STORIA- Pagina 84

Gli appuntamenti del weekend nei musei della Fondazione

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AGENDA APPUNTAMENTI FONDAZIONE TORINO MUSEI

25 febbraio – 3 marzo 2022

 

VENERDI 25 FEBBRAIO

 

Venerdì 25 febbraio ore 18.30

COLLECTING ASIA. QUESTIONING THE EXOTICA AND REPOSITIONING AESTHETIC CANONS

MAO – Finissage Hub India | Classical Radical (evento in inglese)

Chiude il 27 febbraio la mostra diffusa Hub India | Classical Radical, progetto a cura di Myna Mukherjee e Davide Quadrio realizzato nell’ambito di Artissima Internazionale d’Arte Contemporanea di Torino in collaborazione con Fondazione Torino Musei e l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino.

Venerdì 25 febbraio alle ore 18.30 il MAO ospita il finissage della mostra, che vedrà Davide Quadrio e Giovanni Carlo Federico Villa, rispettivamente direttori del Museo d’Arte Orientale e di Palazzo Madama, e Paola Gribaudo, Presidente dell’Accademia Albertina, in dialogo con alcuni fra i più importanti direttori di musei e curatori di arte asiatica a livello globale, come Mami Kataoka (Mori Art Museum), Suhanya Raffel (M+), Laura Vigo (Musée des Beaux-Arts de Montréal) e Roobina Karode (KMNA).

L’evento, moderato da Anna Somers Cocks, storica dell’arte e fondatrice di The Art Newspaper, rappresenta un’occasione di riflessione sui sistemi museali internazionali che si occupano di collezioni di arte asiatica o non europea in contesti diversi. Il panel analizzerà narrazioni plurime e trasversali che riguardano l’”oggetto” artistico di provenienza non europea, le sue implicazioni rituali e religiose e il suo continuo evolversi nel contesto contemporaneo globale.

Il finissage sarà trasmesso in diretta streaming su YouTube sul canale del Giornale dell’Arte, media partner dell’evento, e sulla pagina Facebook del MAO.

 

SABATO 26 FEBBRAIO

 

Sabato 26 febbraio ore 15

DEGUSTAZIONE DI TÈ

MAO – attività per adulti sulla mostra Kakemono. Cinque secoli di pittura giapponese

Theatrum Sabaudiae, in collaborazione con The Tea, propone una visita guidata alla mostra Kakemono. Cinque secoli di pittura giapponese, a cui seguirà una degustazione di tè condotta da Claudia Carità.

La visita guidata alla mostra Kakemono. Cinque secoli di pittura giapponese. La collezione Perino permette di illustrare i meravigliosi kakemono, rotoli verticali pensati per essere appesi durante occasioni speciali o utilizzati come decorazione in accordo alle stagioni dell’anno, che mostrano diversi soggetti – uccelli, animali, figure, paesaggi, piante e fiori – dipinti su carta o seta. I kakemono appartengono alla collezione Perino e sono datati tra la metà del XIV e i primi decenni del XX secolo. A seguire nei giardini giapponesi Claudia Carità propone un itinerario sensoriale di degustazione di wakōcha, il tè nero moderno e inusuale nell’offerta del tè Giapponese che per 800 anni ha prodotto solo tè verde. L’esperienza confronterà due tè rari dalle note aromatiche molto diverse per terroir e cultivar. La degustazione sarà accompagnata da assaggi di prodotti giapponesi e del territorio. Il servizio è adeguato alle normative in vigore, ogni partecipante riceverà un servizio composto da un piccolissimo vassoio in simil grafite con tazza di porcellana.

Costo: 18€ a partecipante (+ biglietto di ingresso alla mostra – gratuito per possessori di Abbonamento Musei). Prenotazioni 0115211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

DOMENICA 27 FEBBRAIO

Domenica 27 febbraio

HUB INDIA. CLASSICAL RADICAL

Palazzo Madama, MAO, Accademia Albertina – chiude la mostra

Nata come progetto per Artissima Internazionale d’Arte Contemporanea di Torino, in collaborazione con Fondazione Torino Musei e con l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, la mostra si sviluppa in tre sedi: Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte AnticaMAO Museo d’Arte Orientale e Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. Hub India è a cura di Myna Mukherjee e Davide Quadrio.

L’esposizione presenta opere indiane contemporanee e moderne che esplorano i lasciti del passato e l’antichità nel qui e ora sociologico. Le opere selezionate rappresentano uno spaccato di generi, medium e processi che vanno dai disegni e dipinti alle miniature e sculture, terrecotte e metalli, dipinti su carta e su tela, stampe, incisioni e opere digitali e virtuali, in un tentativo di analizzare le eredità classiche e tradizionali attraverso una nuova lente.

Chi non avesse ancora avuto l’opportunità di visitare la mostra, può approfittare di questa ultima settimana di apertura.

Infowww.palazzomadamatorino.it

www.maotorino.it

www.pinacotecalbertina.it

 

Domenica 27 febbraio ore 16

BONSEKI. IL MIO PICCOLO GIARDINO ZEN

MAO – attività per famiglie sulla mostra Kakemono. Cinque secoli di pittura giapponese

L’appuntamento parte dai giardini interni del MAO prevede la visita alla mostra Kakemono. Cinque secoli di pittura giapponese e un piccolo focus sul tema della natura e dei giardini; in laboratorio, ogni partecipante potrà realizzare il suo mini giardino zen portatile con sabbia, sassi e vari materiali di recupero.  Età consigliata dai 6 anni in su.

Costo: 7 € a bambino. Adulti accompagnatori biglietto ridotto per la mostra (gratuito per i possessori Abbonamento musei).

Prenotazione obbligatoria tel. 011/4436927-8 – maodidattica@fondazionetorinomusei.it

MARTEDI 1 MARZO

 

Martedì 1 marzo ore 16

ASPETTANDO LA FESTA GIAPPONESE DELLE BAMBOLE, HINA MATSURI

MAO – attività per famiglie

L’appuntamento è dedicato alla ‘Festa delle bambole’ o ‘Festa delle Bambine’, Hina Matsuri, che ricorre ogni anno il 3 marzo. Dopo una passeggiata nella collezione giapponese del museo, scopriremo insieme il significato e le usanze di questa festa e realizzeremo un modellino in carta di soggetti a tema.

Costo: bambini € 7; adulti ingresso ridotto in mostra € 8 (gratuito con Abbonamento Musei)

Prenotazione obbligatoria tel. 011.4436927/8 oppure maodidattica@fondazionetorinomusei.it.

 

MERCOLEDI 2 MARZO

Mercoledì 2 marzo ore 15

IL TEMPO DEGLI ELLEBORI

Palazzo Madama – visita guidata in giardino con il curatore botanico Edoardo Santoro

Nel Giardino Botanico Medievale di Palazzo Madama ci sono piante che proprio durante il periodo invernale esprimono tutto il loro fascino: gli ellebori selvatici, europei e asiatici. Conosciuti nell’antichità per le proprietà medicinali, sono fiori tenaci e duraturi, che crescono spontanei in molte zone boschive d’Europa. Oggi queste piante, che nelle giornate con sole tiepido schiudono le loro corolle di fiori bianchi o colorati, sono tra le più apprezzate per rallegrare giardini e terrazzi nei mesi invernali. La visita in giardino sarà l’occasione per imparare tecniche di coltivazione e gestione oltre che aneddoti botanici e storici, che rendono l’elleboro una pianta misteriosa e affascinante.

Info: durata 1 h, max 15 persone

Costo: €5 (incluso biglietto di ingresso)

Prenotazione obbligatoria: 011 4429629 madamadidattica@fondazionetorinomusei.it

 

GIOVEDI 3 MARZO

 

Giovedì 3 marzo ore 16

DEGUSTAZIONE DI TÈ

MAO – attività per adulti sulla mostra Kakemono. Cinque secoli di pittura giapponese

Theatrum Sabaudiae, in collaborazione con The Tea, propone una visita guidata alla mostra Kakemono. Cinque secoli di pittura giapponese, a cui seguirà una degustazione di tè condotta da Claudia Carità.

La visita guidata alla mostra Kakemono. Cinque secoli di pittura giapponese. La collezione Perino permette di illustrare i meravigliosi kakemono, rotoli verticali pensati per essere appesi durante occasioni speciali o utilizzati come decorazione in accordo alle stagioni dell’anno, che mostrano diversi soggetti – uccelli, animali, figure, paesaggi, piante e fiori – dipinti su carta o seta. I kakemono appartengono alla collezione Perino e sono datati tra la metà del XIV e i primi decenni del XX secolo. A seguire nei giardini giapponesi Claudia Carità propone un itinerario sensoriale di degustazione di wakōcha, il tè nero moderno e inusuale nell’offerta del tè Giapponese che per 800 anni ha prodotto solo tè verde. L’esperienza confronterà due tè rari dalle note aromatiche molto diverse per terroir e cultivar. La degustazione sarà accompagnata da assaggi di prodotti giapponesi e del territorio. Il servizio è adeguato alle normative in vigore, ogni partecipante riceverà un servizio composto da un piccolissimo vassoio in simil grafite con tazza di porcellana.

Costo: 18€ a partecipante (+ biglietto di ingresso alla mostra – gratuito per possessori di Abbonamento Musei). Prenotazioni 0115211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

Giovedì 3 marzo ore 17

STORIE DAL RINASCIMENTO. IL RESTAURO DI DUE COFANETTI IN PASTIGLIA DALLE COLLEZIONI DI PALAZZO MADAMA

Palazzo Madama – presentazione del restauro finanziato dall’associazione Amici della Fondazione Torino Musei

Il generoso supporto dell’associazione Amici della Fondazione Torino Musei ha permesso di riportare alla fruizione del pubblico due preziosi cofanetti con decorazioni in pastiglia dell’età rinascimentale, finora custoditi nei depositi di Palazzo Madama e che necessitavano di delicati interventi di restauro. I due scrigni, destinati a custodire piccoli oggetti di pregio, come gioielli, monete, medaglie, sono databili ai primi decenni del Cinquecento e sono decorati con minuti rilievi realizzati con la tecnica della pastiglia: un impasto di polvere di gesso e marmo, colla e bianco di piombo, che, inserito in matrici metalliche, permetteva di realizzare figure e ornati poi applicati sulla foglia d’oro che rivestiva i cofanetti. I rilievi raffigurano episodi della storia romana e della mitologia classica e sono stati ricondotti da Claudio Bertolotto a botteghe attive nell’Italia nord-orientale, probabilmente in area ferrarese o padovana. Diffusi presso le classi sociali agiate del tardo Quattrocento e del primo Cinquecento, i cofanetti in pastiglia offrono uno sguardo intimo sulla vita domestica del tempo e riflettono nella loro decorazione l’amore per l’antichità classica che pervadeva la cultura delle donne e degli uomini del Rinascimento.

Intervengono:

Maurizio Cibrario, presidente Fondazione Torino Musei

Giovanni Carlo Federico Villa, direttore di Palazzo Madama

Maria Leonetti Cattaneo, presidente Amici della Fondazione Torino Musei

Cristina Maritano, conservatore di Palazzo Madama

Claudio Bertolotto, storico dell’arte, già direttore storico dell’arte nella Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici del Piemonte

Anna Rosa Nicola, restauratrice, Laboratorio Nicola Restauri, Aramengo (AT)

Ingresso libero con prenotazione obbligatoria:

  1. 0114429629;madamadidattica@fondazionetorinomusei.it

Giovedì 3 marzo ore 18.30

FUYU – L’INVERNO IN HAIKU

MAO – conferenza seguita da scrittura creativa

A cura della dottoressa Roberta Vergagni, iamatologa

Ogni incontro si articolerà in tre momenti: introduzione teorica allo haiku, lettura di alcuni tra gli esempi più evocativi dei grandi maestri e composizione guidata di haiku come scrittura creativa.

Massimo 25 partecipanti a incontro. Costo: 3 € a incontro

Info e prenotazioni:  mao@fondazionetorinomusei.it

La settimana dei Musei Reali: mostre, attività per bambini e famiglie

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Allieteranno il Carnevale tra arte e svago

 

 Dopo il successo dell’apertura della Galleria Archeologica, i Musei Reali si preparano a festeggiare il Carnevale con i più piccoli e ad accogliere turisti e residenti con mostre e appuntamenti settimanali da non perdere.

 

Dal 19 febbraio è visitabile la Galleria Archeologica, un’inedita sezione permanente del Museo di Antichità dedicata alle civiltà del Mediterraneo antico, dove sono esposti reperti di rara bellezza e di inestimabile valore storico. I visitatori potranno ammirare più di mille oggetti raccolti in oltre quattrocento anni di collezionismo sabaudo. Un viaggio a ritroso nella Storia grazie a un affascinante percorso espositivo, suddiviso in cinque sezioni, articolato lungo dieci sale e allestito attraverso forme espressive contemporanee. L’ingresso al percorso è compreso nel biglietto ordinario dei Musei Reali.

 

Il calendario delle attività per i tesserati dei Giardini Reali

È disponibile sul sito il calendario delle attività speciali dedicate al tema dei Giardini Reali, riservate ai possessori di una delle tessere solidali. Fino a marzo 2022 è possibile prendere parte a percorsi e visite in esclusiva con le curatrici, i curatori e le restauratrici dei Musei Reali. Sono previsti incontri a tema green anche per tutto il pubblico, con tariffe agevolate per i sottoscrittori della tessera. Le tessere sono acquistabili nel bookshop dei Musei Reali o scrivendo all’indirizzo: mr-to.sostienici@beniculturali.it

Venerdì 25 febbraio, alle ore 10.30 e alle ore 15.30, presso la Biblioteca Reale si terrà la visita speciale Preziosa carta: antichi erbari delle collezioni sabaude. La direttrice della Biblioteca, Giuseppina Mussari, condurrà i partecipanti alla scoperta dei volumi di botanica più rari e raffinati delle collezioni dei Musei Reali.

Costi: intero € 15, tesserati € 5, gratuito under 18.

Lunedì 28 febbraio alle ore 11 e alle ore 15 si terrà la visita Il Giardino Ducale nell’ambito dei Lunedì Green che, ogni lunedì fino a marzo, faranno vivere ai tesserati e al pubblico la magia dei Giardini Reali a porte chiuse. Un ciclo di visite esclusive alla scoperta della storia dei Giardini, delle loro stratificazioni nei secoli e delle specie vegetali.

Costi: intero € 8, tesserati € 3, gratuito under 18.

Visite con prenotazione obbligatoriamr-to.sostienici@beniculturali.it

 

Le attività con CoopCulture

Sabato 26 febbraio alle ore 15.30 e domenica 27 febbraio alle ore 11, le guide e gli storici dell’arte di CoopCulture conducono la visita Benvenuto a Palazzo lungo le sale di rappresentanza del primo piano di Palazzo Reale e dell’Armeria, per scoprire o riscoprire la storia e la magnificenza della prima reggia d’Italia.

Il costo della visita è di € 7, oltre al biglietto di ingresso ridotto ai Musei Reali (€ 13 ordinario, € 2 da 18 a 25 anni, gratuito under 18). Biglietti online su Musei Reali di Torino | CoopCulture – e-mail info.torino@coopculture.it

 

Attività per famiglie

Sabato 26 febbraio alle ore 15, alle ore 16 e alle ore 17 Animali dalla A alla Z – attività per famiglie e bambini  

Api, balene, coccodrilli, elefanti…cosa ci fanno tutti questi animali (e molti altri) ai Musei Reali? Bambini e famiglie potranno scoprirlo grazie all’intero alfabeto di animali curiosi e colorati nascosti tra le opere esposte in mostra. Si racconteranno le loro storie per poi realizzare un simpatico decoro a tema.

Attività consigliata per bambine e bambini dai 6 ai 10 anni con prenotazione obbligatoria.

Costo: € 10 a bambino, gratuito per gli accompagnatori. Info e prenotazioni: 011 19560449 – Musei Reali di Torino | CoopCulture – e-mail info.torino@coopculture.it

 

Martedì 1° marzo alle ore 15.30 Animali in maschera – attività per famiglie e bambini  

Il giorno di Martedì Grasso, presso la Galleria Sabauda, i piccoli visitatori potranno festeggiare cercando, nascosti nei quadri e negli arazzi, l’intero alfabeto di animali pronti a farsi scovare. Giocando insieme, creeranno una maschera di Carnevale a tema per trasformarsi in colorati animaletti per un giorno.

Costo: € 10 oltre al biglietto di ingresso gratuito per i bambini, solo ingresso ai Musei Reali speciale a € 10 per gli adulti. Info e prenotazioni: 011 19560449 – Musei Reali di Torino | CoopCulture – e-mail info.torino@coopculture.it

 

Fino al 28 febbraio 2022 è possibile prenotare una visita ai percorsi speciali dei Musei Reali.

Ogni venerdì alle ore 15.30, il pubblico può visitare i magnifici appartamenti della regina Maria Teresa al primo piano di Palazzo Reale, il Gabinetto del Segreto Maneggio e le suggestive Cucine Reali per rivivere gli antichi usi di Corte.
Ogni sabato alle ore 15.30, Collezionisti a Confronto: Riccardo Gualino e il Principe Eugenio di Savoia-Soissons, un ricco percorso alla scoperta di due grandi personaggi accomunati dalla passione per l’arte, per comprendere meglio l’evoluzione del collezionismo tra Settecento e Novecento.

Ogni domenica alle ore 15.30 è possibile approfondire le vicende storico-artistiche legate alla costruzione della Cappella della Sindone e ammirare i tesori conservati nella Sacrestia e nella Cappella Regia.

Costo delle attività: € 20 (€ 13 per Abbonamento Musei).

Biglietti online su Musei Reali di Torino | CoopCulture – e-mail info.torino@coopculture.it

 

Ciprotour. Oltre il confine

Fino al 3 marzo 2022 il pubblico può godere di una mostra diffusa che unisce i Musei Reali e le Biblioteche civiche di Torino. Il progetto mira a promuovere sul territorio la mostra internazionale Cipro. Crocevia delle civiltà, terminata il 9 gennaio. Il progetto prevede una serie di piccole esposizioni in alcune biblioteche torinesi: narrazioni da Cipro e su Cipro nelle sale della Biblioteca civica Centrale, alla Biblioteca civica Musicale Della Corte si parla di musica cipriota, al Mausoleo della Bela Rosin e alla Biblioteca civica Villa Amoretti si racconta dell’isola sacra ad Afrodite e dei profumi della dea, alla Biblioteca civica Cesare Pavese di commerci e genti, di lingue e culture alla Biblioteca civica Primo Levi.

Mercoledì 23 febbraio, alle ore 17.30, presso la Biblioteca civica Villa Amoretti, Patrizia Petitti e Cristina Stalteri terranno la conferenza Prima e dopo Afrodite. L’isola al femminile. Tra le statuette antropomorfe, forse l’oggetto artistico che più caratterizza l’archeologia cipriota, quelle femminili appaiono costantemente in bilico tra sacro e profano: dee, sacerdotesse e devote si confondono e, insieme, restituiscono la dimensione pubblica delle donne.

Venerdì 25 febbraio, alle ore 17.30, presso la Biblioteca civica Cesare Pavese, Elisa Panero terrà la conferenza Tra est e ovest: Cipro porto e ponte del Mediterraneo: Cipro è il centro privilegiato dei commerci tra Oriente e Occidente, in un viaggio nel Mediterraneo antico, tra rame (in latino Cuprum), tessuti, oli e profumi.

 

Le mostre in corso ai Musei Reali

Fino al 26 giugno, le Sale Chiablese ospitano l’esposizione Vivian Maier Inedita con oltre 250 scatti, tra cui molti inediti, video Super 8 e oggetti personali della fotografa americana. Curata da Anne Morin, la mostra presenta anche una sezione dedicata alle fotografie che Vivian Maier realizzò durante il suo viaggio in Italia, in particolare a Torino e Genova. Dopo una prima tappa al Musée du Luxembourg di Parigi, l’esposizione arriva in Italia e ha come obiettivo quello di raccontare aspetti sconosciuti o poco noti della misteriosa vicenda umana e artistica della fotografaVivian Maier Inedita è o-organizzata da diChroma e dalla Réunion des Musées Nationaux – Grand Palais, prodotta dalla Società Ares srl con i Musei Reali e il patrocinio del Comune di Torino e sostenuta da Women In Motion, un progetto ideato da Kering per valorizzare il talento delle donne in campo artistico e culturale.

 

Animali dalla A alla Z. Una mostra dedicata ai bambini è l’esposizione allestita nello Spazio Scoperte della Galleria Sabauda fino al 3 aprile 2022. Il progetto, curato da Rosario Maria Anzalone ed Enrica Pagella, è concepito per bambini e famiglie, dall’altezza delle vetrine alle soluzioni grafiche: tra dipinti, disegni, incisioni, reperti archeologici e oggetti d’arte decorativa, quaranta opere dei Musei Reali sono accomunate dalla raffigurazione di animali, da indovinare in una modalità di fruizione partecipataLa visita alla mostra è compresa nel biglietto dei Musei Reali.

 

La Biblioteca Reale

La Sala Lettura della Biblioteca Reale è aperta dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 15.15 ed è chiusa il sabato. Le consultazioni dovranno essere prenotate con almeno 24 ore di anticipo scrivendo all’indirizzo mr-to.bibliotecareale@beniculturali.it, indicando tutte le informazioni disponibili per la richiesta.

Per conoscere le modalità di accesso e registrazione consultare la pagina Orari e modalità di apertura della Biblioteca Reale – Musei Reali Torino (beniculturali.it)

 

Caffè Reale

Nella suggestiva Corte d’Onore di Palazzo Reale è possibile rigenerarsi con una pausa al Caffè Reale Torino, ospitato in una ambientazione unica ed elegante, impreziosita da suppellettili in porcellana e argento provenienti dalle collezioni sabaude. Informazioni e prenotazioni al numero 335 8140537 o via e-mail all’indirizzo segreteria@ilcatering.net.

 

Museum Shop

Per rimanere aggiornati sulle pubblicazioni dei Musei Reali e per dedicarvi un pensiero, il Museum Shop è aperto.

È disponibile anche online Musei Reali (shopculture.it).

 

L’accesso ai Musei Reali e alle mostre è consentito unicamente esibendo il Super Green Pass (Green Pass rafforzato ad esito di vaccinazione o guarigione da Covid-19) e indossando la mascherina chirurgica, secondo le norme di sicurezza previste dal Decreto-legge del 24 dicembre 2021, n. 221.

 

 

 

Ultima settimana per visitare alla Reggia di Venaria il “Presepe del Re” e la mostra “Una infinita Bellezza”

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Un superstite, prezioso angolo di Natale  e paesaggi di “infinita bellezza”

Giovedì 24 febbraio: “Conversazioni a Corte”

C’è ancora un soffio d’incantevole arte natalizia alla Reggia di Venaria. E per viverne appieno le suggestioni, occorre affrettarsi. Si chiuderà infatti la prossima domenica 27 febbraio, nella Cappella di Sant’Uberto (in corrispondenza dell’altare sinistro), il prestigioso “Presepe del Re” realizzato da Giovanni Battista Garaventa (Genova 1776 – 1840) nel primo quarto del XIX secolo. Noto anche come “Presepe Reale” “Presepe dei Savoia”, gli studiosi ne hanno ipotizzato una probabile committenza sabauda avvenuta verosimilmente negli anni che seguirono l’annessione dei territori liguri al Regno di Sardegna nel 1814. Autentico capolavoro, in cui l’artigianalità s’intreccia appieno con elementi plastici di altissima qualità artistica, il “Presepe” consta in tutto di 84 sculture, fra figure ed animali. Ogni statuina è impreziosita da eleganti ed elaborati costumi in seta, cotone, velluto e tela jeans, mentre gli abiti sono dotati di passamanerie in argento e  filo d’oro, corpetti e armature in cuoio e metallo argentato, accanto ad accessori sofisticati come corone e sciabole, lance e scudi in metallo sbalzato, catene e cinture in cuoio, utensili ed attrezzi vari, che indicano giocoforza una committenza di altissimo rango e cospicue disponibilità economiche. Una vera e propria meraviglia per occhi e cuore, E per chiuderne, come si conviene a manufatti di tal rango, i due mesi espositivi, alla Reggia hanno pensato bene di organizzare – in collaborazione con l’ “Assessorato alla Cultura” della Città di Venaria Reale –  per giovedì 24 febbraio (ore 17) una “Conversazione a corte” dedicata alla tematica del “Presepe nell’arte”, fra le rafigurazioni più rappresentate e amate nella storia dell’arte. D’ogni tempo. Vi partecipano Rosa Giorgi, direttrice del “Museo dei Cappuccini” di Milano (suo il recente “Il Presepe nell’arte. Viaggio nell’iconografia della Natività”, Milano, Terra Santa, 2021) e Paolo Cozzo, docente di “Storia del Cristianesimo e delle Chiese” all’Università di Torino. Modera Andrea Merlotti, direttore del “Centro Studi delle Residenze Reali Sabaude”.

A cura di Virginia BertoneGuido Curto e Riccardo Passoni è giunta ormai alla sua ultima settimana di apertura al pubblico, sempre alla Reggia di Venaria, anche la mostra “Una infinita Bellezza” allestita nei grandiosi spazi (2.300 mq.) della “Citroniera” juvarriana fino a domenica 27 febbraio e che riunisce oltre 200 opere tra dipinti, sculture e installazioni che documentano l’attenzione e l’amore dedicati da tanti artisti (ben 130) all’ambiente naturale e specificatamente al paesaggio in Italia, dal primo Romanticismo fino all’arte contemporanea. La rassegna nasce grazie a un accordo tra il “Consorzio delle Residenze Reali Sabaude” e la “Fondazione Torino Musei”, in base al quale oltre 90 opere della “GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino” diventano il nucleo centrale di una rassegna articolata in dodici sezioni e che riunisce altresì capolavori provenienti dai più importanti Musei italiani e da prestigiose collezioni private, seguendo  un fil rouge cronologico-geografico “che intreccia Spazio e Tempo, valorizzando il contesto piemontese – dove la mostra nasce – e tutto il Nord della nostra Penisola, senza trascurare le più importanti scuole regionali del Centro e Sud Italia, dalla fine del Settecento ad oggi”. Il tutto attraverso un’eccezionale carrellata di opere, che sono specchio delle diverse forme assunte dalla rappresentazione del Paesaggio in Italia nell’arco di oltre due secoli di pittura: dalle poetiche romantiche del pittoresco e del sublime, all’affermazione positivista del vero, passando attraverso le nuove ricerche divisioniste e simboliste e le provocazioni delle Avanguardie, fino ad arrivare alle semplificazioni della Pop Art e alle concettualizzazioni dell’arte contemporanea. Un lungo cammino che parte dalle tempere e dagli acquerelli di Giuseppe Pietro Bagetti e di Giovanni Battista De Gubernatis per arrivare, attraverso la grandiosa “Cascata delle Marmore” di Jean-Baptiste Camille Corot, alle visioni poetiche di Antonio Fontanesi e alle tele dei Macchiaioli, alla “Scuola di Rivara” e alla “Scuola Grigia” di Rayper e D’Andrade, così come alle sensibilità divisioniste e simboliste di Angelo Morbelli , Pellizza da Volpedo e Giovanni Segantini. Il Novecento è soprattutto inno a Giorgio De Chirico (con la genialità pre-concettuale del “quadro nel quadro”), a Carlo Carrà e ai “paesaggi decantati” di Giorgio Morandi, non meno che alla linguistica libertà di Filippo De Pisis e alla parsimoniosa attrazione paesistica di Felice Casorati accanto ad alcune opere davvero interessanti dei “Sei di Torino”, da Gigi Chessa a Enrico Paulucci. Gli anni successivi parlano la lingua dell’Informale (Renato BirolliEnnio Morlotti e Luigi Spazzapan), via via fino alla Pop Art (Mario Schifano e Piero Gilardi) per concludersi con l’arte contemporanea che dialoga con l’ambiente e il paesaggio: installazioni concettuali, fotografie su seta, decollage, la grande videoinstallazzione “Orbite Rosse” di Grazia Toderi, i dipinti di Francesco CasoratiFrancesco TabussoMimmo PaladinoSalvo, in una lista che prosegue a ruota libera per arrivare alle fotoinstallazioni “non-luoghi” delle periferie industriali di Botto & Bruno. Per info: tel. 011/4992300 o www.lavenaria.it

g.m.

Nelle foto: “Il Presepe del Re” e scorci d’ambientazione de “Una infinita Bellezza” 

Inaugura la Galleria Archeologica dei Musei Reali: reperti di rara bellezza e inestimabile valore storico

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E’ un inedito e suggestivo allestimento permanente per le collezioni del Museo di Antichità 

 

Dal 19 febbraio  apre al pubblico la Galleria Archeologica, un’inedita sezione dedicata alle civiltà del Mediterraneo antico

Dal 19 febbraio i Musei Reali offrono al pubblico un itinerario di visita ancora più ricco e coinvolgente grazie all’inaugurazione della Galleria Archeologica, una nuova sezione dedicata al nucleo più antico delle collezioni d’arte e archeologia, situata al piano terreno della Manica Nuova di Palazzo Reale.

Più di mille opere, alcune delle quali mai esposte prima: reperti provenienti dalla Mesopotamia, statue greche e romane, vasellame greco, elementi funerari etruschi e fenici. Materiali che compongono uno straordinario scrigno di testimonianze pervenute al Museo di Antichità in più di quattrocento anni di storia, grazie al collezionismo di Casa Savoia e alle scoperte di studiosi, esploratori e imprenditori.

Una grande occasione per riportare l’Archeologia al centro dei Musei Reali, svelando un capitolo fondamentale della storia dei Savoia a Torino. 

 

Questa iniziativa, in linea con il Piano Strategico dei Musei Reali, punta a riordinare i percorsi di visita, migliorando i collegamenti fra le diverse unità museali, soprattutto all’interno del Museo di Antichità, attualmente suddiviso in tre sezioni (Archeologia a Torino, Padiglione Territorio, Sezione Collezioni). L’obiettivo è quello di sviluppare un itinerario coeso all’interno della Manica Nuova di Palazzo Reale, dove l’Atrio monumentale si trasforma in uno snodo essenziale capace di mettere in rapporto dialettico due grandi nuclei del collezionismo sabaudo: le antichità e le raccolte di pittura. 

 

“Con la nascita dei Musei Reali nel 2016, la prima Reggia d’Italia ha aperto le sue porte a una eredità culturale che spazia dalla Preistoria alla modernità, con testimonianze che da Torino si affacciano sulla storia di tante altre civiltà dell’Europa e del mondo – dichiara Enrica Pagella, Direttrice dei Musei Reali -. Questo nuovo allestimento riporta alla luce opere di inestimabile bellezza e valore storico. Oggi queste raccolte sono uno straordinario strumento di dialogo e di confronto tra le culture passate e presenti, un’eredità lasciata nelle nostre mani per costruire un migliore futuro per le nuove generazioni. Il nuovo allestimento rappresenta solo l’inizio di un importante ripensamento di un percorso che vuole essere sempre più omogeneo e capace di raccontare, in un’unica narrazione, tutte le diverse anime dei Musei Reali.” 

 

Il percorso espositivo

 

Il percorso di visita è suddiviso in cinque sezioni e si articola lungo dieci sale, con uno scenografico allestimento progettato dallo studio GTRF – Tortelli Frassoni Architetti Associati, che ha firmato alcune delle più iconiche esposizioni museali degli ultimi anni in Italia.

Il patrimonio del Museo di Antichità è stato messo in scena come un affascinante viaggio nel tempo e nello spazio, che ripercorre la nascita delle prime collezioni per poi avventurarsi lungo la Galleria delle Sculture, sulla quale si affacciano le sale riservate alle diverse civiltà, da esplorare liberamente.

La prima sezione sulla storia del collezionismo antiquario è dedicata al nucleo primigenio delle collezioni sabaude, frutto di abili acquisizioni sul mercato di Roma e Venezia per volontà del duca Emanuele Filiberto dalla fine del Cinquecento, poi fortemente incrementante dal figlio Carlo Emanuele I.

Il corridoio centrale ha il compito di evocare una galleria di palazzo, dove lungo le pareti si allineano statue greche e romane, rilievi scolpiti e busti marmorei, che presentano al visitatore i caratteri salienti della rappresentazione antica: le teste-ritratto, vere immagini di propaganda dell’Antichità; le riproduzioni romane di opere celebri; le scene di banchetto sui sarcofagi, per poi culminare nella suggestiva Rotonda degli Imperatori, dove i busti dei principali personaggi della storia romana circondano il visitatore. Ai reperti assiri, giunti al Museo nel 1847, è dedicata l’area Vicino Oriente Antico, a cui si unisce una raccolta – la più ricca in Italia – di testi cuneiformi e sigilli a cilindro. All’interno della quinta sezione sulle antichità dall’isola di Cipro, è presente la maggiore collezione del Museo: conta oltre 1.000 pezzi in grado di testimoniare l’evoluzione di quello straordinario crocevia culturale lungo un arco cronologico che spazia dall’antica Età del bronzo (III millennio a.C.) alla tarda antichità (IV-V secolo d.C.). Seguono le sale della civiltà romana, con il calco ottocentesco, per la prima volta esposto, del calendario romano dei Fasti Praenestini, dell’Egitto in età ellenistica, dove risplende la bellissima testa della celebre regina Cleopatra VII, del mondo fenicio e punico. Le ceramiche elleniche e italiote (circa 400 pezzi) acquistate tra il 1827 e il 1828 da Carlo Felice sono protagoniste della sezione Civiltà Greca ed Etrusca. A queste si aggiunge una seconda collezione di reperti etruschi che comprende vasellame in ceramica, bucchero, bronzi, urne cinerarie, sarcofagi e vasellame di produzione meridionale.

 

Tra gli oggetti iconici selezionati dai curatori sono presentati il ritratto scultoreo di Cesare, ritenuto dagli esperti uno dei più rassomiglianti al condottiero; il rilievo assiro del re Sargon II, una delle più raffinate rappresentazioni del sovrano neo assiro risalente al 717-707 a.C.; il grande sarcofago etrusco datato al 280-270 a.C. della Matausna, donna appartenente alla famiglia omonima di cui si possono ricostruire parentele e nomi; il mosaico del cantore Orfeo che ammansisce le belve, ritrovato a Cagliari e giunto al Museo di Antichità già nel Settecento; il misterioso busto di Iside “cabalistica”, scolpito nella seconda metà del XVI secolo; un’eccezionale iscrizione in bronzo trilingue (punico, greco, latino) proveniente dalla Sardegna romana.

Il percorso è scientificamente aggiornato secondo gli ultimi risultati degli studi internazionali ed è stato concepito fin dall’inizio secondo il principio del design for all. I contenuti, infatti, sono resi accessibili a tutti i pubblici grazie all’inserimento di speciali didascalie commentate, contenuti tattili e audiodescrizioni, richiamabili da smartphone attraverso QRcode integrati sulle pareti.

 

Per i più giovani, lungo le sale si snoda la Galleria Junior, che stimola la curiosità dei bambini attraverso giochi e indovinelli per far conoscere meglio il passato, mettendolo a confronto con il presente.

I visitatori troveranno inoltre degli approfondimenti extra attraverso le videointerviste di Galleria Live: protagonisti del mondo della cultura, dello sport, dell’imprenditoria e dell’arte che hanno risposto alla domanda “Quale significato hanno per te questi oggetti esposti? In che modo riflettono le tue passioni?”. Tra i volti illustri: Corrado Lopresto, uno dei maggiori collezionisti al mondo di automobili e prototipi d’epoca; lo scultore e artista Fabio Viale; il lottatore olimpico Daigoro Timoncini; studiosi di Archeologia, Storia e Antropologia, con i quali sono stati commentati temi e reperti dell’esposizione, aprendo a prospettive inusuali.

 

“Esattamente 450 anni dopo i primi acquisti operati dai Savoia, nasce un percorso dedicato ai nuclei più importanti del Museo di Antichità – spiegano Filippo Masino, curatore architetto, responsabile del progetto ed Elisa Panero, curatore archeologo, che ha firmato il progetto scientifico. Questo nuovo allestimento offre al pubblico un’inedita e aggiornata lettura delle Collezioni Archeologiche del Mediterraneo, attraverso una presentazione espositiva nuova e suggestiva di circa un migliaio di opere antiche, molte delle quali escono per la prima volta dai depositi del Museo di Antichità per offrirsi, dopo accurati restauri, allo sguardo del visitatore.

La Galleria di antichità si presenta oggi come un affascinante viaggio tra antiche civiltà, intorno alle radici comuni delle nostre identità culturali.

La riqualificazione di Staffarda

Con i lavori di restauro e risanamento conservativo delle coperture del complesso abbaziale di Staffarda, la F.O.M. – Fondazione Ordine Mauriziano ha compiuto il primo passo di un progetto più ampio per il rilancio e la valorizzazione di uno dei più grandi monumenti medioevali del Piemonte

 

La riqualificazione del complesso abbaziale e del borgo rurale di Staffarda – nell’ambito della partecipazione al Bando Regione Piemonte (a cui sono stati destinati complessivamente 750mila euro) per la valorizzazione del distretto UNESCO piemontese – è partita il 12 novembre scorso con i lavori di restauro e risanamento conservativo delle coperture del complesso abbaziale. I 559.709 euro sono cofinanziati con i fondi FSC (Fondo di Sviluppo e Coesione).

«I restauri – sottolinea Marta Fusi, dirigente F.O.M.– rappresentano solo il primo passo di un progetto più ampio per il rilancio e la valorizzazione dell’intero complesso che comprende sia la parte aulica e sia la parte rurale di un simbolo del territorio cuneese e piemontese ed esempio del patrimonio della Fondazione Ordine Mauriziano dal grande valore identitario e culturale da tutelare e riscoprire».  

Il complesso abbaziale di Staffarda è un caso esemplare di bene culturale catalizzatore di dinamiche di sviluppo sostenibile. Tutto il progetto, comprese le fasi autorizzative, e la fase realizzativa, è stato coordinato e seguito, anche nel ruolo chiave della direzione dei lavori, dal personale degli uffici interni della F.O.M.

Nello specifico, il progetto di restauro prevede la messa in sicurezza di una grande parte delle coperture del complesso abbaziale, a cominciare dalla manica su piazza Roma (quella sovrastante, tra l’altro, la biglietteria e il Bar “Il Sigillo”), che nel tempo aveva evidenziato problematiche anche di natura strutturale, con cedimenti e rotazioni di alcune capriate che richiedevano interventi urgenti per mantenere le necessarie condizioni di sicurezza.

Verranno sostituite quindi alcune travi dell’orditura principale portante nell’area “ex-granaio”, ormai giunte alla fine della vita utile, e realizzata una cordolatura di collegamento di tutte le capriate per rendere meno sensibile, nel futuro, l’intera orditura a fenomeni di sbandamento. L’intervento di risanamento conservativo interessa inoltre l’intera copertura della chiesa abbaziale, la totalità dei tetti del chiostro (compresa la parte in “lose” di pietra) ed alcuni fabbricati accessori, con livelli di intervento diversificati a seconda dello stato di conservazione di ciascuna porzione di copertura, che è stato indagato in fase di progetto avvalendosi di sopralluoghi minuziosi e persino di un volo eseguito con un drone che ha fornito interessanti viste da cui i progettisti della F.O.M. hanno tratto dati importanti sullo stato di conservazione dei manti di copertura in coppi.

«I limiti economici del finanziamento – precisa Luigi Valdemarin, architetto F.O.M. – purtroppo non permettono di dare una risposta esaustiva a tutte le criticità rilevate, ma sono fondamentali per garantire la conservazione del complesso architettonico e innescare un processo che possa portare, nel prossimo futuro, a recuperare anche altre porzioni del complesso abbaziale al fine di ampliare l’attuale percorso museale».

Il rifacimento dei manti di copertura, secondo gli accordi intercorsi tra Soprintendenza e uffici F.O.M., non comporterà variazioni significative dal punto di vista dell’impatto estetico: tutti i coppi antichi ancora in buone condizioni verranno recuperati e utilizzati come copertura, mentre i cosiddetti “coppi canale” (quelli inferiori) verranno sostituiti con manufatti nuovi, dotati di ganci atti a prevenirne lo scivolamento e quindi più sicuri e duraturi, ma di tipo “anticato”, quindi quasi indistinguibili dal manufatto storico.

Una particolare attenzione è stata prestata anche al tema del rispetto dell’ambiente, con l’adozione di particolari accorgimenti volti alla tutela dei chirotteri, che ormai fanno parte integrante dell’ambiente storico dell’abbazia. A questo proposito, i progettisti, in accordo con l’Ente Parco del Monviso, hanno prescritto l’utilizzo di impregnanti e vernici per le strutture lignee esenti da componenti ritenute tossiche per le specie animali presenti nella zona, oltre che ovviamente per l’uomo.

 

ABBAZIA DI S. MARIA DI STAFFARDA

 

Staffarda rappresenta storicamente e culturalmente un perno per il territorio cuneese e piemontese, in quanto borgo cistercense e rurale. Fondata tra il 1122 e il 1138 sul territorio dell’antico Marchesato di Saluzzo, l’Abbazia benedettina cistercense aveva raggiunto in pochi decenni una notevole importanza economica quale luogo di raccolta, trasformazione e scambio dei prodotti delle campagne circostanti, rese fertili dai monaci con estese e complesse opere di bonifica. L’importanza economica aveva portato all’abbazia privilegi civili ed ecclesiastici che ne fecero il riferimento della vita politica e sociale del territorio.

Nel 1690 i Francesi, guidati dal generale Catinat, invasero l’Abbazia distruggendo l’archivio, la biblioteca, parte del chiostro e del refettorio; dal 1715 al 1734, con l’aiuto finanziario di Vittorio Amedeo II, vennero effettuati lavori di restauro che in parte alterarono le originali forme gotiche dell’architettura. Con Bolla Pontificia di Papa Benedetto XIV, nel 1750, l’Abbazia ed i suoi patrimoni divennero proprietà dell’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro, ed eretti in Commenda.

Del complesso abbaziale si evidenziano in particolare la Chiesa, con il Polittico di Pascale Oddone e il gruppo ligneo cinquecentesco della Crocifissione, il Chiostro, il Refettorio, con tracce di dipinto raffigurante “L’ultima cena”, la Sala Capitolare e la Foresteria. Gli altri edifici costituiscono il cosiddetto “concentrico” di Staffarda, ossia il borgo, che conserva tuttora le storiche strutture architettoniche funzionali all’attività agricola, come il mercato coperto sulla piazza antistante l’Abbazia e le cascine.

 

INFO

www.ordinemauriziano.it

Piemonte longobardo

Andare per il Piemonte longobardo è da oggi più facile e più affascinante grazie alla guida storica di Elena Percivaldi, medievista, ricercatrice e collaboratrice di riviste storiche che ci porta nei tanti luoghi della nostra regione dove abbondano le tracce del passaggio del popolo che 1500 anni fa cambiò la Storia della penisola.
Con il suo libro “Sulle tracce dei Longobardi nell’Italia settentrionale”, Edizioni del Capricorno, l’autrice ci accompagna all’interno di chiese, abbazie, monasteri e necropoli che hanno fatto la storia longobarda nell’Italia del nord. Un testo agile e ben illustrato di 160 pagine che conduce i lettori, soprattutto quelli appassionati di archeologia e storia, alla scoperta di questo popolo e della sua preziosa eredità, dal Piemonte al Friuli fino all’Emilia Romagna. Nel 568 d.C. i Longobardi di re Alboino, giunti dalla Pannonia, l’odierna Ungheria, penetrarono nell’Italia del nord governata dai Bizantini e conquistarono gran parte della penisola. Varcato il confine occuparono il Friuli e dilagarono in Veneto e da qui entrarono in Lombardia per spingersi fino in Piemonte, Emilia e Toscana. Molte importanti città italiane caddero nelle loro mani. Il loro regno durò poco più di due secoli fino alla conquista di Carlo Magno nel 774, salvo il Ducato di Benevento che sopravvisse fino all’arrivo dei Normanni alla metà dell’XI secolo. Un capitolo del libro riguarda il Piemonte. Torino fu governata da diversi duchi longobardi tra i quali Agilulfo, futuro re e marito della regina Teodolinda, Arioaldo, Garipaldo e Ragimperto ma in città non è rimasta nessuna traccia del Palazzo dei duchi longobardi. Sono emersi invece resti di abitazioni, tombe e lapidi come la lapide funeraria di Ursicino, vescovo di Torino (562-609), morto a 80 anni dopo quasi 50 anni di episcopato, rinvenuta a metà Ottocento durante gli scavi nel Duomo e murata su una parete della cattedrale. I numerosi frammenti di epoca longobarda, provenienti da edifici abbattuti e recuperati durante gli scavi moderni, sono esposti nel Museo d’Arte Antica a Palazzo Madama, nel Museo diocesano e nel Museo di Antichità che conserva anche il corredo della “Dama del Lingotto”, una ricca donna longobarda del VII secolo sepolta con orecchini e altri gioielli scoperti all’inizio del Novecento scavando un pozzo in via Nizza. Anche ai confini di Torino le presenze longobarde sono numerose, dalla zona del Lingotto a Sassi, dal Fioccardo a Rivoli. Ma sono le necropoli longobarde le scoperte più stupefacenti. Da quella di Carignano con tombe nobiliari e sepolcreti a quelle ben più preziose di Collegno con 157 tombe del VI-VIII secolo e di Moncalieri-Testona con 350 sepolture. Per qualità e numero dei reperti si possono considerare tra le più importanti d’Italia. Gli oggetti di corredo rinvenuti a Collegno e a Testona, composti da fibbie di cintura in bronzo dorato e in ferro, fibule a staffa, piccole croci d’oro, coltellini, armi, monili e ceramiche, sono in mostra al Museo di Antichità di Torino.
Oltre alle necropoli i longobardi ci hanno lasciato anche formidabili strutture difensive emerse tra Torino e le vie di comunicazione verso la Francia come le “chiuse” di Susa, Aosta, Bard e Chiusa San Michele dove si svolse la celebre battaglia tra i Longobardi e i Franchi di Carlo Magno nel 773 anche se oggi resta ben poco della possibile fortificazione longobarda collocata tra il monte Pirchiriano, dove sorge la Sacra di San Michele, e il monte Caprasio. Proseguendo il nostro tour sulle orme dei longobardi in Piemonte raggiungiamo la necropoli di Borgomasino vicino all’antico ducato di Ivrea con oltre 90 tombe di uomini armati e sepolti con i loro cavalli. All’epoca longobarda, nel ducato di Asti, si fanno invece risalire chiese e monasteri come Sant’Anna, una parte della cripta della chiesa di Sant’Anastasio, strutture superstiti nei sotterranei di Palazzo Mazzetti e la cripta della Collegiata di San Secondo.
Ma la più grande necropoli della penisola è stata individuata dieci anni fa a Sant’Albano Stura, nel cuneese, con oltre 800 tombe riportate alla luce durante i lavori dell’autostrada Asti-Cuneo lungo il torrente Stura. Non ci sono resti ossei ma corredi anche molto ricchi e numerose monete. Il sito è stato ricoperto per consentire i lavori autostradali e una parte dei reperti è esposta al Museo civico di Cuneo. L’itinerario proposto dalla Percivaldi ci porta infine sull’isola di San Giulio, sul lago d’Orta, in provincia di Novara, ritenuta la roccaforte di un ducato longobardo, quello di San Giulio, fondato ai tempi di Alboino. Il libro si chiude con “dieci mete longobarde imperdibili” e tra queste spiccano il Museo di Antichità nei Musei Reali in via XX Settembre a Torino, l’Abbazia di San Colombano a Bobbio piacentino, le chiese di San Michele Maggiore e San Pietro in Ciel d’Oro a Pavia, il Tempietto longobardo a Cividale del Friuli, il Duomo di Monza e Santa Giulia a Brescia.
Filippo Re

Il gianduiotto di Torino tra storia e curiosità

Il gianduiotto di Torino può sembrare un cioccolatino come tanti altri ma è uno dei simboli della finissima arte dolciaria del capoluogo piemontese. 

Basta guardarlo e si nota subito la sua forma inconfondibile a barchetta rovesciata, Assaggiandolo, poi, si può riconoscere il gusto caratteristico del gianduia che gli dai nome e lo rende unico e amato da adulti e bambini.

Ma qual è la storia del gianduiotto? Scopriamola insieme.

… continua a leggere:

Il gianduiotto di Torino: tra storia e curiosità

Bandiere a mezz’asta al Comune di Sestriere per celebrare il Giorno del Ricordo

Istituito nel 2004, ogni 10 febbraio si celebra in Italia il Giorno del Ricordo, l’occasione in cui vengono commemorate le vittime della Strage delle Foibe e l’esodo della popolazione di origine italiana dai territori dell’Istria e della Dalmazia, un altro drammatico capitolo della Seconda Guerra Mondiale.

È nell’unione delle istituzioni pubbliche che si consacra il Ricordo di uomini e donne vittime della violenza umana.
È dovere dei cittadini e rappresentanti praticare questo esercizio nel GIORNO DEL RICORDO e in ogni altro giorno in cui si celebrano le civili e innocenti vittime di guerra.
Il Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, ricorda cosi i fatti accaduti:“Per troppo tempo le sofferenze patite dagli italiani giuliano-dalmati con la tragedia delle foibe e dell’esodo hanno costituito una pagina strappata nel libro della nostra storia.”

Thomas Martin

Piemonte Italia, “quattro stagioni molte occasioni”

Con il portale www.piemonteitalia.eu dal 2010 la Regione Piemonte promuove la cultura e le attività turistiche del territorio.

Piemonte Italia è uno dei siti più completi e aggiornati sugli eventi culturali e turistici piemontesi. Immagini selezionate e contenuti turistico-culturali completi e dettagliati sono la cifra distintiva del portale.

Il sito è dedicato agli appassionati di arte e cultura, agli amanti dello sport e delle attività all’aria aperta, alle famiglie e, in generale, a tutti coloro a cui piace scoprire curiosità locali.

Piemonte Italia è aggiornato quotidianamente da una redazione web. Oltre agli eventi, il sito dispone di molteplici contenuti di interesse quali musei, abbazie, castelli, alberghi, ricette, ristoranti e molto altro ancora.

Potete trovare Piemonte Italia anche sui canali Social: Facebook, Instagram, Twitter e Youtube.

Le iniziative a Torino per il Giorno del Ricordo

In occasione del Giorno del Ricordo, che si celebra il 10 febbraio, si svolgeranno a Torino e a Fondotoce diverse manifestazioni (secondo un calendario che va dal 6 febbraio al 5 marzo), per conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.

Una vicenda che ha toccato in modo significativo anche Torino e il Piemonte.

“Le Foibe sono state un’immane tragedia a lungo rimossa – dichiara il presidente del Consiglio, Stefano Allasia – ma ricordarla ci rende tutti più forti e credibili nella difesa e nell’affermazione dei valori fondamentali sui quali è nata e si è costruita la nostra Repubblica. Le ideologie fondate sulla discriminazione e sulla negazione dell’altro, di qualunque colore politico o religioso esse siano, inevitabilmente conducono alla negazione dei valori dell’uomo. Le istituzioni e tutti coloro che ricoprono responsabilità pubbliche, hanno il dovere di promuovere ogni iniziativa utile alla memoria di quella tragica vicenda”.

Aggiunge il vicepresidente Mauro Salizzoni: “Le foibe e l’esodo delle comunità italiane giuliano-dalmate e istriane, costituiscono una pagina drammatica della storia italiana. Come ha ricordato il Presidente Mattarella, tanto sangue innocente bagnò quelle terre. Furono migliaia e migliaia i profughi in fuga dal confine orientale, moltissimi arrivarono in Piemonte. Da allora le associazioni degli esuli, in particolare l’Anvgd, hanno svolto un lavoro molto importante per fare verità su quelle vicende complesse e per troppo tempo rimosse. Il Giorno del Ricordo è una preziosa occasione per approfondire, commemorare e condividere una memoria comune, condizione indispensabile per affermare i valori della democrazia, della libertà, della pace. Non sprechiamola in polemiche o in provocazioni”.
Gli eventi sono sostenuti dal Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale e promossi dal Comitato di Torino dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia.

Si comincia domenica 6 febbraio alle ore 16.30 presso il circolo culturale Istriani Fiumani Dalmati di Torino (via Parenzo, 95/60 – angolo via Pirano) con l’inaugurazione della mostra documentaristica “Il grande esodo da Fiume”, a cura di Tiziano Bellini.
La mostra sarà visitabile da lunedì 07/02/2022 a domenica 20/02/2022 dalle ore 14.00 alle ore 17.30. Sabato chiuso, ingresso gratuito. A cura di Anvgd Torino.

Lunedì 7 febbraio apertura della mostra fotografica “Esodo istriano-dalmata” nelle vetrine dell’Urp del Consiglio regionale del Piemonte (via Arsenale 14, Torino), fino al 4 marzo.
Le immagini e i materiali esposti provengono dall’archivio della sezione torinese dell’Anvgd.
Ad arricchire l’esposizione un plastico, che riproduce il villaggio delle baracche di corso Polonia a Torino (attuale corso Unità d’Italia). Sorto nel 1947 sulle rive del Po per ospitare profughi e sfollati provenienti da diverse zone, venne smantellato in vista delle manifestazioni per l’anniversario dell’Unità d’Italia del 1961.

Mercoledì 9 febbraio, dalle 17 alle 19, il seminario online “Fonti, memorie, rappresentazioni di un esodo” intende favorire lo studio e la condivisione di strumenti atti ad accrescere la conoscenza dell’esodo giuliano dalmata nell’ambito dei più generali fenomeni di spostamenti forzati di popolazione, che connotano numerose regioni d’Europa al termine del secondo conflitto mondiale. Gli interventi in programma intendono illustrare tre differenti risorse di cui sarà data visione nel seminario: il Fondo Donora che riunisce fonti audiovisive familiari inedite; il costituendo museo virtuale del Circolo “Istria”; l’ampio e originale documentario Fertilia lstriana che racconta il reinsediamento di una cospicua comunità di esuli in Sardegna nel 1947.
Interventi di Francesca Angeleri, Enrico Miletto, Ezio Giuricin, Daniele Kovacic, Sergio Toffetti.
Coordina Riccardo Marchis.
A cura di Istoreto in collaborazione con Anvgd Torino, Archivio Nazionale Cinema Impresa, Polo del ‘900, Fondazione Vera Nocentini, Circolo di Cultura istro-veneta “Istria”, Anpi Torino, Ufficio Scolastico Regionale Piemonte.
L’incontro si terra sulla piattaforma Zoom, previa iscrizione (100 posti) al link https://docs.google.com/forms/d/1ZeZFWiFLB_mOSRV0OHV55RbxcIA-m4qsuNT30vHuAM0

Gli altri eventi in programma

Giovedì 10 febbraio 2022

ore 9.30 Duomo di Torino.
Santa Messa in suffragio celebrata dal parroco del Duomo don Carlo Franco e cantata dal coro C.a.r.p. di Torino.

Ore 11.00 Cimitero Monumentale di Torino
Cerimonia commemorativa presso il monumento dedicato alle Vittime delle Foibe e dell’Esodo degli Istriani Fiumani e Dalmati alla presenza delle autorità.

Ore 15.00 Sala del Consiglio comunale di Torino – Palazzo Civico
Cerimonia istituzionale alla presenza del sindaco della Città di Torino, del presidente del Consiglio comunale e delle autorità.
Intervento del presidente dell’associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia di Torino, Antonio Vatta.
Orazione ufficiale da parte di Nino Boeti, già presidente del Consiglio regionale del Piemonte.

Giovedì 17 febbraio ore 10.30
corso Cincinnato angolo via Pirano – Torino
Cerimonia commemorativa con posa di una corona alla targa dedicata dal Comune di Torino agli Esuli Istriani, Fiumani e Dalmati.

Sabato 26 febbraio ore 20.30
Conservatorio “Giuseppe Verdi” (piazza Bodoni, Torino)
Concerto per il Giorno del Ricordo dell’orchestra mandolinistica della Città di Torino diretta dal maestro Pier Carlo Aimonee dal coro Cai Uget di Torino diretto dal maestro Andrea Giovando.

Sabato 5 marzo

Sala di Villa Giulia – Lungolago di Pallanza (Vco)
La Casa della Resistenza di Verbania Fondotoce organizza un convegno con gli interventi del presidente Anvgd Torino Antonio Vatta e altri soci dove verrà raccontata la loro esperienza di profughi-esuli in Italia e, in particolare, in una grande città come Torino. Partecipa in collegamento da Trieste il giornalista di Telecapodistria Ezio Giuricin, presidente del circolo di cultura istro-veneta “Istria”.

La Biblioteca della Regione Piemonte “Umberto Eco” ha compiuto una selezione di titoli sul tema.
Per prenotare un appuntamento per il prestito è necessario contattare la Biblioteca al numero 011.5757371 o all’indirizzo email biblioteca@cr.piemonte.it