SPETTACOLI- Pagina 78

Gli Smoking Monkey, band emergente di Torino, ricordano Annina di Borgo Dora

Caro Torinese, noi siamo gli Smoking Monkey, band emergente di Torino, e vi scriviamo perché il prossimo 10 ottobre pubblicheremo un singolo per ricordare Anna Camillini, la Annina di Borgo Dora. 

Ogni Torinese che ha vissuto la città, il suo centro storico, Borgo Dora e il Balon, l’ha conosciuta o l’ha incontrata almeno una volta.

Praticamente chiunque l’ha vista ballare a ritmo di musica con indosso i suoi vestiti dagli improbabili e buffi abbinamenti cromatici, che molto spesso prevedevano questo starter pack: un gonnellone, una sciarpa e calze spesse sotto le ciabatte.

In pochi invece conoscono la storia della sua vita: Nata sotto i bombardamenti della guerra, un’infanzia traumatica, la sua adozione e la successiva reclusione all’interno del manicomio di Collegno.

Il prossimo 10 ottobre ricorrerà il quinto anniversario dalla sua scomparsa. Quei giorni la città ha partecipato attivamente rendendole omaggio con tantissimi messaggi di affetto, un concerto in suo onore e la presenza di tantissime persone e  delle figure istituzionali cittadine, tutti riuniti per darle un caloroso ultimo saluto.

Una canzone che vuole essere un ricordo dolce di questa figura, un regalo per tutti i torinesi. Una memoria, una riflessione sull’appellativo con il quale veniva chiamata e poi pubblicata su YouTube.

Per noi sarebbe bellissimo che chiunque conosca la sua figura potesse ascoltarla e rievocare così il suo ricordo e vi scriviamo per chiedere il vostro supporto nella realizzazione di questo progetto.

Il singolo è intitolato Anna (I veri pazzi siamo noi) e verrà pubblicato proprio il 10.10.2023 su tutte le piattaforme di streaming. 

Probabilmente l’abbiamo compresa troppo tardi, Annina. Ma come sempre degli errori ce ne accorgiamo sempre a posteriori perché..

“..i veri pazzi siamo noi.”

Smoking Monkey
Vincenzo Spataro
Marco Musarella
Diego Trigilia
Alessandro Matta

Rock Jazz e dintorni a Torino. Morgan e l’Ukulele Turin Orchestra

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Lunedì. Al Cafè Des Arts suona il trio del chitarrista Luks Russo.

Martedì. Al Blah Blah si esibiscono i Downtown Boys. Al teatro Colosseo ad aprire la nuova stagione arriva Marco Masini in coppia con Giorgio Panariello.

Mercoledì. A Nichelino in piazza per la festa patronale è di scena Cristina D’Avena. Al Blah Blah suona il gruppo punk A Giant Dog.

Giovedì. All’Hiroshima Mon Amour si esibiscono i God Is An Astronaut. Al Massimo Midori Takada sonorizza le immagini di “Japan On Film”. A San Pietro in Vincoli per il “Festival delle Migrazioni”, Domenico Castaldo con il percussionista Ady Thioune, presenta “Drums Dreams”.

Venerdì. Al Castello Visconteo di Novara l’Ukuele Turin Orchestra esegue “The Dark Side of The Moon” dei Pink Floyd. Alle Gallerie d’Italia inaugurazione della seconda edizione del festival “To Listen To “con la The Orchestra Of Futurist Noise diretta da Luciano Chessa.

Sabato. A Gozzano il trio del sassofonista Francesco Bearzatti rilegge in chiave jazz la musica dei Led Zeppelin. Alle Gallerie d’Italia si esibiscono gli Esecutori di Metallo con il dj Balli.

Domenica. Chiusura per il “Festival delle Migrazioni” a San Pietro in Vincoli con l’esibizione dei Bandaradan. All’Hiroshima sono di scena Lepre e Makepop. Per “To Listen To” alle Gallerie d’Italia performance di Nicholas Remondino. Al Lambic concerto e cena con Morgan.

Pier Luigi Fuggetta

“Diventeremo angeli, angeli senza le ali…”

MUSIC TALES LA RUBRICA MUSICALE

“Diventeremo angeli, angeli senza le ali, angeli di sicuro tutti uguali!!

Perchè i sogni non si rubano, anche i sogni servono a diventare grandi Ma anche un sogno cosa vuoi forse neanche quello poi non e cosi importante! Importante che cos’è!?”

Steve Rogers era il soprannome di Guido Elmi, e loro erano la prima band di Vasco Rossi.

Band al quale la leggenda di Zocca non ha mai dato il giusto riconoscimento. Hanno tentato anche una carriera indipendente, con Massimo Riva alla voce, ma con scarso successo. Per il pubblico non erano che il gruppo spalla di Vasco Rossi.

L’unico brano ad ottenere un certo successo commerciale è stato “alzati la gonna”, un pezzo un po’ stupido, ma sostenuto da una buona base rock.

Come dicevo qualche riga più su, a cavallo tra gli anni ottanta e novanta, ha vissuto un periodo di grande popolarità, principalmente per l’album “Alzati la gonna”, che le permise di vincere alcuni riconoscimenti a livello nazionale.

Sebbene non si sia mai sciolta ufficialmente, nel 1991 il progetto fu accantonato, a seguito di alcuni insuccessi discografici.

Il gruppo è nato nel giugno 1980, dopo la registrazione dell’album di Vasco Rossi Colpa d’Alfredo, presso gli Umbi Studios di Modena, su idea di Vasco che voleva sul palco la “sua” band che lo accompagnasse in tour. Steve Rogers era lo pseudonimo scelto da Guido Elmi (futuro produttore di Vasco) e non è risaputo se lo abbia preso dall’alter ego del personaggio dei fumetti Capitan America, ma si è identificato proprio con quel nome rispondendo scherzosamente al telefono a una fan. Vasco, tra l’altro, almeno fino al 1985, aveva un cane lupo di nome, però, Buck Rogers.

La prima formazione della SRB era composta da: Massimo Riva, Maurizio Solieri alle chitarre, Mimmo Camporeale alle tastiere, Andrea Righi al basso e Roberto Casini alla batteria. Il sodalizio artistico con Vasco Rossi ha inizio con il Colpa d’Alfredo Tour del 1980 e continuerà fino al 1987. La popolarità di Vasco cresce e con lui quella del gruppo. Nel 1981, grazie a Vasco, che scrive i testi del loro primo 45 giri Neve nera/Prendi e scappa, il gruppo muove i suoi primi passi nell’ambiente discografico. Il 1983 è l’anno del boom di Vasco Rossi, il quale diventa il musicista rock italiano per eccellenza. La pressione inizia a farsi sentire, portando l’anno seguente ai primi cambi di formazione: Casini e Righi furono sostituiti, rispettivamente alla batteria con Daniele Tedeschi e al basso con Claudio Golinelli. L’anno successivo viene inserito anche Andrea Innesto in qualità di saxofonista. Nel 1986 è ancora Vasco a scrivere diversi testi del primo album solista della SRB intitolato I duri non ballano, dal quale viene estratto il singolo Ok si. Nel 1987, terminato il “C’è chi dice no Tour” con Vasco, la band è convinta di riuscire a farcela da sola e si stacca decisamente dal rocker. Con la produzione di Guido Elmi, si concentra sul secondo album.

Il risultato è il disco Alzati la gonna, da cui viene lanciato l’omonimo singolo destinato a diventare il tormentone dell’estate italiana 1988, con il suo ritornello “Alzati la gonna! Fammi vedere! Cosa c’è da fare!”. Il secondo brano estratto, la melodica Bambolina (nel cui video ufficiale appare un’ancora adolescente Yvonne Sciò) permette alla band di vincere il telegatto come gruppo dell’anno, consegnato da Red Ronnie durante il programma Vota la voce. Il gruppo inizia così un lungo tour estivo al termine del quale verrà deciso il distacco da Vasco Rossi. Andrea Innesto e Daniele Tedeschi sono gli unici che non “tradiscono” Vasco, rimanendo con lui. Alla batteria subentra Beppe Leoncini, mentre Andrea Innesto non viene sostituito; restano Massimo Riva, Giovanni Cappa e Maurizio Solieri alle chitarre.

Nel 1989 viene pubblicato il terzo album Steve Rogers Band, ma stavolta le vendite non decollano, complice anche il modesto successo ottenuto dal brano Uno di noi, presentato al Festival di Sanremo nella sezione “Emergenti” ed eliminato dopo la prima esecuzione.

È del 1990 l’album Sono donne, con sonorità più rock e graffianti, ma nemmeno questo troverà grande riscontro, portando allo scioglimento della band nel 1991 con Solieri e Golinelli che ritornano da Vasco.

Dopo lo scioglimento della band, Guido Elmi torna a produrre e a collaborare con Vasco.

Massimo Riva, che aveva sempre ambito a una carriera solista, pubblicherà due album, Matti come tutti del 1991 e Sangue Nervoso del 1995, ma lo scarso successo ottenuto, lo porterà a ricongiungersi con Vasco. Nel luglio 1995, chiarite le incomprensioni che si erano create tra i due, tornerà a far parte della band che accompagna Vasco in tour, partecipando anche al leggendario concerto tenuto il 20 giugno 1998 a Imola, di fronte a un pubblico di 130.000 persone, durante la prima edizione del Heineken Jammin Festival.[3] Nonostante fosse un periodo straordinario dal punto di vista lavorativo, sul finire degli anni ’90 instaurò una forte dipendenza dall’eroina. Il 31 maggio 1999, venne trovato morto a seguito di un’overdose, nel suo appartamento in centro a Bologna[4].

Maurizio Solieri e Claudio Golinelli lavorano con vari artisti, tornando in pianta stabile nel gruppo di Vasco, sul finire degli anni novanta.

Mimmo Camporeale, finita l’avventura con la Steve Rogers Band, inizia a collaborare con Luciano Genovesi, chitarrista e cantante italo-americano. È attivo principalmente con la Vascombriccola, una tribute-band di Vasco Rossi, dove ha avuto occasione di ospitare anche i suoi ex compagni.

Vi invito ad ascoltarli senza pregiudizi, senza considerarli dei raccomandati, e vi accorgerete che non erano affatto male.

Buon ascolto

CHIARA DE CARLO

(10) Steve Rogers Band * Angeli Senza Le Ali – YouTube

scrivete a musictales@libero.it se volete segnalare eventi o notizie musicali!

Ecco a voi gli eventi da non perdere!

Nichelino in festa per San Matteo

Dal 14 al 24 settembre fiera e spettacoli per i festeggiamenti del Santo Patrono di Nichelino in piazza Polesani nel Mondo

“Anche quest’anno festeggiamo il Santo Patrono di Nichelino con 10 giorni di fiera, spettacoli e con l’immancabile luna park – commentano il Sindaco di Nichelino Giampiero Tolardo e gli Assessori Giorgia Ruggiero (Eventi e Tradizioni locali) e Fiodor Verzola (Commercio, Politiche giovanili e Politiche animaliste) -. Un ricchissimo programma realizzato grazie all’impegno e al lavoro degli uffici comunali e dei partner”.

Ospite della serata clou, giovedì 20 settembreCristina D’Avena. Da segnalare, poi, il “Nichelino Youth Pride” di giovedì 14 settembre che vedrà sul palco di piazza Polesani nel Mondo i giovani talenti musicali del territorio, la Crew 10042 e il rapper milanese Jack La Furia fondatore, con Gué Pequeno e Don Joe, del gruppo Club Dogo.

Altri due appuntamenti molto attesi il NICHELINO’S TALENT- III edizione a cura di Trinitube TV (21 settembre) e il DOG PRIDE, sfilata canina a cura dell’ENPA di Chieri (24 settembre).

Il programma:

Apertura: giorni feriali 18.00–23.30; sabati e giovedì 21 (Festa di S. Matteo) 15.00-24.00; domeniche 10.00-24.00. Ingresso libero.

Giovedì 14 settembre alle 18.00 INAUGURAZIONE con la Banda Musicale “G. Puccini”

Area Espositiva artigianale e commerciale – Area Street Food – Area Spettacolo, a cura di ASDPS Puro Stile Italiano e Reverse E.T.S.

Postazione mobile Trinitube TV, Radio Alfa e Radio JukeBox con dirette radio e video, interviste a cura di Fulvio Favata e Mauro Forcina.

AREA STREET FOOD E CIBO SOLIDALE

Stand gastronomici con specialità regionali.

FILIERA IN FIERA VI edizione, dal 14 al 18 settembre

Prodotti della filiera di Stupinigi e a marchio DE.CO. del Distretto Reale di Stupinigi, a cura dell’Associazione Stupinigi è…

SAGRA DALLA TERRA ALLA TAVOLA – II edizione, domenica 17 settembre dalle 10.00-18.00

Ortaggi, formaggi, salumi, frutta, dolci, prodotti da forno e miele preparati con materie prime e in maniera artigianale dai produttori di Nichelino, Stupinigi, Distretto Reale di Stupinigi e Coldiretti. In via S. Matteo (tratto ingresso Fiera).

 

Ass. S. Matteo ONLUS, tutti i giorni, proporrà primi piatti e frittura di pesce, il ricavato andrà a sostegno dei progetti di solidarietà attivi in Bielorussia e Ucraina.

 

Ass. Tamra, domenica 17 settembre, piatti tipici senegalesi a sostegno del progetto di cooperazione internazionale “DARSI DA FARE INSIEME”.

Ass. Panacea Social Farm con il “Pane solidale”, lunedì 18 settembre dalle 20.00 alle 23.00.  Il ricavato sarà devoluto per progetti di ripristino di centri sociali alluvionati dell’Emilia Romagna, a favore di ANCeSCAO APS.

AREA SPETTACOLI

Presenta Mauro Forcina

Giovedì 14 settembre
19.30-24.00 NICHELINO YOUTH PRIDE, apertura con DJ SET, Crew 10042, DJFEDE&GISO, JAKE LA FURIA

Venerdì 15 settembre
20.00-21.00 DJ SCALUM
21.00-23.30 INFERNO MANIA

Sabato 16 settembre
19.30-20.15 Tango: storia di un abbraccio con Stefano Arioli e Chiara Luisi
20.30-21.30 A.S.D. DANCE TOGETHER 2.0
21.45-23.30 CHE BELLISSIMO FILM con K DANCE

Domenica 17 settembre
18.00-20.00 “DARSI DA FARE INSIEME” evento di sensibilizzazione e avvicinamento alla cultura senegalese con interventi musicali a cura dell’Associazione Tamra e dell’Orchestra etnica dell’Africa Sub-sahariana. Presentazione del libro “Viaggi di sola andata (e qualche ritorno)” di Davide Demichelis.
20.30-21.30 Concerto dell’orchestra BATTI E RIBATTI a cura ACCADEMIA MUSICALE ARS NOVA
21.30-23.30 I MELANNURCA, pizziche, tammuriate e tarantelle

Lunedì 18 settembre
20.30 PASSERELLA PER LA VITA. Sfilata di moda a cura di ACTO Piemonte – L’evento mira a sensibilizzare la cittadinanza al progetto di lotta contro i tumori ginecologici e sviluppareservizi per il miglioramento della qualità di vita delle pazienti oncologiche.
21.45-22.45 DIRTY DOG, cover band rock music
22.45-23.45 SOUND FREQUENCIES Live 70/2000 e dintorni

Martedì 19 settembre
19.00-21.00 Country Dance con Old Wild West
21.00-21.30 Balli di gruppo con i Mitici di Bea
21.30-23.30 Liscio per tutti con SONIA DE CASTELLI

Mercoledì 20 settembre
20.30-21.30 Balli di gruppo con il Comitato del Quartiere Boschetto
21.30-22.30 Gran Galà della Moda con Elia Tarantino
22.30-23.15 CRISTINA D’AVENA special guest

23.15- 23.30 Dj set FASHION STRONZER

Giovedì 21 settembre – FESTA DI SAN MATTEO
17.00-19.00 Danze con Armonia Danza
21.00-23.30 NICHELINO’S TALENT- III edizione a cura di Trinitube TV, giuria composta da Margherita Fumero, Emanuel Victor, Davide De Marinis, Maurizio Di Maggio, Mr. David Demasi.

Venerdì 22 settembre
20.00-21.45 MARY POPPINS, musical e ginnastica con AKUADRO SPORT
21.45-24.00 Spettacolo di danza con ASD Culturale Circolo Primo Maggio

Sabato 23 settembre
15.00-18.30 OPEN DAY ARTEMUSICA APS – Modern, pop & rock
18.30-20.00 LA STESA DI MABON: danze fusion e bellydance con Mabon Studio
20.00-21.00 Performance di canto, ballo, teatro con SUMMER VILLAGE – CNN
21.00-23.30 Danza con SILVAN SCHOOL DANCE

Domenica 24 settembre
15.00-18.00 DOG PRIDE Sfilata canina a cura dell’ENPA di Chieri. Per iscrizioni inviare mail a: enpachieri@gmail.com, oppure sul posto il giorno dell’evento (dalle ore 14.00). Contributo per la partecipazione € 3,00.
18.00-19.00 Esibizione arti marziali ASD Viet Vo Dao Club TaySon
19.00-20.00 SLAM Su La Maschera
20.00-21.00 FITNESS PER TUTTI con FUTURA SPORT
21.30-23.45 ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE con LINEAINMOVIMENTO

LUNA PARK

Dal 14 al 26 settembre

In piazza Carlo Alberto Dalla Chiesa e via I Maggio. Tutti i giorni 15.30-19.00 e 21.00-24.00, sabati e domeniche 10.00-12.30 e 14.00-24.00.

Lunedì 25 settembre

22.00 SPETTACOLO PIROMUSICALE offerto dagli esercenti del Luna Park.

EVENTI IN CITTÀ

Condominio Solidale Debouché, via Rita Levi Montalcini. A cura della Coop. Crescere Insieme dedicati ad over 65. Per info e iscrizioni: k.sacco@coopcrescereinsieme.org

  • Lunedì 18 settembre

15.00-18.00 Laboratorio “Nichelino History”: letture, immagini e racconti della storia di Nichelino.

  • Martedì 19 settembre

15.00-18.00 “La torta dei miei ricordi” gara culinaria.

  • Mercoledì 20 settembre

15.00-18.00 “Dancing Debouché”, ballo liscio per coppie.

  • Giovedì 21 settembre

15.30-18.30 Laboratorio video-ludico nonni-nipoti, videogiochi per giocare insieme.

Open Day ArteMusica A.P.S. – Chiesa Antica SS. Trinità, ingresso libero

Giovedì 21 e Venerdì 22 settembre

16.00-20.00 lezioni aperte Classic&Jazz

 

Sabato 23 settembre

15.00-19.00 POP CORN PER TUTTI!  Centro Commerciale Novacoop Nichelino, a cura del Centro Commerciale Il Castello.

21.00 VII Rassegna Cori di Musica Sacra – Parrocchia Regina Mundi Nichelino, a cura di Felice Totaro.

Domenica 24 settembre

10.00-18.00 VIA XXV APRILE IN FESTA IV edizione. Negozi aperti, bancarelle, animazione musicale a cura di APS Puro Stile Italiano.

MERCATO

Sabato 16 e 23 settembre

8.00-14.00 Il mercato del sabato (piazza Dalla Chiesa) sarà spostato su via Torino (tratto da via M. D’Azeglio a via XXV Aprile), in piazza Di Vittorio, in via Paesana, via Superga e piazza S. Quirico.

Festival Modulazioni. Musica senza tempo

Tra musica medievale, barocca e canti gregoriani torna a Cuneo la seconda edizione del Festival

Dal 15 al 17 settembre

Cuneo

Prodotta e organizzata da “Maestro Società Cooperativa” – fondata nel 2020 nel “capoluogo della Granda” con lo scopo di sviluppare progetti artistici nel settore della musica antica e colta – riparte, dopo la pausa estiva, il “Festival Modulazioni”, la rassegna “che porta la musica ‘d’antàn’ nei siti storici della Città con una ricca proposta pensata per tutte le fasce d’età”. L’appuntamento è per tre giorni, da venerdì 15 a domenica 17 settembre. Tre anche le prestigiose locationscoinvolte: il “Teatro Toselli” (via Teatro Giovanni Toselli, 9), la “Biblioteca Civica”(via Cacciatori delle Alpi, 9) ed il Complesso monumentale di “San Francesco” (via Santa Maria, 10).

Il via, venerdì 15 settembre, ore 21, presso il “Teatro Toselli”, dove si terrà lo spettacolo “Babilonia. Viaggio musicale nell’Europa di fine Cinquecento”, a cura dei “Dramatodia Ensemble”, che porteranno il pubblico alla scoperta di quella affascinante “babele” di suoni e linguaggi che caratterizzò il mondo musicale e teatrale del Cinquecento italiano, vero e proprio caleidoscopio di personaggi delle più varie origini e culture, di cui si appropriarono i musicisti e gli attori dell’epoca all’interno di quella che verrà poi definita la “commedia dell’arte”. Ingresso a 10 euro, con prenotazione biglietti su ticket.it .

Il programma del fine settimana prosegue sabato 16 settembre, ore 17, presso il chiostro della “Bibblioteca Civica”, dove andrà in scena la “performance minimalista” del progetto “Le città invisibili”, dal titolo “Esplorazioni per viola da gamba e voce”. Protagonista il musicista Giulio Tanasini, che guiderà il pubblico, tramite recitazione e musica, in un viaggio metafisico attraverso alcune delle più immaginifiche città descritte da Italo Calvinonel suo celebre libro del ’72. Lo spettacolo di Tanasini parte dal presupposto che un elemento letterario può richiamarne uno musicale. E viceversa. “ Così una città – ragnatela si rispecchia in un preludio etereo in Sol maggiore, come le labirintiche spire di una città semi-acquatica possono ritrovarsi nelle divagazioni di una fuga di Bach e così via, in una comunicazione che trascende il tempo fra il genio di Calvino e quello di alcuni dei più importanti autori dell’epoca Barocca”. Ingresso libero.

A chiudere la tre giorni, domenica 17 dicembre, doppio appuntamento con il musicista e conferenziere Enrico Correggiapresso il Complesso Monumentale di “San Francesco”, per una giornata dedicata alla “civiltà longobarda”, di cui il cuneese ospita a Sant’Albano di Stura una delle più importanti necropoli a livello europeo, scoperta per caso nel 2009, nel corso dei lavori per la realizzazione dell’autostrada Asti – Cuneo. Dalle 10 alle 13, Correggia porterà il pubblico a vestire i panni dell’archeologo sperimentale, cercando di ricostruire il “paesaggio sonoro” medievale che oggi “risulta filtrato con la lente della contemporaneità, mischiandosi spesso a suggestioni fantasy in cui far convivere il canto ‘Gregoriano’ con ballate celtiche e danze elfiche”. La prenotazione è obbligatoria a info@modulazioni.net . Alle 15, in collaborazione con il “Museo Civico”, lo studioso proporrà un approfondimento sul mondo cristiano “come mosaico di riti, suggestioni e canti differenti” nel periodo precedente alla comparsa del canto “Gregoriano” e del tentativo di Carlo Magno di “unificazione liturgica e culturale” dell’Impero. Ingresso libero.

Il “Festival Modulazioni. Musica senza tempo”, giunto alla sua seconda edizione, è prodotto e organizzato da “Maestro Società Cooperativa” di Cuneo, con il patrocinio del Comune e il sostegno del “Ministero della Cultura, Fondo Unico per lo Spettacolo” e di “Fondazione CRC”.

Per ulteriori info su spettacoli e programma completo: www.modulazioni.net

g.m.

Nelle foto:

–       “Dramatodia Ensemble”

–       Enrico Correggia

–       Giulio Tanasini

La Juive ritorna al teatro Regio un secolo e mezzo dopo

Nell’allestimento del regista Stefano Poda, con sul podio Daniel Oren

 

L’inaugurazione di stagione 2023/24 del Teatro Regio si configura come un avvenimento storico in quanto un secolo e mezzo dopo l’ultima rappresentazione al teatro Regio, avvenuta nel 1885 nella versione in lingua italiana, va in scena La Juive (L’ebrea) di Fromental Halèvy, su libretto di Eugéne Scribe, in un allestimento assolutamente innovativo per il teatro Regio che trasforma il palcoscenico, utilizzando anche lo sfondo dorsale in una imponente cattedrale laica.

Il Regio colma questo vuoto esecutivo proponendo il grand-opéra per la prima volta a Torino in lingua originale francese.

La prima è in programma giovedì 21 settembre alle ore 20, cui seguiranno cinque recite fino al 3 ottobre prossimo.

Sul podio dell’Orchestra e del Coro del Teatro Regio salirà Daniel Oren, direttore di grande prestigio e appassionato della Juive, opera che ha già diretto alla Royal Opera House di Londra nel 2006 e all’Opéra di Parigi nel 2011. La produzione è di Stefano Poda, regista particolarmente legato a Torino che per il Regio ha creato allestimenti spettacolari quali il Thais, la Turandot, il Faust e che firmerà la regia, le luci, i costumi, le scene, la coreografia de La Juive.

Regista collaboratore è Paolo Giani Cei. Protagonisti nel ruolo di Rachel Mariangela Sicilia, in quello di Eleazar Gregory Kunde, in quello di Brogni Riccardo Zanellato , in quello di Euxodie Martina Russomanno, in quello di Leopold Ioan Hotea e in quello di Ruggiero Gordon BInter. Il coro è istruito dal maestro Ulisse Trabacchin e riveste nella Juive un ruolo molto importante.

Come gli anni passati, anche per questa Stagione Intesa Sanpaolo, socio fondatore del Teatro, conferma il proprio impegno con il Regio, assicurando la partnership al titolo inaugurale che risulta il più atteso della stagione.

“La Juive è un titolo straordinario – afferma Mathieu Jouvin – e sono certo che saprà affascinare e coinvolgere il pubblico di tutte le età. Assisto ogni giorno alle prove. Stefano Poda ha creato un grande spettacolo, grazie anche al lavoro dei nostri laboratori e di tutte le forze del teatro, degno dell’apertura di una stagione emblematica, duecento artisti tra solisti, professori d’orchestra, artisti del coro, ballerini, mimi e figuranti per un gigantesco meccanismo teatrale. Insieme al Direttore artistico, Cristiano Sandri, per l’inaugurazione ho voluto fortemente il grand-opéra di Fromental Halevy, un’opera pre verdiana con una dimensione fortemente politica, ma anche con un risvolto intimo e romantico. La musica ha in sé la potenza che saprà commuovere e emozionare. Il mio invito è per tutti, appassionati e non, lasciatevi incuriosire da questa novità, andate oltre i pregiudizi e innamoratevi”.

Amore, morte e mistero fanno della Juive un’opera avvincente che scuote lo spettatore dal profondo. Composta da Fromental Halévy nel 1835, segue l’estetica fastosa del grand-opéra francese proponendo un vasto affresco di una vicenda di fanatismo religioso ambientata nella Germania del Quattrocento. L’ebrea del titolo è Rachel, figlia del ricco gioielliere Elèazar. Nel suo passato si nasconde un segreto che potrebbe salvarla, se non lo impedisse l’oscurantismo religioso del padre e il contesto in cui vive.

Per l’opera Halévy scrisse brani di assieme e melodie seducenti, dimostrandosi un vero maestro nell’orchestrazione e delineando con precisione e potenza situazioni e personaggi. Ciò entusiasmò il mondo musicale a lui contemporaneo, anche quello torinese, che applaudì l’opera l’ultima volta nel 1885, e diversi colleghi, quali Wagner e Mahler.

Nell’allestimento dell’opera da parte del teatro Regio a farne un evento storico sarà la presenza di un direttore di grande prestigio come Daniel Oren e di un regista visionario come Stefano Poda. Il ruolo di Eleazar è uno di quelli tenorili più complessi del repertorio francese e sarà interpretato da Gregory Kunde.

MARA MARTELLOTTA

Salvador Allende Después de 50 anos el sueno aun existe

Osteria Rabezzana, via San Francesco d’Assisi 23/c, Torino

Martedì 12 settembre, ore 21.30

Serata per il Cile, in occasione dell’anniversario del colpo di stato, con il gruppo musicale Umami di Miguel Angel Acosta

A cinquant’anni dal golpe in Cile di Pinochet che rovesciò il governo democraticamente eletto presieduto da Salvador Allende, il gruppo musicale Umami dedica una serata al Cile in Osteria Rabezzana, martedì 12 settembre, dal titolo “Salvador Allende – Después de 50 anos el sueno aun existe”. Il gruppo nasce nel 1986 raccogliendo l’eredità di diverse realtà musicali attive a Torino sin dalla metà degli anni ’70. Lo spettacolo in programma è basato principalmente su brani degli autori della nueva cancion chilena (Victor Jara, Violeta Parra, Inti Illimani e Quilapayun) e composizioni originali.

Per l’occasione, si potranno degustare alcuni piatti tipici cileni.

FORMAZIONE

Massimo Rosada – voce, fiati andini, corde e percussioni

Angelo Palma – voce, fiati andini, corde

Antonio Oggianu – chitarra, basso

Ugo Guizzardi – voce, fiati andini e percussioni

Miguel Angel Acosta – voce, corde

Lautaro Acosta, special guest – violino

STRUMENTI

Corde: chitarra, charango, tiple colombiano, cuatro venezolano, mandolino, basso, violino

Fiati: kena, kenacho, sikus, antara, rondador, moseños, flauto traverso

Percussioni: bombo leguero, cajon, bongos, chajchas, maracas, guiro

Ora di inizio: 21.30

Ingresso:

15 euro (con calice di vino e dolce) – 10 euro (prezzo riservato a chi cena)

Possibilità di cenare prima del concerto con il menù alla carta

Info e prenotazioni

Web: www.osteriarabezzana.it

Tel: 011.543070 – E-mail: info@osteriarabezzana.it

Doppio appuntamento con MiTo

Con il concerto intitolato Cambridge eseguito dai King’s Singers e una serata dedicata a Prokof’ ev all’Auditorium di Intesa Sanpaolo

 

Mercoledì 13 settembre prossimo, alle ore 20, si terrà il concerto intitolato “ Cambridge” eseguito dai The King’s Singers, il cui programma sarà completato, in modo estemporaneo, con canzoni annunciate dagli artisti, oltre che con brani scelti per festeggiare i 100 anni dalla nascita della Disney. Nel 1441 re Enrico VI, dopo aver fondato a Cambridge il King’s College, stimolò la nascita del King’s Choir, che prestò servizio nella cappella del collegio.

Cinquecento anni dopo, nel 1969, nacquero i King’s Singers che, ora passati a una nuova generazione di cantori, continuano a rappresentare nel mondo la formazione vocale per eccellenza. Essi nacquero proprio quando sei giovani studenti di canto del KIng’s College di Cambridge tennero un concerto alla Queen Elizabeth Hall di Londra. Il gruppo era casualmente costituito da due controtenori, un basso, un tenore, due baritono e da allora ha sempre mantenuto questa formazione.

Sempre il 13 settembre, alle 21, all’Auditorium Grattacielo Intesa San Paolo, sarà la volta del pianoforte di Prokofiev.

Il ritmo e l’energia della sua musica arrivano al pianoforte in modo netto e lucido grazie all’ironia che fa regolarmente capolino, magari tra gesti apparentemente languidi, rendendo l’ascolto sorprendente.

Al pianoforte sarà Leonora Armellini. Di Prokof’ev verranno eseguite la Sonata n. 2 in re minore op. 14, la Sonata n. 3 op. 28, la Marcia e Scherzo da ‘L’amore delle tre melarance’ op. 33 ter e dieci pezzi da ‘Romeo e Giulietta’ op. 75.

Vincitrice del primo concorso pianistico internazionale Fryderyk Chopin di Varsavia, Leonora Armellini è la prima donna ad aver scalato le vette della competizione considerata come il vertice del pianismo mondiale. Le è stata riconosciuta la “straordinaria musicalità e bellezza del suono” già nell’edizione del 2010.

Mara Martellotta

La lunga strada di Seydou, attraverso il deserto e il mare

Nelle sale “Io, capitano”, miglior regia a Venezia a Matteo Garrone

PIANETA CINEMA a cura di Elio Rabbione

“Lo cunto de li cunti” dei nostri tempi, incessante, pressoché quotidiano, fatto di approdi e di tragedie, è quello delle migrazioni. Lo ha voluto affrontare anche Matteo Garrone, arrivato alla sua decima opera, lasciando doverosamente il clima baroccheggiante e cromaticamente sfarzoso del suo “Racconto dei racconti” (sono passati otto anni) e semmai immergendosi in un realismo pieno dove trova spazio la semplicità coniugata con i soprusi e le violenze (che furono già di “Dogman”) e dove possono, come in un miraggio lattiginoso e tremolante, nascere dagli occhi di un ingenuo ragazzo sparuti sprazzi fiabeschi e leggeri, di rappacificazione con il mondo e con se stesso (come già fu in “Pinocchio”). Una vicenda lineare, prevedibile nel suo svolgersi, per quella memoria che abbiamo dalle tante cronache, qui vista dall’interno (“una sorta di controcampo, rispetto a quel che siamo abituati a vedere qui in Europa”, dice Garrone), con gli occhi dei diretti protagonisti, con le testimonianze di quanti li hanno preceduti, necessariamente riscrivendo ogni cosa il regista e i suoi collaboratori Massimo Gaudioso e Andrea Tagliaferri nonché Massimo Ceccherini, scavezzacollo della compagine pieraccioniana e già impegnato per la trasposizione del romanzo di Collodi: con la confessione, nei giorni scorsi, da parte ancora di Garrone, “racconto una grande avventura popolare e Massimo viene dal popolo, è puro, mentre io faccio parte della borghesia.” Mah!

“Io, capitano” ha vinto il Leone per la miglior regia (gli altri cinque compagni allineati a Venezia da un Alberto Barbera troppo generoso sono rimasti a mani vuote) e il suo intenso interprete Seydou Sarr il Marcello Mastroianni come miglior giovane promessa. Racconta di Seydou, ragazzo sedicenne che vive a Dakar, che trasporta sacchi di cemento, che abita dignitosamente in una piccola casa con le sorelline più giovani e con la madre, e la sera se ne vanno tutti quanti a ballare per le strade della capitale. Nessuna guerra per combattere un’economia povera, nessun colpo di stato sanguinoso, sonni profondi, allegria, luci per le strade, musica. Ma il miraggio dell’Europa di tanto in tanto compare, pronto con prepotenza a coinvolgere il cugino Moussa: la madre urla no ma i ragazzi continuano a ingrossare e a nascondere il loro mucchio di soldi nella sabbia. Salire su quell’autobus è l’immagine della ragazzata incosciente, le risate, gli occhi trasognati e tranquilli si spingono sempre più oltre. Ma poi c’è la necessità di un nuovo passaporto e di nuove generalità, c’è la crudeltà che si espande dagli uomini alla natura, ci sono i brutti ceffi senza scrupoli che pretendono sempre più soldi, quelli che aiutano e invitano a collaborare “altrimenti sarete uccisi”, ci sono le botte e le torture e la corruzione, le lunghe traversate del deserto dove si può essere dimenticati a morire, la Libia delle promesse che nasconde soltanto soprusi, ci sono le lacrime e le ferite, c’è l’imposizione, ad un ragazzo di sedici anni che non sa nemmeno nuotare, a guidare una carretta del mare che dovrà portare lui e tutti i suoi compagni al di là delle acque del Mediterraneo. Ma Seydou ce la fa: “Nessuno è morto, una donna ha partorito il suo bambino, io li ho guidati sino a qui, io capitano!”

È un viaggio il film, della speranza e dell’azzardo, dell’affrontare la propria “stagione all’inferno”, è la crescita e la conquista di una coscienza di se stessi, della maturità raggiunta, della sapienza nell’affrontare le avversità. È un racconto piano, che scorre senza che si incontrino giudizi e prediche, che Garrone conduce in avanti con grande correttezza e con umana partecipazione, squarciando quella rete di crudeltà, in un paio di occasioni, con un sentimento leggero di favola, di sospensione onirica; è l’occasione per il regista, all’interno di quel vasto mare di realismo, per affidarsi a quella componente favoleggiante che gli è propria. “Io, capitano” ti riporta con la mente a certe idee e a certi momenti del “Pinocchio”, e allora il viaggio del burattino verso l’umanizzazione e la sua crescita tanto s’avvicina all’odissea sabbiosa e acquea di Seydou (attraverso la Nigeria e il Sudan e il Sahara e il mare), allora il vecchio muratore prende il posto della fata turchina che incoraggia e aiuta, i tipacci che sbarrano la strada quello del gatto e della volpe, il paese dei balocchi ha la medesima immagine delle luci che si scorgono lontane. Garrone lascia il suo ragazzo con quell’urlo in gola, gli occhi rivolti alla costa, quasi in un atteggiamento di sfida, nel disegno del suo film non c’è posto per il dopo, per i giorni e per le tante domande a venire, interrompe e preferisce non tratteggiare un approdo, un’accoglienza, un inserimento.

Con quello sguardo il viaggio fisico e morale di Seydou è terminato. Dell’interprete e del personaggio. Adesso che abbiamo visto con i suoi (loro) occhi le stazioni della lunga via crucis, ci chiediamo legittimamente se quelle luci laggiù lontane, immerse in un paese dei balocchi che proprio dei balocchi non è, non possano domani prevalere e far dimenticare le angosce del lungo viaggio. La sincerità e la genuinità di quelle lacrime che hanno accompagnato la premiazione (“grazie, grazie a tutti, sono felice, non ci sono parole”) ci spingerebbero a sognarlo perfettamente integrato: vogliamo credere che sarà così.

Elio Rabbione

Rock Jazz e dintorni a Torino. Ludovico Einaudi e Elio

GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA

Lunedì. Il sassofonista Pasquale Calò si esibisce al Cafè Des Arts.

Martedì. All’Osteria Rabezzana gli Umami celebrano la memoria di Salvador Allende. All’Hiroshima Mon Amour nel Sound Garden, i Rez eseguono canzoni ispirati a Pier Vittorio Tondelli. Al Blah Blah suonano i Los Peyotes. Al Jazz Club è di scena il trio di Emanuele Francesconi.

Mercoledì. Al Magazzino sul Po si esibisce Buck Meek. Al Blah Blah suonano i Pretty Boy Floyd  affiancati dai Midnight Devils.

Giovedì. Al Jazz Club è di scena Gabriele Rossi. Al Carignano per il vernissage “IncluSì” canta Carmen Consoli.

Venerdì. Al Blah Blah suonano gli Isaak mentre allo Ziggy si esibiscono gli Adversor. Al Circolo della Stampa per “Set in scena, “ Elio rende omaggio a Enzo Jannacci con “Ci vuole orecchio”. All’Hiroshima si esibisce Meg. Il Festival “Culto” all’Amen presentail duo Dame Area e Francesca Heart. Al Magazzino sul Po si esibisce Petrolio e Nàresh Ran.

Sabato. Allo Ziggy suona la Ghetto Blaster Orchestra. Sulla collina di Dogliani Ludovico Einaudi presenta “Piano solo in linea d’aria”. All’Hiroshima musica per beneficenza della curva Maratona con Eugenio Cesaro, Boosta, Statuto, Beba, Madaski, Sergio Berardo. Al Magazzino sul Po suona il quartetto Lechuck. Per “Culto” alla Cavallerizza con Flavia Buttinelli , a seguire al Bunker si esibiscono gli Space Drum Meditation. Al Blah Blah si esibisce il duo The Devils. Al Conservatorio per il Festival MiTo, l’Orchestra Filarmonica di Torino con le pianiste Katia e Marielle Labèque. Oltre ad eseguire composizioni di Mozart interpretano il concerto per 2 pianoforti di Bryce Dessner.

Domenica. Al Circolo della Stampa teatro musicale con Neri Marcorè con “Gaber- Monologhi e canzoni”

Pier Luigi Fuggetta