

Cambiamenti in vista per gli spazi di accoglienza dei Musei Reali, che rendono effettivo un progetto nato già parecchio tempo fa, quando il complesso museale iniziava a registrare numeri di rilievo e si rendeva necessario facilitare gli accessi. La biglietteria rinnovata si trova sempre a sinistra, varcato l’ingresso a Piazzetta Reale, e ora dà l’accesso diretto allo scalone di Palazzo Reale, senza obbligare il visitatore a uscire in cortile per poi rientrare nel caso voglia dirigersi al primo piano. La grande novità è rappresentata dal piano interrato, un tempo occupato da magazzini e locali di sgombero, oltre a essere il deposito delle porcellane. Oggi è stato trasformato in una struttura dotata di armadietti e bagni (uomini, donne e persone con disabilità) e una nursery. Figura anche un ascensore per consentire l’accesso a persone con disabilità motorie e passeggini.
“Si tratta di una tappa importante di un progetto più ampio – ha spiegato durante la presentazione il Direttore dei Musei Reali Mario Turetta – perché l’ente museale guarda ai prossimi passi oltre alle Serre Reali presentate la scorsa settimana, quindi i bastioni e le facciate”.
Questo lavoro nasce da una procedura negoziata del 2017, e l’obiettivo è quello di ottenere spazi da rendere funzionali e all’altezza di un museo internazionale. Gli attuali interventi sono stati progettati dallo studio Fra Architettura ed Ecoinnovazione Srl e il sostegno di Ales S.p.Ain, e hanno interessato gli ambienti sotterranei della attuale biglietteria, ambienti seicenteschi mai aperti al pubblico e ora adibiti a nuovi spazi per il personale del museo, con servizi di accoglienza che rispondono ai moderni standard internazionali. L’intervento è stato diviso in due lotti: il primo per gli spazi dei dipendenti, con spogliatoi e bagni collocati al di sotto della biglietteria, e uno per il pubblico. I lavori hanno avuto avvio nel maggio 2022 con un impegno economico poco superiore a 1,3 milioni di euro. Attualmente lo spazio per i libri è collocato nel percorso della galleria sabauda, ma il progetto prevede la collocazione di un nuovo bookshop, un angolo all’ingresso per consentire al pubblico di entrare per fare shopping senza per forza dover acquistare il biglietto d’ingresso. Il bookshop si collocherà alle spalle della biglietteria, che valorizza i colori istituzionali dei Musei Reali.
Mara Martellotta
( ore 10/11*15/16/17 )
Prenotazione obbligatoria al 3394105153 /3480468636 * segreteria@castellodimarchieru.it
Stavolta, visti gli accordi raggiunti con associazioni storiche e nobiliari francesi che nei prossimi mesi visiteranno il castello, sarà particolarmente curata, con esposizione di ricordi e documenti, la storia delle Casate facenti parte dei rami d’Oltralpe dei proprietari del castello, dai Richelieu ai Galliffet ai Coriolis de Limaye, ai Rostopchine. ai Segur.
VENERDI 24 MAGGIO
Venerdì 24 maggio ore 17
MOMENTI BONSAI AL MAO
MAO – Lezione con pratica sui bonsai della terrazza – nell’ambito del Festival del Verde
Massimo Bandera, uno dei massimi bonsaisti europei, ci condurrà nel fantastico mondo in miniatura dei bonsai con i suoi allievi. Una lezione sulla terrazza del museo, dove si possono ammirare bellissimi esemplari del #masierobonsaimuseum ed eseguire pratiche di potature sui capolavori: una kata di tradizione giapponese, dove la ripetizione dei gesti stagionali ci riporta alla natura.
Partecipazione gratuita; prenotazione obbligatoria: maodidattica@fondazionetorinomusei.it oppure t. 011.4436928
SABATO 25 MAGGIO
Sabato 25 maggio ore 11 – 12
STUDENTESSE E STUDENTI DI CINESE DELLE SCUOLE MEDIE SUPERIORI PRESENTANO ALLA CITTADINANZA ROMANZI E AUTORI DELLA CINA ANTICA E MODERNA
MAO – Attività coordinata dall’Istituto Confucio dell’Università di Torino
La formazione negli anni di scuola è un momento fondamentale della crescita intellettuale ed emotiva di ciascun individuo. Spesso i ragazzi e le ragazze sono capaci di interpretazioni e sintesi creative di quanto apprendono durante il loro percorso di studio, che rimangono di norma all’interno delle mura scolastiche. Questo progetto intende valorizzare il loro lavoro, mettendo gli studenti e le studentesse in dialogo aperto e paritario con un pubblico interessato di “fruitori” delle conoscenze che loro vorranno condividere. La speranza è che si crei uno scambio proficuo tra tutte le parti coinvolte; studentesse e studenti condivideranno i loro saperi, le loro conoscenze e le loro idee intorno alla cultura letteraria cinese. Il pubblico potrà commentare, chiedere, chiosare…Accanto alla presentazione di opere e autori, la lettura di brani scelti, tratti dai lavori presentati al pubblico potrà fornire ulteriori elementi di conoscenza e spunti di dibattito.
ore 11 – 12
Studentesse del Valdese (Torre Pellice)
I padri della Cina moderna a confronto con la tradizione: Le Antiche storie rinarrate di Lu Xun (1881-1936).
Raccontano: Emma Geymonat, Noemi Lo Iacono e Gloria Prina
Ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili.
MERCOLEDI 29 MAGGIO
Mercoledì 29 maggio ore 17
IL COFANO RITROVA SMALTO
Palazzo Madama – conferenza con con Giovanni Carlo Federico Villa e Simonetta Castronovo
Il cofano di Palazzo Madama rappresenta un unicum nell’ambito dell’arte medievale: per la qualità straordinaria dei suoi smalti e della serratura con figure fantastiche in rame sbalzato – giudicata da sola uno dei massimi capolavori dell’oreficeria del Duecento; per la ricchezza del suo decoro: con i nove medaglioni in rame traforato del lato frontale raffiguranti combattimenti di animali, e gli otto sui fianchi dedicati a scene cortesi e profane descritte con estrema raffinatezza e precisione naturalistica; e perché al mondo esiste solo un altro cofano di Limoges di queste dimensioni e di questa tipologia – nella cattedrale di Aquisgrana -, un’opera tuttavia più tarda e molto rimaneggiata in età moderna.
Palazzo Madama ha avviato una raccolta fondi per acquisire gli smalti e così riposizionarli sul prezioso scrigno, restituendo a quest’opera una parte del suo decoro perduto.
Ingresso libero fino a esaurimento posti
Prenotazione consigliata: t. 011.4429629 (dal lun. al ven. 09.30 – 13.00; 14.00 – 16.00) oppure scrivere a madamadidattica@fondazionetorinomusei.it
Mercoledì 29 maggio ore 18.30
SABINE SALAMÉ
MAO – performance nell’ambito del public program di Tradu/izioni d’Eurasia Reloaded
Narrativa hip hop di migrazioni
Nel dinamico panorama dell’hip hop in lingua araba, è emersa una voce unica che sta riportando il genere alla sua essenza. Sabine Salamé, rapper e poetessa libanese, con il suo ultimo lavoro “Taffe Daw…”, composto insieme al produttore libanese Jawad Nawfal (Munma), accompagna gli ascoltatori in un viaggio attraverso le fasi emotive della sua migrazione. Miscelando vari stili musicali e una narrazione sincera, “Taffe Daw…” va oltre la semplice raccolta di canzoni, diventando un riflesso delle esperienze di Salamé e delle sue complesse emozioni. Usando il potere della vulnerabilità per affrontare questioni politiche e personali da una prospettiva non convenzionale, Salamé costruisce una testimonianza per il futuro con l’obiettivo di far sentire meno soli tutti coloro che attraversano un simile tumulto.
Costo: 15 € intero – 10 € ridotto studenti (disponibile solo in museo).
I biglietti sono acquistabili il giorno del concerto presso la biglietteria del museo e in prevendita sul nostro sito e su Ticketone.
Theatrum Sabaudiae propone visite guidate in museo alle collezioni e alle mostre di Palazzo Madama, GAM e MAO. Per informazioni e prenotazioni: 011.52.11.788 – prenotazioniftm@arteintorino.com https://www.arteintorino.com/visite-guidate/gam.html |
Nella grande area dei Musei Reali, lungo il corso Regina Margherita, là dove sino a pochi mesi fa trovava spazio il Museo di Antichità, da un paio d’anni collocato presso la Manica Nuova di Palazzo Reale, esiste un nuovo cantiere. Una nuova veste per quella linea delle Serre suddivisa in tre padiglioni, nata nel 1921 sotto la direzione dell’ing. Aurelio Mastrogiacomo e rivolta alla visione delle settecentesche Orangery dei Kew Gardens londinesi. Non soltanto: “punto d’arrivo delle grandi trasformazioni che avevano interessato nel secolo precedente il territorio compreso tra il centro antico e il corso della Dora”, zona altresì salvaguardata dalle demolizioni degli antichi bastioni, su ordine di Napoleone nell’anno 1800, zona ancora oggi unica nella quale si può ammirare quell’antico ricordo che rimane il bastione di San Maurizio. Il cantiere delle Serre Reali, “oggetto del più importante tra gli interventi strategici dei Musei Reali torinesi”, vedrà un finanziamento con un fondo da 12 milioni di euro – a cui vanno aggiunti altre cinque per i bastioni – messo a disposizione dal CIPE – Piano Cultura e Turismo, un progetto che vede il proprio sviluppo suddiviso tra i Musei Reali e la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Torino, coinvolto un prezioso team di professionisti, guidati dallo studio torinese Isolarchitetti con l’architetto Giovanni Durbiano. Responsabile del progetto l’arch. Filippo Masino, dallo scorso lunedì nuovo direttore delle Residenze Reali Sabaude – Direzione regionale Musei Piemonte, 45enne torinese, già a lui si deve il restauro del Teatro Romano e delle basiliche paleocristiane nella zona inferiore del Duomo nonché l’ideazione del riallestimento della Galleria archeologica.
Mentre Mario Turetta, Segretario generale del Ministero della Cultura e Direttore avocante dei Musei Reali di Torino, parla di un progetto “strategico, straordinario e ambizioso” ovvero “nuovi servizi museali avanzati, integrazione museo-città, reti per le istituzioni del territorio, l’Università, l’associazionismo e i portatori di interessi, giovani e public engagement: sono queste le coordinate sulle quali i “Musei Reali di Torino intendono mettersi in gioco per il futuro, scommettendo sulle Serre Reali in chiave di sostenibilità ambientale, innovazione, condivisione dell’eredità culturale e valorizzazione di quello straordinario insieme di arte e natura che sono i Giardini Reali”, guardando alla seconda parte del 2026 per il fine lavori (ma può darsi che la data debba essere corretta, anticipandola), Filippo Masino parla di “progressiva restituzione alla comunità”, guardando a quella nuova e saggia apertura su corso Regina come ad un punto ravvicinato, “un ponte”, che facilmente potrà mettere in contatto il centro della città con i musei e i giardini con i quartieri di Porta Palazzo e Aurora, definiti con un entusiasmo senza confini, forse un po’ troppo facili e comodi, “veri laboratori di buone pratiche, di istituzioni virtuose, caleidoscopio di culture del mondo e luogo di formazione di nuovi cittadini”.
“Gli edifici del complesso verranno rinnovati sia nell’architettura, a cui sarà restituita l’ariosa spazialità originaria – sottolineano nei loro interventi, ad una sola voce, i vari responsabili -, sia nelle componenti tecnologiche, che consentiranno di installare nuove funzioni e attività allineate ai moderni standard museali. Il programma di rifunzionalizzazione prevede spazi espositivi e depositi climatizzati, un laboratorio di restauro, sale per i servizi educativi del museo, per conferenze ed eventi, spazi per il ricovero delle piante e le attività nel verde.” Quest’ultima ambientata nel padiglione di levante – sottolinea ancora Masino -, mentre ancora una parte superiore ad un auditorium sotterraneo concepirà un tetto-giardino guardato come un tutt’uno con il resto dei Giardini.
Cogliendo infine qua e là tra i tanti e più importanti lavori che saranno messi in cantiere, si procederà con il restauro conservativo delle facciate, i padiglioni saranno liberati dalle ingombranti strutture inserite negli anni Settanta, riconsegnando loro l’antica e suggestiva spazialità, l’offerta al padiglione di Ponente di arredi leggeri in unione con la trasparenza delle vetrate pronte a illuminare una vetrina a tutta altezza dove saranno conservati segmenti delle collezioni mentre quello di Levante sarà nuovamente impiegato quale ricovero delle piante, coinvolte con le attività dedicate al verde. Interessante, dopo l’abbattimento del vecchio padiglione, sarà la costruzione di un nuovo volume vetrato ad alta tecnologia, dalle linee essenziali, che ospiterà una hall di accoglienza per il nuovo ingresso sul corso, un auditorium da 120 posti e alcune sale polivalenti attrezzate per convegni, mostre, restauri visibili, attività culturali ed eventi. La rivoluzione dei giardini, insomma; mentre a poche centinaia di metri di distanze sta prendendo consistenza un altro progetto, quello della Cavallerizza, dove si concretizza il permesso per costruire.
Elio Rabbione
Nelle immagini: le Serre Reali e rendering di future ambientazioni
Sabato 18 maggio 2024 i Musei Reali di Torino e la Fondazione Torino Musei propongono una varietà d’iniziative studiate per una larga fascia di pubblico. Il programma di Gallerie d’Italia.
Si parte alle ore 11.00, nella Corte d’Onore di Palazzo Reale, con l’apertura dell’esposizione dei lavori finalisti di The sharing table, il concorso artistico per le scuole secondarie del Piemonte, ideato dai Musei Reali in occasione della mostra Africa. Le collezioni dimenticate e ispirato all’installazione site-specific The smoking table dell’artista etiope Bekele Mekonnen, che ha visto la partecipazione di oltre 250 studenti e studentesse in un percorso che li ha impegnati per oltre quattro mesi.
Le opere finaliste sono state selezionate dalla giuria tecnica composta da Mario Turetta, Segretario generale del Ministero della Cultura e Direttore avocante dei Musei Reali, Lucrezia Cippitelli, curatrice e docente di estetica presso l’Accademia di Brera, Erika Grasso, curatrice del Museo di Antropologia ed Etnografia dell’Università degli Studi di Torino, Paola Zanini, Responsabile Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, con la partecipazione dell’artista Bekele Mekonnen.
I lavori saranno anche pubblicati sul sito dei Musei Reali (https://museireali.beniculturali.it). Sarà il pubblico a decretare le classi vincitrici mediante una votazione – in modalità online – che si aprirà proprio sabato 18 maggio, secondo le regole che verranno pubblicate sul sito del museo.
Alle ore 16.00, nella Sala da ballo al secondo piano di Palazzo Reale, si tiene la presentazione del saggio dell’archeologo e divulgatore storico Giorgio Franchetti, dal titolo A TAVOLA CON GLI ETRUSCHI. Viaggio alla scoperta dei Rasenna attraverso il loro rapporto con il cibo.
L’appuntamento, che si svolge nell’ambito delle iniziative per i festeggiamenti dei 300 anni del Museo di Antichità di Torino, è introdotto da Elisa Panero, chief curator delle collezioni archeologiche e numismatiche dei Musei Reali, ed è arricchito dalle performance dal vivo del gruppo dei musici antichi Phonomachoi – Musica e danza dall’antichità, e dalla presenza dei rievocatori storici in abiti etruschi dell’Associazione Antichi Popoli di Firenze.
Segue una degustazione di pietanze “all’etrusca” elaborate dall’archeocuoca Cristina Conte, e una di vino invecchiato in anfora sotterrata a cura del viticoltore Francesco Mondini.
Ingresso con biglietto speciale a 1 euro fino a esaurimento dei posti disponibili (per prenotazioni:
mr-to.edu@cultura.gov.it).
Dalle 19.30 alle 22.30 è in programma la Notte Europea dei Musei, evento promosso dal Ministero della Cultura che prevede l’apertura serale dei musei e dei luoghi della cultura statali con ingresso speciale a 1 euro.
I Musei Reali aderiscono all’iniziativa nazionale e, con il biglietto speciale, alle 21.30 si può assistere anche allo spettacolo di arte performativa a cura della Fondazione Cirko Vertigo, con numeri di bal di corda, tessuti aerei, cinghie aeree e cerchio aereo.
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GAM, MAO e Palazzo Madama aderiscono come di consueto alla Notte Europea dei Musei organizzata dal Ministero della Cultura francese e patrocinata dall’UNESCO, dal Consiglio d’Europa e dall’ICOM.
La storica manifestazione è nata con l’intento di valorizzare l’identità culturale europea e coinvolge i musei di tutta Europa.
Sabato 18 maggio i musei saranno straordinariamente aperti fino alle ore 22 (ultimo ingresso ore 21) e, a partire dalle 18, si potranno visitare le collezioni permanenti e le mostre in corso con tariffe speciali.
La tariffa speciale di 1€ sarà applicata anche ai possessori di Abbonamento Musei.
La Fondazione Torino Musei e Theatrum Sabaudiae propongono inoltre in ogni museo una serie di visite guidate alle collezioni e alle mostre temporanee, oltre a workshop serali.
Cosa si può visitare
Alla GAM | Collezioni Permanenti: 1€; Mostra Italo Cremona. Tutto il resto è profonda notte: 1 €;
Mostra Expanded – I paesaggi dell’arte: 1 €
Al MAO | Collezioni Permanenti: 1€; Mostra Tradu/izioni d’Eurasia Reloaded: 1€
A PALAZZO MADAMA | Collezioni Permanenti: 1 €; Mostra Max Pinckers. State of Emergency: 1 €;
Mostra Liberty. Torino Capitale: 5 €
Dalle 18:00 alle 21:00 le tessere di Abbonamento Musei saranno valide solo per la mostra Liberty. Torino Capitale a Palazzo Madama, mentre le tessere Torino+Piemonte Card sono valide su tutte le mostre in tutti i musei.
Le visite guidate e workshop serali
GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea
ore 18:00
VISITA GUIDATA alla mostra EXPANDED – I paesaggi dell’arte
Costo della visita guidata: 7 € a partecipante (+ biglietto di ingresso 1 €)
Info e prenotazioni: 011 5211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com
dalle 19:00 alle 20:00 – dalle 20:30 alle 21:30
LETTERE DALLA NOTTE. Workshop
In occasione della Notte Europea dei Musei la GAM propone un workshop in orario serale. L’attività si svolge a flusso continuo, dando la possibilità di sperimentare la tecnica del collage. A partire da diverse immagini che riproducono opere della GAM esposte in museo e visitabili durante la serata, il pubblico è invitato a ritagliare, comporre e ibridare le diverse parti delle opere per creare una personale cartolina da portare via. Questa potrà essere spedita, conservata o donata, come testimonianza della creazione di un messaggio “proibito”, da custodire o donare. Il tema sarà quello della notte: da intendere in maniera figurata, ma anche simbolica. Le opere scelte rimandano infatti a un immaginario di divertimento, di libertà e di mistero, di oscuro e inconscio, realizzate da artisti attratti da tematiche spigolose, misteriose… notturne.
Costo del workshop: 5 € (+ biglietto di ingresso 1 €)
Info e prenotazioni: 011 5211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com
MAO Museo d’Arte Orientale
ore 18:00
VISITA GUIDATA alla mostra TRAD U/I ZIONI D’EURASIA RELOADED
Costo della visita guidata: 6 € a partecipante (+ biglietto di ingresso 1 €)
Info e prenotazioni: 011 5211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com
ore 19:30
TRA ANTICHI RACCONTI E PREZIOSI MANOSCRITTI. Suggestioni letterarie nelle collezioni del MAO
MAO – visita guidata a cura di Theatrum Sabaudiae
I visitatori verranno guidati in un itinerario dedicato all’ambito letterario, ai libri e alla scrittura attraverso alcune testimonianze presenti in museo, a partire dai miti e racconti evocati dalla statuaria che si incontra nella collezione dell’Asia Meridionale e Sud-est Asiatico, passando per i riferimenti letterari legati alla collezione cinese, curiosando tra le colorate xilografie nella galleria dedicata al Giappone, fino alle raffinate pagine di manoscritti finemente decorati della Regione Himalayana e dei Paesi Islamici dell’Asia. Il percorso propone ai partecipanti una particolare chiave di lettura delle collezioni permanenti del MAO raccontando le opere che meglio esemplificano la relazione tra i mondi dell’immagine e della parola nelle diverse culture dell’Asia rappresentate in museo.
Costo della visita guidata: 6 € a partecipante (+ biglietto di ingresso 1 €)
Info e prenotazioni: 011 5211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com
Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica
ore 18:00
APPUNTAMENTO IN MUSEO – DA PORTA ROMANA A CASTELLO A MUSEO
Visita guidata al Palazzo
Costo della visita guidata: 6 € a partecipante (+ biglietto di ingresso 1 €)
Info e prenotazioni: 011 5211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com
ore 19:30
VISITA GUIDATA alla mostra LIBERTY. TORINO CAPITALE
Costo della visita guidata: 8 € a partecipante (+ biglietto di ingresso 5 €)
Info e prenotazioni: 011 5211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com
Tutte le info: https://www.fondazionetorinomusei.it/it/evento/notte-eureopea-dei-musei-2024/
Le Gallerie d’Italia – Torino, museo di Intesa Sanpaolo, aderiscono sabato 18 maggio alla Giornata Internazionale dei Musei e, in occasione della Notte Europea dei musei, la sede di Piazza San Carlo sarà straordinariamente aperta dalle 20 alle 24 (ultimo accesso ore 23:00) con ingresso ridotto a 1 euro per tutti i visitatori.
Sarà possibile visitare la mostra Cristina Mittermeier. La Grande Saggezza a cura di Lauren Johnston e in collaborazione con National Geographic. La mostra, prima retrospettiva in Europa dedicata alla fotografa, espone circa 90 fotografie e offre una panoramica sull’importante lavoro di ricerca di Cristina Mittermeier, fotografa, biologa marina e attivista che, nel corso degli anni, ha documentato la bellezza del nostro pianeta, dai paesaggi alla fauna selvatica in continua evoluzione, alle diverse culture e tradizioni delle popolazioni che vivono in simbiosi con la natura.
Dalle 20:00 alle 21:00, viene proposta una visita guidata della mostra. La visita è gratuita, escluso il biglietto d’ingresso, e sarà avviata al raggiungimento di un numero minimo di iscritti. La prenotazione è necessaria scrivendo a torino@gallerieditalia.com.
Furono quattro le donne che condivisero la comune esperienza nel primo Consiglio regionale del Piemonte, negli anni “fondativi” che segnarono l’avvio dell’esperienza regionalista della regione subalpina. Due democristiane e due comuniste che seppero, pur nella distinzione dei ruoli e delle fedi politiche, contribuire ai primi passi del nuovo ente nella prima metà degli anni ‘70. La più anziana tra loro fu Albertina Soldano che, all’epoca, aveva cinquant’anni essendo nata a Torino il 19 settembre del 1920. Eletta nella circoscrizione di Cuneo per la Democrazia Cristiana, restò in Consiglio per dieci anni, dal 1970 al 1980, ricoprendo diversi incarichi istituzionali. La Soldano, scomparsa il 6 gennaio del 2020 a 93 anni dopo aver passato gli ultimi anni ospite delle suore missionarie di Villavecchia, fu la prima e unica donna monregalese a ricoprire il prestigioso incarico regionale. Militante nelle file dello scudocrociato fin da giovanissima, venne eletta nel Consiglio comunale di Mondovì e in quello di Frabosa Sottana, località della quale fu sindaca per 14 anni. Nel suo impegno pubblico Albertina Soldano ricevette un sostegno prezioso dalla sorella Rosalba, anche lei professoressa, che dedicò la sua vita all’insegnamento e alla famiglia. A entrambe è stato dedicato un libro, “Le sorelle Soldano”, edito da Araba Fenice. Anna Maria Vietti , anch’essa eletta per la DC nella circoscrizione di Torino, classe 1923 ( era nata il 23 febbraio di quell’anno a Lanzo Torinese) in Consiglio regionale rimase per nove anni, dalla prima alla seconda legislatura che interruppe ai primi di aprile del 1979, dimettendosi e lasciando il posto al collega di partito Domenico Conti per candidarsi alla Camera dei Deputati. Nell’arco temporale della prima legislatura regionale la Vietti, protagonista della Resistenza, ricoprì gli incarichi di assessore supplente nella prima Giunta regionale (Calleri) e di assessore ai Servizi Sociali e ai problemi dell’immigrazione – dal 29 luglio 1971 a fine legislatura nel 1975 – nelle Giunte guidate da Calleri e Oberto Tarena. A Montecitorio, dal 1979 al 1983, è stata segretario della giunta delle Autorizzazioni a procedere e componente della Commissione Permanente Sanità. Dagli esordi con l’Azione Cattolica ai tanti impegni nella sua lunga vita ( fu anche sindaca di Lanzo e rappresentante del ministro della Pubblica Istruzione, dal 1981 al 1988, nel CdA dell’Università di Torino) Anna Maria Vietti – deceduta il 19 novembre 2016, anch’essa a 93 anni – si dedicò con “rettitudine e passione” come disse l’allora Presidente dell’Assemblea di Palazzo Lascaris Mauro Laus commemorandone la figura. Le sue orme furono seguite dal nipote, Michele Vietti, più volte parlamentare e vice presidente del Csm. Fu consigliera solo per 21 giorni Nella Bar Griffa, dal 9 al 30 marzo del 1972. Nata l’8 giugno 1927 a Bussoleno in Val di Susa e deceduta nel 2003, venne eletta nella lista del PCI della circoscrizione di Torino. In Consiglio era subentrata al biellese Giovanni Furia e lasciò quasi subito il posto a Mario Vecchione. L’altra esponente del Pci, Carmen Pierina Fabbris Dazzi, nata il 17 settembre del ’29 a Palestro nella Lomellina pavese ( scomparsa a 92 anni l’11 novembre 2021 a Biella) venne eletta nelle liste comuniste in provincia di Vercelli e restò in carica per le prime due legislature. Con la famiglia – i genitori erano immigrati dal Veneto – si trasferì giovanissima nella capitale del riso dove lavorò dal 1945 al 1950 come operaia maglierista alla ditta Faini. Nel 1950 lasciò la fabbrica per impegnarsi prima nella Federazione giovanile comunista di Vercelli e poi, dopo il trasferimento a Biella, nella Fgci biellese e nell’Unione donne italiane. Dirigente del sindacato tessile della Camera del lavoro dal 1962,prestò sempre grande attenzione ai temi del lavoro e dei diritti, dell’orario di lavoro, tutela della maternità e della parità salariale tra donne e uomini. Nella legislatura costituente fu Vicepresidente della IV Commissione permanente (problemi della salute, Sanità, Igiene e Sicurezza sociale) oltre ad interessarsi dei temi del lavoro, ambiente e territorio. Eletta nell’Ufficio di Presidenza come consigliere segretario dal 21 luglio 1975, Carmen Fabbris prese parte attivamente ai lavori di numerose commissioni nel primo periodo di quella che viene ricordata come la stagione della prima “giunta rossa” in Regione. Quattro storie diverse riunite in una, più o meno lunga, esperienza comune che contribuì a far decollare anche il Piemonte che, come le altre Regioni a Statuto ordinario, vedeva la luce con vent’anni di ritardo rispetto alla previsione della Costituzione.
Marco Travaglini
Il ritratto di Francesco Giacinto e Carlo Emanuele II di Savoia con la racchetta da tennis sarà esposto alla mostra “Les défis du corps” all’Istituto Italiano di Cultura di Parigi
Dopo l’esposizione straordinaria per la ATP Finals 2021 e 2022 alla Palazzina di Caccia di Stupinigi del Ritratto di Francesco Giacinto e Carlo Emanuele II di Savoia con la racchetta da tennis, la FOM – Fondazione Ordine Mauriziano concede in prestito l’opera alla mostra “Le défis du corps” in programma all’Istituto Italiano di Cultura di Parigi per “Passion Olimpiques 2024” dal 15 maggio al 6 settembre 2024. La mostra esamina la straordinaria dimensione del corpo umano proiettata nell’arena sportiva o nell’astrazione della danza, ripercorrendo il rapporto tra arte e sport nel corso dei secoli.
Il Ritratto di Francesco Giacinto e Carlo Emanuele di Savoia è uno dei rari casi che documenta l’importanza del gioco nella formazione dei piccoli principi. Il gioco della pallacorda (jeu de paume in Francia), antenato del tennis, viene adottato presso le corti europee nei primi passi della formazione dei piccoli principi. L’esercizio corporale è infatti ritenuto fondamentale per la costruzione del valore militare e le attività atletiche, tra cui i giochi con la palla si affiancano ai tradizionali apprendimenti dell’arte equestre e del maneggio delle armi. L’uso della palla ha un doppio valore pedagogico: è esercizio fisico per la sanità del corpo unito alla prontezza della mente (destrezza) ed è anche svago lecito sotto il profilo morale perché insegna ad elaborare strategie e a rispettare le regole.
Il dipinto ritrae due dei figli del duca Vittorio Amedeo I di Savoia e di Cristina di Francia: Francesco Giacinto, nato nel 1632 e morto nel 1638 e il fratello minore Carlo Emanuele, nato nel 1634. I due bambini posano accanto a un seggiolone rosso e mostrano i loro passatempi preferiti: il più grande una pallina e racchetta da pallacorda, che si può considerare l’antenata del tennis, e il più giovane un uccellino legato con una cordicella. La racchetta cordata non è solo un giocattolo, ma è uno strumento da impiegare per l’apprendimento di gesti che gioveranno al coordinamento dei movimenti e alla destrezza del tiro.
INFO
Ritratto di Francesco Giacinto e Carlo Emanuele II
Pittore attivo alla corte sabauda
1636-1637
Olio su tela, 140 x 115 cm
Fondazione Ordine Mauriziano, Palazzina di Caccia di Stupinigi