FRAZIONE DI CASTELLAMONTE (To) 30 SETTEMBRE
Sabato 30 settembre, a partire dalle 16, la Società di Mutuo Soccorso Agricola Operaia della frazione Muriaglio di Castellamonte (To), in collaborazione con l’Associazione di Promozione Sociale Tacabanda, propone un pomeriggio alla riscoperta della storia del borgo attraverso antiche immagini.
“Muriaglio ieri e oggi” è una vera e propria passeggiata tra presente e passato del piccolo borgo che si snoda attraverso tutte le vie del concentrico. Un viaggio in un tempo fatto di piccole gioie e genuini momenti di aggregazione. Le immagini d’epoca sono state poste lungo strada per Castellamonte, strada per Campo, via Principale, piazza Fontana, via Rua e via Micheletto. Si tratta di finestre sulla memoria, poste nello stesso luogo a distanza di decenni. Volti di persone ormai scomparse, immagini gioiose di feste private o pubbliche, Carnevali , scolaresche, gruppi festanti di musici o coscritti. Ricordi di un tempo in cui la felicità era fatta di piccole cose. Il progetto, realizzato dalla Società di Mutuo Soccorso Agricola e Operaia, si propone di far riaffiorare le memorie del passato senza tralasciare qualche riflessione sul fluire inesorabile del tempo. Sul susseguirsi delle generazioni e dei diversi stili di vita. Nel cuore della frazione, piazza della Fontana, la Art Gallery “Peter Sategna” rappresenta uno spazio dedicato alla cultura e alla creatività. Tutte le strade del percorso fotografico sono accessibili e comodamente percorribili.
Alle 16, presso il parco dedicato all’indimenticata medico del paese Marina Rovetto, prematuramente scomparsa, avrà inizio la passeggiata con la consegna ufficiale del pannello tattile per l’accessibilità ai luoghi di cultura per non vedenti realizzato dalla Smsao in collaborazione con l’Associazione Pro Retinopatici e Ipovedenti Odv. Sul pannello un QR CODE permette di visualizzare un video realizzato dal quotidiano online ObiettivoNews che illustra le particolarità del borgo. La grafica del progetto è di Selene Spanò. All’evento è prevista la presenza del presidente Apri Odv Marco Bongi.
Al termine della visita guidata al borgo, Claudio Ballario proporrà un intrattenimento con musiche occitane.
Per chi lo desidera, dalle 18.30, presso il ristorante La Terrazza sul Canavese, si terrà l’apericena con musiche degli anni 50, 60 e 70 proposte da Paolo Molinario (prenotazione obbligatoria entro il 27 settembre al numero 340.5813579).
Per informazioni sulla manifestazione telefonare al numero 340.1225157.
Nell’abitato e sul territorio circostante non mancano i punti di interesse: l’antico mulino settecentesco, la chiesa Parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo, il parco dedicato alla dotteressa Marina Rovetto , la Casa della Musica, nata a inizio Novecento grazie al lavoro e all’impegno di tutta la collettività, la Ca ‘d Marchet, il luogo in cui è possibile vedere le antiche mura da cui trasse origine il paese, e le belle cappelle dei boschi: Sant’Antonio e Santa Croce.
La frazione è nota anche per essere sede dell’Accademia Musicale del Piemonte. Da febbraio a luglio, Melos Musica, che vanta un’esperienza quasi ventennale nel campo formativo musicale di alto livello, propone a Muriaglio corsi intensivi e Masterclass musicali con docenti di fama internazionale. Gli allievi, selezionati tra i vari Conservatori, ricevono una borsa di Studio dalla Peter Sategna Foundation. I corsi di perfezionamento vedono allievi e docenti impegnati un weekend al mese durante l’anno accademico. A luglio studenti e docenti si esibiscono nei concerti finali di “Festival Melos’’: un’occasione unica per permettere ai ragazzi di misurarsi con la realizzazione di un vero e proprio concerto e, dunque, con l’esibizione davanti ad un pubblico. La Smsao sta lavorando a molte iniziative che prenderanno il via nei prossimi mesi ed ha un sogno nel cassetto: poter riaprire il piccolo bar della Società che si trova in piazza e per questo motivo si cercano nuovi gestori…


In ogni ambiente del museo c’è una traccia da scoprire come se Cordero “gettasse un seme” in ogni sala. Un itinerario da percorrere.




Passano anche a Chieri, alcuni solo il tempo necessario per rifocillarsi e riprendere il cammino da poveri crociati, altri invece si fermano molto più a lungo e costruiscono, nell’attuale via Roma, una “domus” templare, la chiesa di San Leonardo, l’unico tempio in provincia di Torino posseduto dal potente Ordine medievale di monaci-cavalieri. Un tempo fu precettoria templare e poi divenne un ospedale dei cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme, i futuri cavalieri di Malta le cui croci ottagone si stagliano sulla facciata dell’edificio. Non tutto però fila liscia, templari e chieresi non sempre vanno d’accordo. Deve intervenire addirittura Federico II, l’imperatore svevo nato a Jesi, che tanto amava la nostra penisola. Cerca di fare da paciere tra il neonato comune di Chieri e i Templari per contrasti riguardanti la vendita di case e terreni. Risolve tutto e il documento firmato a Torino tra le parti nel 1245 pone fine alla disputa.
Con la caduta di Acri (oggi Akko in Israele) nel 1291, conquistata dai Mamelucchi, i cavalieri di San Giovanni furono costretti a fuggire dalla Terrasanta per riparare prima a Cipro e poi nell’isola di Rodi diventando i Cavalieri di Rodi. Obbligati a lasciare l’isola all’arrivo della flotta ottomana nel 1522 ottennero dall’imperatore Carlo V l’isola di Malta e dal 1530 sono conosciuti come Cavalieri di Malta. Il cavaliere di Rodi Tommaso Ulitoto nei primi anni del Quattrocento fece ricostruire l’ospedale e la chiesa di San Leonardo che però cadde in uno stato di totale abbandono. Nell’Ottocento diventò perfino un’officina e il campanile fu abbattuto. Nei primi anni Trenta chiesa e domus templare furono acquistate dai salesiani e divennero parte integrante dell’attuale Oratorio di San Luigi. Della chiesa di San Leonardo è ancora visibile la piccola navata centrale ma non resta nulla dell’ospedale di Santa Croce dei Cavalieri di San Giovanni. All’interno della precettoria sono tornati alla luce, dopo lunghi restauri, preziosi affreschi del Quattrocento che illustrano la Passione di Cristo.