SPORT- Pagina 140

Sorteggio agrodolce per le italiane!

Male per l’Inter,bene al Milan, la Juve  rischia ed il Napoli sorride a metà.

Possiamo sintetizzare così l’esito del sorteggio Champions League in Turchia ad Istanbul, dove le nostre quattro squadre hanno conosciuto le avversarie che affronteranno  nella prossima Champions League. Alla fine è andata decisamente male ai nerazzurri, che sfideranno 2 squadroni come Bayern Monaco e Barcellona, ma anche la Juve non è contenta visto che dovrà vedersela con Messi, Mbappé e Neymar e con un Benfica sempre insidioso. E’ andata meglio al Napoli, perché, Liverpool a parte, Ajax e Rangers sono alla portata degli azzurri:benissimo il Milan: il Chelsea è davvero  pericoloso, ma il passaggio del turno i rossoneri se lo giocheranno contro le più che abbordabili Salisburgo e Dinamo Zagabria.
Ecco i gironi con le squadre italiane

Gruppo A
Ajax
Liverpool
Napoli
Rangers

Gruppo C
Bayern
Barcellona
Inter
Viktoria Plzen

Gruppo E
Milan
Chelsea
Salisburgo
Dinamo Zagabria

Gruppo H
Paris Saint-Germain
Juventus
Benfica
Maccabi Haifa

Enzo Grassano

Il curling azzurro entra nel vivo

La stagione del curling azzurro, pur a cavallo di Ferragosto, è già entrata nel vivo. E un ruolo da protagonista nella Nazionale femminile, come da piacevole tradizione, se lo sta ritagliando la pinerolese Angela Romei, tesserata per le Fiamme Oro. La 25enne ha preso parte al raduno di Cembra che, dal 12 al 16 agosto, è servito agli alfieri italiani per togliere un po’ di ruggine estiva e per riprendere confidenza con il ghiaccio, con l’obiettivo di presentarsi pronti ai primi appuntamenti stagionali.

Il primo dei quali, infatti, è già andato in scena nell’ultimo fine settimana. La Nazionale femminile – completata da Stefania Constantini, Marta Lo Deserto e Giulia Zardini Lacedelli – ha partecipato, a Stirling, alle Euro Super Series, arrivando fino ai quarti di finale. Le azzurre, sul ghiaccio scozzese, hanno collezionato tre vittorie e due battute d’arresto nella fase preliminare: sconfitta per 5-3 all’esordio contro le norvegesi di Marianne Roervik, l’Italia si è quindi imposta sulle scozzesi della skip Henderson per 9-6 e, dopo la sconfitta all’extra end per 7-6 contro le svizzere del team Jaeggi, ha infilato altre due affermazioni sulle le scozzesi di Blair (5-4) e sulle svedesi di Wrana (6-5). Nei quarti di finale, la selezione tricolore ha infine ceduto per 6-3 contro le svizzere del team Keiser, in un match che ha visto le azzurre in vantaggio 3-1 fino al quinto end.

«È stato un buon torneo di fronte a squadre di livello, un ottimo inizio per una squadra giovane e ancora in crescita – il commento del commissario tecnico Violetta Caldart –. Ci sono margini di miglioramento, la stagione sarà molto intensa e lunga: il nostro obiettivo è quello di salire nel ranking mondiale, che al momento ci vede al 57° posto». Per le ragazze il prossimo appuntamento in calendario è fissato alla Oslo Cup, in Norvegia, in programma dal 2 al 4 settembre.

Calciomercato alle battute finali: Juve e Toro protagonisti

Mancano 9 giorni alla chiusura di questo lungo calciomercato. Juve e Toro ancora protagonisti per completare i propri organici e renderli sempre più competitivi.

La squadra bianconera di Max Allegri ha necessità di  chiudere la trattativa col PSG per acquistare il regista di centrocampo  Leandro Paredes. Un’operazione resa di fatto obbligatoria dalle esigenze in quella zona del campo da parte del Mister bianconero alla ricerca di un elemento in grado sia di recuperare palla in difesa per poi diventare attivo in fase di costruzione del gioco,una peculiare caratteristica completamente mancata nella gara di sabato  contro la Sampdoria.La formula per la quale si lavorerà sarà quella del prestito con obbligo di riscatto per assicurarsi l’argentino che, dal canto suo, ha già da tempo trovato l’accordo con la società bianconera.
Sull’altra sponda del Po sempre attivo il Toro di Juric.Cairo e Vagnati accontenteranno il tecnico granata con altri 2 acquisti di valore per arricchire ulteriormente il già competitivo organico granata:arriveranno il difensore Cistana dal Brescia,un giovane e forte elemento di prospettiva e grande qualità e poi il ritorno di Praet che completerà la batteria di trequartisti dotati di gran classe.Sarà,anzi è già un Toro  competitivo per un rapido ritorno in Europa.

Enzo Grassano

 

Sampdoria -Juventus 0-0

Frenata Juve!
2’giornata serie A

È stata una bella e godevole partita quella disputata a Marassi tra Sampdoria e Juventus.Belle giocate, molte occasioni ma il match termina 0-0. Un risultato giusto e che accontenta soprattutto i blucerchiati i quali conquistano il primo punto in campionato. Meglio la Samp nel primo tempo con una traversa colpita da Leris. Nella ripresa la Juve prova tante volte la via del gol e l’occasione più ghiotta capita a Kostic proprio nel secondo tempo che si fa parare la conclusione da Audero e poi Quagliarella è impreciso davanti a Perin che annulla il possibile vantaggio doriano.Male Vlahovic che nel primo tempo non ha visto palla.Molto negativa la prova di Bremer che ad inizio partita si lascia infilare dal passaggio filtrante di Sabiri che spedisce Leris solo davanti a Perin. Qualche sbavatura di troppo. L’assenza di Bonucci sembra averlo destabilizzato.

Tabellino
SAMPDORIA (4-1-4-1): Audero; Bereszynski, Ferrari, Colley, Augello (72′ Murru); Vieira (78′ Depaoli); Leris, Rincon (68′ Verre), Sabiri, Djuricic (72′ Villar); Caputo (78′ Quagliarella). A disposizione: Contini, Ravaglia, Leverbe, Murillo, Gabbiadini, Yepes, Malagrida. Allenatore: Giampaolo
JUVENTUS (4-3-3): Perin; Danilo, Rugani, Bremer, Alex Sandro (46′ De Sciglio); McKennie (62′ Miretti), Locatelli (84′ Rovella), Rabiot; Cuadrado (77′ Kean), Vlahovic, Kostic. A disposizione: Pinsoglio, Garofani, Rovella, Gatti, Bonucci, Zakaria, Soulé, Fagioli. Allenatore: Allegri.

Enzo Grassano

Il Crai Camp estivo per bambini e ragazzi

CARLTON MYERS A TORINO: “SPORT FONDAMENTALE PER I BAMBINI. ORA PIÙ CHE MAI”

Il campo organizzato dal campione di basket ha il record di iscritti a Torino

Siamo a quota 1200 e continuano a salire gli iscritti al Crai Camp nella sede di Torino, il centro estivo sportivo per bambini e ragazzi, dai 6 ai 16 anni, ideato da Carlton Myers, leggenda italiana del basket, e realizzato in collaborazione con Codè Crai Ovest presso il Torino Master Club 2.0 di Corso Moncalieri. Il progetto proseguirà fino al 9 settembre con l’obiettivo di promuovere la cultura sportiva tra i più giovani e incentivare l’avvicinamento anche a discipline meno diffuse come la scherma, la canoa e il padel.

Carlton Myers, in visita a Torino commenta: “Sono molto soddisfatto del successo dell’iniziativa, il camp di Torino ha i numeri più alti di Italia, e sono orgoglioso soprattutto dei feedback che i miei istruttori federali stanno ricevendo dai ragazzi e dalle loro famiglie. Sono convinto che lo sport sia una realtà educativa fondamentale per i giovani, in questo periodo storico più che mai, perché arriviamo da due anni difficili sotto tutti i punti di vista in cui la socialità e la possibilità di fare attività, soprattutto per i più giovani, è stata drammaticamente limitata. Abbiamo scelto di coprire tutto il periodo estivo, da giugno a settembre, per coinvolgere quanti più ragazzi possibile e perché è soprattutto in estate, quando la scuola termina e molti genitori devono lavorare, che si rischia di lasciare i giovani senza riferimenti e attività di intrattenimento educative. Lo sport non è solo una strumento per tenersi in forma e prevenire le malattie: sport vuol dire inclusione, socialità, rispetto, amicizia e in molti casi è l’ancora di salvezza che consente di non prendere strade alternative, come è stato per me”.

Crai Camp è un centro estivo inclusivo, con un prezzo volutamente democratico che permette l’accesso anche alle famiglie meno abbienti. Tra gli iscritti di Torino anche alcuni ragazzi con disabilità cognitive che hanno fatto registrare, proprio grazie al potere terapeutico dello sport, significativi miglioramenti, evidenziati e riconosciuti dai medici curanti e dai genitori che hanno voluto segnalare questi progressi all’organizzazione e allo stesso Carlton.

Il camp degli sport realizzato da CRAI si svolge quest’anno a Torino, Roma e Cagliari. Code’ Crai Ovest, cooperativa dello storico marchio della grande distribuzione attiva nel Nord-Ovest (Piemonte, Liguria, Lombardia e Valle d’Aosta) si occupa degli appuntamenti torinesi. I bambini e ragazzi nel camp sono guidati da uno staff di istruttori federali e di professionisti, che, insieme a Carlton Myers, individuano i giovani con una naturale predisposizione per una particolare disciplina sportiva. A loro, CRAI CAMP Italia regalerà altrettante borse di studio per proseguire nell’attività.

Un buon punto! Torino-Lazio 0-0

2′ giornata serie A


Finisce a reti bianche il big match Torino-Lazio:una gara giocata bene, ad alta intensità da parte dei granata di Juric al cospetto di una Lazio competitiva e costruita per vincere il campionato.

Il Torino ha aggredito i biancocelesti di Sarri in ogni parte del campo,Un 1contro 1 asfissiante e ripartenze di gioco importanti.È mancato il colpo del ko perché ci sono state pochissime occasioni per far gol.Manca ancora qualcosa ai granata,specie là davanti.La richiesta del tecnico granata Juric è ancora 1 giocatore,di ruolo attaccante:potrebbe essere Shomurodov in uscita dalla Roma.
Torino e Lazio salgono a 4 punti in classifica.Ottime le prove di Milinkovic Savic, Buongiorno e Ricci.
Questo Toro cresce e rispetto alle prime 2 giornate del campionato scorso è già a +4.

Tabellino e pagelle
Torino (3-4-2-1): Milinkovic-Savic 6,5; Djidji 6,5, Buongiorno 6, Rodriguez 6; Singo 5 (dal 72’ Lazaro 6), Linetty 6 (dal 72’ Lukic 6), Ricci 6,5, Aina 6; Vlasic 6, Radonjic 5,5 (dall’82’ Seck s.v.); Sanabria 5,5 (dal 72’ Pellegri 6). All.: Juric 6

Lazio (4-3-3): Provedel 6; Lazzari 6, Patric 6,5, Romagnoli 6, Marusic 6; Milinkovic-Savic 5,5 (dall’83’ Luis Alberto s.v.), Cataldi 6 (dal 62’ Marcos Antonio 5,5), Vecino 5,5 (dal 62’ Basic 5,5); Felipe Anderson 5 (dal 71’ Pedro 6), Immobile 6, Zaccagni 6 (dall’83’ Cancellieri s.v.). All.: Sarri 5,5

Ammoniti: Cataldi (L), Marcos Antonio (L), Milinkovic-Savic (L)

Arbitro: Piccinini

Enzo Grassano

Oggi si gioca Torino-Lazio

2′ giornata serie A 

20 agosto Ore 18.30 

Stadio Olimpico Grande Torino

Torna in campo la  Serie A con la super sfida Torino-Lazio. Dopo il successo col Monza per 2-1, la squadra di Juric proverà il bis contro i biancocelesti. Gli uomini di Sarri hanno superato in rimonta il Bologna.Il Torino hai iniziato molto bene la stagione con il passaggio del turno in Coppa Italia (Palermo battuto 3-0) e la conquista dei i tre punti nella prima giornata di campionato.Il tecnico granata Juric punta molto  su Sanabria e i nuovi rinforzi in attacco: dal serbo Radonjic, già in gol contro i rosanero,Vlasic  e Miranchuk(fermo per 1mese mezzo per infortunio) marcatore contro la squadra di Stroppa. In casa Lazio decisamente da dimenticare l’esordio del portiere Luis Maximiano: cartellino rosso rimediato dopo appena 6’ per aver bloccato il pallone fuori area. In campo si è visto l’altro nuovo arrivo in porta Provedel.
Sarà una sfida tutta da vedere,il pressing aggressivo granata contro il possesso palla biancoceleste.
Entrambe le compagini lotteranno.per un posto in Europa: Champions League la Lazio, Conference League il Toro.

Formazioni
TORINO (3-4-2-1): Milinkovic-Savic; Djidji, Buongiorno, Rodriguez; Singo, Lukic, Ricci, Aina; Linetty, Radonjic; Sanabria. All. Juric
LAZIO (4-3-3): Provedel; Lazzari, Patric, Romagnoli, Marusic; Milinkovic-Savic, Cataldi, Basic; Felipe Anderson, Immobile, Zaccagni. All. Sarri

Enzo Grassano

Peñarol, il Piemonte d’Uruguay. Storie di calcio e di emigrazione

L’ Atletico Peñarol di Montevideo è il club calcistico più prestigioso dell’Uruguay.

 

I calciatori in maglia giallo nera dell’Estadio Campeón del Siglo, tra i più vincenti del Sudamerica, hanno un profondo legame con il Piemonte. Il nome Peñarol deriva da Pinerolo e risale ai tempi in cui Giovan Battista Crosa , era il 1765, arrivò a Montevideo e fondò insieme ad altri conterranei il quartiere che , storpiando un poco il nome del comune situato allo sbocco in pianura della Val Chisone, è diventato il barrio Peñarol. Una storia che tempo fa è diventata anche uno spettacolo teatrale, grazie al testo curato da Renzo Sicco e Darwin Pastorin, portato sui palcoscenici da Assemblea Teatro con il progetto “Peñarol, il Piemonte d’Uruguay:storie di calcio e di emigrazione”. Pinerolo, Peñarol: due nomi identici in continenti lontani che raccontano storie di emigrazione, povertà, lavoro, rinascita e anche calcio. Una storia di ragazzi che correvano dietro a un pallone in cerca di riscatto, assumendo i colori sociali giallo e nero che pare fossero ispirati a quelli delle barriere delle strade ferrate, essendo molti dei suoi fondatori dei macchinisti delle ferrovie uruguaiane, in gran parte italiani. Un legame segnato dalle storie d’emigrazione dalle terre piemontesi verso il nuovo mondo, dove la passione per il calcio si confonde con la storia della capitale d’Uruguay, una terra dove nelle vene della metà degli oltre tre milioni di abitanti scorre sangue italiano. I pinerolesi, come tanti altri emigranti dalle valli e dalla pianura piemontese,raggiungevano Genova per imbarcarsi in cerca di fortuna, spesso senza conoscere l’effettiva destinazione, stipati in terza classe, a rischio di finire morti affogati quando i piroscafi cedevano alla rabbia dell’oceano mentre andavano verso le “Meriche”. La passione per i fotbaleur fece il resto. Quello che nel 1891 era stato fondato a Montevideo come “Central Uruguay Railway Cricket Club” (CURCC), squadra di fùtbol della capitale uruguaiana,  nel 1913, cambiò nome in “Club Atletico Peñarol”. In pochi anni questa “instituciòn deportiva” diventò la miglior squadra del Sudamerica, complice il ciclo del grande Uruguay che tra il 1930 ed il 1950 vinse due edizioni dei Mondiali. Quando nella finale della Coppa del mondo, giocata in Brasile il 16 luglio del 1950, la “celeste” nazionale uruguagia  sconfisse 2 a 1 la Seleção dei padroni di casa, sprofondando nella disperazione il Maracanà, il Peñarol aveva già conquistato 17 campionati d’Uruguay e forniva alla nazionale giocatori del calibro di Obdulio Varela e Juan Alberto Schiaffino, che poi venne a giocare in Italia, con i colori rossoneri del Milan. Nel biennio 1960-61 il Peñarol salì in vetta al mondo del pallone vincendo due Coppe Libertadores (la Champions sudamericana) e una Coppa Intercontinentale. Così i “carboneros” entrarono nella storia del calcio. Nel 1966 arrivò la doppietta: Libertadores e Intercontinentale. Doppietta replicata sedici anni dopo, nel 1982. Nel frattempo arrivarono altri titoli nazionali, l’ultimo ( il 51°) nel 2021. Un palmares di successi impressionante, al punto da far sì che la Federazione Internazionale di Storia e Statistica del Calcio (IFFHS) nominasse il Peñarol “Club del XX° secolo del Sud America”.

Ma non tutto si può ridurre ai dati numerici. La passione, la voglia di riscatto sociale, l’incrollabile fede nei colori del “Pinerolo d’Uruguay” hanno rappresentato un fenomeno davvero importante, legato a  doppio filo con l’Italia. Nei primi grandi calciatori aurinegros ( giallo neri) erano evidenti le tracce di italianità: le più grandi leggende del club erano figli o nipoti di italiani. Basta pensare alle prime due stelle,Lorenzo Mazzucco e Josè Piendibene Ferrari, entrambi con genitori italiani. E poi Juan Alberto Schiaffino ( scrisse di lui Eduardo Galeano che “con le sue giocate magistrali, organizzava il gioco della squadra come se stesse osservando tutto il campo dalla più alta torre dello stadio”),il centrocampista Rafael Sansone, il difensore Ernesto Mascheroni , l’istriano di nascita Ernesto Vidal, centrocampista che aveva “tre patrie ma solo una gli regalò il tetto del mondo”, il portiere Roque Maspoli e tanti altri. Una storia di scatti, rincorse e calci al pallone che continua, sull’asse della memoria che unisce i due lati del mondo, Pinerolo e il “barrio” Peñarol. 

Marco Travaglini

Perr Schuurs nuovo calciatore granata: è l’erede di Bremer

Calciomercato Serie A, Gran colpo Toro!

Una grande ed ottima operazione di mercato targata Cairo/Vagnati:il costo totale è di 9.5 milioni più 3.5 di bonus e il 15% sulla futura rivendita
Il forte  calciatore olandese, 23 anni a novembre, è un difensore dell’Ajax e della nazionale Under 21dell’Olanda.Dotato di un gran fisico(1.91 altezza per 88kg di peso),agisce prevalentemente  come centrale di difesa nella difesa a 3,con predilizione a stare sulla zona destra,nella difesa a 2.Molto forte nel colpo di testa, Schuurs è un ambidestro con i piedi molto educati nel trattare la palla, è dotato di grande tecnica come insegna la scuola AJAX.È stata la prima scelta per sostituire Gleison Bremer, andato alla Juventus.

Enzo Grassano

‘Una vita in granata’ storia di una partita del Grande Torino in Valcerrina

Paolo Ferrero, di professione medico, vive a Cerrina. Ha una grande passione, il Torino, che esprime unendola anche ad un talento di scrittore. Così dalla sua penna sono nati diversi libri legati al Toro ed ai personaggi che ne hanno fatto la storia in campo e sulla panchina.

‘Una vita in granata’ è uno di questi, il racconto di una partita immaginaria svoltasi in un paese della Valcerrina tra il Grande Torino di Valentino Mazzola e una formazione mista chiamata ‘La Monferrina’ per uno scopo benefico. Il filo rosso (ma sarebbe meglio dire ‘granata’) che fa da sfondo alla vicenda è il viaggio della mente e del cuore di Eugenio, medico affermato ma inquieto ancora alla ricerca della felicità e l’amore delicato che prova per Anna, una emigrata proveniente dal Veneto che troverà soluzione proprio nelle battute finali del libro. Sullo sfondo ci sono tutti fatti reali: la vittoria del campionato 1975/76 con un punto di vantaggio sui cugini ed eterni rivali della Juventus, e Paolino Pulici capocannoniere, la tragica scomparsa di Gigi Meroni, l’epopea del Grande Torino. Il romanzo, pur non nominandolo mai è ampiamente ispirato a Cerrina ed alla Valcerrina e alla figura del medico condotto Giovanni Bocchino, amico personale di Vittorio Bacigalupo, portiere del Grande Torino che venne effettivamente a trovarlo in quel di Cerrina. Un episodio fatto rivivere attraverso la finzione letteraria della visita ad Eugenio.  Ad introdurre ‘Una vita in granata’ ci sono un breve contributo di Stelvio Della Casa –  all’epoca giovanissimo giocatore nerostellato che avrebbe dovuto vestire la maglia granata, ma il progetto venne accantonato dopo la tragedia di Superga – e la prefazione di Franco Ossola, figlio dell’attaccante caduto a Superga che ha pubblicato molti anni sulla storia granata e i suoi protagonisti. In conclusione ‘Una vita in granata’, che ha anche vinto un premio ‘Bancarella dello Sport’ è un’opera che con la sua prosa piana ed avvincente, e ricca di sentimento, è certamente un libro da leggere e gustare dalla prima all’ultima riga. Anche per chi granata non lo è.

Massimo Iaretti