Bianconeri in testa alla classifica con il Napoli: la Juve vince in casa ma per l’autogol di Gila all’85’. I tifosi della Lazio protestano dopo l’incontro per il pugno dato a Patric da Douglas Luiz. Buona la tenuta della Lazio fino all’espulsione di Romagnoli a metà primo tempo che ha costretto la squadra a giocare in 10.
Attesi 607 atleti partecipanti e quasi mille cani provenienti da tutta Italia ma anche da Europa, Stati Uniti, Canada e Brasile.
Con l’appuntamento, in programma dal 18 al 20 ottobre, che si svolge sotto il patrocinio del Comune di Bardonecchia e della Città Metropolitana di Torino, sarà la seconda volta che l’Italia ospiterà la competizione mondiale, dopo quella del 2017 svoltasi a Santa Maria Maggiore (Verbano-Cusio-Ossola).
Questo sport, nato in Europa come forma di allenamento per i cani che portavano le slitte, è diventato popolare come sport autonomo in tutto il continente, in particolar modo nel Regno Unito ed in Francia.
Per quanto riguarda l’Italia, dove la prima gara è stata fatta nel 2012, questa disciplina è in continua crescita. Il Canicross di Canicross Italia CSEN (Centro Sportivo Educativo Nazionale) è il primo sport cinofilo in Italia per media di iscritti alle gare, ben 113, per il secondo anno consecutivo. Un successo che dimostra chiaramente la crescita costante di questo sport, che in soli 11 anni, partendo da zero ha conquistato la fiducia ed ha appassionato tantissimi binomi provenienti da tutta Italia. Binomi che eccellono anche nelle competizioni internazionali.
Tre le discipline in gara, che saranno disputate tra Campo Smith e Melezet, su percorsi attentamente preparati: corsa, bici e scooter, una sorta di monopattino con grandi ruote.
“Quello che caratterizza questo sport – sottolinea Franco Quercia, responsabile nazionale della disciplina Canicross – è la grande attenzione ai cani, i nostri compagni di vita e di gara. Per tutta la durata dell’evento sarà disponibile h24 un team veterinario, non solo quindi per la gara ma anche per i momenti di riposo. Siamo l’unico sport che prevede un controllo veterinario pre gara. C’è insomma la massima attenzione al benessere dei nostri amici”.
Il via al Mondiale venerdì 18 ottobre, alle 18, con una sfilata di atleti e partecipanti dal Campo Smith al Palazzo delle Feste con il saluto delle Autorità e dei vertici di Csen.
“Siamo molto contenti di poter ospitare a Bardonecchia questo appuntamento – dice il vice sindaco Vittorio Montabone – questi mesi di avvicinamento al Mondiale sono stati ricchi di emozioni e per noi veramente un’esperienza nuova. Ringraziamo ancora una volta Csen Italia e tutto il movimento per avere scelto il nostro territorio per disputare queste gare. L’impegno da parte nostra è stato massimo per organizzare al meglio l’accoglienza di atleti ed accompagnatori e dei loro cani. Speriamo veramente che si possa vivere tutti insieme un’esperienza indimenticabile. Non ci resta, a questo punto, che dare il benvenuto al mondo del Canicross”.
La ValleBelbo Sport ha preso parte all’Interclub – Test Event di Saint Vincent, evento organizzato dal Team Dimensione Nuoto.
Un intenso pomeriggio di gare utili per rompere il ghiaccio in vista di primi appuntamenti ufficiali del calendario della stagione 2024-2025. Il Team che svolge l’attività quotidiana presso il centro sportivo Orangym di Nizza Monferrato ha preso parte all’Interclub assieme alle compagini di Asti Nuoto, Libertas Nuoto Caluso, Pralino Sport, Sociale Sport Torino e Uisp Pinerolo Nuoto ed è stato rappresentato sia dagli atleti del gruppo dei Categoria diretti da Pino Palumbo, sia dal gruppo Esordienti coordinato da Adele Corapi. Più che gli aspetti cronometrici, in questa fase è stato importante riassaporare il clima agonistico e svolgere un test in un contesto competitivo, ma rilassato e ricco di entusiasmo. In questa occasione, il TDN ha premiato i nostri Lucia Tassinario, medagliata ai Campionati Italiani di Categoria e protagonista agli Assoluti Primaverili, al Trofeo Internazionale Sette Colli e ai Criteria, Maddalena Bertelli, finalista ai Campionati Italiani di Categoria, Elisa Ferrari, che ha gareggiato sia ai Criteria, sia agli Italiani di Categoria, Laerte Sfolcini che nella scorsa stagione hanno rappresentato il Team agli Italiani di Categoria di Roma, a cui si aggiunge Andrea Randi che l’estate scorsa ha difeso i colori della VBS agli Italiani di Categoria. Sabato 26 ottobre, la ValleBelbo Sport tornerà sui blocchi per affrontare il 7° Trofeo Città di Monza. |
La Democrazia dello spazio pubblico
Domenica 20 ottobre 2024
PARCO RUFFINI (lato corso Rosselli)
La XIII edizione della manifestazione in bicicletta per le strade di Torino,
organizzata da “FIAB Torino Bike Pride” passerà da Pozzo Strada, Borgo San Paolo, Crocetta, Santa Rita, Lingotto
Ore 14 parata, partenza
(Dalle ore 11 attività, stand, tesseramento 2025 e magliette)
Domenica 20 ottobre, torna il “Bike Pride” la più grande parata di biciclette per le vie della città organizzata dall’associazione FIAB Torino Bike Pride, con il Patrocinio del Comune di Torino, e che quest’anno giunge alla XIII edizione.
Come da tradizione, il “Bike Pride” è un momento di festa collettiva di chi sceglie la bicicletta come mezzo di trasporto e chi per un giorno vuole sperimentarla in una città a prova di ciclabilità. Ogni edizione è anche dedicata a un tema di grande attualità su cui riflettere e su cui avanzare richieste e proposte all’amministrazione e alla cittadinanza tutta. Tema del 2024 è: “Democrazia dello spazio pubblico. La strada come bene collettivo, sicuro, accessibile”.
L’invito alla città è di pedalare insieme per rivendicare una mobilità a Torino più accessibile dove gli spazi pubblici siano distribuiti equamente tra tutte le persone. Significa riconoscere che anche la strada è un luogo di uguaglianza che appartiene alla collettività, in cui potersi muovere in sicurezza, organizzare attività sociali e comunitarie, ma anche in cui coltivare l’autonomia della mobilità delle bambine e dei bambini garantendo l’accessibilità alle scuole in sicurezza, a piedi o in bicicletta.
L’obiettivo è migliorare la qualità degli spostamenti in città, potenziare tutte le alternative all’auto privata, aumentare le strade scolastiche e i servizi e le infrastrutture per la mobilità attiva.
Per una città che rifletta le diverse esigenze di chi la abita, a partire dalle persone più vulnerabili, per una condivisione e una distribuzione equa dello spazio pubblico.
Infine, ultimo non per importanza, la transizione verso la neutralità climatica entro il 2030 come previsto dal Climate City Contract obiettivo dal quale non si deve prescindere.
Novità di quest’anno: la partenza e l’arrivo del Bike Pride sarà il Parco Ruffini, lato corso Rosselli, e si snoderà in un percorso ad anello su strade chiuse al traffico motorizzato e sarà di circa 14 km: passando per Pozzo Strada, Borgo San Paolo, Crocetta, Santa Rita, Lingotto. Qui la mappa del percorso
La partenza della parata è alle 14, ma sin dalle 11 al Parco Ruffini ci saranno attività, stand, tesseramento 2025 e magliette.
La partecipazione alla pedalata è libera e non richiede iscrizione, ma si invitano i partecipanti a sostenere FIAB Torino Bike Pride considerando la possibilità di tesserarsi per l’anno 2025 e con le magliette dell’edizione 2024.
INFO UTILI
Si invitano le persone con bambini/e a posizionarsi alla testa del corteo: questo permetterà all’organizzazione di adeguare ancora meglio l’andatura al passo dei più piccoli.
Il tema di quest’anno verrà presentato e lanciato in una conferenza stampa il 17 ottobre alle 12:00 da Urban Lab (Piazza Palazzo di Città, 8/f, Torino)
Gabri, ti pensiamo a ogni pedalata
Il 1° aprile 2023 Gabriele Del Carlo, 39 anni, ha perso la vita in un incidente in montagna. Sempre in prima fila ai Bike Pride, è stato uno dei soci fondatori di FIAB Torino Bike Pride. Per ricordare il suo impegno, l’associazione con il patrocinio della RUS – Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile ha avviato un premio di tesi di laurea sui temi della mobilità attiva. Le candidature possono essere inviate fino al 31 marzo 2025. Per partecipare maggiori informazioni qui.
Per sostenere l’organizzazione dell’evento, si può fare una donazione o rinnovare il proprio tesseramento a FIAB Torino Bike Pride per l’anno 2025:
https://bikepride.net/tesseramento/
https://bikepride.net/donazioni/
L’evento è organizzato con la collaborazione di Croce Verde Torino per l’assistenza; Bici-t per cargo bike e logistica; Future Parade, To Roller, Andrea de I Lestofanti per l’animazione; Anas (Shamss Collective).
Infine un grazie speciale alle volontarie e ai volontari.
Per info, proposte e collaborazioni per l’evento: info@bikepride.net / www.bikepride.net
Link sito con pagina dell’evento: https://bikepride.net/parata/bike-pride-2024/
Evento Facebook: https://fb.me/e/5OrsbBIbL
Post Instagram: https://www.instagram.com/bikepride_torino/p/DAqpXV-t3SR/
Foto LORENZO ATTARDO
Torino, 17/10/2024 – All’Opiquad Arena di Monza la Reale Mutua Fenera Chieri ’76 esce sconfitta 3-1 nell’anticipo della tredicesima giornata contro la Numia Vero Volley Milano.
Risultato a parte, le biancoblù hanno diversi motivi per essere soddisfatte. Le ragazze di Bregoli mancano un po’ di costanza ma offrono per tre quarti di gara una prova in crescendo che dopo un primo e secondo set persi 25-20 26-24 le vede aggiudicarsi la terza frazione 25-27 dopo aver annullato tre match-point alle lombarde, per cedere infine 25-14 in un quarto set senza storia.
Rispetto alle prime due partite di campionato coach Bregoli lancia titolare Alberti al centro in coppia con Zakchaiou e da metà gara schiera nuovamente Bujis in diagonale con Van Aalen al posto di una Gicquel in giornata no. In termini realizzativi arrivano ottime risposte dalle schiacciatrici Omoruyi e Skinner che realizzano rispettivamente di 19 e 15 punti. Da segnalare anche il debutto nel campionato italiano di Lyashko.
Milano, priva dell’infortunata Egonu, viene trascinata da una Cazaute sempre più calata nel ruolo di opposto, autrice di 20 punti grazie a una prestazione di altissimo livello e meritatamente premiata MVP. In doppia cifra anche Sylla (17), Daalderop (16) e Heyrman (12).
Numia Vero Volley Milano-Reale Mutua Fenera Chieri ’76 3-1 (25-20; 26-24; 25-27; 25-14)
NUMIA VERO VOLLEY MILANO: Orro 9, Cazaute 20, Danesi 8, Heyrman 12, Sylla 17, Daalderop 16; Fukudome (L); Konstantinidou, Kurtagic 3. N. e. Gelin, Guidi, Marinova, Guerra, Tesoro (2L). All. Lavarini; 2° Bucaioni.
REALE MUTUA FENERA CHIERI ’76: Van Aalen 2, Gicquel 3, Alberti 6, Zakchaiou 9, Skinner 15, Omoruyi 19; Spirito (L); Guiducci, Anthouli 2, Bujis 7, Gray. Lyashko. N. e. Carletti, Rolando (2L). All. Bregoli; 2° Rostagno.
ARBITRI: Zanussi di Treviso e Santoro di Varese.
NOTE: presenti 2782 spettatori. Durata set: 25′, 29′, 33′, 24′. Errori in battuta: 14-12. Ace: 6-4. Ricezione positiva: 54%-56%. Ricezione perfetta: 43%-37%. Positività in attacco: 52%-43%. Errori in attacco: 7-1. Muri vincenti: 7-8. MVP: Cazaute.
COMUNICATO STAMPA
La cronaca
Primo set – Milano parte forte e sul 3-0 coach Bregoli deve già chiamare il primo time-out. Trascinate da una Cazaute in grande spolvero le lombarde raggiungono i 6 punti di vantaggio sull’8-2. Con due ace consecutivi di Omoruyi le biancoblù si riavvicinano a 8-5. Sylla riporta Milano a +5 (11-6). Sul 15-11 Chieri cambia la diagonale inserendo Guiducci e Anthouli, Le chieresi risalgono a -3 con Omoruyi e Skinner (16-13), Milano riallunga a 18-3 con Danesi, segue quindi un’altra fase favorevole a Chieri che raggiunge il -2 sul 19-17 con Skinner. Ancora sotto di 2 punti sul 21-19 (attacco di Zakchaiou), Chieri subisce il ritorno di Milano e sul 23-19 Bregoli chiama il suo secondo time-out. Sul 23-20 il primo tempo di Heyrman dà 4 palle set a Milano. Nell’azione successiva Heyrman mura Gicquel concludendo il set sul 25-20.
Secondo set – Sotto 3-1, con un attacco vincente e un muro di Omoruyi le biancoblù capovolgono il punteggio in 3-4 e per la prima volta dall’inizio della partita sono in vantaggio. La Numia torna subito avanti (5-4, Daalderop). Si lotta punto a punto fin quando sull’8-8 Cazaute firma lo strappo a 11-8 spingendo Bregoli a fermare in gioco. La successiva mossa del coach chierese è sul 12-10 inserire Bujis al posto di Gicquel. L’olandese si presenta con un ace, poi gli attacchi di Alberti e Skinner riportano avanti Chieri (12-13) e stavolta è Lavarini a chiamare time-out. Si torna a lottare punto a punto. Sul 21-21 il tocco di seconda di Orro e la fast di Heyrman danno a Milano un +2 (23-21). Sylla firma il 24-22. Le due palla set vengono annullare da Skinner con un attacco e un muro su Daalderop. Ai vantaggi Sylla aggiusta una ricezione problematica siglando il 25-24. Ancora Sylla da posto 4 chiude mette a terra il 26-24.
Terzo set – Sul 5-6 gli attacchi di Alberti, Skinner e Zakchaiou e un errore di Sylla danno a Chiri un +5 (5-10). Con tre attacchi consecutivi Sylla riporta Milano a contatto (8-11). Skinner interrompe il filotto della padrone di casa, poi Zakchaiou restituisce alle chieresi il +5 (9-14). Un ficcante turno di servizio di Cazaute spinge Bregoli a chiamare time-out sul 14-15. Skinner ferma la rimonta lombarda (14-16). Il tira e molla fra le due squadre vede Milano agguantare la parità a 20 con Sylla. Il videocheck dà a Chieri il 20-21. Le biancoblù difendono con i denti il mezzo punto di vantaggio ma nulla possono contro Daalderop che in diagonale firma il sorpasso (24-23). Omoruyi annulla la palla match. Daalderop realizza anche il 25-24 ma poi serve lungo e spreca il secondo match-point. Il muro di Alberti su Sylla consegna una palla set a Chieri (25-26). Nell’azione successiva Sylla viene prima murata poi difesa da Skinner che col primo contrattacco realizza il 25-26 e porta la partita al quarto set.
Quarto set – Sul 5-4 il punteggio gira decisamente a favore di Milano che su servizio di Orro piazza un parziale di 6-0 scappando a 13-5. Bregoli tenta le carte Guiducci e Gicquel senza riuscire però a incidere sul set. In campo ormai c’è soltanto la squadra di Lavarini. Sul 19-8 entra anche Lyashko e fa il suo debutto in campo nella Serie A1 Tigotà. Milano guadagna 10 palle match sul 24-14. Va in battuta Sylla e il suo ace fa scendere i titoli di coda sul 25-14.
COMUNICATO STAMPA
Il commento
Sara Alberti: «Oggi ci sono mancate un po’ la costanza e la spinta che abbiamo avuto nel terzo set. Siamo una squadra molto rinnovata che sta lavorando tanto in palestra e sono convinta che si vedranno i risultati. In questa partita si sono visti parzialmente nel primo e nel secondo set, nel terzo abbiamo fatto mostrato come possiamo giocare, mentre nel quarto è venuta un po’ meno l’attenzione e forse c’è stato un calo. Dobbiamo essere contente e ripartire dal terzo set, è quello a cui miriamo, lavoreremo per raggiungere e mantenere sempre quel livello».
‘Capitano, mio capitano, ricordando Giorgio Ferrini’
L’associazione Linguadoc promuove per sabato 19 ottobre alle 17.30 un incontro “a tinte granata” per raccontare la storia del mitico capitano Giorgio Ferrini, scomparso a soli 37 anni per un’emorragia cerebrale nel 1976.
La “Diga”, così soprannominato per le sue doti di incontrista, vantava 566 presenze con la maglia del Toro, era nato a Trieste il 18 agosto 1939. Centrocampista del Toro, dove approdò nel 1958, indossò anche la maglia azzurra giocando in tutto sette gare.
Aveva grinta e passione come calciatore cui si deve aggiungere una grande determinazione dimostrata come allenatore in seconda di Gigi Radice nella stagione in cui i granata divennero campioni d’Italia, conquistando il 15 maggio 1976 il loro settimo scudetto.
Figura emblematica, Giorgio Ferrini è rimasto nel cuore del popolo granata. La sua scomparsa improvvisa, insieme all’incidente mortale in cui rimase vittima la farfalla Gigi Meroni e la tragedia di Superga rappresentano il capitale emotivo che il Torino porta con sé, un’eredità che si tramanda di padre in figlio, un destino che lascia attoniti per le tante troppe coincidenze.
4 Maggio 1949 -15 ottobre 1967 – 8 novembre 1976.
Dopo l’omaggio al Grande Torino che ha avuto luogo per il Salone OFF allo Sporting Torino il 3 maggio 2024, Linguadoc dedica l’incontro a due pietre miliari della storia del Torino: Meroni e Ferrini, scomparsi a distanza di nove anni l’uno dall’altro, ma sempre in autunno.
“Potremmo definirlo un autunno granata quello che andremo a raccontare al Circolo dei Lettori”- queste le parole di Giulio Graglia, regista e grande tifoso del Toro, cui spetta il compito di moderare gli ospiti dell’incontro, che saranno Cristiana Ferrini, Marco Bonetto, Beppe Gandolfo, Oskar Giammarinaro, Sabrina Gonzatto.
Letteratura e sport un binomio perfetto per il Toro. Ma anche tanti bei filmati d’epoca che, insieme alle testimonianze dei protagonisti, dipingono l’ennesimo capolavoro del Toro degli anni d’oro.
Capitano, mio capitano
Ricordando Giorgio Ferrini
Frammenti letterari, ricordi, testimonianze del Torino a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta, da Gigi Meroni a Giorgio Ferrini.
Modera Giulio Graglia
A cura di Linguadoc
19 ottobre 2024 circolo dei Lettori ore 17.30
Mara Martellotta
Six Kings Slam, l’Arabia felix del tennis
Inizia oggi a Rihyad il torneo esibizione più ricco, esclusivo e fantasmagorico del mondo con la presenza del gotha del tennis di ieri e oggi, vere e proprie leggende, come il nostro Jannik Sinner, Alcaraz, Djokovic, Nadal, Medvedev e Rune, e soprattutto con un premio monstre in denaro, solo per la presenza, di 1 milione e mezzo di dollari e di 6 milioni per il vincitore.
Sono cifre da capogiro, da nababbi, quelle offerte dagli sceicchi in Arabia Saudita per un’esibizione tennistica. Cifre che neppure i tornei del Grande Slams possono immaginare. E infatti, vista la latitudine, qualcuno potrebbe pensare che si tratti di una delle tante fiabe narrate da Shahrazad al re persiano Shahriyar all’interno de Le Mille e una Notte. E invece è tutto vero! Il potere del denaro è in grado di trasformare in realtà anche i sogni più incredibili, come ad esempio far nevicare nel deserto.
Ma, al di là dell’aspetto economico, è pur vero che a confrontarsi dal 16 al 19 ottobre nella capitale saudita ci saranno sei fantastici campioni che hanno scritto la storia del tennis (Nadal e Djokovic) o sono gli eredi delle leggende del passato (Sinner, Alcaraz, Rune e Medvedev). Tuttavia, poiché questo evento fuoriesce dal tradizionale circuito ATP, i giocatori non guadagneranno alcun punto in classifica (non potranno perciò eventualmente utilizzarli in vista della qualificazione alle imminenti Nitto Atp Finals di Torino).
Il format di questa epocale esibizione contempla un torneo a eliminazione diretta, con due giocatori, Rafa Nadal e Nole Djokovic, che ottengono direttamente l’accesso alle semifinali. Il programma prevede oggi il primo scontro tra il nostro Jannik e il russo Medvedev (recentemente battuto a Shangai) – diretta su Supertennis, canale 64 del digitale terrestre, ore 18.30 -, seguito dalla battaglia tra il danese Holger Rune e lo spagnolo Carlos Alcaraz; giovedì 17 ottobre scenderanno in campo, per il primo singolare, il serbo Djokovic contro il vincente tra Sinner/Medvedev, e lo spagnolo Nadal che affronterà in semifinale il vincente tra Alcaraz/Rune. Venerdì, in osservanza delle regole Atp, giornata di riposo, mentre Sabato andranno in scena la finalina per il terzo posto e la finalissima che celebrerà il campione del torneo-esibizione.
PATRIZIO BRUSASCO
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Il calcio di oggi e il ricordo di Gigi Meroni
Ma c’è ancora qualcosa che lega il calcio di ieri – degli anni ‘60, ‘70, 80, ‘90, – con quello di oggi? E lo dico e lo chiedo proprio in questi giorni, ricordando quel drammatico 15 ottobre 1967 che vide la morte di Gigi Meroni, idolo dei tifosi del Torino e icona dell’intero calcio italiano in un incredibile incidente automobilistico avvenuto nel centralissimo corso Re Umberto nel capoluogo piemontese. Il “George Best del calcio italiano”, veniva chiamato in quegli anni, paragonandolo al grande campione del Manchester United. Ma Meroni era molto di più. Era innanzitutto un ragazzo – quando muore aveva appena 24 anni ed era già un campione riconosciuto a livello nazionale ed europeo – che amava la vita, giocava a calcio ma non rinunciava affatto ai suoi ideali e al suo “stile inconfondibile”. Uno stile che lo ha portato in quegli anni – metà degli anni ‘60 – a convivere con una donna già sposata, a vivere in una minuscola soffitta di Piazza Vittorio Veneto a Torino, ad essere noto anche come pittore e creatore di vestiti ma, soprattutto, era una persona con un forte profilo umano e una grande dirittura morale. Ed era, per fermarsi all’ambito calcistico, un giocatore che amava il Torino, la maglia granata, il popolo granata. Insomma, Gigi Meroni era un punto di riferimento dell’universo granata anche e soprattutto per la sua inconfondibile personalità. Un leader in campo e fuori dal campo che ha fatto di Meroni l’emblema di un calcio umano, popolare, legato al territorio e anche espressione di valori veri, autentici e solidi. Sì, eravamo negli anni ‘60 ma si tratta, comunque sia, di un calcio romantico che infiammava i tifosi, e non solo i tifosi. Galvanizzava una città, una regione e un intero paese. La violenza non era di casa, la criminalità organizzata non gestiva le curve degli stadi perchè, molto semplicemente, i tifosi erano degli appassionati di calcio e non professionisti della violenza o del teppismo cittadino. I calciatori non erano miliardari in quegli anni – c’era ancora la lira, come ovvio – anche se erano indubbiamente ben pagati ma non affatto dei “paperoni”.
Insomma, e al di là di qualsiasi regressione nostalgica o passatista, è indubbio che quel calcio non torna più. Appartiene ad una fase che è ormai consegnata alla storia. Eppure le icone di quei tempi, i miti di quelle stagioni continuano ad essere al centro dei ricordi dei tifosi, dei simpatizzanti e di tutti coloro che amano un calcio fatto di competizione, di sudore, di tecnica e raffinatezza, di profumo dell’erba, di cori e slogan, di sberleffi e di colonne sonore, di colori della squadra e di serietà e professionalità dei calciatori. Cioè dei protagonisti del campo. E Gigi Meroni, a quasi 60 anni dalla sua scomparsa culminata in una piovosa domenica sera dopo una gara vinta al Comunale per 4-2 contro la Sampdoria con tre reti di Nestor Combin, grande amico della “farfalla granata”, continua ad essere un punto di riferimento. Soprattutto per chi continua ad amare un calcio dal volto umano e ricco di valori. E Gigi Meroni ce lo ricorda ancora oggi. E non solo ai tifosi del Torino.
Giorgio Merlo