SPETTACOLI- Pagina 77

Blues, soul e funk, mercoledì 27 settembre in Osteria Rabezzana

Osteria Rabezzana, via San Francesco d’Assisi 23/c, Torino

Mercoledì 27 settembre, ore 21.30

Martin Craig & The Black City

Blues, soul e funk, mercoledì 27 settembre in Osteria Rabezzana, con Martin Craig & The Black City. Il loro spettacolo è caratterizzato da un sound 100% funky basato sul groove e da un’energia coinvolgente.

Martin Craig è un chitarrista e compositore italo-americano nato a Rivoli nel 1984. La sua carriera di oltre vent’anni l’ha portato a suonare in diversi tour in Italia e all’estero, supportato dalle sue band Ossi Duri e The Black City; ha collaborato con artisti di calibro nazionale e internazionale quali Ike Willis (Frank Zappa), Elio, Lola Gulley, Bunna (Africa Unite) e molti altri.

Formazione

Martin Craig, chitarra

Juan Carlos Calderin, batteria

Tonino Chiodo, basso

Paolo Parpaglione, sax

Ora di inizio: 21.30

Ingresso:

15 euro (con calice di vino e dolce) – 10 euro (prezzo riservato a chi cena)

Possibilità di cenare prima del concerto con il menù alla carta

Info e prenotazioni

Web: www.osteriarabezzana.it

Tel: 011.543070 – E-mail: info@osteriarabezzana.it

Rock Jazz e dintorni a Torino: Martin Craig e Paolo Benvegnu.

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GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA 

Lunedì. Al Lambic Morgan replica per 2 sere consecutive.

Martedì. Al Blah Blah suonano gli svedesi Baby Jesus. Per il festival “To Listen To” a Villa della Regina è di scena Jèrome Noetinger.

Mercoledì. All’Hiroshima Mon Amour si esibisce Paolo Benvegnu. All’Osteria Rabezzana suona Martin Craig & The Black City.

Giovedì. All’Hiroshima è di scena Giuliano Dottori. Per “To Listen To” al Conservatorio suona la The Orchestra Of Futurist Noise Intoners diretta da Luciano Chessa.

Venerdì. Al Circolo della Musica Rivoli si esibisce il cantautore Gnut. Al Museo Storico Reale Mutua suonano Giorgio Li Calzi e Paolo Dellapiana. All’Hiroshima è di scena la cantante Lidiya Koyccheva e la Balkan Orchestra. Al Cap 10100 per “La Postura del consenso” si esibiscono le Bambole di Pezza.  Al Conservatorio per “To Listen To”suonano: l’Ensemble Elettroacustico SMET, Tomoko Sauvage e i percussionisti Stanislas Pili, Nicholas Remondino, Sebastiano De Gennaro in duo con Andrew Quinn.

Sabato. Al teatro Colosseo sono di scena gli Scott Bradlee. Al Magazzino sul Po suonano i Xiu Xiu. Al Cap 10100 sono di scena Elasi e I’m Not a Blinde. All’Imbarchino si esibiscono Monopoly  Child Star Searchers con i Wow. Allo Ziggy suonano i The Foreign Resort. Al Conservatorio conclusione di “To Listen To” con James Dashow e il chitarrista Paolo Angeli. Al Blah Blah si esibiscono gli Hollywood Killerz.

Domenica. Alla bocciofila Rami Secchi è di scena Amantes Del Futuro. Al Bunker  “Krisma Tv Day” con Andy dei Bluvertigo, Johnson Righeira e Milano 84.

Pier Luigi Fuggetta

MITO SettembreMusica, un successo. Oltre 50 mila spettatori tra Milano e Torino 

Battistelli nuovo Direttore artistico

Il 5 ottobre alle 21.15 su Rai5 il documentario sulla diciassettesima edizione del Festival

 

50.030 presenze complessive tra Milano e Torino con 45 concerti sold out su 70: sono gli ottimi risultati della diciassettesima edizione del Festival MITO SettembreMusica, che si è conclusa venerdì 22 settembre. Ma non sono solo i numeri a decretare il successo del Festival 2023 dal tema “Città”: lo conferma l’accoglienza straordinaria che è arrivata fino alle zone più periferiche dei due capoluoghi del Nord Italia.

«In questi ultimi otto anni – dice Nicola Campogrande, giunto alla sua ultima edizione come Direttore artistico –, nei quasi 1000 concerti inventati per MITO SettembreMusica, quello che ho fatto è stato seminare curiosità. Perché di questo si è trattato: evitare programmi preconfezionati, superare le convenzioni, esplorare sentieri nascosti. E i frutti che in questa edizione si raccolgono, nell’esito così fuori dall’ordinario, nella lunghissima serie di tutto esaurito, a me sembra siano passione, desiderio, intensità. Lascio dunque un festival in forma eccellente e soprattutto due città nelle quali la musica classica, a settembre, ha imparato a risuonare in modo nuovo ed eccitante».

I Sindaci Giuseppe Sala e Stefano Lo Russo esprimono grandissima soddisfazione per lo straordinario successo del Festival, giunto nel 2023 alla sua diciassettesima edizione e lo considerano «un bell’esempio di come due città possano lavorare insieme per costruire eventi di grande peso culturale e qualità, come il successo di pubblico ha dimostrato. Ringraziamo i musicisti provenienti da tutto il mondo che si sono esibiti nelle nostre città e tutte le persone che, sul palco come dietro le quinte, hanno lavorato anche quest’anno alla realizzazione di questo evento. Un omaggio doveroso va al Maestro Nicola Campogrande che conclude la sua esperienza dopo otto anni alla direzione di MITO mentre rivolgiamo un sincero benvenuto e un in bocca al lupo al Maestro Giorgio Battistelli che lo guiderà verso le prossime sfide».

Si unisce alle parole dei Sindaci anche la Presidente Anna Gastel, salutando e ringraziando Campogrande per il lavoro svolto in sinergia in questi anni, conclusosi con questa riuscita edizione: «Dall’energia positiva che ha fatto ballare il pubblico di “Wonderful Town” alla rarefatta luce spirituale del concerto “In volo” con orchestra e coro estone, fino alle atmosfere musicali dell’Europa dell’Est nell’appuntamento dal titolo “Praga”, il pubblico di MITO, numeroso e convinto, ha affollato ogni sera le sale centrali e decentrate di questo festival. Grande partecipazione ed interesse per un’offerta musicale varia e sempre di grande qualità: un vero successo!».

Il prossimo Festival MITO SettembreMusica 2024 sarà, quindi, firmato da Giorgio Battistelli: «Ringrazio i Sindaci Sala e Lo Russo e gli assessori alla Cultura Sacchi e Purchia per la fiducia – è il commento del neo Direttore artistico – e il mio predecessore, Nicola Campogrande, da cui raccolgo un testimone importante. È un’eredità molto forte, quella stratificazione di valore artistico, che negli anni, MITO SettembreMusica è riuscito a realizzare e che arriva a noi oggi. Il mio impegno sarà quello di rendere questo Festival nuovo, ma senza perderne l’anima e la tradizione. È un Festival che parla con le città e con la società e deve continuare a farlo».

Anche quest’anno si potranno rivivere alcuni dei momenti più significativi del Festival, raccolti nel documentario che verrà trasmesso da Rai Cultura giovedì 5 ottobre alle 21.15 in prima visione su Rai5 dal titolo “MITO 2023 – Le città della musica”. La Royal Philharmonic Orchestra con Vasily Petrenko e Julia Fischer, la Filarmonica della Scala con Andrés Orozco-Estrada e Mario Brunello, l’Orchestra e il Coro del Teatro Regio di Torino con Wayne Marshall, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai con Juraj Valčuha e Stefano Bollani, e ancora Ivo Pogorelich, Katia e Marielle Labèque, Alexandre Tharaud, sono solo alcuni dei protagonisti che hanno fatto viaggiare il pubblico di MITO SettembreMusica 2023 con la grande musica del passato e del presente. Un giro intorno al mondo per questa diciassettesima edizione del Festival dal tema “Città”.

Sui social network di MITO SettembreMusica – Twitter, Facebook, Instagram, YouTube e Flickr – sono disponibili le immagini e i video dei concerti del Festival con le interviste a molti degli artisti coinvolti.

MITO SettembreMusica è un progetto delle Città di Milano e Torino, con il contributo del Ministero della Cultura, realizzato dalla Fondazione I Pomeriggi Musicali e dalla Fondazione per la Cultura Torino, con il sostegno – sin dalla prima edizione – del Partner Intesa Sanpaolo, e della Fondazione Compagnia di San Paolo, degli sponsor Iren, Pirelli e Fondazione Fiera Milano e con il contributo di Fondazione CRT.

 

Info: www.mitosettembremusica.it

Nanni Moretti firma la sua prima regia teatrale in scena al teatro Carignano

 Nella stagione 2023 / 2024 del Teatro Stabile di Torino dirige i Diari d’amore, dittico di Natalia Ginzburg

 

Per il suo esordio da regista nel teatro di prosa Nanni Moretti ha scelto due commedie di Natalia Ginzburg che esplorano intimità domestiche ormai rassegnate alle complessità della vita, dal titolo “Diari d’amore”, un dittico composto da due atti unici “Dialogo e “Fragola e panna”.

Andranno in scena al teatro Carignano , debuttando in prima nazionale il 9 ottobre prossimo. Tra gli interpreti Valerio Binasco, Daria Deflorian, Alessia Giuliani, Arianna Pozzoli e Giorgia Senesi.

Il “teatro delle chiacchiere” della Ginzburg per Nanni Moretti riesce a metterci davanti ad uno specchio limpido, che ancora oggi riflette la nostra inadeguatezza e l’apatia che troppo spesso ci rende inerti spettatori della complessità e delle tragedie della vita.

I personaggi di Diari d’amore giocano con sarcasmo con i valori e i costumi cari alla società borghese e si troveranno a parlare di matrimonio, fedeltà, maternità e amicizia, denunciando le proprie inettitudini e mutando in commedia il lato più tragico della loro esistenza.

“Natalia Ginzburg – dichiara Valerio Binasco, direttore artistico del teatro Stabile – per me è tra i più importanti autori italiani. Anche se la sua immaginazione poetica non è attratta dall’eccezionalità e dell’assurdo, il suo stile semplice e musicale, l’umorismo dolce e le partiture sofisticate delle chiacchiere che riempiono le sue opere arrivano a toccare corde emotive molto forti, restituendo grandezza e profondità a personaggi che solo apparentemente paiono piccoli. Si tratta di un viaggio tra i toni malinconici di una poesia fatta di quotidianità e di aspetti domestici e si resta affascinati dalla musicalità dei suoi dialoghi. La Ginzburg ha una penna leggera, ma capace di scavare negli animi e i suoi personaggi sono ritratti con un’incredibile maestria psicologica, degna di autori come Cechov”.

Mara Martellotta

 

Teatro Carignano

Dal 9 al 29 ottobre prossimo

“Pierino e il lupo”, con testi e voce di Dario Fo al Teatro Concordia

Teatro Concordia, corso Puccini, Venaria Reale (TO)

Pierino e il lupo 

Domenica 24 settembre, ore 16

 

 

“Pierino e il lupo”, liberamente ispirato alla favola musicale di Sergej Prokofiev, con testi e voce di Dario Fo e scene di Emanuele Luzzati, è il primo appuntamento di “Favole a merenda”, il programma delle domeniche pomeriggio a teatro con le proposte teatrali dedicate ai più piccoli a prezzi popolari.

Tre attori pasticcioni mettono in scena, o per meglio dire cercano di farlo, la ben nota favola musicale “Pierino e il lupo” di Sergej Prokofiev. Già dal nome complicato iniziano i primi problemi, perché i tre non hanno proprio studiato e sono costretti a improvvisare ed inventare idee strampalate, cercando la complicità del pubblico, per orientarsi fra gatti, papere, lupi, corni e clarinetti. Per fortuna su di loro regna indiscussa la figura del Grande Narratore che, con la sua voce, li guida sicuro lungo il percorso della fiaba. Ma i tre attori, un po’ clown un po’ comici dell’arte, sono talmente distratti e confusionari che non seguono bene il racconto, provano a fare previsioni azzardate sui destini dei protagonisti della fiaba e spesso dovranno chiedere aiuto ai bambini per capire meglio la storia e permettere al Grande Narratore di proseguire. Come bimbi curiosi, i tre attori, proveranno a reinventare i personaggi: “Come cambierà il carattere del lupo se invece di affidarlo ai corni lo facciamo suonare agli archi?” e giocando insieme con il pubblico in una orchestra immaginaria, in un libero gioco di associazioni, scopriranno che in “Pierino e il lupo” la cosa importante è che la storia inventata faccia i conti con la musica e con i suoi vari momenti espressivi. Prokofiev ha scritto la sua fiaba musicale con un preciso scopo educativo: far conoscere ai bambini (e ai grandi) i principali strumenti dell’orchestra, il loro suono, il loro carattere espressivo. Per questo ha associato ad ogni strumento un personaggio e un particolare motivo musicale.

La voce narrante dello spettacolo, “il Grande Narratore “, è la voce di Dario Fo che, con il suo genio teatrale, rivisita la fiaba originale ridonandole una nuova giovinezza.

Sulla scena i tre attori utilizzano lazzi e gags per costruire un ponte fra la storia e il pubblico. La loro confusione diviene pretesto per puntualizzare e sottolineare passaggi didattici importanti. Il meccanismo di complicità con il pubblico fa in modo che, a volte, siano i bambini stessi a spiegare, impersonificando il ruolo di insegnante per questi tre alunni poco studiosi. Ogni piccolo spettatore può quindi, nei momenti di interazione, dare aiuto, chiarificazioni e suggerimenti, divenendo così protagonista di un percorso di apprendimento.

 

Domenica 24 settembre, ore 16

Pierino e il lupo

Età consigliata: 4-10 anni

Produzione: Fondazione Aida ets

Adattamento teatrale e regia: Nicoletta Vicentini

Con: Enrico Ferrari, Rossella Terragnoli e Annachiara Zanoli

Musiche: Sergej Prokofiev registrate dall’Orchestra Verdi di Milano per gentile concessione della rivista Amadeus

Scene: Emanuele Luzzati

Costumi: Maria Bellesini

Illustrazioni: Emanuele Luzzati

Tecnico audio e luci: Riccardo Carbone

Biglietti: adulto 10 euro – bambino 7 euro

Incantevole, il melodramma italiano. “Memorabili pagine” a Chieri

Nella Chiesa settecentesca dei Santi Bernardino e Rocco, in piazza Cavour

Venerdì 22 settembre, ore 20,30

Chieri (Torino)

Gli artisti sono di notevole levatura e la location fra gli splendori storici e architettonici del Settecento chierese. “Memorabili pagine del Melodramma italiano” si inserisce nell’ambito della rassegna, ad ingresso gratuito, “Musica e Architettura”, un progetto della Toret Artist Management, direttore artistico il musicista Francesco Ronco.

Vedrà esibirsi nella splendida cornice della Chiesa dei “Santi Bernardino e Rocco” (appartenente alla Confraternita del SS. Nome di Gesù in San Bernardino, ultima ricostruzione fra il 1740 ed il 1744, realizzata su disegno dell’architetto Bernardo Antonio Vittone, con facciata a opera di Mario Ludovico Quarini) il soprano astigiano Erika Grimaldi con il tenore gigliese Gianni Mongiardino, accompagnati al pianoforte dal cuneese Giulio Laguzzi, direttore musicale del Palcoscenico al “Teatro Regio” di Torino.

“Musica e Architettura” prosegue dunque, con successo, nel suo intento di valorizzare, insieme alla grande musica, anche il patrimonio artistico ed architettonico di Chieri. Per questo, dopo il “Battistero del Duomo” che a giugno ha ospitato il concerto della violinista Clarissa Bevilacqua, è stata scelta per questa occasione la “Chiesa dei Santi Bernardino e Rocco”, che custodisce, fra le varie opere, tre tele di Guglielmo Caccia, detto “il Moncalvo”, un “San Nicola da Tolentino” del Cinquecento e un Organo del XVIII secolo, il più antico della Città, oltre all’altare in stile barocco in legno e cartapesta con la statua di “San Benedetto Martire”, patrono dei tintori. La presentazione della chiesa sarà a cura del Presidente della “Confraternita” Lorenzo Musso.

“È sicuramente un motivo di orgoglio per tutta l’amministrazione comunale ospitare il concerto ‘Memorabili pagine del Melodramma Italiano’ – afferma l’assessora alla Cultura di Chieri Antonella Giordano – La presenza di artisti internazionali riconosciuti in tutto il mondo arricchisce ulteriormente l’ampio programma di appuntamenti di musica classica proposto quest’anno dalla Città. Così come avvenuto per la straordinaria Clarissa Bevilacqua, ci auguriamo di entusiasmare e incuriosire i cittadini e i turisti con musica e cultura sempre di alto livello”.

Il programma della serata prevede brani tratti da “Un ballo in maschera”, “La Traviata”“La Forza del Destino” e  “Aida” di Giuseppe Verdi; a seguire, brani da “La Gioconda” di Amilcare Ponchielli, dall’“Andrea Chènier” di Umberto Giordano e dalla “Turandot” di Giacomo Puccini.

Per info: “Chiesa dei Santi Bernardino e Rocco”, piazza Cavour, Chieri (Torino); tel. 338/2350795 o www.comune.chieri.to.it

g.m.

Nelle foto:

–       Erika Grimaldi (soprano), Gianni Mongiardino (tenore) e Giulio Laguzzi (pianista)

–       Esterno della Chiesa dei “Santi Bernardino e Rocco”

Jazz e swing d’avanguardia con la sezione ritmica della Edoardo Pascale Big Band

Osteria Rabezzana, via San Francesco d’Assisi 23/c, Torino

Mercoledì 20 settembre, ore 21.30

Quartetto EP

Il quartetto EP, sezione ritmica della Edoardo Pascale Big Band, presenta mercoledì 20 settembre in Osteria Rabezzana un carosello di standard jazz e swing oltre a riduzioni per quartetto di alcuni brani originali del recente disco “A SwIndie Affair” presentato al Torino Jazz Festival 2023.

A SwIndie Affair nasce intorno alle partiture di Edoardo Pascale con un repertorio inedito principalmente in stile swing. Il titolo gioca con il brano di Sinatra “A Swinging Affair” e con le parole Swing e Indie: swing per le sonorità e indie perché nasce come produzione dal basso coinvolgendo associazioni e piccole realtà culturali torinesi.

Il concerto è sostenuto dal main sponsor Casa Re, cantina vitivinicola sulle colline delle Langhe/Monferrato, vicino al centro storico di Acqui Terme.

Formazione

Edoardo Pascale, chitarra

Luca Costanzo, pianoforte

Alessio Boschiazzo, batteria

Carlo Veltro, contrabbasso

Ora di inizio: 21.30

Ingresso:

15 euro (con calice di vino e dolce) – 10 euro (prezzo riservato a chi cena)

Possibilità di cenare prima del concerto con il menù alla carta

Info e prenotazioni

Web: www.osteriarabezzana.it

Tel: 011.543070 – E-mail: info@osteriarabezzana.it

A tutto Tango: Lessolo, la Milonga del Nazionale

La piccola storia di tango al Nazionale è iniziata nel 2010 con il Maestro Giovanni Bermond des Ambrois. Nel 2017, dopo la sua prematura scomparsa, è seguito un capitolo di “tango ferito (orfano)”. In quel periodo così particolare, i maestri Adrian Aragon ed Erika Boaglio (in arrivo da Buenos Aires) hanno curato la nostra milonga come una sorta di sogno, invitando le Stelle del Tango internazionali.
Abbiamo poi incontrato altri amici di grande talento, riuniti nel gruppo torinese Carma Tango Academy, autori di progetti intorno al tango interessanti e in arrivo al Nazionale per la nuova stagione 2023/24.
Domenica, 24 settembre 2023, è in programma, alle ore 21:00, un’edizione straordinaria della milonga del Nazionale: la serata di inaugurazione della nuova stagione con show di Letizia Messina e Demetrio Scafaria. La coppia, impegnata in un tour internazionale, porterà anche al Nazionale uno show rappresentativo del carattere avvolgente e vellutato del tango argentino, con la selezione musicale di Giacomo Bombonato.
In breve, la stagione annuncia quindi, con la regia di Oreste Valente spettacoli di Tango Show; milonghe con ospiti speciali e un corso dedicato ai principianti del tango.
Con il tango argentino diamo spazio e voce a una terra lontana, l’Argentina, ma tanto vicina a chi vuole incrociare festosamente culture diverse, legate da una storia condivisa. E, proprio la musica e il ballo, invitando all’abbraccio, cancellano ogni distanza.
Il gruppo di ballerini del Carma Tango, Francesca Riva, Zena Brasiello e Fabrizio Monni saranno i primi interpreti nel dare forma a tante ambizioni con la “forza” di una semplice idea: “Chiudi l’abbraccio, apri la mente”.
In questa cornice nasce il corso di tango argentino per principianti destinato a chi sente crescere una passione da condividere con qualcuno di speciale, in un posto speciale e con uno staff speciale.
Il corso è aperto a tutti anche, ovviamente, a chi non ha mai ballato. Fin dalle prime lezioni i futuri “Tangueri” impareranno la postura, i primi passi e le tecniche per guidare e seguire, in modo da potersi divertire fin dall’inizio.
Il calendario del corso di tango argentino per principianti.
Primo trimestre:
Sabato dalle 19 alle 20:30. Date: 14 ottobre – 11 novembre – 2 dicembre
Venerdì dalle 19 alle 21:00. Date: 20 ottobre – 24 novembre – 15 dicembre

Per ulteriori informazioni per l’iscrizione contattare il seguente numero del locale “Il Nazionale” sala da ballo di Lessolo: 3473478156

MASSIMO IARETTI

Quando Branagh affronta Agatha Christie con grande libertà

Assassinio a Venezia” sugli schermi

PIANETA CINEMA a cura di Elio Rabbione

Fedeltà (supina) come pretenderebbero i milioni d’appassionati della giallista inglese o la facoltà (e il piacere senza regole) di prendersi qualche libertà, piccola o grande che sia, da chi decide di trasferire le sue opere dalla pagina scritta allo schermo? Domanda legittima, che coinvolge del resto qualsiasi trasposizione. Giunto al suo terzo appuntamento con Agatha Christie, dopo i due più celebri titoli “Assassinio sull’Orient Express” e “Assassinio sul Nilo”, Kenneth Branagh – che della scrittrice deve aver scoperto un proprio personale smoderato culto – affronta un romanzo del 1969, “Hallowe’en Party”, conosciuto da noi come “Poirot e la strage degli innocenti”, trentanovesima inchiesta del nostro investigatore dalla testa a uovo e dai folti moustaches, ambientato nel tranquillo villaggio inglese di Woodleigh Common: tanto per farci comprendere subito come regista e sceneggiatore (Michael Green) quella libertà abbiano deciso di prendersela bella e buona. Location (ricostruita tutta negli studi di Londra) e tutto quel che ne consegue, ambienti, personaggi, intrecci e soluzioni, l’epoca stessa, che da un più tranquillo 1936 viene posposta ad un immediato dopoguerra.

Per trovarci nella città lagunare del titolo, fatta di maschere (non Hallowe’en, ma un precarnevale da noi) e di scrosciante pioggia, tantissima e inesauribile, di nebbie autunnali, di goldole che scivolano sui canali, i piccoli mercati e i soldati americani che ballicchiano su un ponte, mentre Hercule Poirot davanti a quel panorama è impegnato a curate il proprio giardino, chiuso in se stesso e al mondo, vittima di un’opacità e di un pessimismo che non ha mai conosciuto, scosso dalla tragedia della guerra appena attraversata. S’è posto in pensione, s’è attrezzato di una guardia del corpo che ha i tratti di un pressoché anonimo Riccardo Scamarcio e che lo difende dai tanti che fanno la questua davanti alla sua casa per essere ascoltati dei vari casi che necessiterebbero delle cure dell’investigatore. Non se ne parla, per nessuna ragione. Ma quando un giorno bussa alla porta la vecchia amica Ariadne Oliver, scrittrice di gialli, per invitarlo ad una seduta spiritica, ospiti entrambi della cantante lirica Rowena Drake, proprietaria di un luogo dove un tempo aveva sede un orfanotrofio e chiusa nel dolore per la perdita recente della propria figlia, le cose cambiano. È vero, Poirot è un po’ arrugginito, fatica ad allinearsi con quel mistero che si nasconde tra gli ambienti sontuosi e sinistri che lo accolgono, ma si sa, Poirot è Poirot, buon sangue non mente, basta una minima scintilla, un dubbio che gli attraversi per un attimo la mente, mettere a fuoco certi dettagli, basta rispolverare le cellule grigie, basta mettere a briglia sciolta quell’eterno pizzico di vanità che da sempre lo accompagna e che un primo omicidio abbia luogo perché il maltempo per gli assassini ritorni.

Non dirò di più, come è buona regola, per non divertimento, definiamolo così, che s’allarga lungo l’intero film. Non soltanto un giallo ma un quasi horror quello che Branagh ci presenta, con tanto di apparizioni improvvise, canzoncine infantili in sottofondo e bisbigli incessanti, lampi e luci che si spengono, urla nella notte, Poirot simbolo del metodo e della logica più ferrei deve inaspettatamente, e forse per la prima volta, fare i conti con i fantasmi, con l’irrazionale, con il proprio lato agnostico, con l’aldilà. Tutti sospettati, nessuno escluso, in uno svolgersi di vicende personali che allineano soldati immersi nei traumi della guerra, figli che proteggono i padri, dolori delle madri, fratellastri che cercano e si danno aiuto, figlie morte da ricordare, sofferenze da cui uscire, incubi da cancellare. Forse “Assassinio a Venezia”, per quel suo impianto misterioso, da notte delle streghe, mortifero e rabbuiato, incombente, non è il migliore dei tre appuntamenti del regista con la scrittrice, negli esempi precedenti a farla da padrone era la “lucidità” del racconto, quel fitto realismo a cui sempre la Christie ci mette di fronte. Ma ne consiglio allo stesso modo la visione, per l’innegabile maestria che appartiene a Branagh nel condurre il racconto, la presenza di sé. E poi quei precedenti potevano contare su un cast di maggiore richiamo, su facce ben più riconoscibili, sul peso di una compagine che maggiormente accalappiava lo spettatore. Branagh si circonda di onesti interpreti (Kelly Reilly, Jamie Dornan, Kyle Allen), torna a formare la medesima coppia padre/figlio del successo di “Belfast”, ha al suo fianco l’eccellente, abituale collaboratore Haris Zambarloukos, direttore della fotografia, in tutta la bellezza di quelle immagini sghembe, ossessive, schiacciate nella ricchezza dell’arredamento e delle pareti. E il violoncello dell’islandese Hildur Gudnadóttir (già in “Joker” e in “Tár”), insuperabile nella composizione di atmosfere decisamente, orribilmente macabre. E in primo luogo, proprio l’attore e il regista, a padroneggiare, come è sua abitudine.

Panariello e Masini sul palco del teatro Colosseo

Stagione 2023-2024

da settembre a maggio a Torino
il meglio della musica, spettacoli italiani e internazionali
danza, teatro, one man show, stand up comedy, danza, i musical più prestigiosi

Con il mese di settembre parte la Stagione 23-24 del Teatro Colosseo.L’anno appena trascorso ha visto il Teatro Colosseo al centro di un grandissimo successo: con quasi 80 titoli programmati e 119 giornate di apertura si sono registrate nella sala di Via Madama Cristina 155.533 presenze per una media di 1.307 spettatori a recita. Sono stati 826 gli artisti che, soli o in compagnie, hanno calcato il palcoscenico del Teatro, 750 i tecnici e le maestranze che hanno permesso loro di andare in scena. E per ogni sera di spettacolo 16 addetti del Teatro hanno aperto le porte, garantito l’accoglienza del pubblico, la biglietteria, la tecnica. In un anno così ricco sono stati 12.600 i caffè e quasi 15.500 le bottigliette d’acquaservite al pubblico! Il sito è stato visitato da 233.000 persone, per quasi 2.000.000 di impressions e ha oltre 52.000 utenti registrati, i profili social sono in costante crescita (oltre 20.000 fan su Facebook e oltre 4.000 su Instagram), così come il senso di una comunità che cresce intorno e dentro il Teatro.

Ecco allora che il Teatro diretto da Claudia Spoto annuncia per il 23-24 un cartellone già ricchissimo che promette di popolarsi ancora: a oggi sono cinquantanove i titoli da settembre a maggio con il meglio della musica, spettacoli italiani e internazionali, danza, teatro, one man show, stand up comedy, danza, i musical più prestigiosi.

“Presentiamo la nuova stagione. – dichiara Claudia Spoto – programmando artisti e titoli che speriamo possano essere, per il nostro pubblico, i prossimi compagni di nuove e appassionate avventure nello spettacolo dal vivo. Il Teatro Colosseo continua nella sua ricerca libera e senza vincoli di quanto di più interessante offra il panorama italiano e internazionale, sempre con un profondo senso di gratitudine per artisti e pubblico che, proprio fra queste mura e sul nostro palcoscenico, si sentono nel posto più giusto per essere sé stessi.”

Il cartellone si apre con un inedito duo fra comicità e grande musica: Giorgio Panariello e Marco Masini sono due grandi amici che hanno deciso di incontrarsi, e sfidarsi fra battute e canzoni, sullo stesso palcoscenico.

Martedì 19 settembre ore 21
GIORGIO PANARIELLO E MARCO MASINI
Lo strano incontro
POLTRONISSIMA 62,00 € | POLTRONA A 57,00 € | GALLERIA 47,00 € | GALLERIA B 42,00 €

Marco, Giorgio, come nasce questo spettacolo?
Giorgio: È da tempo che sentivo l’esigenza di inserire un po’ di musica nel mio nuovo show e sono contento che, fra tanti cantanti a cui ho chiesto di far parte del mio spettacolo, Marco sia stato l’unico che ha detto sì… E questo me lo ricorderò per tutta la vita.
Marco: Ringrazio Giorgio per aver accettato l’invito nel mio spettacolo, così mi dà modo di riposare la voce e fa due battute fra una canzone e l’altra.
Giorgio: Vorrei tranquillizzare il pubblico, in questo mio nuovo spettacolo, durante le canzoni di Marco, organizzerò una tombolata con ricchi premi.

Panariello VS Masini, lo strano incontro fra due amici che non hanno assolutamente niente in comune se non uno sguardo attento sulla vita con due modi diversi di raccontarla. Due artisti che, ognuno con la propria sensibilità, si incontrano e si scontrano in una sfida fra battute e canzoni per inaugurare la nuova stagione del Teatro Colosseo martedì 19 settembre.

I ricordi, l’amore, la morte, l’arte. Panariello e Masini con questo spettacolo, reduce dai successi di un’estate generosa di date prestigiose, portano in scena le gioie e i dolori della vita nello show che hanno intitolato “Lo strano incontro”. Ovvero una strana coppia che sul palcoscenico sa far divertire, ridere ma anche emozionare e riflettere. Forse allora il cantante Masini, tra un brano e l’altro, finirà per vestire i panni del comico mentre lo showman Panariello proverà a cimentarsi col canto, tra il serio e il faceto. Promettono un ritratto intimo e sincero di due amici, prima ancora che di due artisti. Immancabili i personaggi di Panariello (da Mario il Bagnino a Naomo, da Silvano al pr di Orbetello), alternati ai brani più conosciuti di Masini come “Cenerentola innamorata”, “T’innamorerai”, “L’uomo volante” e “Le ragazze serie”. E poi in scaletta anche “Sarà per te”, un omaggio all’amico Francesco Nuti, scomparso a giugno.