Una donna straordinaria che arrivò fino all’Himalaya e al Polo Sud.
Il 9 marzo scorso al Museo della Cavalleria di Pinerolo si e’ inaugurata la sala delle Amazzoni, dedicata alle celebri cavallerizze, che verra’ per utilizzata per diversi eventi pianificati nel 2025.
Durante l’incontro, che ha visto un susseguirsi di testimonianze ed interventi preziosi e prestigiosi, si e’ parlato anche di Fanny Vialardi di Sandigliano, la cavallerizza piemontese che ha portato gloria a questa regione nel 1925, al Concours Hippique International Militaire di Nizza, il primo campionato del mondo di monta all’amazzone su Zaglione, battendo concorrenti di alto livello come Yvonne de la Croix e vincendo il primo premio. Ma cosa vuol dire montare all’amazzone? Definita come modalita’ nell’800 prevedeva un abbigliamento speciale e vedeva la donna seduta su una sella speciale con le gambe posizionate da una parte del cavallo. La sua prima apparizione avvenne nel XIII secolo ed ebbe una evoluzione nel tempo soprattutto riguardo alla sella che, inizialmente, era molto scomoda e non permetteva di cavalcare con disinvoltura fino a che non arrivo’ quella con il doppio appoggio o corno.

Fanny, appartenente ad una delle famiglie piu’ conosciute e potenti del Piemonte: i Tornielli, fu una cavallerizza della scuola di Federico Caprilli che modifico’ lo stile e la relazione tra cavallo e cavaliere.
Gentile e mai aggressiva nella sua personalita’ di cavallerizza, la sua specialita’ fu il salto ad ostacoli; debutto nel 1923 ai campionati di Pinerolo e continuo’ la sua carriera partecipando a diversi concorsi in Italia e all’estero, soprattutto a quelli delle Grandi Prove Ippiche.

Nel 1922 sposò il conte Carlo Vialardi di Sandigliano, ufficiale e diplomatico e nel 1930 si ritiro’ dalle gare e si dedico all’allevamento dei cani che amava di piu’, gli airedale terrier, che le diedero’ molte soddisfazioni anche come campioni.
Fu una grande viaggiatrice in un periodo in cui spostarsi non era per nulla confortevole. Tra i suoi viaggi piu’ belli troviamo quello che fece sull’Himalaya in Nepal per i suoi 75 anni e l’altro al Polo Sud per celebrare i suoi 80.
In sua memoria, il nipote Tomaso Vialardi di Sandigliano ha istituito nel 2006 il Prix International Fanny Vialardi di Sandigliano, che premia ogni due anni la migliore amazzone del Rassemblement International des Amazones di Carcassonne. Fanny Vialardi resta una figura emblematica nel panorama equestre italiano, simbolo di eleganza, tecnica e passione per l’equitazione. Questa signora straordinaria ha contribuito a rendere piu’ accessibile lo sport alle donne, ha dimostrato, nel fatto specifico, che a cavallo non ci sono differenze di genere, neanche quando si tratta dei percorsi piu’ ardui e complicati. La sua vita e’ un altro importante esempio di volonta’ e tenacia non solo in riferimento alla sua carriera, ma anche per la sua audacia nel vivere la sua esistenza come desiderava e non secondo le aspettative culturali.
Maria La Barbera
I percorsi espositivi

Comunque sia, per quanti ben conoscono e hanno vissuto quelle due semplici semplici paroline, ma anche (e perché no?) per tutti gli ignari, per gli appassionati e i tanti collezionisti, si sappia che la “Palazzina di Caccia” di Stupinigi, nel “Corridoio di Levante”, mette in bella mostra, da martedì 4 marzo a domenica 6 aprile, ben 270 “Cartoline illustrate” in cui si racconta la storia, italiana ed europea, ripercorrendo le vicende umane, politiche, militari e dinastiche comprese nel periodo 1900 – 1915.
È l’inizio di un nuovo corso editoriale ed artistico che cambierà il modo di dialogare per iscritto tra gli italiani, con formati dell’“intero postale” che cambiarono diverse volte nel corso degli anni (quanti di noi se ne sono serviti!) e che, dopo una pausa dal 2014, fu ripreso da “Poste italiane” nel dicembre 2017.
