SPETTACOLI- Pagina 177

Un viaggio divertente e pericoloso nella mente di una donna

Sabato 25 settembre 2021

MONCALIERI SUMMER EXPERIENCE

Green Minds One Woman Show

Moncalieri, ore 21

Cascina Le Vallere, corso Trieste 98

Ingresso libero, prenotazione consigliata

Green minds è un viaggio divertente e pericoloso nella mente di una donna che vive in un mondo bombardato di informazioni folli, belle, inquietanti, attuali, passate, vere o… false. Lo scopo di questa donna è capire come non lasciarsi intrappolare in un puzzle mentale confuso, tra emozioni paradossali, frontiere fisiche e mentali da attraversare e tanti luoghi comuni. Il suo percorso le schiarisce le idee e ci mette in movimento… con un’energia nuova.

Sara D’Amario è un’autentica professionista e una grande attrice. A luglio aveva aperto il

Moncalieri Summer Experience con Speed Dating, ora torna sul palco delle Vallere nell’ultimo weekend di programmazione estiva con Green Minds – chiosa soddisfatta l’assessore alla Cultura Laura Pompeo – Non a caso abbiamo messo due date con loro e altre ne seguiranno questo autunno: ogni spettacolo prodotto da lei e da François-Xavier è un successo garantito”.

Scheda evento

di François-Xavier Frantz e Sara D’Amario

con Sara D’Amario

Mise en espace, regia, musica dal vivo

François-Xavier Frantz

Credits

Associazione Ancora

Ritorna il Torino Jazz Festival

Il Torino Jazz Festival si svolgerà dal 27 settembre al 3 ottobre. Oltre 220 artisti tra cui musicisti,attori, danzatori, dj con 46 eventi. Saranno coinvolti 12 Jazz Club cittadini.

Tutti i concerti saranno ad ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria. L’unico concerto a pagamento al Politecnico vedrà esibirsi il trombettista Markus Stockhausen accompagnato dal pianista Florian Weber. La versione autunnale del Festival prevede l’esibizione di numerosi musicisti tra cui: John Greaves con la cantante Annie Barbazza, il sassofonista Rick Margitza con la vocalist Lauren Henderson, Michael Rosen e Mike Cooper. Numerosi anche gli italiani tra cui: Tino Tracanna, Gabriele Mirabassi con Simone Zanchini. l’ex Area Ares Tavolazzi e i torinesi Marco Tardito, la band di Giancarlo Petrini, il sassofonista Emanuele Cisi. Molte le voci femminili: Lucia Minetti, Barbara Raimondi, Valentina Nicolotti. Elena Canone leggerà l’autobiografia di Billye Holiday.

 

Pier Luigi Fuggetta

Torino a tempo di Jazz, una settimana di musica con 200 artisti

TJF PARTE SECONDA

Nei 7 giorni di programmazione, dal 27 settembre al 3 ottobre, il Torino Jazz Festival Cl(H)Ub 2021 – progetto della Città di Torino realizzato dalla Fondazione per la Cultura Torino, con il contributo di Fondazione Crt e A.N.Co.S., main partner Intesa Sanpaolo e Iren, media partner Rai Cultura, Rai 5, Rai Radio 3 e La Stampa – coinvolgerà 12 Jazz Club cittadini e l’Aula Magna del Politecnico, in cui si terranno 46 eventi/spettacoli con la partecipazione di oltre 220 artisti tra cui musicisti, attori, danzatori e dj, molti dei quali di Torino o attivi sul territorio.

 

Nonostante la mobilità degli artisti non sia ancora semplice, la sezione Jazz Cl(H)ub quest’anno ha in calendario importanti artisti stranieri come  l’asso della tromba Markus Stockhausen accompagnato dal pianoforte di Florian Weber (concerto realizzato in collaborazione con Polincontri Classica), John Greaves, un mito del rock progressivo, a Torino con la cantante Annie Barbazza, il sassofonista Rick Margitza, che iniziò la sua carriera suonando con Miles Davis, ospite della GP Big Band, la vocalist Lauren Henderson, di radici caraibiche ma cresciuta musicalmente nei club di New York, e l’apolide sperimentatore Mike Cooper.

Suoneranno artisti italiani conosciuti in tutto il mondo come Gabriele Mirabassi e Simone Zanchini, musicisti legati all’improvvisazione e al rock come i Manual for Errors dell’eclettico chitarrista Manlio Maresca, il chitarrista torinese Paolo Spaccamonti per la prima volta con il polistrumentista dei Calibro 35 Enrico Gabrielli, e gli inetichettabili Hobby Horse, così come è difficile incasellare la musica acustica del violoncellista Francesco Guerri. Particolarissimo il gruppo UnFOLKettable del pianista Nico Morelli con la grande voce di Barbara Eramo, progetto a metà strada tra il jazz e la musica folk dell’Italia meridionale. E ancora, musica legata alla scrittura contemporanea con il chitarrista Gilbert Impérial, in Trance TV Trash, progetto dedicato ai compositori degli ultimi decenni, partendo da Fausto Romitelli, e con i torinesi Serial Disorder.

Non mancherà la narrazione del jazz: Elena Canone leggerà l’autobiografia di Billie Holiday con la complicità dei PRANK, gruppo elettrico di sorprendente elaborazione, così come le note del pianista Giancarlo Tossani racconteranno William Parker, Matteo Salvadori rileggerà il Great American Songbook con voce e chitarra acustica, e il concerto del clarinettista Marco Tardito è dedicato a Lawrence Ferlinghetti.

 

Uno spazio interdisciplinare è dedicato alla musica e alla danza, con gli elettronici Retina.it insieme all’ensemble di Gabriella Cerritelli e DJ Delavie e Ivan Bert con il Balletto Teatro di Torino.

 

Saranno presenti importanti nomi del jazz nazionale come Umberto Petrin insieme a Tino Tracanna, Ares Tavolazzi in duo con Federico Bagnasco, un dialogo tra contrabbassi, Piero Tonolo ospite dell’Ottimo Massimo Grand Band, Giovanni Falzone con  Bandakadabra, Gianni Cazzola insieme a  Sandro Gibellini, i Pericopes.

 

Suoneranno musicisti torinesi, a molti dei quali si è chiesto di fare dei primi concerti originali, come Mario Congiu insieme a Paolo Porta, Luca Mangani e Donato Stolfi), e ancora Luigi Tessarollo, Max Gallo Dedalus Trio, il Django Memory Ensemble che suona la musica gipsy jazz di Django Reinhardt; i Jazzonia che dedicano il loro concerto al leggendario batterista Art Blakey. Molte le voci femminili che animeranno il cartellone autunnale: Valentina Nicolotti, Lucia Minetti, Monica Fabbrini, Barbara Raimondi. E tra le grandi formazioni: CFM Big Band, Big Band Theory, JST Reunion e The Swingers Orchestra che riprende il repertorio di Count Basie. Confermata anche quest’anno la collaborazione con importanti enti culturali torinesi come Polincontri Classica, l’Associazione Piazza dei Mestieri e quella con Soundmit, la fiera dedicata ai sintetizzatori, agli strumenti musicali elettronici e alle nuove tecnologie per il suono. Il tutto condito dai DJ set di DJ Charlie e Robbie F DJ.

 

 

“Il palinsesto che TJF dedica ai Jazz Club costituisce a oggi il legame più stretto possibile tra la comunità dei musicisti e quella degli appassionati di jazz e musica d’arte, vero e proprio presidio culturale diffuso, occasione privilegiata di incontro e di impensate relazioni sociali. I Jazz Club sono anche il luogo che favorisce l’innesto di musiche e musicisti complementari. Qui sono nati nuovi sound, musiche composte o improvvisate, formazioni solide esportate in tutto il mondo, punto di convergenza di fermenti del territorio culturale cittadino, regionale e nazionale. La missione di TJF è quella di intercettare e sollecitare nuove produzioni o alternativamente mettere in scena concerti consolidati che non passano da troppo tempo nei club della Città e godere delle evoluzioni stilistiche che li hanno affinati negli anni come un grande vino. L’omaggio alla fertile penna di Don Grolnick di Rick Margitza con la GP Big Band, quello al grande Django Reinhardt dell’omonima Associazione con un concerto composto ad hoc per TJF, l’incontro tra i numerosi senatori del jazz  con emergenti di ottimo talento, la presenza di formazioni di allievi e docenti concertisti dei poli di formazione jazzistica quali il Centro di Formazione Musicale della Città, Arcote e Jazz School Torino, l’azione divulgativa e inclusiva nei luoghi di detenzione di Sfera Culture, i grandi organici rimasti in sospeso dalla scorsa edizione. Questi alcuni tratti salienti di un programma fitto e di alto profilo che porterà sui 13 palchi del festival 46 concerti con la partecipazione di oltre 200 musicisti. Ci auguriamo che la circuitazione curiosa del pubblico, al quale chiediamo uno sforzo di pazienza aggiuntivo aiutandoci nelle pratiche di prenotazione, animi i Jazz Club di tutta la Città restituendoci la meravigliosa esperienza di vederli rivivere grazie alla vitalità e alla piacevole socialità che il Jazz porta sempre con sé” dichiara Diego Borotti, Direttore, con Giorgio Li Calzi, del TJF 2021.

 

 

La sfida di questa seconda parte del Torino Jazz Festival 2021 è quella di far sentire la voce di chi fa e di chi segue la musica dal vivo nei club, piccoli ma fondamentali avamposti culturali che tengono in vita la musica durante il corso dell’anno. Proprio questi club non sono ancora davvero ripartiti, viste le condizioni in cui ci troviamo da quasi due anni: purtroppo l’emergenza ha portato a galla le problematiche già esistenti, in generale, nel comparto culturale, nella musica dal vivo, specie in un ambito diverso dall’intrattenimento, e troppo spesso, ancora in questi giorni veniamo a conoscenza di improvvise chiusure di club nella nostra città, che è uno specchio del nostro paese. Ma veniamo a noi: questa sfida consiste nel produrre 46 concerti in 13 location, nonostante le capienze limitate e proprio per questo, con un budget opportuno per questo tipo di attività, senza però rinunciare a sostanza, unicità e appeal artistico. Suoneranno musicisti torinesi, a molti dei quali abbiamo chiesto di fare dei primi concerti originali, gruppi italiani che rappresentano tutte le sfaccettature del jazz e dei linguaggi improvvisativi con una particolare attenzione per tutto ciò che è contemporaneo, che sta intorno a noi, ma anche alcuni importanti artisti stranieri, toccando i generi che il jazz ha generato o a cui si è unito: dal linguaggio afro-americano al progressive (con un vero protagonista a Torino), dalla scrittura contemporanea al folk, dalla libera improvvisazione agli omaggi  (Django Reinhardt, Fausto Romitelli, Count Basie, Lawrence Ferlinghetti e Allen Ginsberg, William Parker, le Funeral March di New Orleans, Italo Calvino, Billie Holiday, Langston Hugues, Art Blakey), dall’improvvisazione sotto forma di rock e elettronica all’interdisciplinarità (grazie a due concerti legati alla danza), dalla narrazione del jazz alla sperimentazione, perché il jazz si è sempre collocato in un territorio rivolto al dialogo tra i linguaggi e alla sperimentazione. Nell’arco di una settimana ci saranno più di 200 musicisti che hanno voglia di suonare per il loro pubblico. Insomma, noi abbiamo fatto questa prima parte. Ora vi aspettiamo al festival per ricominciare davvero tutti insieme”, dichiara Giorgio Li Calzi, Direttore, con Diego Borotti, del TJF 2021.

 

 

INOLTRE…

 

In ‘n Out: jazz dentro e fuori

Attività fuori cartellone dedicate dal TJF al sociale. La ‘Torino Social Orchestra’ dell’associazione Sfera Culture si esibirà per i detenuti e il personale della Casa Circondariale Lorusso e Cutugno delle Vallette; Il ‘Monbell Trio’, nato dal Dipartimento Jazz del Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino, suonerà invece per i giovani dell’Istituto Penale Minorile Ferrante Aporti.

 

Area X

Dopo aver ospitato la musica classica con ‘MITO per la Città’, Area X – l’iniziativa di Intesa Sanpaolo Assicura dedicata alla diffusione della cultura e alla protezione – apre le porte anche al jazz. Il 2 ottobre alle 17,00 con l’esibizione del ‘Monbell trio’ Area X si conferma un luogo a disposizione della comunità in cui si incontrano esperienza, protezione e futuro. Prenotazione obbligatoria: TJFinAreaX@fondazioneperlaculturatorino.it .

 

Il TJF festeggia quest’anno anche un anniversario importante: il ventennale della etichetta discografica Auand. Il Festival – che ospita diversi artisti Auand come Giancarlo Tossani & Big Monitors e I Manuals for Errorsha – ha invitato il fondatore della label Marco Valente a spegnere le virtuali candeline e a raccontare la sua attività di scouting volta a documentare il meglio del nuovo jazz italiano.

 

I club coinvolti per il TJF – JAZZ CL(H)UB 2021 sono:

Amen Bar (via Valprato 68); Bagni Pubblici di via Agliè (via Agliè 9); Bunker (via Paganini 0/200); Cafè Neruda (via Giachino 28/e); Combo (corso Regina Margherita 128); Off Topic (via Pallavicino 35); Educatorio della Provvidenza (corso Trento 13); Folkclub (via Perrone 3 Bis); L’Arteficio (via Bligny 18/L); Laboratori di Barriera (via Baltea 3); Osteria Rabezzana (via San Francesco d’Assisi 23/C); Polincontri – Politecnico Torino (corso Duca degli Abruzzi 24); Piazza dei Mestieri (via Durandi 13).

 

Tutti i concerti sono a ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria a esclusione di Markus Stockhausen e Florian Weber “Inside Out” (mercoledì 29 settembre ore 18) al Polincontri Politecnico di Torino (informazioni su www.policlassica.polito.it).

 

Norme di sicurezza

All’ingresso:

  • dovrà essere esibito il Green Pass;
  • verrà misurata la temperatura e non sarà consentito l’accesso con temperatura superiore ai 37.5°;
  • dovranno essere segnalate eventuali variazioni di nominativo.

Dovrà essere indossata la mascherina anche durante lo spettacolo. Non è ammesso l’uso di mascherine di comunità.

Dovranno essere disinfettate le mani con gli appositi gel messi a disposizione.

Dovrà essere osservato il rispetto delle distanze di sicurezza.

Il pubblico si impegna a informare il gestore del club in caso insorgessero sintomi riconducibili a Covid-19 entro le 48 ore successive allo spettacolo.

 

TJF SOCIAL

#tjf2021

 

Canali TJF

Sito www.torinojazzfestival.it  

Facebook  www.facebook.com/torinojazzfestival/  

Instagram www.instagram.com/torinojazzfestival/  

Twitter twitter.com/torinojazzfest@torinojazzfest

YouTube www.youtube.com/user/torinojazzfestival 

Io non voglio le tue ali Io non voglio falsa libertà

MUSIC TALES, LA RUBRICA MUSICALE

Alle sicurezze delle assicurazioni

Preferisco le paure di tutti i marinai

Io non voglio le tue ali

Io non voglio falsa libertà

Agli equilibrismi dei campioni del potere

Preferisco un deltaplano su cui poter sbandare

Io non voglio le tue ali

Io non voglio falsa libertà”

La città di Napoli ha, da sempre, regalato artisti meravigliosi, cantautori di poesie …uno tra questi nacque nel 1946 e porta il nome di Edoardo Bennato.

È ritenuto uno dei più grandi rocker italiani, genere che ha spesso unito o alternato al blues e al folk. È stato il primo cantante italiano a riempire lo stadio milanese di San Siro con più di sessantamila persone, il 19 luglio 1980; e il primo cantante italiano ad esibirsi, nel 1976, al Montreux Jazz Festival.

Di lui, l’album da me più apprezzato, resta “Burattino senza Fili” ma oggi voglio parlarvi di un brano non trito e ritrito dai media e dalle radio: “Falsa libertà”.

Chitarrista, armonicista e cantante, dopo un’esperienza londinese cominciò a proporsi come one man band suonando contemporaneamente, oltre alla chitarra e all’armonica, anche il tamburello a pedale, il kazoo e altre percussioni. L’influenza di grandi del blues come B.B. King e John Lee Hooker su tutti, del rock and roll e di cantautori come Bob Dylan, caratterizzò subito il suo personaggio e la sua musica, nella quale però non potevano mancare influenze mediterranee e partenopee.

L’Edoardo nazionale ci ha sempre regalato testi ironici, dissacranti e rivolti in modo graffiante contro il potere, a qualsiasi livello e in qualsiasi forma si manifesti, senza schieramenti politici o appartenenze a partiti.

Per questo lo trovo sempre attuale, in tutte le sue opere musicali.

“Falsa libertà” è una lenta ballad per chitarra acustica e armonica che ci fa riflettere ancora una volta sul potere delle grandi istituzioni e ci propone ancora una volta il messaggio di rivolta dell’artista che preferisce il suo isolamento alla promessa di un volo condotto con le ali di una falsa libertà…come non proporla di questi tempi?

Ma si sa, La libertà al singolare esiste soltanto nelle libertà al plurale. Ci sono due libertà – quella falsa, dove un uomo è libero di fare ciò che gli piace; quella vera, dove è libero di fare ciò che deve.

Un uomo è libero nel momento in cui desidera esserlo.”

Buon ascolto del brano, che possa farvi pensare, tanto.

Chiara De Carlo

https://www.youtube.com/watch?v=RQQJlrWpQGU&ab_channel=NamelessHero27

 

scrivete a musictales@libero.it se volete segnalare eventi o notizie musicali!

Ecco a voi gli eventi della settimana!

Eventi musicali nelle terre dei Savoia

L’ACCADEMIA CORALE STEFANO TEMPIA 1875 IN COLLABORAZIONE CON ITINERARI IN MUSICA PROPONE

LA ROUTE ROYALE DELL’ARTE E DELLA MUSICA –
“EVENTI MUSICALI E ITINERARI D’ARTE NELLE TERRE DEI SAVOIA”

UN PERCORSO MUSICALE INTERNAZIONALE
PER LA VALORIZZAZIONE DEI BENI CULTURALI DEL TERRITORIO

Per informazioni soloclassica@gmail.com
Tel. 011 020 98 82
in occasione delle Giornate del Patrimonio
26 SETTEMBRE
DOPPIO SPETTACOLO ORE 11 e alle ORE 15
Palazzo Carignano – Via Accademia delle Scienze 5 Torino

Albinoni e l’ambiente veneziano nel 350° della nascita

Ensemble Trigono Armonico
Maurizio Cadossi, violino
Claudia Monti, violino
Marco Angilella, violoncello
Valentino Ermacora, clavicembalo

Tomaso Albinoni (1671-1751)
Sonata XII in si bemolle maggiore per due violini e b.c. op.1 (1694)

Antonio Vivaldi (1678-1741)
Sonata VI in sol minore per due violini e basso continuo op. 5 (1716)

Alessandro Marcello (1673-1747)
Sonata IV in la minore per violino e basso continuo (1738)

Tomaso Albinoni
Sonata VII in re maggiore per violino e basso continuo (1712)

Improvvisazione su tema di Tomaso Albinoni per violino e clavicembalo

Antonio Caldara (1670-1736)
Sonata III in re maggiore per due violini e basso continuo op. 2 (1699)

ALBINONI E L’AMBIENTE VENEZIANO NEL
350° ANNIVERSARIO DELLA NASCITA

giovanni tasso

Il 350° anniversario della morte di Tomaso Albinoni costituisce l’occasione ideale non solo per riscoprire la vasta produzione di questo autore – oggi oscurato dalla fama del suo contemporaneo Vivaldi – ma anche per riconsiderare il vastissimo repertorio strumentale che fiorì nella Serenissima nella prima metà del XVIII secolo. In effetti, nonostante la loro altissima levatura artistica molti autori come Benedetto e Alessandro Marcello e il successivo Baldassare Galuppi continuano a godere di una notorietà che spesso – fatti salvi alcuni lavori – non si spinge oltre le non troppo folte schiere di appassionati del Barocco. Lo stesso Albinoni è passato alla storia per un solo brano, l’abusatissimo Adagio in sol minore per archi e organo, che peraltro non è nemmeno suo, visto che venne composto nel 1958 “à la manière de” dal musicologo Remo Giazotto.
Nato nel 1671 in una abbiente famiglia veneziana, Albinoni era solito definirsi “musico di violino dilettante veneto”, perché ai suoi tempi la professione artistica era ritenuta poco confacente con uno status sociale elevato, una scelta che del resto negli stessi anni venne presa anche dal patrizio Benedetto Marcello. Questa posizione non impedì però ad Albinoni di dedicarsi alacremente alla musica per tutta la sua vita, come si può facilmente notare dalla sua vastissima produzione, che conta undici raccolte di sonate e concerti date alle stampe nell’arco di 45 anni, oltre 40 cantate per voce e basso continuo e una cinquantina di opere serie, tuttora in attesa di essere riscoperte. Albinoni venne apprezzato dai suoi contemporanei soprattutto per le sue opere strumentali, basate su una impeccabile struttura formale e pervase da una intensa vena melodica, che veniva spesso affidata al violino e all’oboe, strumento quest’ultimo che iniziò ad assumere una dimensione solistica proprio grazie ai suoi Concerti op. 7 e op. 9. Il valore dell’ispirazione di Albinoni trova piena conferma nel fatto che il giovane Bach studiò a fondo le sue opere e ne trascrisse per organo almeno una, il Concerto in sol minore BWV 983.
Il programma di questo concerto consente di farsi un’idea molto chiara dell’evoluzione dello stile di Albinoni, grazie alla presenza di due opere scritte a quasi vent’anni di distanza l’una dall’altra, la Triosonata in si bemolle maggiore op. 1 n. 12, brano concepito secondo il modello della sonata da chiesa (ossia con una doppia alternanza di movimenti lenti e veloci), con il quale nel 1694 l’appena ventitreenne Albinoni si affacciò sul panorama musicale veneziano, e il ben più maturo Trattenimento armonico per camera op. 6 n. 7, pubblicato nel 1712.
A questi due brani di Albinoni fanno corona altre tre belle pagine, la Triosonata op. 5 n. 6 RV 72 di Antonio Vivaldi, data alle stampe nel 1716 dalla celebre casa editrice di Amsterdam Jeanne Roger, la Triosonata in re maggiore op. 2 n. 3 di Antonio Caldara, autore che seppe affermarsi nelle tre capitali culturali più raffinate della sua epoca, vale a dire Venezia, Roma e Vienna, al punto da essere considerato dai suoi contemporanei uno dei musicisti più autorevoli della sua epoca, e la Sonata quarta di Alessandro Marcello, fratello maggiore del citato Benedetto, che abbinò a una intensa carriera politica e amministrativa (svolse tra le altre cose importanti incarichi diplomatici in Oriente e fu membro sia del Maggior Consiglio sia del Consiglio dei Quaranta, due delle istituzioni di maggior rilievo della Repubblica di Venezia) una brillante attività musicale, che lo vide spesso celato sotto lo pseudonimo arcadico di Eterio Stinfalico. Oggi questo compositore di grande talento e dai molteplici interessi artistici è conosciuto quasi esclusivamente per il suo Concerto in re minore per oboe, archi e basso continuo, che venne prima trascritto da Bach (BWV 974) e oltre due secoli più tardi fu inserito nella colonna sonora del film Anonimo veneziano diretto da Enrico Maria Salerno.
Trigono Armonico
Convinti che i suoni della musica antica (ma non i metodi e la ricerca) siano fatalmente irrecuperabili alle sensazioni e all’orecchio, e che qualsiasi filologia non possa che essere rivolta alla percezione del presente, i membri del Trigono Armonico praticano un lavoro di ricerca e di interpretazione che possa dar ragione del passato in quanto avvertito e vissuto oggi. In questo senso le diverse e molteplici esperienze maturate dai vari componenti offrono punti di vista che permettono di affrontare con soluzioni mai univoche la varietà di problemi e situazioni che i singoli autori di musica antica propongono di volta in volta. Queste ottiche diverse collaborano al lavoro di ricerca del gruppo che, partendo dall’enorme scrigno musicale dell’epoca farnesiana, si proietta alla riscoperta di pagine e autori di musica antica italiana, in particolare quelli operanti nell’area lombardo-emiliana sei-sette – ottocentesca, che possano illustrare la varietà del mondo sonoro di quei secoli, e la sua validità emozionale rimasta intatta anche per gli ascoltatori contemporanei. Dimensione emozionale che si pone come l’iniziale pretesto per rivivificare ed attualizzare, attraverso una visione storicamente corretta, tale realtà che affonda le radici in un contesto culturale assai vario.

Cadossi Maurizio
Nato a Parma nel 1964 dove si è brillantemente diplomato in violino e viola presso il Conservatorio “Arrigo Boito”. Ha frequentato nel 1984 i corsi di alto perfezionamento tenuti da Henrik Szeryng presso il Conservatorio di Ginevra, per perfezionarsi successivamente con Renato Zanettovich (Scuola di Musica di Fiesole), Gigino Maestri e Franco Claudio Ferrari. Da sempre attento alla musica barocca si è altresì diplomato in violino barocco presso la Civica Scuola di Musica di Milano. Particolarmente attivo in ambito cameristico deve la sua formazione ad Elisa Pegreffi e Franco Rossi, membri del celebre Quartetto Italiano, per il quartetto d’archi, al fondatore del Trio di Trieste Dario De Rosa e al violinista Giuliano Carmignola per quanto riguarda la Musica da camera. Premiato in diverse rassegne musicali internazionali ha tenuto concerti, sia in veste di solista che nel ruolo di camerista, affrontando un repertorio che va dal tardo Rinascimento alla Musica di oggi, in tutta Italia nell’ambito di importanti festival e rassegne: Teatro Regio di Parma, Teatro Verdi di Trieste, Estate Musicale Senese, Bologna Festival, Stagione RAI di Milano, Autunno Musicale di Como, Accademia Filarmonica Romana, Festival Barocco di Viterbo, Teatro Massimo di Palermo, Ravenna Festival, Festival Monteverdi di Cremona, Settimane Musicali di Stresa, Festival Lodoviciano di Viadana, Festival MITO, Amici della Musica di Firenze, Amici della Musica di Pistoia, I Concerti del Quirinale, Antiqua di Accademia del Ricercare, ecc.; in tutta Europa: Parigi, Lisbona, Porto, Vienna, Praga, Monaco di Baviera, Barcellona, Palma di Majorca, Santander, Amsterdam, Bruxelles, Nizza, Basilea, Lucerna, Ginevra, Lugano, Düsseldorf, Linz, ecc.; Stati Uniti (New York, Palazzo dell’ONU, Washington, Baltimora, Athens, ecc.) Canada, Messico (Festival Cervantino, ecc.), Sud America (Teatro Colon di Buenos Aires, ecc.) e Giappone (esecuzione delle Quattro Stagioni di Vivaldi alla Concert Hall di Kyoto, ecc.) Ha collaborato con artisti come G. Carmignola, M. Brunello, U.B. Michelangeli, G. Garbarino, A. Lonquich, G. Bernasconi, F.M. Bressan, S. Montanari, M. Crippa, C. Bartoli, K. Ricciarelli, J. Galway e altri. È primo violino dell’Orchestra Sinfonica di Savona dove compare tra i fondatori dell’Ensemble Voxonus, gruppo strumentale con strumenti originali nato all’interno dell’orchestra stessa.

 

Rock Jazz e dintorni. I Fratelli Soledad e i Ninos du Brasil

Gli appuntamenti musicali della settimana 

Martedì. All’Hiroshima Mon Amour per “Flamenco Lives”, suonano Marco Perona, Nucho Nobile e Jose Salguero.

Mercoledì. A Novara al Faraggiana si esibisce Bugo. All’Osteria Rabezzana cena con concerto dal vivo di Simone Campa e La Paranza del Geco. Nel cortile dell’Hiroshima è di scena Auroro Borealo.

Giovedì. Il Sound Garden dell’Hiroshima presenta il duo Little Pieces of Marmelade. Al Cap 10100 esordio del festival femminista “Postura del consenso” con ospite Giorgieness.

Venerdì. Nel Sound Garden dell’Hiroshima suonano i Fratelli di Soledad. Nell’Aula Magna del Politecnico per la “Notte Europea dei ricercatori”, sono di scena gli Eugenio in Via di Gioia. Allo Spazio 211 si esibiscono i Bachi di Seta e i Pankow.

Sabato. All’Hiroshima è di scena Federico Bianco. Per ”Nu Arts And Community” a Novara nello spazio Nòva, si esibiscono i Ninos du Brasil. A Piea per “Monferrato on stage” suona il quintetto vicentino Shefound.

Domenica. Al Bunker il raduno “A Gozerian Sunday” con l’esibizione di : Last Minute To Jaffna, Tons, Cani Sciorrì, Low StandardsHigh Fives.

Pier Luigi Fuggetta

Goodbye… e me ne vado!

PAESAGGI DI S-CONFINE – Scoprire il paesaggio attraverso lo Spettacolo dal vivo 

 

GOODBYE…ME NE VADO! Evento teatrale di clownerie
Spettacolo sabato 19 settembre ore 16.00 al Parco Gay di Perosa Argentina

 

Si conclude domenica 19 settembre con GOODBYE…ME NE VADO! Evento teatrale per famiglie a cura di Profili Artistici la rassegna teatrale PAESAGGI DI S-CONFINE realizzata grazie al sostegno di Piemonte dal Vivo nell’ambito del bando CORTO CIRCUITO e proposta dalla Compagnia Teatrale “Teatro e Società” di Torino, in collaborazione con l’amministrazione comunale e l’Associazione Culturale Poggio Oddone.

 

Giunto dal Fringe Festival di Edimburgo 2018, dove ha ottenuto 5 stelle dalla critica teatrale del British Theatre Guide e The Mumble, GOODBYE…ME NE VADO! è uno spettacolo di clownerie incentrato sulla divertente frustrazione di Monsieur Shark Cousteau che cerca di lasciare il palcoscenico ma l’impresa risulta impossibile. E’ un idiot, stufo di essere divertente, in collera con il pubblico che non capisce più la sua arte. E’ assetato di scoprire nuovi mondi, paesaggi mai visti poiché ha dedicato la sua vita alle scene dimenticando il mondo esterno.

La relazione dei due personaggi è una versione contemporanea di Don Quixote e Sancho Panza ma invece di combattere contro i mulini a vento tentano una rocambolesca partenza alla scoperta del mondo. Quanto può essere lungo un Arrivederci?

 

«Dopo molti esperimenti con un pubblico internazionale di Parigi, Edimburgo, Brighton, Ginevra e Messico – spiegano i promotori di Teatro e Società – c’è una cosa che possiamo dire con certezza: questo spettacolo vi farà ridere fragorosamente».

 

Appuntamento è alle ore 16.00 c/o il Parco GAY di Perosa Argentina, ingressi da Via Re Umberto / Via San Giovanni Bosco.


Nella giornata di domenica l’occasione per visitare Perosa Argentina sarà offerta dalla Fiera del Plaisentif edizione 2021 organizzata dall’Associazione Culturale Poggio Oddone, per scoprire il famoso formaggio Plaisentif conosciuto anche come formaggio delle viole.

 

“La rassegna teatrale a Perosa Argentina, nel bellissimo contesto dei nostri parchi, ci ha offerto un programma di qualità che ci ha permesso di vivere il territorio a 360 gradi. Questa volta il teatro dialoga con i produttori locali che a Perosa Argentina presenteranno uno dei prodotti più caratteristici del nostro territorio. E’ un’occasione per scoprire le tante eccellenze della nostra comunità –  afferma la Sindaca Nadia Brunetto – è un invito per tutti coloro che desiderano scegliere La Val Chisone e la Val Germanasca per le loro passeggiate ed escursioni riscoprendo un turismo di prossimità.

 

La rassegna Paesaggi di S-Confine vuole portare lo spettatore a fruire dello spettacolo dal vivo in un contesto paesaggistico poetico e suggestivo consentendogli di conoscere un territorio ricco di storia e di cultura e allo stesso tempo di godere di eventi spettacolari di grande qualità. Si vuole valorizzare il territorio della Val Chisone e Val Germanasca tessendo e favorendo legami e relazioni tra coloro che vivono nel luogo e se ne prendono cura e il pubblico che fruisce della stagione teatrale. Vi aspettiamo alla prossima edizione!

 

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Il progetto teatrale GOODBYE…ME NE VADO! nasce dalla collaborazione di Profili Artistici (compagnia teatrale operativa nelle Marche, Claudio del Toro – artista torinese, diplomato alla scuola di Philipe Gaulier di Parigi collabora con numerose realtà italiane e internazionali) e Papageno Producciones (realtà attiva a Città del Messico).
Con Claudio Del Toro e Francesco Basile supervisione di Philippe Gaulier e Michiko Miyazaki.

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MODALITA DI PARTECIPAZIONE
La partecipazione all’evento teatrale è gratuita ma necessita di una prenotazione obbligatoria che è possibile effettuare presso alcune rivendite di Perosa Argentina oppure sul sito di Teatro Società, compagnia teatrale che, in collaborazione con l’amministrazione comunale, organizza la rassegna.
In caso di pioggia lo spettacolo verrà messo in scena al Padiglione Plan de la Tour di Perosa Argentina – Piazza Abbeg

Per prenotare in loco rivolgersi:
Fotografica Gariglio, Via Patrioti 2 – Perosa Argentina – Tel 0121 81282
Cartoleria Andrea e Cristina, Via Roma 27 – Perosa Argentina – Tel 349 6680940
La prenotazione online all’indirizzo: www.teatrosocieta.it.

Alla luce delle recenti disposizioni normative in vigore dal 6 agosto 2021, all’ingresso dell’evento sarà verificato il possesso del GREEN PASS cartaceo o digitale (prima dose oppure completamento ciclo vaccinale, oppure tampone negativo).
Per i ragazzi sotto i 12 non verrà richiesto.¬ In mancanza di tale documento, NON SARA’ CONSENTITO L’INGRESSO, nemmeno se in possesso di prenotazione.

Gli eventi hanno posti limitati così come previsto dal Decreto del Presidente della Giunta Regionale per il contenimento da contagio da COVID-19 e sono organizzati nel rispetto delle norme di sicurezza previste dai protocolli. Al momento della prenotazione sarà necessario fornire le proprie generalità.

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Per informazioni: TEATRO E SOCIETÀ
Mob. +39 392 2906760‬
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I Karamamma sul palco di Hiroshima dopo 20 anni

A due decenni di distanza dall’ultimo concerto ufficiale dei Karamamma la band capitanata da Jaco torna sul palco di Hiroshima per una data unica ed irripetibile

KARAMAMMA
in concerto

SABATO 18 SETTEMBRE 2021

Hiroshima Sound Garden, Via Bossoli 83, Torino

apertura porte ore 19.30, inizio spettacolo ore 21.00, posto a sedere,

ingresso 13 euro oppure 15 euro con CD Karakiri originale del 2000 incluso + prevendita
prevendite disponibili su www.mailticket.it


Sono passati 20 anni esatti dall’ultimo concerto ufficiale dei Karamamma sul palco di Hiroshima, per quello che allora fu un vero e proprio addio alle scene. A due decenni di distanza, i KARAMAMMA, la band formata da Alberto “Jaco” Jacomuzzi alla voce, Stefano Caire (il principale autore del gruppo) al basso, Giovanni Caire alla chitarra, Max Acotto al sax, Carlo Bagini alle tastiere e Federico Ariano alla batteria, torna sul luogo del delitto la sera di Sabato 18 Settembre 2021 per una data unica ed irripetibile. Una insolita quanto inaspettata reunion per celebrare la propria storia e festeggiare insieme ad amici e sostenitori.

Un’occasione imperdibile per rivedere all’opera uno dei gruppi più rappresentativi della scena musicale torinese. Per tutti gli anni ’90 i Karamamma hanno incarnato un modello assolutamente originale e fuori dagli schemi rispetto al resto del panorama italiano, proponendo una miscela esplosiva di rock, funk, ska e rap; uno stile contraddistinto sempre dall’altissima qualità tecnica delle esecuzioni, che specialmente nella dimensione “live” trovava la sua massima espressione. Cifra imprescindibile dei Karamamma è rappresentata ovviamente dai testi, ironici e dissacranti, capaci di affrontare senza retorica anche le tematiche sociali più scottanti.

Il concerto ad Hiroshima riproporrà in scaletta i migliori brani del repertorio dei Karamamma, tratti dai due album ufficiali del gruppo, cioè “Siamo Tanti” (1994) e “Karakiri” (2000). Proprio quest’ultimo lavoro rappresenta il maggior rimpianto da parte della band. Pronto già nel ’98, doveva essere il disco della definitiva consacrazione, ma purtroppo la tragica scomparsa prematura del produttore Paolo “Feiez” Panigada ne bloccò l’uscita e innescò tutta una serie di eventi negativi che portarono infine allo scioglimento del gruppo. Entrambi i dischi dei Karamamma sono ora disponibili sulle principali piattaforme musicali (Spotify, iTunes, Apple Music). Il disco “Karakiri”, inoltre, verrà regalato a tutti quelli che acquisteranno il biglietto per il concerto in prevendita. Il ricavato del concerto verrà devoluto in beneficenza alla Onlus I BUFFONI DI CORTE.

 

Hiroshima Sound Garden è organizzata da Hiroshima Mon Amour, nell’ambito del progetto Torino a Cielo Aperto – Festival d’estate 2021, sostenuto e promosso da Città di Torino e Fondazione per la Cultura Torino – e realizzata anche grazie al sostegno di Iren e di Fondazione Compagnia di San Paolo attraverso Space, SPazi di PArtecipazione al CEntro, il progetto triennale per il sostegno, la crescita ed il potenziamento dei presidi culturali e civici del territorio.

 

Al pubblico si ricorda che l’ingresso all’area spettacoli è regolato dalle misure previste dai protocolli anti-covid19.

 

“La Bella e la Voce 2021”, storia di un ennesimo successo

Se l’entusiasmo e gli applausi sono la testimonianza di un successo, allora si può dire che l’edizione di fine agosto che per la terza volta consecutiva vede la sua finale nazionale nella stupenda Vietri sul Mare (costiera amalfitana) è stata un trionfo.


Tanti ospiti, bellissime ragazze e voci di assoluto talento sono stati gli ingredienti che l’Organizzazione ha sapientemente integrato tra loro. Andiamo per ordine.
Si inizia con i cantanti (La Voce), la gran parte dei quali con un progetto discografico in corso seguito direttamente dal manager CRISTIAN GALLANA. A loro si alternano le modelle (La Bella) che sfilano di volta in volta in casual, elegante e in costume da bagno. Sfavillante la sfilata che vede indossati i capi che GAI MATTIOLO, una delle griffe italiane più famose al mondo, ha disegnato per il film “Loro” del regista Premio Oscar Paolo Sorrentino.

 

Sempre per la moda, con le modelle del suo atelier, ANTONIO AMOROSO, uno dei più rinomati artigiani della costiera amalfitana, ha presentato le sue creazioni. Antonio Amoroso è stato anche il fautore della sinergia tra l’organizzazione dell’evento e l’amministrazione comunale.
VITO MOSCATO, uno degli ospiti che per l’immagine viene seguito da Fabrizio Corona, ha presentato 2 brani: “Anima nera” e “Gina”, quest’ultimo con un ritmo sudamericano talmente coinvolgente che a un certo punto il pubblico in piazza ballava in modo indemoniato. Con lui FRANCESCA CIPRIANI, fresca concorrente della nuova edizione del Grande Fratello VIP.

Quando VALENTINA STELLA, un’autentica icona della melodia napoletana, è salita sul palco, è stata accolta da un boato. Intensa la sua bellissima voce.
Altra ospite canora NAMIDA, artista con ambiziosi progetti e che abbiamo visto su RAI DUE nella finale del Festival di Castrocaro e prossima rappresentante l’Italia al Festival di New York.
Per la sezione “La Voce” sono intervenuti Bosco, Angelica Littamè, Chiara Domenghini, Davide Saracino, Elisa Donegà, Francesca Aureli, Giulia Contin, Jessica Tozzato, Storto, Margherita Baggio, Mariafrancesca Pompella, Martina Bagatin, Mash, Virginia Toniato, Yassemine Jabrane. La Giuria formata da MARCO COLAVECCHIO (che ha prodotto e scritto per Paolo Vallesi, Rita Pavone, Luisa Corna, O.R.O., Lisa, Dear Jack ed è attualmente l’autore, arrangiatore e coproduttore di Eros Ramazzotti) e DAVIDE MAGGIONI, produttore discografico che con i suoi artisti ha vinto Sanremo Giovani, secondo sempre a Sanremo Giovani e Premio Sala Stampa, nel verdetto ha messo sul podio BOSCO. Secondo Storto, terzo Davide Saracino mentre il Premio della Critica è andato a Virginia Toniato.

Per la sezione “La Bella” hanno sfilato Alessia Ceripa, Asia Cossu, Aurora Filitti, Dea Di Pucchio, Denise Elvetici, Giada Marcolino, Jennifer Santucci, Kiara Krivokapic, Selenia Cocciuti, Valentina Orlando e Veronica Mottarelli. La Giuria dove c’erano il noto chirurgo plastico Silvio Smeraglia, l’avvocato Lucia Apuzzo e il dott. Fabrizio Andinolfi ha dato la vittoria a DEA DI PUCCHIO, alla quale il sindaco della città, dott. GIOVANNI DE SIMONE ha consegnato la fascia. Miss Vietri sul Mare Denise Elvetici, Miss Volto Divino Jennifer Santucci, Miss Portamento Aurora Filitti, Miss Eleganza Giada Marcolini.

La serata è stata magistralmente condotta dalla splendida e brava giornalista BARBARA CASTELLANI e dall’attore PAOLO CALISSANO.
Il Direttore Artistico della città di Vietri, maestro LUIGI AVALLONE, ha magistralmente curato la parte tecnica (service audio/luci, palco e fonici), mentre il Presidente della Giunta, DANIELE BENINCASA, ha dato una concreto aiuto per l’individuazione della struttura idonea ad ospitare l’Organizzazione.

La regia è stata curata da LUIGI CASAVOLA, già primo ballerino al Teatro alla Scala di Milano e nel moderno primo ballerino e coreografo in trasmissioni Mediaset e Rai di primo ascolto. Casavola è stato coadiuvato in maniera eccellente da ALESSANDRA PUGLIELLI.
Infine un grazie va a PATRICIA CERVI (Dafne Creazioni) per la fattiva collaborazione e per i costumi unici nel loro genere, a ENZO DI FLORIO, titolare del locale di Marina di Vietri “Eco del Mare”, a COSMO, Presidente della Pro Loco, e a HERVE’ RESCIGNO del Lounge Bar “AmaMi”. L’Organizzazione è già al lavoro per “SANREMO UNLIMITED”, il format patrocinato da “CASA SANREMO”, la casa del Festival della Canzone Italiana.

“Perché vieni qui? Quando sai che mi rende le cose difficili?”

MUSIC TALES, LA RUBRICA MUSICALE

Perché vieni qui?

Quando sai che mi rende le cose difficili?

Perché telefoni?

E perché mi mandi note stupide?

Sono così disgustato”

Suedehead è un brano del cantante inglese Morrissey ed anche il suo singolo di debutto come artista solista.

Morrissey, all’anagrafe Steven Patrick Morrissey (Davyhulme, 22 maggio 1959), è un cantautore e scrittore britannico. Considerato tra i più importanti precursori e innovatori della musica indie e britpop, Morrissey è ritenuto uno dei più grandi parolieri della storia della musica britannica e i suoi testi sono divenuti oggetto di studio accademico. Nel 2007, il quotidiano inglese Daily Telegraph l’ha inserito nella classifica dei cento geni viventi, lo sapevate?

Pubblicato il 15 febbraio del 1988 dalla HMV in Inghilterra e dalla EMI in Italia, il disco ebbe un ottimo riscontro commerciale, tanto da raggiungere la posizione numero 5 della Official Singles Chart, risultato mai ottenuto da nessuno dei singoli pubblicati in precedenza dal cantante con la sua ex band, The Smiths.

Il brano è contenuto anche nel primo album solista di Morrissey, intitolato Viva Hate ed uscito sempre nel 1988, oltre che nella successiva raccolta Bona Drag, del 1990.

Era quindi il 1988 ed io avevo 16 anni, mi ricordo che desideravo cosi tanto questo disco che appena fuori, sul mercato, andai al vecchio Music Shop di Moncalieri e prenotai la mia copia.

Non so dire, ma tutto, allora, aveva un gusto meraviglioso, l’uscita di un vinile, il fermento dell’attesa, la voglia di ascoltarlo… tutto meno semplice di ora, ma tutto molto più semplice.

Erano bei tempi,

erano tempi di parole

che correvano da sole,

ed era veramente amore”

Buon ascolto del brano, che possa far parte del vostro bagaglio

Chiara De Carlo

https://www.youtube.com/watch?v=0AvuweztG4Q&ab_channel=Morrissey