SPETTACOLI- Pagina 150

L’Ignota di Pirandello, un fitto intrigo e un mancato approfondimento

Al Carignano, “Comme tu me veux” prodotto dal parigino Théâtre de l’Odeon

 

Una donna, con un passato di ballerina nei più malfamati locali berlinesi ed un presente diviso tra la passione dello scrittore Salter e quella della figlia di lui Mop, viene un giorno riconosciuta dal fotografo Boffi come la moglie di un suo amico, Bruno Pieri, scomparsa da dieci anni. Malgrado le proteste di chi ancora la vorrebbe legata a sé (Salter tenta anche il suicidio), la donna, presa la decisione di seguire Boffi per poter rivedere il preteso consorte, si ritrova tra le pareti di una grande villa presso Udine a rivivere il “suo” passato attraverso le parole di zia Lena e di zio Saverio: il marito, al ritorno dalla guerra aveva trovato la villa distrutta e la moglie scomparsa, l’aveva cercata certo nei suoi pensieri che, oltraggiata dai soldati di passaggio, fosse fuggita in preda alla disperazione e alla vergogna. L’Ignota, come è chiamata la donna sempre avvolta da un velo di urticante ambiguità, pare aver trovato tra quelle persone una propria dimensione, ristabilita seppur precaria: sino a quando Salter annuncia con una lettera di aver ritrovato la vera Cia, la vera moglie scomparsa, in un manicomio di Vienna, e di essere disposto a condurla in villa per dimostrare a tutti che l’Ignota non ha nulla a che fare con quella triste vicenda. All’apparire della povera Demente che continua a ripetere un solo nome, “Lena”, tutti restano increduli e sconvolti, mentre l’Ignota – “un corpo senza nome” – confessa la propria impostura, nell’auspicato raggiungimento di un’esistenza serena, andandosene ancora una volta con Salter, ricacciando la certezza dell’essere e appropriandosi dell’apparire, legandosi alla realtà non come ci appare ma come ognuno di noi vorrebbe che fosse, all’interno di se stesso. Disseminando ancora certezze e più o meno percettibili ambiguità che certamente non sgombrano il campo dai dubbi.

In “Comme tu me veux”, che il parigino Odéon – Théâtre de l’Europe porta per la regia (e la scenografia) di Stéphane Braunschweig, per sole tre recite all’interno della stagione dello Stabile di Torino – Teatro Nazionale (lo spettacolo è in lingua francese con soprattitoli in italiano), c’è tutta “la filosofia” di Luigi Pirandello che è passato in un lungo percorso di novelle e drammi attraverso, solo per citare due tappe, “Il fu Mattia Pascal” e “Così è (se vi pare)” – siamo ormai nel 1930, l’Ignota è di diritto Marta Abba che lo rappresentò per la prima volta -, che ha posto le radici del dramma dentro lo svolgimento del caso Bruneri-Casella, che appassionò l’Italia intera, che ha visto nascere e crescere il nazismo hitleriano e il fascismo di Mussolini. In un’Italia che è uscita dalle rovine della Grande Guerra e che s’è incamminata verso un ventennio di altre distruzioni e di altri lutti, di discorsi roboanti dinanzi a folle oceaniche e plaudenti (il quadro ci è offerto attraverso immagini e filmati d’epoca). Braunschweig, mentre cadono i veli verdi che abbracciavano l’inizio della sua messinscena e si prepara una sala della villa che, con buona pace delle ampie indicazioni dell’autore di Girgenti, si riduce “all’ingombro” di tre divani, dove passeranno a fatica gli attori, con poca fantasia e con qualche momento di vera noia, ci tiene a porci visivamente di fronte alle macerie del prima e del dopo, di quella terra che l’Ignota ha lasciato un tempo per farvi ritorno poi, nella speranza di una nuova vita. “Come tu mi vuoi”, nelle mani di Pirandello – mani che per l’occasione non hanno forse saputo snellire e districare una materia che si costruisce per grandi blocchi (l’interminabile, compatto inizio del secondo atto, a soli due personaggi, a spiegarci con troppa ricchezza l’antefatto della vicenda: a rimpiangere, in altre parole la frammentazione e l’esatta geometricità della signora Frola e del signor Ponza, il cicaleccio furiosamente curioso del gruppo), che s’affida troppo, dall’interno, alle parole della protagonista – diventa un thriller, una ricerca della verità fine a se stessa, nel fitto intrigo di violenze, di interessi, di ricordi sfocati e costruiti, di ambiguità e su questo versante pare volgersi soprattutto l’attenzione del regista.

Scriveva Strehler nelle note di regia che accompagnavano la sua messinscena dell’aprile 1992 in omaggio ad Andrea Jonasson: “Pirandello, già tra gli anni Venti e gli anni Trenta, ci parlava di incomunicabilità, di senso del relativo, di rovesciamento dei valori: e di tutto questo, invece di farne un gioco o una moda, come talvolta è avvenuto in seguito, ha profondamente sofferto. Con lui l’individualismo borghese, cioè la riduzione del singolo uomo nella società borghese alla più estrema solitudine, arriva a un punto disperato, al punto che la stessa consistenza della personalità del singolo si disperde, e uno può essere, per usare un titolo pirandelliano, nessuno e centomila.” È proprio l’approfondimento di quella “personalità”, “la volontà di capire se esiste una realtà umana autentica”, il gioco della realtà e della finzione, l’avventura della maschera che gli altri ci impongono e che noi ci costruiamo di fronte agli altri, ad apparire debolmente dalla regia di Braunschweig, più attento a raccontare che non a calarsi con autentica attenzione nel mondo di Pirandello; si mantiene del descrittivo e i suoi attori sono spinti a fare altrettanto se si eccettuano il bisturi di coraggio e veemenza che Chloé Réjon usa sulla sua Ignota e il grande mestiere di un’attrice come Annie Mercier, che sta veramente un gradino al di sopra dei suoi colleghi come zia Lena (e non mi si chieda per quale ragione il personaggio del cognato della protagonista, il Masperi, debba essere affidato ad un attore di colore: proprio non saprei sconsolatamente rispondere). Claude Duparfait è il troppo giullaresco scrittore Salter, il giovane Pierric Plathier è il consorte Bruno Pieri, che di quella ricomparsa s’era anche fatto bene i conti in tasca. Spettacolo imperfetto ma una buona occasione comunque per vedere un assaggio di quel che succede in Francia. Si replica ancora sabato alle 20,45 e domenica, nel pomeriggio alle 15,30.

 

Elio Rabbione

 

Le immagini dello spettacolo sono di Simon Gosselin e Juliette Parisot

“Alla ricerca di Vivian Meier”, il documentario al Cinema Massimo

TORINO | CINEMA MASSIMO (via Verdi 18)
DOMENICA 29 MAGGIO 2022, ORE 18.15

PROIEZIONE DEL DOCUMENTARIO ALLA RICERCA DI VIVIAN MAIER
(Finding Vivian Maier)
DI JOHN MALOOF E CHARLIE SISKEL

Introduce la serata Edoardo Accattino.

 

In occasione della mostra Vivian Maier. Inedita, allestita fino al 26 giugno 2022, alle Sale Chiablese dei Musei Reali di Torino, domenica 29 maggio, alle ore 18.15, il Cinema Massimo (via Verdi 18, Torino) ospita la proiezione del documentario Alla ricerca di Vivian Maier (Finding Vivian Maier) di John Maloof e Charlie Siskel, già candidato al Premio Oscar nel 2015.

La serata, organizzata dal Museo Nazionale del Cinema e Ares srl, sarà introdotta da Edoardo Accattino.

Alla ricerca di Vivian Maier (84’) – proposto in versione originale sottotitolata in italiano – è il cine-ritratto della storia privata e professionale di Vivian Maier, raccontato attraverso immagini inedite, filmati e interviste. Da New York alla Francia a Chicago, John Maloof e Charlie Siskel indagano il mistero di questa donna, giramondo e fotografa autodidatta: i ricordi discordanti delle famiglie per cui aveva lavorato come bambinaia, il lato oscuro di una donna che in vita aveva scelto di celare se stessa e la propria arte.

Ingresso: € 5.00; è possibile prenotarsi online al sito: www.vivianmaier.it

La rassegna Vivian Maier. Inedita si prefigge di raccontare aspetti sconosciuti o poco noti della misteriosa vicenda umana e artistica di Vivian Maier, approfondendo nuovi capitoli o proponendo lavori finora inediti, come la serie di scatti realizzati durante il suo viaggio in Italia, in particolare a Torino e Genova, nell’estate del 1959.

La mostra, curata da Anne Morin, è co-organizzata da diChroma e dalla Réunion des Musées Nationaux – Grand Palais, prodotta dalla Società Ares srl con i Musei Reali e il patrocinio del Comune di Torino, e sostenuta da Women In Motion, un progetto ideato da Kering per valorizzare il talento delle donne in campo artistico e culturale. L’esposizione presenta oltre 250 immagini, molte delle quali inedite o rare, come quelle a colori, scattate lungo tutto il corso della sua vita. A queste si aggiungono dieci filmati in formato Super 8, due audio con la sua voce e vari oggetti che le sono appartenuti come le sue macchine fotografiche Rolleiflex e Leica, e uno dei suoi cappelli.

Catalogo Skira.

Torino, maggio 2022

Proiezione del documentario
Alla ricerca di Vivian Maier (Finding Vivian Maier)
Torino, Cinema Massimo (via Verdi 18)
Domenica 29 maggio 2022, ore 18.15

Ingresso: € 5.00

Informazioni e prenotazioni: www.vivianmaier.it

Mostra
VIVIAN MAIER. INEDITA
Torino, Musei Reali | Sale Chiablese (piazza san Giovanni 2)
Fino al 26 giugno 2022

Orari:
dal martedì al venerdì dalle 10.00 alle 19.00; sabato e domenica dalle 10.00 alle 21.00
Informazioni:
Tel. 338 169 1652; info@vivianmaier.it
www.vivianmaier.it

Ufficio stampa Musei Reali Torino
Spin-To – Comunicare per innovare
T. +39 011 19712375
museirealitorino@spin-to.it
Dora Mercurio (Stampa locale e nazionale)
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Stefano Fassone (Responsabile Ufficio Stampa)
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Torino, Corso Duca d’Aosta 1
Milano, viale Premuda 38/A
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Ufficio stampa mostra
CLP Relazioni Pubbliche
Anna Defrancesco, T. +39 02 36755700: M. +39 349 6107625
anna.defrancesco@clp1968.it; www.clp1968.it

Un festival europeo dedicato alla creatività digitale

Anche per i più curiosi e incalliti frequentatori di concerti alternativi e un po’ di nicchia, non é facile poter ascoltare della musica elettronica nella sua veste più colta e ricercata, varia e orientata verso ogni forma possibile di espressione e commistione: essa, infatti, é collocata in genere tra l’improvvisazione informale e le sue più o meno sofisticate declinazioni ritmiche e commerciali. Ebbene, a Cuneo, dall’ 8 al 13 aprile si é svolto un festival europeo dedicato alla creatività digitale, promosso dalla iniziativa EASTN-DC (European Art-Science-Technology Network for Digital Creativity) e organizzata dal Conservatorio Giorgio Federico Ghedini e, più specificamente, dal dipartimento METS (Musica Elettronica e Tecnica del Suono), coordinato da Gianluca Verlingieri. Il Conservatorio Ghedini, nel 2016, é stato infatti selezionato come unico ente italiano a poter collaborare al progetto, che vede interagire ben 17 enti di produzione artistica e ricerca internazionali: 14 europei e tre americani. Responsabile del progetto per l’Italia é Giuseppe Gavazza. Il METS FEST 2022, Festival Europeo di Creatività Digitale, Music on the (w)edge (giocando significativamente tra “cuneo” e “bordo”, inteso come confine), é stato incentrato sui rapporti tra arte, scienza e tecnologia nell’ambito della creatività digitale a più livelli: l’intelligenza artificiale, i rapporti tra musica elettronica e arti plastiche, le nuove tecniche esecutive degli strumenti musicali, la liuteria virtuale e gli strumenti “aumentati”, distribuendo gli eventi tra le due sedi del Conservatorio e gli spazi della VARCO (Visual Audio Recording Community). Come hanno sottolineato il Presidente Mattia Sismonda e il Direttore Alberto Borello “Si può dire, a buon diritto, che nella settimana del festival Cuneo é stata la “Capitale europea” della creatività artistica e digitale e ha dato voce, con questo importantissimo evento, a tutto il desiderio di riprogrammare cultura dopo la stagnazione portata dall’emergenza sanitaria».
Ricchissimo il programma, di cui segnaliamo l’ installazione della Totem Orchestral di Alessandro Sciaraffa, in collaborazione con la GAM di Torino, il gruppo d’improvvisazione jazz-elettronica ZUMTRIO, da Tempo Reale di Firenze (fondato da Luciano Berio) e il pluripremiato compositore canadese David Berezan, specialista della musica acusmatica (per soli altoparlanti), allievo di Jonty Harrison. installazioni e workshop sono stati incentrati su varie tematiche: dalla spazializzazione del suono su impianti multicanale, che permettono al pubblico di essere immerso in un ambiente completamente tridimensionale, alla elaborazione del suono del flauto contrabbasso, strumento rarissimo; dalla sintesi per modelli fisici da ICA-Acroe di Grenoble al locative audio di Ignacio Pecino di Manchester, utilizzando la geolocalizzazione degli smartphone per arricchire con contenuti multimediali interattivi un itinerario (Sonic Maps Locative Audio). Segnaliamo anche la slovena “The Game” (un tavolo per il gioco delle carte che risponde interattivamente con reazioni sonore di una tavola armonica di pianoforte) e le sculture sonore interattive dell’italiana “Giga-Bites”,  in co-produzione col festival Back to Bach di Torino.
Il festival ha messo in evidenza anche le importanti relazioni del digitale con l’arte plastica contemporanea, settore a cui il METS é intervenuto già in passato su opere di artisti quali Burri, Fontana, Penone e Eliasson, presentando lavori di elettronica realizzati su opere di Pier Giuseppe Imberti e della torinese Alma Zoppegni, alla quale é stata dedicata una performance-concerto intera. Infine, é stato presentato per la prima volta in Italia il doppio CD+DVD Asymmetric Thought, dedicato a 18 autori viventi italiani per chitarra ed elettronica, registrato presso il METS da chi vi scrive, finanziato da EASTN-DC e pubblicato dall’etichetta giapponese DaVinciClassics.
Una occasione importante, questo inatteso Festival a Cuneo, per integrare o inraprendere in modo approfondito e vario la propria conoscenza della musica elettronica.

Sonic Park: 10 serate e 11 grandi concerti nel Parco della Palazzina di Caccia

È stata presentata, nel Salone d’Onore della Palazzina di Caccia di Stupinigi, la quarta edizione di Sonic Park Stupinigi.


Alla conferenza stampa sono intervenuti Claudia Spoto direttrice del Teatro Colosseo, il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio (in collegamento), il Sindaco della Città di Nichelino Giampiero Tolardo, il consigliere della Fondazione Ordine Mauriziano Paolo Biancone, il consigliere regionale Diego SarnoLorenza Patriarca in rappresentanza del Sindaco di Torino Stefano Lo Russo. il presidente della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro Giacomo Zunino, gli organizzatori di Sonic Park Matera Simona Orsi e Francesco PorcariClaudia Fraschini responsabile del food & beverage village al Sonic Park Festival.

SONIC PARK STUPINIGI
dal 26 giugno al 20 luglio 2022

10 serate e 11 grandi concerti
nel Parco della Palazzina di Caccia

a questo link la cartella stampa completa

Dopo la limited edition della scorsa estate Sonic Park Stupinigi torna per la sua quarta edizione nel prestigioso Parco della Palazzina di Caccia di Stupinigi a Nichelino, alle porte di Torino.  La dimensione visiva, culturale e paesaggistica dello straordinario capolavoro barocco e Patrimonio dell’Umanità Unesco si abbina nuovamente alla musica migliore nelle sue varie declinazioni per un intenso viaggio emozionale che porterà in Piemonte undici straordinari concerti di alcuni fra i più interessanti artisti italiani e internazionali.

Tra gli alberi secolari e i giardini dalla perfetta e scenografica geometria disegnata nella prima metà del 1700 dall’architetto Filippo Juvarra e da Michael Bernard, Reverse Agency, con la produzione di Fabio e Alessio Boasi, firma in collaborazione con le migliori agenzie italiane un cartellone ricchissimo che spazia nei generi e promette di far rivivere l’estate come il momento più bello dell’anno, finalmente senza limitazioni e in libertà.

Ogni concerto sarà unico, con posti a sedere numerati e in piedi, e soprattutto sarà sostenibile, con l’eliminazione delle plastiche monouso e l’utilizzo di materiali compostabili. L’area concerti di 15.000 mq open air sarà allestita anche in questa edizione tra esemplari di querce e carpini dove si aprirà un vero e proprio villaggio di servizi food and beverage. Lo spettacolare palco di 300 mq si affaccerà sulla Palazzina di Caccia.

Il programma si apre con il concerto che doveva essere l’opening dell’edizione 2020 e sarà finalmente quello dell’edizione 2022: Nick Mason, mitico batterista dei Pink Floyd, sarà sul palco della Palazzina di Caccia di Stupinigi il 26 giugno con una superband insieme a Dom Beckem, Gary Kemp, Guy Pratt, Lee HarrisUn appuntamento che si rinnova a distanza di due anni per festeggiare con il concerto di una vera leggenda della musica internazionale la quarta edizione del festival.

Un messaggio per l’ambiente: ecco quello che sarà portato alla Palazzina di Caccia da Elisa il 30 giugno. Il sito piemontese è stato scelto per lo straordinario valore storico, naturale e paesaggistico e il concerto sarà ideato e realizzato su un rigido protocollo di basso impatto ambientale nel quadro della nomina attribuita alla cantautrice friulana dall’ONU come alleata della Campagna SDG Action sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. La campagna d’azione SDG delle Nazioni Unite chiede alle persone di tutto il mondo di trasformare l’apatia in azione, la paura in speranza, la divisione in unione (#FlipTheScript). Il “Back to the Future Live Tour” non sarà solo un tour ma un festival nel festival, con tanti contenuti creati in collaborazione con Music Innovation Hub e altri compagni di viaggio per sensibilizzare il pubblico sull’argomento green.
Un altro straordinario concerto che arricchisce il cartellone di un festival sempre più al centro della musica è quello del 2 luglio: al Sonic Park Stupinigi si aprirà infatti la serie di concerti estivi in Italia per Zucchero “Sugar” Fornaciari, reduce dal grande successo nel Regno Unito per il World Wild Tour e i quattordici entusiasmanti concerti all’Arena di Verona dal 25 aprile all’11 maggio.
Achille Lauro farà tappa nel Parco della Palazzina di Caccia di Stupinigi il 3 luglio: con Achille Lauro Superstar, l’artista romano sarà accompagnato da una orchestra di 52 elementi, oltre ai 5 componenti della band, e metterà in scena uno show tutto nuovo, dagli arrangiamenti ai costumi, evoluzione di tutto ciò che ha mostrato finora.
Non si spengono gli amplificatori il 9 luglio per L’ultimo girone, il tour per festeggiare i 40 (+2) anni di storia e il tour di addio dei Litfiba, la rock band più longeva e apprezzata del panorama italiano. Una vera e propria festa che segnerà la degna e potente conclusione della storia live della band di Piero Pelù e Ghigo Renzulli.

Si chiama Persone Tour e toccherà i più importanti appuntamenti dell’estate italiana: il ritorno live di Marracash porta al Sonic Park Stupinigi il 12 luglio due album che non smettono di collezionare certificazioni e piantonare le posizioni più alte di tutte le classifiche. Marracash continua a confermarsi non solo come il “King del Rap”, ma anche come uno degli artisti più influenti dell’intera scena musicale italiana discografica e live che non poteva mancare nel festival di Stupinigi.

Il 16 luglio il palco sarà di uno dei campioni dell’ultima edizione del Festival di Sanremo, Irama. Con un totale di 31 dischi di platino e 4 dischi d’oro, oltre 1 miliardo e 200 milioni di stream e 650 milioni di visualizzazioni, Irama si è da poco imposto al 72° Festival di Sanremo con Ovunque Sarai, il secondo brano italiano più ascoltato al mondo su Spotify e certificato disco di platino. Il nuovo album Il Giorno in Cui ho Smesso di Pensare, protagonista del concerto al Sonic Park Stupinigi, è un progetto musicale maturo e vicino alle musicalità internazionali concettualmente eclettico e liberatorio, che mixa la musica urban con quella tipicamente di matrice latin/pop.
Una doppietta internazionale da non perdere il 17 e il 19 luglio. La prima data recupera l’abbraccio, previsto per il 2020, tra LP e quel pubblico italiano che la adora sin dai suoi inizi. Senza limiti di genere, la cantautrice multiplatino, con oltre 2 miliardi di stream a suo nome, ha creato fin dagli esordi della carriera un suono potente e totalmente personale, le sue canzoni sono di volta in volta seducenti e politiche. Il concerto, emozionante e travolgente, promette di restituire in pieno l’immagine di un’artista che si relaziona con il suo pubblico senza filtri e con definitiva sincerità. Anche Ben Harper arriva finalmente al Sonic Park Stupinigi per portare la sua musica straordinaria in un’atmosfera magica. Dopo il concerto annullato per l’emergenza sanitaria nell’estate 2021 il rocker e cantautore americano torna a suonare dal vivo insieme ai suoi The Innocent Criminals.
Gli ultimi concerti del programma 2022 di Sonic Park Stupinigi si trasformano in una festa della musica più giovane e frizzante del panorama italiano: in un susseguirsi di emozioni il 20 luglio si alterneranno sul palco Mara Sattei, ventiseienne cantautrice salita alla ribalta grazie a hit come “mi12ano” incisa insieme al fratello tha Supreme, e Carl Brave, amatissimo artista da oltre 30 Dischi di Platino, tour sold out e primi posti in radio, tra i nomi più richiesti del panorama musicale italiano che in pochissimi anni, concerto dopo concerto, ha conquistato pubblico e critica.
Sonic Park Stupinigi è sostenuto dal Ministero per la Cultura e non potrebbe realizzarsi senza Città di NichelinoRegione PiemonteOrdine Mauriziano e tutti i lavoratori della Palazzina di Caccia di Stupinigi. Il villaggio “food and beverage”, che anche quest’anno sarà un motivo in più per venire a Stupinigi nelle sere d’estate, vede una nuova straordinaria collaborazione con COOP e le “mani d’oro ai fornelli” della Claudia Fraschini Cookin Factory.
Anche quest’anno parte dei proventi del festival andranno alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro. La sostenibilità del festival è supportata dal lavoro prezioso di Hydra e del consorzio COVAR 14.
Accanto allo storico partner TicketOne quest’anno Sonic Park diversifica il ticketing con una nuova piattaforma, Dice.
Per la prima volta RDS 100% Grandi Successi è Official Radio del festival.

«Siamo felici di far partire il conto alla rovescia per un altro degli eventi più attesi di quest’estate – sottolinea Alberto Cirio Presidente della Regione Piemonte –. E lo siamo ancor di più dopo il successo dell’Eurovision, perché Sonic Park parla la stessa lingua, che è quella della grande musica. Un evento che con 10 serate di altissimo livello, in una cornice spettacolare come la Palazzina di Caccia di Stupinigi, conferma il Piemonte come palcoscenico e terra di spettacolo e cultura per un pubblico giovane e internazionale»

«Il ritorno alla normalità ci riempie di entusiasmo dopo i sacrifici fatti nel 2021 – dichiarano i produttori Fabio e Alessio Boasi di Reverse Agency – quando siamo riusciti a organizzare il festival con coraggio e passione. Potremo di nuovo vivere i concerti senza alcuna limitazione e torniamo a far risuonare il Parco della Palazzina di Caccia con la musica più amata dal pubblico: pensiamo a un Sonic Park sempre più sostenibile, sinergico alle proposte culturali del territorio, motore di un nuovo turismo. Siamo orgogliosi, poi, di annunciare la nascita del nuovo Sonic Park Matera: un grande festival alla Cava del Sole “David Sassoli” della città dei sassi patrimonio Unesco. Anche a Matera, quest’estate, porteremo il nostro Sonic Park e grande musica in un luogo unico».

«Sonic Park Stupinigi si conferma anche quest’anno come un momento di apertura al contemporaneo e al futuro per la Palazzina di Caccia e per il nostro territorio.  dice il sindaco di Nichelino Giampiero Tolardo – È una risposta alla necessità del pubblico di spettacolarità e al tempo stesso mette al centro l’importanza della tradizione, l’unico ponte possibile con l’innovazione. La scelta di tornare con la grande musica italiana e internazionale nella Palazzina Patrimonio Unesco è una felice risposta alla complessità del nostro tempo e insieme un segno di speranza, di coraggio e di fiducia nel futuro, e da Stupinigi questa estate il messaggio arriverà in musica”.

Sonic Park Stupinigi 2022
Nick Mason – 26 giugno, Elisa – 30 giugno, Zucchero – 2 luglio, Achille Lauro – 3 luglio, Litfiba – 9 luglio, Marracash – 12 luglio, Irama – 16 luglio, Lp – 17 luglio, Ben Harper – 19 luglio, Carl Brave + Mara Sattei – 20 luglio.
SONIC PARK STUPINIGI
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“Tra Inferno e Paradiso” con Asd Dancing school

Asd Dancing school, scuola di danza Classica, moderna, lirical jazz, contemporaneo, hip hop, pole dance ha due sedi:  una presso il comune di Orbassano e una presso  il comune di Bruino. Presente da 18 anni sul territorio, con numerosi titoli regionali e nazionali chiude l’anno accademico con uno spettacolo dal titolo TRA INFERNO E PARADISO il 3 Giugno ore 21 al  Teatro Superga di nichelino e il 13 Giugno presso il comune di Orbassano in Piazza Perlasca ore 21.

Una serata con il poeta Roberto Mussapi

Al Teatro MARCIDOFILM! di corso Brescia 4, stasera alle ore 20,45

 

Dopo gli esiti felici delle serate dedicate alla Poesia nelle scorse stagioni, i Marcido ripropongono quest’anno una ulteriore indagine sul rapporto tra il Teatro e la Poesia, con il poeta Roberto Mussapi. Mussapi, nato a Cuneo nel 1952, è considerato uno dei maggiori poeti italiani contemporanei, è drammaturgo, autore di saggi, di traduzioni da testi classici e contemporanei e di opere narrative. La sua opera poetica è stata raccolta nel volume Le poesie, prefazione di Wole Soyinka, saggio introduttivo di Yves Bonnefoy, (Ponte alle Grazie, 2014). Tra i volumi recenti di poesia, I nomi e le voci. Monologhi in versi, Mondadori 2020. Lirici greci, Ponte alle Grazie, 2021. Tra le opere in prosa, Il sogno della Luna (Ponte alle Grazie, 2019), Villon (teatro, La Collana, 2019). E’ editorialista e critico teatrale di Avvenire.

“Ecco dunque il terzo atto di un programma di Teatro/Poesia che ha esordito nella stagione 2018, programma che si ripropone di mettere in strettissima relazione la testualità poetica con l’espressione drammatica, in un testa a testa che riveli l’identico nucleo germinativo di entrambe le esperienze, che noi vediamo e sosteniamo essere sostanzialmente uguali.” Con gli attori Maria Luisa Abate, Paolo Oricco, Valentina Battistone, Ottavia Della Porta, Alessio Arbustini e Marco Isidori a dirigere lo spettacolo, tra i titoli di Roberto Mussapi saranno presentati Otello, Cassandra  e  Antigone, da I nomi e le voci. Monologhi in versi (Mondadori 2020).

Mussapi ha scelto tre personaggi simbolo, insinuandosi nelle pieghe della loro vicenda drammatica, svelando i lati segreti delle trame che li riguardano; portando così alla luce quegli scarti esistenziali, quelle titubanze sentimentali, quel mondo di sensazioni, di ricordi, di presentimenti che, secondari nella “storia” ufficiale di questi protagonisti del teatro di tutti i tempi, qui risultano eloquenti, anzi determinanti, per disegnarne tutta la complessità psicologica ed umana.” Sottolinea Marco Isidori: “Giova ripeterlo, giova anche virgolettarlo per potenziarne il significato: “il Teatro dei Marcido nasce da una costola della poesia”; ed è in questo clima, in questa temperie sentimentale che abbiamo pensato di immergere una parte significativa dell’attività di MARCIDOFILM! Infatti l’appuntamento con la Poesia della stagione, vede nuovamente ospite Roberto Mussapi, un poeta di livello internazionale che insieme a noi presenterà una serata strutturata sulla nostra ricerca della coniugazione tra il verso letterario e la sua espressione vocale, uno sposalizio questo che secondo noi offre alla parola poetica quella consapevolezza della sua genitiva teatralità, che è appunto una delle ipotesi fondanti del lavoro della Compagnia. Nel corso della serata, alcune delle sue composizioni, verranno “cantate” dai Marcido, a voce nuda, singolarmente e coralmente, nel solco tracciato da una partitura “musicante”, intavolata per cercare di trasportare la testualità verbale verso quel destino drammatico che secondo noi le è proprio; verso il pieno teatro, appunto.”

Nella medesima sala, il 28 e 29 maggio, alle ore 20,45, “Studio per Otello” da William Shakespeare (esito del Laboratorio Teatrale 2021/2022): diretti da Maria Luisa Abate, in scena Alessio Arbustini, Beatrice Borsa, Sebastiano Cenedese, Davide Cera, Mario Elia, Giovanna Gagliardotto, Beatrice Gai, Federico Mirabella, Vincenzo Quarta.

 

TEATRO MARCIDOFILM!

Torino, corso Brescia 4 bis

ingresso gratuito, con prenotazione obbligatoria, prenotazioni cell. 339.3926887-328.7023604,

info.marcido@gmail.com

 

e.rb.

Nella foto, Roberto Mussapi; e “Il Poeta”, visto da Daniela Dal Cin

Le Gru: fino a metà giugno arte, fumetti, musica, cinema e letteratura per bambini

GRU KIDS FESTIVAL
prima edizione
dal 21 maggio al 12 giugno

LAURA ORSOLINI | NOEMI VOLA | MANUELA ADREANI | MONICA MICHELI | LA SCATOLA GIALLA | GIOVANNA MEZZOGIORNO | RAFFAELLA GIORCELLI E ALESSANDRO ALLERA | KENTO | ALDA | LUCA BLENGINO | MAURIZIO LACAVALLA | ENRICO PIERPAOLI

quattro fine settimana dedicati a bambini e ragazzi
laboratori, incontri e presentazioni

a questo link il comunicato stampa completo con il dettaglio del programma

Gru Kids Festival, la prima rassegna pensata appositamente per bambini e ragazzi troverà casa dal 21 maggio al 12 giugno a Le Gru, il mall alle porte di Grugliasco, nell’area esterna al coperto di Piazza Centrale al Primo Piano.
Un intenso programma di quattro fine settimana di appuntamenti che spazieranno tra diverse discipline artistiche – musica, arte, fumetti, letteratura e cinema – e ospiteranno il meglio degli interpreti della cultura per l’infanzia a livello nazionale.

L’obiettivo di Le Gru, da sempre impegnato a promuovere iniziative di qualità, è quello di coinvolgere la fascia più giovane dei propri visitatori con una proposta che coniughi divertimento e apprendimento: laboratori, incontri e presentazioni saranno condotte da artisti, illustratori, autori, attori, musicisti che metteranno a servizio dei più piccoli la loro visione, la loro arte e la loro competenza. Dopo l’entusiasmante esperienza di Gru City (2018-2020), la città in cui i bambini potevano vivere “i mestieri dei grandi” divertendosi in un ambiente stimolante e interattivo, la nuova iniziativa del mall di Grugliasco propone un esempio di intrattenimento intelligente e innovativo.

Proprio nell’epoca del post-pandemia, Gru Kids Festival rappresenta un modo per riportare i più giovani al centro dell’attenzione. La loro voglia di imparare, divertirsi, creare, stare finalmente insieme è l’energia da cui scaturiscono occasioni di divertimento, di interesse, di nuove curiosità.” – annuncia il direttore di Le Gru Davide Rossi – “In continuità con molte delle proposte di Le Gru le attività sono gratuite e a misura di bambini e adolescenti, protagonisti di queste giornate. Insieme a loro tanti personaggi curiosi e interessanti per uno scambio che immaginiamo fin d’ora ricchissimo di sollecitazioni e gioia.”

Saranno quattro i temi che verranno sviluppati, uno per ogni fine settimana, con la stessa proposta che si ripete il sabato e la domenica per permettere a un maggior numero di bambini e ragazzi di partecipare.

Si inizia il 21 maggio con il week end dedicato al “Fantastico”. Il festival inaugura con un laboratorio di scrittura dedicato al maghetto più famoso del mondo: Harry Potter! A condurlo dalle 11 alle 13 Laura Orsolini, libraia, scout, editor e scrittrice che insegnerà ai bambini a inventare le proprie storie fantastiche. Dalle 16, invece, spazio all’arte con Noemi Vola, una delle più promettenti illustratrici italiane. L’autrice cercherà di lavorare sull’immaginazione dei bambini conducendoli alla materializzazione dei loro “personaggi fantastici” attraverso la plastilina. Alle 18 la protagonista sarà la fiaba nell’incontro con Manuela Adreani, una delle più apprezzate illustratrici a livello mondiale di favole classiche. Manuela proverà a raccontare come trasferisce il suo mondo fantastico sulla carta con matite e pennelli, o con strumenti digitali.


Noemi Vola

Sabato 28 e domenica 29 maggio sarà un fine settimana all’insegna del cinema. Appuntamento alle 11 con Monica Micheli, docente di scrittura all’Accademia di Belle Arti di Roma, che insegnerà ai ragazzi come si scrive una sceneggiatura e cos’è la narrazione per immagini. Alle 16, l’Associazione Scatola Gialla di Cuneo, proporrà un laboratorio per scoprire la tecnica del film d’animazione in stop motion. I bambini potranno creare una propria cartolina digitale animata da spedire ai propri amici! Alle 18 Gru Kids Festival è onorata di ospitare una delle più grandi protagoniste del cinema italiano vincitrice, tra le altra, della Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile alla 62ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia: Giovanna Mezzogiorno. L’attrice condurrà i bambini in un viaggio alla scoperta della settima arte, attraverso letture e racconti.


Giovanna Mezzogiorno

Il terzo week end del Festival sarà dedicato alla musica e alle sue diverse declinazioni. Le giornate di sabato 4 e domenica 5 giugno inizieranno con il laboratorio condotto dalle 11 alle 13 dagli esperti di didattica dell’arte Raffaella Giorcelli e Alessandro Allera che proporranno ai bambini un grande lavoro di pittura collettiva a partire dal suono e dalle parole. Nel pomeriggio (ore 16) spazio a un genere musicale amatissimo dai più giovani: il rap. Protagonista il rapper Kento. Con dieci dischi e oltre mille concerti in carriera da più di dieci anni, l’autore tiene laboratori di scrittura rap e poesia presso carceri minorili, comunità di recupero e scuole. Al Gru Kids Festival Kento proverà a insegnare ai ragazzi come tirare fuori le proprie emozioni in rima rappando come dei veri professionisti! Alle 18 l’ultimo appuntamento della giornata sarà invece con Alda, giovanissima rapper emergente che racconterà il genere musicale che più di tutti racchiude in sé presa di posizione e sfogo, riflessione e storytelling.


Alda

La prima edizione di Gru Kids Festival si concluderà sabato 11 e domenica 12 giugno con delle imperdibili proposte rivolte a tutti gli appassionati di fumetto. Al mattino lo sceneggiatore e scrittore per ragazzi Luca Blengino condurrà un laboratorio su come disegnare le proprie storie a fumetto, mentre nel pomeriggio, il poliedrico artista Maurizio Lacavalla insegnerà ai ragazzi a confezionare la loro prima fanzine utilizzando un mix di linguaggi diversi: il fumetto, la scrittura emotiva, il diario, il collage e la fotografia. L’ultimo incontro del Festival vedrà come protagonista Enrico Pierpaoli che presenterà a tutti gli amanti dei manga e della cultura giapponese il suo esilarante fumetto per ragazzi “Ciao mamma, vado in Giappone”.


Enrico Pierpaoli

Tutti i laboratori e gli incontri di Gru Kids Festival sono a ingresso gratuito e su prenotazione al Box info Le Gru o via mail all’indirizzo: boxinfo@legru.it.
Ogni laboratorio ha una fascia di età e una capienza specifica comunicate sul programma; saranno ammessi ai laboratori soltanto i minorenni con i requisiti richiesti.

Inoltre, fra il 21/5 e il 12/6 saranno a disposizione dei clienti del Centro dei CARNET “Gru Kids Festival Promotions” con voucher che offrono promozioni e sconti in diversi punti vendita del Centro. Saranno a disposizione al Festival durante i week-end e al Box Informazioni tutti i giorni.

La leggendaria avventura di Arnoldo Mondadori

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Rai Fiction, Anele e Film Commission Torino Piemonte hanno dedicato uno spazio di approfondimento all’interno del Salone del libro ad Arnoldo Mondadori con due appuntamenti per celebrare uno dei più grandi imprenditori dell’industria editoriale italiana.

Ieri sera al Cinema Massimo il primo appuntamento, che rientra nel Salone off, l’anteprima della docu-fiction “ArnoldoMondadori – i libri per cambiare il mondo” con protagonista Michele Placido. Il film in onda prossimamente sulla Rairipercorre la vita privata e professionale del grande editore, dalleumili origini, Arnoldo era figlio di un ciabattino di Ostiglia con la passione della lettura, ai primi passi come ragazzo di bottega in una tipografia (interpretato da Brenno Placido) fino alla creazione di un impero editoriale, mosso dal desiderio di rendere la lettura accessibile a tutti e creare una società migliore con la scelta di un’“editoria  popolare”, che ha favorito la crescita culturaledell’Italia in gran parte ancora semi analfabeta e povera.

Il film abbraccia tutta la parabola del grande pioniere dell’editoria: dalleaudaci collaborazioni degli inizi con personaggi che spaziano da D’Annunzio a Walt Disney, alla passione genuina e viscerale nei confronti dei grandi scrittori che pubblicava da Ernest Hemingway e Giuseppe Ungaretti, dal concepimento dei Gialli e Oscar Mondadori come letteratura di evasione, alla creazione della rivista Epoca, prima affidata al figlio Alberto (creatore della collana Il Saggiatore), con cui ebbe sempre un rapporto conflittuale, e poi ad Enzo Biagi. Il secondo Appuntamento si è tenuto nello Spazio Rai del Salone del Libro con il titolo “L’importanza dell’investimento nella cultura e nell’editoria il caso Arnoldo Mondadori”. Sono intervenuti Michele PlacidoAnouk Andaloro, capostruttura Rai Fiction, Gloria Giorgianniproduttrice e founder di Anele, Marco Frittella, direttore di Rai Libri, Gian Arturo Ferrari, ex direttore di Mondadori e Marino Sinibaldi, Presidente del Centro per il libro e la lettura che ha moderato l’incontro partendo dalla figura di Arnoldo Mondadori. Si è discusso su come è cambiato il ruolo dell’editoria, se ha ancora il ruolo centrale che ebbe nel secondo dopoguerra per favorire la rinascita del Paese.

Giuliana Prestipino

 

Una città per cantare: un secolo di concerti a Torino

 RACCONTO PER IMMAGINI DELLO STRETTO LEGAME TRA IL CAPOLUOGO PIEMONTESE E IL MONDO DELLE SETTE NOTE PROPOSTO IN UNA MOSTRA ALLESTITA ALL’ARCHIVIO STORICO DELLA CITTÀ DI TORINO.

LA SI POTRÀ VISITARE DAL 9 MAGGIO AL 30 SETTEMBRE.

*APERTURA STRAORDINARIA SABATO 14 MAGGIO, NELLA GIORNATA CONCLUSIVA DELL’EUROVISION SONG CONTEST*

È il 1935 quando Louis Armstrong tiene un favoloso concerto al teatro Chiarella di Torino che, appena sette anni più tardi, sarà completamente distrutto dai bombardamenti Alleati. La mostra “Una città per cantare” parte idealmente dalle immagini di quel concerto e dai teatri devastati in una Torino ferita dalle bombe. L’esposizione, realizzata dall’Archivio Storico civico, è parte degli eventi culturali organizzati dalla Città di Torino in occasione del’Eurovision Song Contest 2022.
La mostra ripercorre le tappe storiche che hanno accompagnato Torino nel ritorno alla normalità nel periodo post bellico e procede oltre, raccontando la nascita e l’evoluzione di alcuni processi politici e sociali dai primi del Novecento a oggi, filtrati attraverso la lente d’ingrandimento degli spettacoli musicali, perché la musica, come la libertà, è partecipazione, per dirla alla Giorgio Gaber.
Dalla guerra agli anni del boom economico, dalle rivoluzioni del Sessantotto sino ai giorni nostri, la musica è sempre presente e accompagna, a volte trasforma, il corso della storia.
Il titolo della mostra, preso a prestito dall’omonima canzone scritta da Lucio Dalla per Ron, è emblematico: Torino è la patria italiana del jazz, dal capoluogo piemontese partivano o si concludevano le grandi tournée delle star del rock, del pop e dei grandi cantautori, qui sono nati artisti che hanno dato lustro alla musica italiana nel mondo.
Nel 1979 (come scrive lo stesso Ron nella prefazione del catalogo pubblicato a corredo della mostra) lo Stadio Comunale ha ospitato, nel mezzo degli anni di piombo, il primo mega-evento musicale italiano: la tappa del tour Banana Republic, da cui la musica dal vivo è ripartita dopo gli anni bui segnati dalle molotov lanciate sui palchi degli artisti.
La musica è una delle principali forme d’arte, il suo ascolto ci appassiona, ma non è solo suono: gli spettacoli la rendono viva, così come le fotografie artistiche di Dario Lanzardo, in gran parte inedite e presenti in mostra in un’ampia sezione, che con la loro poesia donano ulteriori emozioni.
Dai primi del Novecento a oggi circa quattrocento immagini, articoli, manifesti e documenti testimoniano così l’evolversi della società attraverso la lente d’ingrandimento dei concerti che hanno avuto luogo nella nostra città.

La mostra allestita all’Archivio Storico della Città di Torino (via Barbaroux, 32)  potrà essere visitata dal 9 maggio al 30 settembre (dal lunedì al venerdì 8.30-16.30). Apertura straordinaria sabato 14 maggio, dalle ore 11 alle 19.

Altre informazioni sul web all’indirizzo www.comune.torino.it/archiviostorico

 

Nice Festival di Settimo Torinese, il circo contemporaneo

Ultimi giorni di programmazione del primo Festival di circo contemporaneo del centro di produzione blucinQue/Nice, il Nice Festival di Settimo Torinese, che ha preso il via al parco Alcide De Gasperi martedì 17 maggio e che andrà avanti fino a domenica 22 maggio con una programmazione intensa e i migliori artisti provenienti da tutto il mondo. Il Nice Festival di Settimo Torinese ha aperto con un grande successo di pubblico una stagione di spettacolo ricchissima – seguiranno il Nice Festival Chieri, il festival Sul Filo del Circo di Grugliasco e il Nice Festival Torino – grazie alla rete di partenariato avviata dal neonato centro di produzione e che vede protagonisti, oltre a quello di Settimo Torinese, i comuni di Grugliasco, Chieri, Torino e Moncalieri.

Da martedì gli spettacoli più applauditi e richiesti sono stati Gelsomina Dreams, di compagnia blucinQue, diretta da Caterina Mochi Sismondi, e Krama di Collettivo 6tu, giovane compagnia nata nel 2021 e composta integralmente da artisti formatisi presso l’Accademia di Fondazione Cirko Vertigo.

Gli spettacoli, che sono aperti al pubblico a prezzi popolari con lo scopo di far crescere la cultura del circo contemporaneo e creare così nuove generazioni di spettatori, in grado di valutare con spirito critico gli spettacoli e riconoscerne la qualità, vanno in scena in due differenti location all’interno del parco: su un palco open air e all’interno dello chapiteau della compagnia Teatro Nelle Foglie. I biglietti sono acquistabili presso la biglietteria che si trova davanti allo chapiteau Teatro Nelle Foglie e che è aperta due ore prima del primo spettacolo di giornata – la domenica un’ora prima del primo spettacolo della mattina – oppure su Vivaticket e tramite la nuova APP del centro di produzione denominata blucinQue Nice e che è disponibile su Apple e Play Store. Rimane sempre attiva la biglietteria all’interno del Parco Culturale Le Serre presso i locali di Fondazione Cirko Vertigo in via Tiziano Lanza 31 – Grugliasco.

Questa prima edizione del Nice Festival di Settimo Torinese intende collegarsi alla tradizione della città pur rinnovandola profondamente: nel 2022 infatti il tradizionale Festival dell’Innovazione e della Scienza di Settimo giunge alla sua decima edizione e, in occasione del Nice Festival, viene analizzato il rapporto fra circo e scienza grazie agli interventi della scienziata Veronica Rossetti che, prima degli spettacoli sotto chapiteau, spiega con parole chiare e accessibili a tutti le leggi della fisica che permettono a uno spettacolo di circo di prendere forma.

La giornata di venerdì 20 maggio si apre alle ore 17:00 con la compagnia Circo Pacco. I protagonisti di 100% Paccottiglia, rifiutati dal Nouveau Cirque e radiati dal circo classico, tentano di allestire il loro spettacolo cercando con ogni mezzo di guadagnarsi il centro della scena a colpi di numeri al limite del ridicolo, tra piogge di pop-corn ed eccentriche acrobazie. Una visual comedy irriverente e dissacrante, una vera parodia sul mondo del circo contemporaneo.

A seguire, alle ore 21:00, ultima replica di Llabyellov, primo lavoro da solista di Carlo Cerato. Ironico, tecnico, originale, lo spettacolo è un collage astratto di esplorazioni di giocoleria, forme, colori, costumi, videoproiezioni, musica. In scena assieme all’artista bastoni, anelli, palline, piume, gelati, girandole, racchette da badminton.

Alle ore 21:30 per Krama, prima creazione di Collettivo 6tu, giovane compagnia formatasi nel 2021 e composta integralmente da artisti formatisi presso l’Accademia di Fondazione Cirko Vertigo: in scena tutto funziona grazie all’equilibrio tra gli elementi, non c’è prevalenza di un elemento a discapito dell’altro ma tutto sta in piedi perché ogni componente dà e riceve le proprie emozioni e quelle dei compagni. La reciproca fiducia permette di creare atmosfere armoniche nelle quali è possibile cogliere energia, affiatamento e sostegno.

Gli ultimi due giorni di festival si chiudono con due spettacoli in doppia replica: In Fabula di Fondazione Cirko Vertigo, che andrà in scena sabato 21 maggio alle 16:00 e alle 20:00 e domenica 22 maggio alle 10:30 e alle 16:00. In un mondo fiabesco, il racconto di Cappuccetto Rosso viene rivisitato in chiave circense dagli artisti dell’Accademia per Artista di circo contemporaneo di Cirko Vertigo: fra danza, poesia e giocoleria una bimba indaga i misteri della notte e le sue paure più recondite. Il lupo diventa specchio delle parti più intime e oscure dell’animo umano, delle quali la bambina ha paura, al punto tale che lupo e bambina divengono due volti della stessa personalità.

Chiude il festival lo spettacolo Kairòs di Compagnia Teatro Nelle Foglie, che sarà visibile sabato 21 maggio alle 17:00 e alle 21:00 e domenica 22 maggio alle 11:30 e alle 17:00. Muovendosi tra clessidre, orologi, pendoli e lancette, pianoforti e rottami, i personaggi di Kairòs entrano in un tempo-spazio in cui la fantasia può esprimersi liberamente e viaggiare come un veliero su un mare lontano. Nato durante il periodo pandemico, lo spettacolo verte su una tematica attuale e sulla quale il lockdown ha costretto tutti a riflettere: quella del tempo e la sua percezione.

Al Nice Festival di Settimo Torinese seguiranno il Nice Festival di Chieri, in programma il 25-26 giugno e 3 luglio, il Festival Sul Filo del Circo di Grugliasco, dall’1 al 9 luglio e il Nice Festival di Torino, previsto dal 26 al 30 ottobre presso il teatro Café Müller e il teatro Colosseo.

Il centro di produzione blucinQue/Nice intende farsi promotore di una vera e propria rete in grado di orientare i territori nel rispetto delle loro caratteristiche, a tutti i livelli: sociale, economico e valoriale. Si favorirà una circuitazione transfrontaliera delle compagnie ospitate e il partenariato con i Comuni, di respiro triennale, intende creare sul territorio una comunità di spettatori stabile. Alla rete dei cinque Comuni, in pieno accordo con le politiche della Città Metropolitana, si aggiungono le terre canavesane di Agliè, San Giorgio Canavese e Castellamonte, presso le quali si terrà il Festival della Reciprocità. Sul territorio di Moncalieri è invece in via di definizione, nella seconda parte dell’anno, una programmazione sul solco delle iniziative degli ultimi anni. Il centro di produzione, oltre all’organizzazione dei festival sopracitati e della produzione e diffusione di spettacoli prodotti e coprodotti, cura inoltre le stagioni teatrali della Città di Grugliasco e del teatro Cafè Müller di Torino.

La direzione artistica del settore creativo del centro blucinQue/Nice è affidata alla coreografa e regista Caterina Mochi Sismondi, fondatrice di compagnia blucinQue, che sceglie le compagnie da coprodurre e che rappresenta con il suo lavoro un punto di riferimento nel settore del teatrodanza e del circo contemporaneo in Italia mentre la direzione di produzione è di Paolo Stratta (che si occupa della programmazione). L’obiettivo di creare una rete per la promozione dello spettacolo dal vivo e del circo contemporaneo rappresenta un unicum in Italia, una bussola per orientare artisti e spettatori.

 

 

IL NICE FESTIVAL DI SETTIMO TORINESE è realizzato

Con il contributo di: Comune di Settimo Torinese, Fondazione ECM, MIC, MAECI

Con il patrocinio di: Città Metropolitana e Regione Piemonte

Progetto del centro di produzione blucinQue/Nice

In collaborazione con Fondazione Cirko Vertigo

LA RETE DI FESTIVAL 2022 è realizzata

con il contributo di: Comune di Chieri, Comune di Grugliasco, Comune di Moncalieri, Comune di Settimo Torinese, Città di Torino, Fondazione ECM, MIC

Con il patrocinio di: Città Metropolitana e Regione Piemonte

Progetto del centro di produzione blucinQue/Nice

In collaborazione con Fondazione Cirko Vertigo

Info su www.blucinque.it