriggi festivi nelle discoteche casalesi. Nel 1966 a soli 13 anni restò affascinata da una sfilata americana di ragazze trasmessa in Tv. Convinse il padre Giulio trombettista nella banda musicale casalese “la Mounfrin’a” a portarla nel proprio gruppo
per esibirsi con la mazza del maestro Fassio. L’idea fu accolta con entusiasmo dalla dirigenza della banda.
Così al carnevale del 1967 nasceva a Casale Monferrato il 1°gruppo assoluto in Italia di majorettes con 6 ragazze e Gianna come capitana. Il debutto non fu senza difficoltà sia per le coreografie necessarie che per la creazione delle divise nonostante la sua giovane età. Trovò il sostegno necessario in Ettore Berardi, cavaliere di gran croce della Repubblica italiana e sarto  casalese di fama nazionale detto ” la forbice d’oro” con ateliers a Casale e Torino, amico di Alberto Lupo, Enzo Tortora, Claudio Villa, Vittorio de Sica, Mike Bongiorno e Gianluigi Marianini.Nel 1968 mentre in Italia radio 2 trasmetteva Bandiera Gialla con Arbore e Boncompagni e si svolgeva il Cantagiro con Caterina Caselli e Gianni Morandi, prodigiosamente da Pippo Baudo a Settevoci si presentò Gianna con 24 ragazze.Sul 1° canale Rai quella domenica fu subito successo e per Gianna e le majorettes fu l’inizio di una brillante carriera.
Tra molti dubbi e qualche curiosità le majorettes portarono a Casale una ventata di movimento e risveglio musicale che non aveva precedenti. Le loro sfilate hanno aperto per diversi anni il famoso torneo internazionale giovanile di calcio Umberto Caligaris.Sull’onda del successo Gianna contattò l’ Anbima, associazione che affiliava numerose bande musicali.Si trovò così a preparare le formazioni delle majorettes per le bande del territorio nazionale come “le figlie del Po” di S.Mauro Torinese,di Settimo Torinese, Carrù, Occimiano, Oleggio, Monterotondo (Roma), Samassi (Cagliari) e molti altri gruppi.Il progetto innovativo di Gianna prendeva corpo.Nel 1970 frequentò a Marsiglia dei corsi di formazione tecnica twirling, disciplina agonistica con attrezzo sotto la guida del famoso insegnante Pier Bel.Acquisì anche nuove tecniche con le campionesse di Francia Cristine Bel, Maria- Ange Brillette e Chantal Cardonnet.
In qualità di campionessa italiana partecipò nel 1971 al campionato europeo di Blois (Parigi) organizzato dalle federazioni Fnms e Nbta, ottenendo un meraviglioso 3° posto con la medaglia di bronzo.Dai propri successi nacque così la Fim, prima federazione italiana majorettes poi diventata Fist,dove nel 1975 acquisì i diplomi di insegnante federale twirling e di giudice federale.Per 15 anni ottenne in Europa molti consensi intervenendo con numerosi gruppi a raduni, festivals e manifestazioni artistico-sportive.Dopo le affermazioni di Gianna,  Casale ospitò nel 1976 il 3° campionato nazionale con la partecipazione di 10 gruppi con 1500 majorettes e 15 bande musicali, presente il presidente nazionale Fist Maurizio Chizzoli.Per i propri 50 anni di carriera Gianna e la sorella Bruna organizzarono nel 2016 un raduno regionale sfilando per le vie cittadine.Erano presenti le “Vintagettes”di Casale,le “Azzurre” di Occimiano con la celebre filarmonica,le “Old”di Gattinara,le “Stelle Azzurre” di Settimo Torinese,le “Scarlet” di Peveragno (Cuneo),le “Panta Rei” di Robbio Lomellina, le “Majorettes” di Santhià, le “Senior figlie del Po” di S.Mauro Torinese,le “Cherry Twirl” di Cereseto e le “Reunion” di S.Felice al Panaro (Modena).
Oggi le associazioni svolgono attività didattiche, folcloristiche e agonistiche selezionando atlete per la nazionale che parteciperà a competizioni europee e mondiali.Sabato 8-2-2020 Gianna si spegneva; il giorno successivo in suo onore il gruppo di S.Mauro Torinese partecipava comunque alla sfilata di Oleggio con una rosa gialla sulle divise , proprio come avrebbe voluto lei . Avendo vissuto tra Casale, Torino e Cereseto fu un punto di riferimento per i gruppi e con la propria allegria contagiosa e sempre operativa entrò nella storia delle majorettes italiane.
Armano Luigi Gozzano

Una mostra a Torino per il Giorno del Ricordo

La mostra fotografica “Esodo istriano-dalmata” è allestita nelle vetrine dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico del Consiglio regionale del Piemonte (via Arsenale 14 a Torino) dal 7 febbraio al 4 marzo 2022, in occasione delle celebrazioni del Giorno del Ricordo, che ricorre il 10 febbraio.

Le immagini e i materiali esposti provengono dall’archivio della sezione torinese dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia ANVGD.

Ad arricchire l’esposizione un plastico, che riproduce il villaggio delle baracche di corso Polonia a Torino (attuale corso Unità d’Italia). Sorto nel 1947sulle rive del Po per ospitare profughi e sfollati provenienti da diverse zone, venne smantellato in vista delle manifestazioni per l’anniversario dell’Unità d’Italia del 1961.

In Piemonte le città che ospitarono le comunità degli istriani, fiumani e dalmati furono prevalentemente tre: Torino, Tortona e Novara. Altri centri di accoglienza venneroi allestiti su tutto il territorio italiano e regionale (come illustra la cartina esposta).

A Torino la maggior parte dei profumi istriani (1500 persone) furono ospitati nelle Casermette di Borgo San Paolo (nell’area dell’attuale caserma dei carabinieri di via Guido Reni angolo via Veglia) che furono sgomberate nel 1966. Dopo quella data, gli istriani si insediarono in varie zone della città: nelle case Fiat del Lingotto, a Falchera Vecchia e soprattutto nel quartiere di Santa Caterina a Lucento (dove ha sede oggi l’associazione).

Nella mostra sono presenti anche immagini d’epoca dei Centri Raccolta Profughi di Tortona (AL), Bari, Laterina (Arezzo), La Spezia, Fertilia (Sardegna), due francobolli celebrativi dell’esodo e il monumento realizzato al Cimitero Monumentale di Torino.

A Chieri riaffiora l’antica chiesa

SANT’ANDREA

Durante i lavori in via Tana sono state rinvenute murature, probabilmente le fondamenta della chiesa progettata da Filippo Juvarra, realizzata intorno al 1730 e distrutta nel 1811

 

Nell’area occupata dall’edificio della ex scuola di via Tana (la scuola Angelo Mosso), è in corso il cantiere per la realizzazione di un ampio parco già denominato «PATCH-PArcoTessileCHierese», un’area verde, che collegherà il Parco dell’area Caselli con il Parco Tepice del Pellegrino.

Durante i lavori di scavo sono emersi tratti di muratura, riconducibili alla Chiesa di Sant’Andrea, capolavoro progettato da Filippo Juvarra tra il 1728 ed il 1733, e distrutto in età napoleonica.

Il progetto del parco urbano, infatti, già prevedeva la piantumazione di alberi e siepi per richiamare l’impronta della chiesa juvarriana. «Si tratta di una scoperta storica molto importante-commentano le assessore all’Urbanistica e ai Lavori pubblici Flavia BIANCHI e alla Cultura Antonella GIORDANO-Il ritrovamento di quello che fu un gioiello barocco conferma la bontà della scelta della nostra amministrazione, ovvero di non destinare quell’area alla realizzazione di nuovi alloggi (una cinquantina quelli previsti), ma di procedere alla demolizione dell’ex scuola, dismessa nella seconda metà degli anni Duemila, per realizzare un parco urbano. Con la Variante urbanistica 35, poi, l’area è stata destinata esclusivamente a servizi, riqualificandola a verde, ed il progetto ha ottenuto un finanziamento di 320mila euro della Compagnia di San Paolo. Ora valuteremo come valorizzare questa scoperta, sia sotto il profilo del dibattito culturale sia per rendere più bello il parco che sorgerà in questa zona di Chieri».

 

NOTA STORICA (a cura di Vincenzo Tedesco, Archivio storico del Comune di Chieri)

 

La chiesa di Sant’Andrea fu edificata nel secolo XIII dalle monache cistercensi, che in precedenza occupavano un monastero fuori le mura di Chieri in un luogo detto “ad Fontem Stivolatum”. Il monastero sorgeva a ridosso delle mura trecentesche, nei pressi della Porta del Nuovo, detta anche dei Cappuccini, che immetteva sulla via per Pecetto.

Nel corso del Settecento furono rinnovati radicalmente monastero e chiesa: il primo ad opera di ignoto architetto, la seconda su disegno dell’abate Filippo Andrea Juvarra.

Al Museo civico di arte antica di Torino (Palazzo Madama) si trovano alcuni disegni juvarriani relativi alla nostra chiesa:

https://www.palazzomadamatorino.it/it/le-collezioni/catalogo-delle-opere-online/santandrea-chieri

Per l’occasione, le monache ottennero che le case poste davanti alla chiesa venissero demolite e ricostruite con andamento curvilineo, per formare un degno sagrato davanti all’edificio sacro. Nacque, così, il piazzale di Sant’Andrea.

Le monache lasciarono il monastero con le soppressioni del 1802. La chiesa fu demolita circa dieci anni dopo. L’edifico conventuale passò di mano varie volte e dal 1857 al 1901 vi ebbero sede le monache Canonichesse Lateranensi di Torino. Poi, nel 1963, il Comune di Chieri demolì l’antico e vetusto monastero per edificarvi due edifici scolastici.

Sul sito dell’orto delle monache (oggi in parte adibito a parco) sorse la tintoria Vincenzo Caselli, in parte ancora esistente. Sul sito dei rustici pose la sua abitazione l’industriale Caselli, il cui busto campeggia nel giardino.
La chiesa ospitava un organo di Bernardo Antonio Vittone ed una grande tela dipinta, l’Assunta, opera di Sebastiano Taricco (1641-1710) da Cherasco. Gli stalli del coro furono venduti e portati alla chiesa della Madonna del Carmine di Torino.

Molto suggestivo il dipinto di Pietro Fea, pittore casalese, che raffigura la demolizione della chiesa (Palazzo Madama: https://www.palazzomadamatorino.it/en/node/23996).

 

Alpini, 150 anni nel solco della Medaglia d’Oro Signorini

Sezione A.N.A. Casale Monferrato

Nell’anno in cui ricorre il 150° anniversario della fondazione del Corpo degli Alpini ( 18 ottobre 1872) sancito dal Regio Decreto di Vittorio Emanuele II il pensiero va, con gratitudine e ammirazione, alle tante associazioni alpine italiane che ne custodiscono la memoria e proseguono le attività altamente meritorie.

Tra queste la Sezione di Casale Monferrato, nata ufficialmente il 5/10/1928, attualmente è presieduta dal Cav.Uff. Gian Luigi Ravera, eletto nel 1999 dopo essere stato dal 1973 nel consiglio direttivo, onorando il prestigioso incarico con passione, competenza e abnegazione.

A lui e ai suoi alpini si devono le innumerevoli attività di volontariato con particolare attenzione alle persone fragili bisognose d’aiuto.

Grazie a questo encomiabile impegno la città di Casale ha conferito alla Sezione la Medaglia d’Oro al Merito Civico.

Tra le tante iniziative basti ricordare l’organizzazione del 7°campo di Moggio Udinese per la ricostruzione dopo il terremoto del 1976; la costruzione del centro donato all’ANFASS nel 1988; il soccorso alle popolazioni alessandrine durante l’esondazione del Tanaro nel 1994.

Nel 1999 fu inaugurata la Sede sociale di Casale in via De Cristoforis e si continuò il soccorso agli alluvionati a causa della inondazione del Po.

Nel 2001 si costituì ufficialmente l’unità di Protezione Civile con il motto “Il nostro fronte è la solidarietà”; nel 2004 si completò il recupero del Sacrario degli oltre 4.000 caduti monferrini.

Nel 2006 si raccolsero i fondi per la ricerca contro il mesotelioma pleurico dovuto all’esposizione all’amianto.

Nel 2007 si donò all’associazione Pulmino Amico un mezzo per il trasporto degli ammalati oncologici in terapia, fu attivata l’operazione ”Torna a sorridere” con l’offerta gratuita di protesi dentarie agli indigenti e si realizzò la sala controllo post operatoria; ultimamente si donò la poltrona odontoiatrica per i disabili per la sala dell’ospedale S. Spirito intitolata all’Alpino Dr. Gian Carlo Zoccola.

Nella sede si svolgono anche attività culturali storiche, artistiche, musicali, organizzando convegni e spettacoli.

Fiore all’occhiello la sala museale dedicata al colonnello Paolo Signorini (Casale Monf. 1896- Sebekino 1943) comandante del 6° Reggimento Alpino Divisione Tridentina al fronte Russo, stroncato da infarto alla notizia della distruzione dei suoi reparti durante il ripiegamento del Don, ora sepolto nel Sacrario di Cargnacco.

La prestigiosa Medaglia D’Oro al Valor Militare conferitagli è apposta con venerazione sia sul Vessillo sezionale sia sul Labaro dell’Associazione Nazionale Alpini, senza dimenticare le 23 medaglie d’argento e le 63 di bronzo attribuite per gli atti d’eroismo agli alpini monferrini.

Grazie alla generosa donazione della nipote Viviana Signorini, il valoroso percorso militare del colonnello è testimoniato dall’importante materiale esposto nella sala che ricorda la partecipazione alle due Guerre Mondiali.

Rari documenti, fotografie, divise, manoscritti, gli sci da discesa, la piccozza, i ramponi lo rammentano come istruttore alla scuola militare di Aosta, campione nazionale di sci e di penthatlon.

Nelle apposite vetrinette sono custoditi tanti oggetti personali, l’orologio, l’accendino, la macchina fotografica, fotografie della sua famiglia e, a dimostrazione dei suoi interessi non solo militari ma anche culturali, i minuscoli breviari dell’Istituto NazionaleItaliano che trattano di letteratura, storia, religione, viaggi e di tante altre discipline.

Sono contenute anche alcune lettere scritte ai suoi cari, in particolare l’ultima sua lettera inviata alla moglie che denota tenerezza e nostalgia sopportata con forza d’animo e senso del dovere.

Altri spazi documentano il valore di figure di Alpini quali Felice Ferraris sepolto a Nairobi e don Luigi Lavagno, cappellano militare, di cui sono esposte le lettere dal campo di prigionia e la corrispondenza con il Vescovo Angrisani della Diocesi di Casale.

La visita al museo offre un accrescimento di conoscenza storica e culturale altamente educativa, in particolar modo per i giovani e per le scuole in uno spazio appositamente a loro dedicato.

Giuliana Romano Bussola

 

 

La settimana dei Musei Reali alla riscoperta dell’influenza di Caravaggio

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Ogni settimana i Musei Reali di Torino offrono ai visitatori una fitta agenda di appuntamenti. Alle mostre si aggiungono sempre visite speciali come quelle ai Giardini Reali del Lunedì Green o appuntamenti per gli abbonati per approfondire, tra cultura e relax, i grandi patrimoni artistici. Tutto nell’incantevole cornice di uno dei luoghi simbolo di Torino.

 

Il calendario delle attività per i tesserati dei Giardini Reali

È disponibile sul sito il calendario delle attività speciali dedicate al tema dei Giardini Reali, riservate ai possessori di una delle tessere solidali. Fino a marzo 2022 è possibile prendere parte a percorsi e visite in esclusiva con le curatrici, i curatori e le restauratrici dei Musei Reali. Sono previsti incontri a tema green anche per tutto il pubblico, con tariffe agevolate per i sottoscrittori della tessera. Le tessere sono acquistabili nel bookshop dei Musei Reali o scrivendo all’indirizzo: mr-to.sostienici@beniculturali.it

Sabato 5 febbraio alle ore 10.30 e alle ore 15.30, la visita Legni Reali: le piante dai nobili legnami porterà i visitatori alla scoperta delle varietà vegetali in arte e natura. Un percorso avvincente che partirà dalla nobiltà delle essenze lignee delle collezioni dei Musei Reali, fino alle specie arboree che hanno popolato i Giardini Reali. Info e prenotazioni: mr-to.sostienici@beniculturali.it

Lunedì 7 febbraio alle ore 11 e alle ore 15 si terrà la visita Il Giardino di Levante e la Cavallerizza nell’ambito dei Lunedì Green, che fino a marzo faranno vivere ai tesserati e al resto del pubblico ogni lunedì la magia dei Giardini Reali a porte chiuse. Un ciclo di visite esclusive alla scoperta della storia dei Giardini, delle stratificazioni nei secoli e delle loro specie vegetali. Prenotazione obbligatoria. Info e prenotazioni: mr-to.sostienici@beniculturali.it

 

I Martedì dell’Abbonato

Martedì 8 febbraio alle ore 17 proseguono i Martedì dell’Abbonato. Tutti abbiamo sentito parlare di Michelangelo Merisi detto il Caravaggio, tanto per la sua arte quanto per la sua tormentata storia personale. Ma la sua figura di artista ha fortemente influenzato anche l’immaginario degli artisti suoi contemporanei e di quelli delle generazioni successive. Questo percorso tematico vuole sottolineare l’influenza di Caravaggio nelle opere presenti all’interno delle collezioni sabaude, in un viaggio chiaroscuro tra arte e storia.

Costo dell’attività € 10. Riservata ai titolari dell’Abbonamento Musei.

Per informazioni e prenotazioni https://piemonte.abbonamentomusei.it/

 

Le attività con CoopCulture

Sabato 5 febbraio alle ore 15.30 e domenica 6 febbraio alle ore 11, le guide e gli storici dell’arte di CoopCulture conducono la visita Benvenuto a Palazzo lungo le sale di rappresentanza del primo piano di Palazzo Reale e dell’Armeria, per scoprire o riscoprire la storia e la magnificenza della prima reggia d’Italia.

Il costo della visita è di € 7, oltre al biglietto di ingresso ridotto ai Musei Reali (€ 13 ordinario, € 2 da 18 a 25 anni, gratuito under 18). Biglietti online su Musei Reali di Torino | CoopCulture – e-mail info.torino@coopculture.it

 

Fino al 31 marzo 2022 è possibile prenotare una visita ai percorsi speciali dei Musei Reali.

Ogni venerdì alle ore 15.30, il pubblico può visitare i magnifici appartamenti della regina Maria Teresa al primo piano di Palazzo Reale, il Gabinetto del Segreto Maneggio e le suggestive Cucine Reali per rivivere gli antichi usi di Corte.
Ogni sabato alle ore 15.30, Collezionisti a Confronto: Riccardo Gualino e il Principe Eugenio di Savoia-Soissons, un ricco percorso alla scoperta di due grandi personaggi accomunati dalla passione per l’arte, per comprendere meglio l’evoluzione del collezionismo tra Settecento e Novecento.

Ogni domenica alle ore 15.30 è possibile approfondire le vicende storico-artistiche legate alla costruzione della Cappella della Sindone e ammirare i tesori conservati nella Sacrestia e nella Cappella Regia.

Costo delle attività: € 20 (€ 13 per Abbonamento Musei).

Biglietti online su Musei Reali di Torino | CoopCulture – e-mail info.torino@coopculture.it

 

Ciprotour. Oltre il confine

Fino al 3 marzo 2022 il pubblico può godere di una mostra diffusa che unisce i Musei Reali e le Biblioteche civiche di Torino. Il progetto mira a promuovere sul territorio la mostra internazionale Cipro. Crocevia delle civiltà, terminata il 9 gennaio. Il progetto prevede una serie di piccole esposizioni in alcune biblioteche torinesi: narrazioni da Cipro e su Cipro nelle sale della Biblioteca Civica Centrale, alla Biblioteca civica Musicale Della Corte si parla di musica cipriota, al Mausoleo della Bela Rosin e alla Biblioteca civica Villa Amoretti si racconta dell’isola sacra ad Afrodite e dei profumi della dea, alla Biblioteca civica Cesare Pavese di commerci e genti, di lingue e culture alla Biblioteca civica Primo Levi. E ancora, alla Biblioteca civica Don Milani, si tengono incontri su Cipro, porto e ponte del Mediterraneo. Il Bibliobus, inoltre, diffonde in città le informazioni sugli eventi in programma.

 

Le mostre in corso ai Musei Reali

Prorogata fino a domenica 13 febbraio 2022In Between è la prima mostra a Torino dedicata allo scultore piemontese Fabio Viale, che ha conquistato notorietà internazionale grazie alle sue statue tatuate e alle straordinarie finzioni in marmo. Cinque opere monumentali allestite in Piazzetta Reale e un percorso curato da Filippo Masino e Roberto Mastroianni all’interno di Palazzo Reale testimoniano i campi di ricerca e presentano opere inedite, svelate al pubblico negli spazi della residenza sabauda. Realizzata in collaborazione con la Galleria Poggiali di Firenze, la mostra è visitabile con il biglietto dei Musei Reali.

 

Nell’ambito dei progetti di collaborazione tra musei italiani e stranieri, i Musei Reali ospitano nelle Sale dei Maestri Caravaggeschi, al primo piano della Galleria Sabauda, l’opera di Orazio Gentileschi Santa Cecilia che suona la spinetta e un angelo, in prestito dalla Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia. L’evento espositivo, prorogato fino a domenica 20 febbraio, è una straordinaria opportunità di confronto con l’Annunciazione, capolavoro dello stesso artista, celebre seguace di Caravaggio, custodito dai Musei Reali. Il confronto tra queste due opere permette di accostarsi al metodo di lavoro del pittore, che consiste nel riutilizzo di cartoni o di lucidi per comporre singole figure o intere scene.  Il volto di Santa Cecilia che suona la spinetta e un angelo, dipinto tra il 1615 e 1620 ritorna con attitudine simile in quello della Vergine nell’Annunciazione di Torino, donata dallo stesso Gentileschi al duca Carlo Emanuele I di Savoia nel 1623 e oggi esposta nella Galleria Sabauda. La visita alla mostra è compresa nel biglietto dei Musei Reali.

 

Animali dalla A alla Z. Una mostra dedicata ai bambini è l’esposizione allestita nello Spazio Scoperte della Galleria Sabauda fino al 3 aprile 2022. Il progetto, curato da Rosario Maria Anzalone ed Enrica Pagella, è concepito per bambini e famiglie, dall’altezza delle vetrine alle soluzioni grafiche: tra dipinti, disegni, incisioni, reperti archeologici e oggetti d’arte decorativa, quaranta opere dei Musei Reali sono accomunate dalla raffigurazione di animali, da indovinare in una modalità di fruizione partecipataLa visita alla mostra è compresa nel biglietto dei Musei Reali.

 

La Biblioteca Reale

La Sala Lettura della Biblioteca Reale è aperta dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 15.15 ed è chiusa il sabato. Le consultazioni dovranno essere prenotate con almeno 24 ore di anticipo scrivendo all’indirizzo mr-to.bibliotecareale@beniculturali.it, indicando tutte le informazioni disponibili per la richiesta.

Per conoscere le modalità di accesso e registrazione consultare la pagina Orari e modalità di apertura della Biblioteca Reale – Musei Reali Torino (beniculturali.it)

 

Caffè Reale

Nella suggestiva Corte d’Onore di Palazzo Reale è possibile rigenerarsi con una pausa al Caffè Reale Torino, ospitato in una ambientazione unica ed elegante, impreziosita da suppellettili in porcellana e argento provenienti dalle collezioni sabaude. Informazioni e prenotazioni al numero 335 8140537 o via e-mail all’indirizzo segreteria@ilcatering.net.

 

Museum Shop

Per rimanere aggiornati sulle pubblicazioni dei Musei Reali e per dedicarvi un pensiero, il Museum Shop è aperto.

È disponibile anche online Musei Reali (shopculture.it).

 

L’accesso ai Musei Reali e alle mostre è consentito unicamente esibendo il Super Green Pass (Green Pass rafforzato ad esito di vaccinazione o guarigione da Covid-19) e indossando la mascherina chirurgica, secondo le norme di sicurezza previste dal Decreto-legge del 24 dicembre 2021, n. 221.

Il caso unico di Palazzo Scaglia di Verrua

A CURA DI TORINO STORIA

Il palazzo di via Stampatori è, assieme al Duomo di San Giovanni, l’unico esempio di arte rinascimentale in città, decorato da affreschi seicenteschi.

Torino, si sa, non è una città dove il Rinascimento abbia lasciato grandi tracce. Se il barocco è quasi onnipresente, così come altri stili che si sono affermati in epoche più recenti, ad esempio il neoclassico o il liberty, le architetture d’impianto rinascimentale sono molto rare, anzi, non sono più di due.

Una è il Duomo di San Giovanni, disegnato sul finire del Quattrocento dall’architetto Amedeo di Francesco da Settignano (detto Meo del Caprino) su commissione del cardinale Domenico Della Rovere.

Per trovare l’altro testimone del Rinascimento dobbiamo allontanarci dal Duomo, percorrere qualche centinaio di metri e inoltrarci tra le strette stradine che compongono il reticolo del Quadrilatero Romano. Qui, in via Stampatori 4, è necessario alzare gli occhi e arretrare di qualche passo per ammirare la facciata ricoperta di affreschi del Palazzo Scaglia di Verrua, unico esempio di architettura civile di stampo rinascimentale in città e anche unico palazzo torinese che abbia conservato la decorazione pittorica esterna.

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Il caso unico di Palazzo Scaglia di Verrua

Biblioteca di Moncalieri, un tuffo nel Settecento

Al via il corso per volontari dei Beni Culturali

Duemila anni di storia alle spalle, un patrimonio artistico invidiabile, un Castello Sabaudo riconosciuto patrimonio dell’umanità dall’Unesco, un centro storico di impianto medievale: Moncalieri sorprende chi percorre le vie del suo nucleo più antico per l’eleganza, la compostezza, la ricchezza di testimonianze storiche e scorci tutti da scoprire.

Il Castello è già apprezzata meta di visitatori ma l’intero centro storico è ancora tutto da scoprire. L’Assessorato alla Cultura, in collaborazione con l’associazione Progetto Cultura e Turismo di Carignano, propone un corso volto a formare volontari dei beni culturali, con l’obiettivo di tenere aperti alle visite alcuni monumenti civili e sacri del centro storico, e di condurre residenti e visitatori che volessero approfondire la conoscenza della Città. Il corso si terrà presso la Biblioteca Arduino, in Via Cavour 31 e sarà articolato in quattro lezioni frontali con esperti del territorio, storici dell’arte e dell’architettura, e con la possibilità di collegamenti in videoconferenza con restauratori e storici (tra questi, il dott. Simone Baiocco, conservatore del Museo di Palazzo Madama a Torino, che racconterà del nesso tra una tela di Antoine de Lonhy e la Collegiata). Le lezioni si terranno il 9 e 16 febbraio, il 2 e il 16 marzo. Il corso si chiuderà idealmente a fine marzo-inizio aprile con due uscite didattiche, che avranno lo scopo di ammirare “dal vivo” le architetture e le arti narrate nel corso.

La partecipazione al corso è libera e gratuita, con iscrizione obbligatoria. E’ obbligatorio presentare all’ingresso il certificato verde rafforzato e utilizzare la mascherina FFP2 durante tutta la durata delle lezioni. Al termine del corso sarà consegnato un attestato di partecipazione. Chi dei partecipanti se la sentirà potrà, infine, mettere a disposizione il proprio tempo per accompagnare i turisti durante gli eventi organizzati dalla Città di Moncalieri.

“Stiamo lavorando intensamente, con entusiasmo e ottimi riscontri, per riannodare i fili del rapporto tra la comunità residente e il patrimonio storico-culturale così unico di Moncalieri – commenta l’assessore Laura Pompeo – L’iniziativa del corso per volontari dei Beni Culturali si inserisce in un programma più ampio di promozione e definizione dell’immagine di Moncalieri percepita dal visitatore esterno. I futuri volontari, adeguatamente valorizzati, saranno una risorsa preziosa perché questo lavoro metta radici. La carta vincente del progetto è la declinazione specifica di questi assi tematici nel senso del Barocco e delle sue eredità: senza dubbio l’epoca che più di tutte ha lasciato la sua affascinante firma sull’aspetto del nostro centro storico, e su cui si focalizza buona parte dei contenuti del corso”. Il corso è realizzato con la preziosa collaborazione della Biblioteca Civica di Moncalieri e del Centro Studi Piemontesi: per iscriversi, occorre inviare una mail a carignanoturismo@gmail.com, lasciando i propri dati, oppure telefonare ai nn. 3485479607 o 3381452945. Per accedere alla Sala Riunioni della Biblioteca, occorrerà esibire il “certificato verde rafforzato” e utilizzare la mascherina FFP2 per tutta la durata della lezione.

Buon compleanno Torino! L’alba della città, il mistero in quattro anfore e un Gps

Buon compleanno Torino ma quando è nata davvero la città? Il suo anniversario dovrebbe essere il 30 gennaio, almeno secondo le ultime recentissime ricerche che datano la nascita di Torino al 30 gennaio dell’anno 9 a. Cristo ma l’origine del capoluogo piemontese è sempre stato un mistero avvolto nella nebbia nonostante i numerosi studi condotti sull’argomento.

Tanto è vero che se ne discute ancora oggi nel terzo millennio e forse questa volta è stata messa la parola fine all’enigma. Ma la storia è lunga. Vent’anni fa il ritrovamento di quattro anfore sotto piazza Castello insieme ad altri reperti archeologici affiorati nell’area del Duomo, nel cuore storico della città, fecero pensare ad un antico cerimoniale generalmente utilizzato per la fondazione di una città. Una specie di rito propiziatorio per tracciare i confini di un nuovo territorio in cui abitare e vivere. La datazione di Torino non era mai stata stabilita con certezza. Sono state avanzate varie ipotesi: si è parlato per esempio del 27 a.C. quando Ottaviano diventa imperatore con il titolo di Augusto o del 25 a.C. con la fondazione di Augusta Praetoria (Aosta). Quel primo villaggio che Annibale distrusse nel 218 a.C. fu ricostruito un secolo e mezzo dopo il suo passaggio e si estese sempre di più fino a diventare una città, la Augusta Taurinorum dell’epoca romana, come avamposto verso la Gallia. É probabile, secondo gli storici, che i Taurini, gente scesa dalle montagne, siano appartenuti sia al ceppo celtico che alla famiglia dei Liguri, a sud e a nord del grande fiume e che la colonia taurina si sia sviluppata in seguito alla conquista dell’arco alpino e dei valichi da parte di Augusto.
Nuovi sorprendenti sviluppi sulla nascita di Torino sono emersi tre anni fa con grossi titoli sui giornali. L’anno ufficiale della nascita della colonia romana Augusta Taurinorum non è più il 25 o il 27 a.C. come si riteneva ma il 30 gennaio dell’anno 9 a. Cristo. È quanto si è saputo da una ricerca multidisciplinare condotta dall’astronoma Mariateresa Crosta, dell’Istituto nazionale di Astrofisica di Torino e dall’archeologo Sandro Caranzano, direttore del Centro Studi archeologici Herakles di Torino, incrociando dati archeologici, eventi storici e calcoli astronomici. Come si è arrivati a stabilire la nuova data? Si è partiti da una misura ottenuta con il Gps in via Garibaldi che corrisponde all’antico Decumano di Torino. “Un Gps di precisione, spiegano i due studiosi, ha misurato come è orientata via Garibaldi. La misura ottenuta corrisponde all’angolo in cui è sorto il sole nel momento in cui è stata tracciata la linea per costruire il decumano torinese”. Secondo il rito romano quando veniva fondata una città il decumano veniva tracciato in linea con il punto in cui sorgeva il sole.
Una volta ottenuta la misura i ricercatori hanno calcolato la data in cui il sole è sorto in quel preciso punto. Insomma, per farla breve, è emersa la data del 30 gennaio che coincide con la festa della Pace istituita da Ottaviano Augusto al termine delle guerre alpine. Dopo aver individuato il giorno, il sistema utilizzato dai fisici ha consentito di individuare anche l’anno di fondazione, il 9 a. Cristo, una data cara ad Augusto perché coincide con la prima celebrazione della festa all’Ara Pacis, l’altare della pace fatto innalzare da Augusto proprio in quell’anno. E per celebrare degnamente il compleanno di Torino ci vorrebbe, dicono i due ricercatori, un brindisi sul decumano in via Garibaldi in onore di Augusto.
Filippo Re

Stupinigi e il suo borgo, una nuova Venaria: maxi progetto del Piemonte candidato ai fondi del Pnrr

Il presidente Alberto Cirio e l’assessore Vittoria Poggio: «Pronti a raccogliere la sfida, progetto ambizioso ma abbiamo le forze per realizzarlo»

Il sindaco di Nichelino Tolardo e il consigliere regionale Sarno: «Orgogliosi di questa candidatura, Stupinigi è il fiore all’occhiello del nostro territorio»

 

Il recupero del complesso di Stupinigi è ufficialmente uno dei progetti bandiera che la Regione Piemonte candiderà sui fondi del PNRR: lo ha definito la Giunta regionale, con una delibera che conferma la volontà di investire su questo grande piano di riqualificazione che, dopo quello che ha interessato la Reggia di Venaria, sarà il più grande per il sistema culturale e turistico piemontese.

Il progetto sarà quindi presentato a bando sulla misura 2.1 «Attrattività dei Borghi» finanziato dal Governo con i fondi del PNRR, con l’obiettivo di creare dei poli di interesse turistico-culturali capaci di stimolare anche il ripopolamento.

Le risorse a disposizione di ogni Regione sono 20 milioni, che in Piemonte saranno impiegati per il recupero dell’area della Palazzina di caccia, ma anche per creare una vera e propria cittadella adiacente con negozi, attività artigianali e commerciali.

L’investimento complessivo previsto è di 25 milioni di euro, 20 nell’ambito appunto del PNRR e altri 5 nell’ambito della programmazione del Fondo europeo di sviluppo regionale, con l’obiettivo di non frammentare le energie di queste risorse, concentrandole in un grande intervento dalle ricadute storiche per l’intero territorio piemontese e italiano.

«Il Piemonte – sottolineano il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore alla Cultura, Turismo e Commercio Vittoria Poggio – è pronto a raccogliere questa sfida, il progetto è ambizioso ma abbiamo le capacità e le forze per farlo crescere e per portarlo a compimento. Stupinigi non ha nulla da invidiare ai Castelli della Loira, diventerà una seconda Reggia di Venaria, un polo attrattivo non solo per le sue bellezze. E se Venaria ha principalmente una vocazione culturale e artistica, per il concentrico di Stupinigi immaginiamo una configurazione innovativa e particolare, storica e architettonica, ma allo stesso tempo rurale ed esperienziale. Il progetto di recupero, infatti, non coinvolgerà solo la Residenza reale, ma anche le sue cascine e le antiche botteghe».

«Siamo orgogliosi di questa candidatura – affermano entusiasti Giampiero Tolardo, Sindaco di Nichelino e Diego Sarno consigliere regionale e già assessore alla cultura nichelinese -. Stupinigi è il fiore all’occhiello del nostro territorio: in questi anni ci siamo impegnati, anche attraverso il Protocollo dei Sindaci, per valorizzare l’area dal punto di vista storico-artistico e come polo culturale e ambientale con eventi di interesse internazionale come Stupinigi Sonic Park. L’esito positivo del bando, grazie alla collaborazione con la Regione Piemonte, permetterà a Stupinigi di continuare ad essere motivo di orgoglio del territorio, diventando sempre di più punto di riferimento culturale dell’intero Piemonte, e a noi di mantenere un impegno preso con il nostro territorio».

Il programma «Stupinigi 2030» ha tutti i requisiti richiesti dalle linee di indirizzo ministeriali su questa specifica misura: riconoscibilità storica della struttura, borgo a rischio abbandono, comune localizzato in una area protetta, comune localizzato in area di valore paesaggistico e l’interesse culturale (fa parte di un sito UNESCO di interesse internazionale e nazionale e appartiene a reti e itinerari riconosciuti).

Gli appuntamenti culturali nei musei della Fondazione

AGENDA APPUNTAMENTI FONDAZIONE TORINO MUSEI

28 gennaio – 3 febbraio 2022

 

 

DOMENICA 30 GENNAIO 

 

Domenica 30 gennaio 

CHIUDE LA MOSTRA LUIGI ONTANI. Alam Jiwa & Vanitas 

GAM – Ultimo giorno 

ANNULLATO Finissage con l’artista

a causa dell’attuale situazione sanitaria l’evento previsto per sabato 29 gennaio è stato annullato.

Ultimo giorno per visitare la mostra dedicata a Luigi Ontani allestita negli spazi della Wunderkammer della GAM. Forse nessun altro artista avrebbe potuto più di Luigi Ontani restituire a quel nome i molti suoi significati originari. Questa mostra è un ambiente-mondo attraversato da un’unica ghirlanda allegorica di innumerevoli figure e significati, sacri e profani, della cultura d’Oriente e d’Occidente. Sono simulacri intrecciati tra loro per principio di analogia e per gusto sincretico che si rispondono da un capo all’altro della stanza prendendo di volta in volta forma di scultura, di fotografia acquarellata, di immagine lenticolare, di maschera, di burattino da teatro d’ombre o di acquerello.

Vi sono esposte più di 130 opere su carta alle quali Ontani ha rimesso mano negli ultimi due anni, ultimando e dipingendo disegni a china realizzati negli anni Ottanta e Novanta.

Info: https://www.gamtorino.it

Domenica 30 gennaio 16 

FAMIGLIE IN MOSTRA. Pomeriggio con Giovanni Fattori 

GAM – attività per famiglie 

In occasione della nuova mostra dedicata a Giovanni Fattori la GAM propone un pomeriggio dedicato ai bambini. Si parte dalla visita degli spazi espositivi per conoscere alcune delle opere più interessanti e curiose dell’artista livornese e dar vita a momenti di osservazione e prime critiche personali.

A seguire, spazio alla sperimentazione sull’incisione, attività di Fattori meno conosciuta, che diventa il punto di partenza per scoprire come la tecnica pittorica a macchia, unita all’incisione su lastra di rame, può creare opere uniche e originali.  L’attività è riservata ai bambini; i genitori possono scegliere di lasciarli con i nostri operatori fino alle ore 17:30 e possono usufruire del servizio di visita guidata delle ore 16:30 (durata 60 minuti) al costo aggiuntivo di 6 euro.

Costo: bambini 7 euro, adulti biglietto di ingresso alla mostra 6 euro; gratuito per i possessori di Carta Junior e Abbonamento Musei Torino Piemonte Valle D’Aosta 

Informazioni e prenotazioni: 011 5211788  – prenotazioniftm@arteintorino.com 

 

Domenica 30 gennaio ore 11 e ore 16 

FESTEGGIAMO INSIEME IL CAPODANNO CINESE 

MAO – attività per famiglie  

In occasione del capodanno cinese e dell’entrata nell’anno della tigre, i Servizi Educativi del MAO propongono una divertente attività per famiglie con laboratorio.

Costo: bambini € 7; adulti ingresso ridotto alla mostra (gratuito con Abbonamento Musei)

Prenotazione obbligatoria tel. 011.4436927/8 oppure maodidattica@fondazionetorinomusei.it.

GIOVEDI 3 FEBBRAIO  

 

Giovedì 3 febbraio ore 16 

DEGUSTAZIONE DI TÈ 

MAO – attività per adulti sulla mostra Kakemono. Cinque secoli di pittura giapponese 

Theatrum Sabaudiae, in collaborazione con The Tea, propone una visita guidata alla mostra Kakemono. Cinque secoli di pittura giapponese, a cui seguirà una degustazione di tè condotta da Claudia Carità.

La visita guidata alla mostra Kakemono. Cinque secoli di pittura giapponese. La collezione Perino permette di illustrare i meravigliosi kakemono, rotoli verticali pensati per essere appesi durante occasioni speciali o utilizzati come decorazione in accordo alle stagioni dell’anno, che mostrano diversi soggetti – uccelli, animali, figure, paesaggi, piante e fiori – dipinti su carta o seta. I kakemono appartengono alla collezione Perino e sono datati tra la metà del XIV e i primi decenni del XX secolo. A seguire nei giardini giapponesi Claudia Carità propone un itinerario sensoriale di degustazione di wakōcha, il tè nero moderno e inusuale nell’offerta del tè Giapponese che per 800 anni ha prodotto solo tè verde. L’esperienza confronterà due tè rari dalle note aromatiche molto diverse per terroir e cultivar. La degustazione sarà accompagnata da assaggi di prodotti giapponesi e del territorio. Il servizio è adeguato alle normative in vigore, ogni partecipante riceverà un servizio composto da un piccolissimo vassoio in simil grafite con tazza di porcellana.

Costo: 18€ a partecipante (+ biglietto di ingresso alla mostra – gratuito per possessori di Abbonamento Musei). Prenotazioni 0115211788prenotazioniftm@arteintorino.com

 

Giovedì 3 febbraio ore 18.30 

HAKI – L’AUTUNNO IN HAIKU  

MAO – conferenza seguita da scrittura creativa 

A cura della dottoressa Roberta Vergagni, iamatologa

Ogni incontro si articolerà in tre momenti: introduzione teorica allo haiku, lettura di alcuni tra gli esempi più evocativi dei grandi maestri e composizione guidata di haiku come scrittura creativa.

Massimo 25 partecipanti a incontro. Costo: 3 € a incontro

Info e prenotazioni:  mao@fondazionetorinomusei.it

 Le modalità di accesso ai Musei sono regolamentate secondo le disposizioni normative vigenti.

Theatrum Sabaudiae propone visite guidate in museo

alle collezioni e alle mostre di Palazzo Madama, GAM e MAO.

Per informazioni e prenotazioni: 011.52.11.788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/gam.html

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/mao.html

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/palazzo-madama.html