società- Pagina 70

Il 3 marzo torna Polis Policy con la terza e ultima sessione della sesta edizione

 “Una demografia sostenibile è possibile?”

Tra i relatori interverranno Giancarlo Blangiardo e Alberto Anfossi

Torino- Venerdì 3 marzo si concluderà la sesta edizione dell’Accademia di Alta Formazione Polis Policy. Il tema della giornata di incontri sarà il particolare momento che sta vivendo il Paese da diversi punti di vista, tra cui economico, politico, sociale e demografico. Il titolo di questa terza sessione sarà: “Una demografia sostenibile è possibile?”. Tra i relatori interverranno Giancarlo Blangiardo (Presidente Istat), Alberto Anfossi (Segretario Generale Fondazione Compagnia di San Paolo), Roberto Gontero, Forum delle Associazioni Familiari del Piemonte, il fotografo Alessandro Zentie ancora Stefano Molina(Unione Industriale), Alberto Scavino (Irion Srl) e Claudia Mandrile (Fondazione Compagnia di San Paolo).

L’Associazione Difendiamo il Futuro organizza dal 2002 seminari, cicli di dibattiti e incontri di approfondimento su temi legati a quanto accade nella società italiana e piemontese. Il progetto attorno al quale ruotano le iniziative di DF è Polis Policy, accademia di alta formazione su argomenti di natura sociale, culturale e politica. Negli scorsi anni, tra i temi centrali affrontati da DF, ci sono stati la pandemia e le conseguenze per lo stato sociale tra diritti, lavoro e integrazione.

Nel corso di questa edizione è stato affrontato il tema “Sfide e opportunità per un’Italia in transizione”, prima con una sessione dedicata all’Italia come ponte tra Europa e Mediterraneo e poi con una sessione dedicata alle politiche e infrastrutture per l’immigrazione. In questa sessione, grazie al contributo di relatori d’eccezione si parlerà di democrazia, demografia e sostenibilità, pilastri del nostro presente.

“Il futuro della demografia italiana – ha detto Giuseppe Giulio Calabrese, Presidente Difendiamo il Futuro – secondo le ultime previsioni non è così roseo: la popolazione residente è in decrescita, con più anziani e famiglie più piccole. Ci sono sempre meno coppie con figli e la questione investe tutto il territorio. Come Difendiamo il Futuro siamo da sempre attenti a questi argomenti, consapevoli dell’importanza sociale e strategica di temi relativi le dinamiche socio-demografiche, l’invecchiamento della popolazione. Per questa ragione, con questa ultima sessione che chiude la sesta edizione, intendiamo realizzare un approfondimento che metta in luce le varie sfaccettature di questo argomento e che possa fornire altri momenti di dibattito e confronto in vista delle prossime edizioni”.

Il programma – 3ª SESSIONE – VENERDI’ 3 MARZO 2023

ORE 18.00 – REGISTRAZIONE PARTECIPANTI

ORE 18.30 VISION

Giancarlo Blangiardo (Presidente Istat) e Alberto Anfossi(Segretario Generale Fondazione Compagnia di San Paolo)

Introducono al dibattito Roberto Gontero, Forum delle Associazioni Familiari del Piemonte; due studenti universitari: Luca Odifreddi e Luca Caci

Modera: Giuseppe Giulio Calabrese, Presidente dell’Associazione Difendiamo il Futuro

ORE 20.00 ANOTHER VISION

Alessandro Zenti, fotografo

ORE 21.00 AGORA’

Intervengono alla tavola rotonda Claudia Mandrile (Fondazione Compagnia di San Paolo), Stefano Molina (Unione Industriale) e Alberto Scavino (Irion Srl)

Motore Sanità. Cibo, ambiente, salute: il successo della Winter School

RIFLETTORI PUNTATI SULLA SALUTE GLOBALE, INDISPENSABILE PER ASSICURARE LA SALUTE E LA CRESCITA ECONOMICA DEL PAESE

La salute dell’uomo e quella del pianeta viaggiano a braccetto anche a tavola. È quanto emerso dalla due giorni della Winter School 2023 di Motore Sanità, appena conclusasi a Pollenzo (CN), con il patrocinio dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche.

I 10 principali punti emersi:

  1. Nuove infezioni aggravate dai rischi climatici minacciano la nostra salute. Per cercare di dare risposte a questa impellente emergenza, l’Osservatorio Innovazione di Motore Sanità scende in campo coinvolgendo specialisti e aziende sanitarie.

  1. Le diete malsane causano più di 950mila decessi in Europa e il 40% della popolazione abbandona la dieta mediterranea. È necessaria un’inversione di rotta, contro gli alti tassi di sovrappeso e obesità causati dal cibo spazzatura responsabile di gravi patologie (dal diabete al cancro).

  1. Quando il consumatore diventa paziente, mangiare in molti casi diventa preoccupazione, fino a sfociare nel rifiuto del cibo che impatta negativamente sul benessere psicofisico e rende difficile la cura. La cura della ristorazione durante la degenza attuata con pietanze semplici, di stagione, con aspetti riconducibili alla tradizione, gustosi ma non salati, che usano condimenti e spezie per esaltare i sapori, può essere un elemento di educazione alimentare che abitua il paziente a comprendere che cambiare le proprie abitudini alimentari non vuol dire privarsi del piacere del cibo.

  1. L’etichettatura racconta la storia del prodotto che portiamo sulle tavole, per questo è importante associarla alla promozione della dieta mediterranea, incoraggiando i produttori a realizzare alimenti più sani e sostenibili. È il senso del Med Index, sistema di etichettatura dei prodotti alimentari concepita come una etichettatura completa e basata su criteri misurabili. Uno strumento per imparare ad acquistare alimenti sani per l’uomo e per il pianeta.

  1. Il nostro Servizio sanitario ha di fronte importanti sfide per continuare a garantire la migliore presa in carico del paziente e il miglior percorso di cura e di assistenza e la gestione delle risorse del PNRR sarà decisiva per lo sviluppo di grandi opportunità offerte dalla tecnologia digitale.

  1. L’evoluzione digitale soffre l’ansia dei tempi che incombono per realizzare la rivoluzione tecnologica. Non possiamo improvvisare, ma progettare e programmare per rispondere alla necessità di digitalizzare la sanità nel nostro Paese.

 

  1. Quattro italiani su 10 soffrono di almeno una malattia cronica e 2 su 10 di due o più malattie croniche. Il paradigma scientifico di riferimento è quello della one-health, un modello di analisi della correlazione tra esposizione ambientale e salute perché nel binomio cibo-salute c’è la chiave di lettura dei territori e, di conseguenza, un patrimonio scientifico sul quale costruire soluzioni per la garanzia e la tutela dei cittadini.

  1. 12,4 milioni di fumatori in Italia sono la prova che il proibizionismo non paga. Fermo restando che la proposta numero uno è smettere di fumare, i professionisti e gli esperti di settore ritengono che occorra intraprendere una strada basata sulla riduzione del rischio attraverso tutti gli strumenti disponibili e le alternative messe in campo.

 

  1. Salute mentale: aumentano casi di autolesionismo, depressione, anoressia, poliabuso di sostanze e atti di violenza soprattutto tra gli adolescenti. L’allarme arriva da chi ha in cura ogni giorno i pazienti presso i Centri di salute mentale. Servono almeno 2miliardi di euro per rispondere ai nuovi bisogni e riportare la salute mentale al centro dell’agenda politica. Inoltre è importante continuare a combattere lo stigma, favorire l’inclusione e integrare i servizi sociali e sanitari soprattutto per i pazienti psichiatrici per una gestione del paziente a 360 gradi.

 

  1. Ipercolesterolemia e diabete sono killer silenziosi. Vengono in aiuto alimentazione, prevenzione, nuovi farmaci, ma c’è anche attenzione rispetto all’utilizzo di rimedi naturali, come integratori e nutraceutici, messi a punto sull’evidenza clinica di alcuni frutti dalle straordinarie proprietà. Le strategie dietetiche che ad oggi si sono rivelate più efficaci sono la riduzione di acidi grassi saturi, l’introduzione di fitosteroli e una elevata aderenza alla Dieta Mediterranea.

Evento di punta della sanità nazionale, la Winter School di Motore Sanità rappresenta da sempre un appuntamento fondamentale per il confronto tra esperti, clinici, rappresentanti delle Istituzioni, politici, associazioni di pazienti e di categoria e addetti ai lavori della Sanità italiana. Oltre 100 i relatori intervenuti nelle 20 tavole di lavoro che si sono tenute nella sede congressuale di Pollenzo.

Anche le fabbriche invecchiano E tra gli operai prevalgono i precari

/

Il futuro dell’indotto auto è preoccupante, se si pensa alla decisione di abolire diesel e benzina nel 2035. Lo è soprattutto per Torino, dove la crisi dell’automotive è ormai realtà da anni e le imprese che gravitano attorno a quel mondo sono ancora molto diffuse, conseguenza della storia del Piemonte e del suo capoluogo da sempre legati alla Fiat e a quel (poco) che ne resta.

Ma ci sono anche altre preoccupazioni.  Anche le fabbriche invecchiano e tra gli operai  prevalgono i precari. Per questo la Fiom, la categoria della Cgil con più iscritti, vuole comunicare “con un nuovo linguaggio”, Lo dice all’Ansa il segretario generale Michele De Palma, confermato al congresso di Padova con il 97% dei voti alla guida dell’organizzazione. Chiede a Fim e Uilm “di avviare subito un percorso comune per presentare una piattaforma unitaria in vista del rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici” e di prestare attenzione sia al tema del salario, sia a quello della stabilizzazione dei precari. “All’interno delle  fabbriche non c’è solidarietà, ognuno si gestisce per sé. I ragazzi e le ragazze non sanno che esiste il sindacato e che esistono i diritti” osserva De Palma. “Andando avanti in questo modo – conclude –  noi rappresenteremo uomini e donne sempre più in là con l’età. Ci vogliono i giovani, ma dobbiamo andare a parlare con loro, usare un linguaggio diverso. La relazione con le nuove generazioni non va costruita solo su una politica generale, le grandi manifestazioni, o l’idea del cambiamento, ma su questioni  pratiche”.

(Foto IL TORINESE)

Torino e la radio, un legame storico

La radio è un mass media potente, entra nelle nostre case con facilità, non ci obbliga ad avere apparecchi di ultima generazione, ci accompagna in macchina rendendo i nostri spostamenti piacevoli, ci aiuta nei momenti di solitudine e isolamento,  spesso è un supporto didattico capace considerata la varietà di  programmi di interesse culturale, politico-sociale, artistico, scientifico che vengono trasmessi dalle differenti emittenti.

E’ il mezzo che per primo che ha permesso la diffusione di messaggi, informazioni, idee e pensieri prima difficilmente divulgabili, è il veicolo in assoluto più trasportabile e accessibile, è un strumento moderno e d’avanguardia che grazie a nuove tecnologie  come la DAB (Digital Audio Broadcasting)  che garantisce una qualità d’ascolto pari a quella di un cd o la DRM (Digital Radio Mondiale) uno standard mondiale di trasmissione,  arriva a tutti facilmente e democraticamente.

Torino è la città simbolo della radio, il primo novembre del 1929infatti, in collegamento via cavo con Milano è partita la sua prima stazione. Il capoluogo piemontese era già comunque entrato nel mondo radiofonico con la fondazione dell’URI, l’Unione Radiofonica Italiana, che poi si trasformò in EIAR ed ebbe la sua sede proprio all’ombra della Mole. Nel 1932 l’EIAR con l’acquisizione del teatro di Torino, rinnovato in base alle esigenze radiofoniche, e dopo la fusione dell’orchestra di Milano con quella di Torino, trasmise i primi concerti dei vari complessi sinfonici.

Nella capitale subalpina le testimonianze, i ricordi e le tracce di un passato radiofonico glorioso sono racchiuse in un museo “pensato per vivere a 360 le emozioni della storia della comunicazione”, a Via Verdi 16, a pochi metri dalla Mole Antonelliana, si trova infatti il Museo della Radio e della Televisione Rai. Il percorso, decorato da pezzi di arredamento di storici programmi come la Cabina di Rischiatutto o il Trespolo di Portobello,  “è un viaggio che parte con la conoscenza degli antenati della radio, tra i quali il telegrafo, la scoperta delle onde hertziane e il detector Marconi”.

In una sala dedicata alla memoria dell’ingegner Enrico Marchesi, torinese, pioniere della radiofonia in Italia, presidente dell’URI e dell’EIAR, i reperti sono posizionati secondo un percorso cronologico che vuole raccontare l’evoluzione delle varie aree della comunicazione (telegrafia, telefonia, radio, TV, registrazione), a partire dal diciannovesimo secolo fino alla “rivoluzione” digitale.

 

E’ incredibile come Torino sia la concentrazione di un mondo intero, in questa città  sono infatti moltissime le testimonianze di un passato illustre che va dall’arte, alla tecnologia, alla letteratura, alla storia e alla cultura in genere. La nostra è una città ricca di memorie, un contenitore di ricchezze formatosi nel passato attraverso esperienze molteplici e  con un potenziale enorme per dare un forte impulso al futuro.

Maria La Barbera

Per Informazioni:

museoradiotv@rai.it

La Sindone di Torino diventa una web-serie

Roberto Repole, arcivescovo di Torino ha presentato alla Facoltà di Teologia una docu-serie sulla Sindone realizzata dalla Diocesi in collaborazione con l’Officina della Comunicazione e con il sostegno della Fondazione Crt. Insieme a Repole anche il presidente della Fondazione Crt Giovanni Quaglia, il direttore del Centro internazionale di Studi sulla Sindone Gian Maria Zaccone, e il regista  Omar Pesenti.
“Nell’epoca  moderna – ha osservato Repole – quando si pensa alla Sindone il primo interesse è di tipo scientifico: è vera, non è vera? Un interesse legittimo, ma non dovremmo mai dimenticare che l’interesse scientifico per la Sindone esiste in quanto esiste il Vangelo che racconta di Gesù morto e risorto. Per i credenti in Cristo  la Sindone è una sorprendente porta di ingresso a Gesù e al suo mistero”. Le 4 puntate della docu-serie, ciascuna della durata di 9 minuti, saranno disponibili sulla piattaforma Vativision, sui canali delle diocesi italiane, dei network televisivi dell’area piemontese, sui siti della diocesi di Torino, de La Stampa, e dei settimanali piemontesi della Federazione Italiana Settimanali Cattolici. Oltre alle clip video anche  4 podcast che saranno veicolati sui più importanti canali audio.

Umanizzare la pena. Una mostra a Torino sull’articolo 27 della Costituzione

Lunedì 20 febbraio alle ore 11, nella sala conferenze dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico del Consiglio regionale (via Arsenale 14/G), si svolge la conferenza stampa di presentazione della mostra “Art. 27”, in riferimento all’articolo della Costituzione che recita: “La responsabilità penale è personale. L’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva. Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”.
Intervengono: Paola Baldovino Difensore civico della Regione Piemonte, Ylenia Serra Garante per l’Infanzia, Bruno Mellano Garante per i detenuti, Juri Nervo associazione EssereUmani, Pierpaolo Rovero Professore Accademia Albertina di Belle Arti corso Arte del Fumetto.
L’esposizione – composta da pannelli con grafiche e strisce di fumetti – invita ad approfondire il contenuto e il significato dell’art. 27 della Costituzione. Il progetto di sensibilizzazione è stato realizzato dall’associazione EssereUmani onlus con gli studenti dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino – Corso di Arte del Fumetto.
La mostra rimarrà esposta nelle vetrine dell’Urp di via Arsenale fino a martedì 28 febbraio 2023.

Quelle particolari feste bianche

Da alcuni anni, in particolare sui siti di incontri, è facile incontrare annunci che recitano, più o meno, così: “Bel ragazzo porco festaiolo raggiunge solo ospitali no mercenari per fare porcate tutta la notte.oppure “Questa sera ospito coppia anche con amico per divertimento. Portare festa bianca. [..]

Ma cos’è questa festa? Chi sono in festaioli? Questo tipo di festa, chiamata chemsex, non ha conosciuto pause neanche durante la pandemia e, anzi, possiamo dire che durante lo stop forzato ad ogni incontro umano i chemsex siano stati una forma di interazione sociale che quasi non ha conosciuto interruzioni,proprio perché basata su qualcosa di proibito, di illecito, da nascondere, e sappiamo quanto il proibito istighi a compiere ciò che proibisce (vedi il Proibizionismo negli anni ’20 del secolo scorso).

I chemsex sono feste organizzate in case private o in appartamentiaffittati a ore o giorni, dove più persone si ritrovano per praticare sesso (in Italia sono in prevalenza maschi gay) sotto l’effetto di stupefacenti di vario tipo; tra questi vanno per la maggiore GHB, crack, cocaina, crystal meth, MDPV oltre al viagra e altri farmaci contro la disfunzione erettile, per rimediare agli effetti anafrodisiaci di alcuni di quegli stupefacenti.

Il livello della festa è estremamente variabile, a seconda dell’età, del ceto sociale, delle etnie presenti e delle sostanze utilizzate, fattore quest’ultimo che determina il mood della festa.

Sorgono immediate diverse considerazioni, alcune di ordine sociale, altre di ordine medico e criminologico.

In primis, alcuni dei partecipanti considerano tali feste niente più che un puro svago, come andare al privè o ad un concerto, ma molti altri ne diventano dipendenti non riuscendo più a concepire un rapporto sessuale se non è con più partners e grazie all’aiuto degli stupefacenti. Già questo dovrebbe far riflettere sull’opportunità per la nostra società di modificare alcuni comportamenti o avremo, nel giro di pochi anni, un gran numero di persone che non sapranno relazionarsi senza aiuti chimici e, come altro fattore, future generazioni concepite da organismi strafatti di droga.

Leggendo qua e là alcune interviste e parlando direttamente con chi partecipa a questi festini, esce un mondo variegato sia di motivazioni che spingono a partecipare alle feste sia di esperienze vissute. Si va dal ragazzo che partecipa perché solo a queste feste trova il coraggio di osare, di lasciarsi andare, all’altro ragazzo che partecipando può ottenere gratuitamente le sostanze che usa abitualmente; si arriva alla ragazza che, dipendente dal crack, riesce solo in questo modo ad avere orgasmi soddisfacenti, al marito voyeur che, da quando porta a queste feste la moglie e la vede intrattenersi con altri partners, ha riscoperto l’innamoramento per lei.

E’ evidente che questo genere di feste rappresenti, per sua natura, una fonte di rischi.

Partiamo dalla dipendenza dalle sostanze psicotrope che non è mai positiva; intanto perché è una dipendenza patologica e poi perché, nell’assunzione di tali sostanze, è implicito un rischio enorme per la salute (ipertermia, tachicardia, dispnea, allucinazioni, psicosi, convinzione di essere immortali) che possono portare chi ne faccia uso a compiere gesti pericolosi (camminare su un cornicione, nuotare in condizioni psicofisiche inadatte, essere convinto di poter volare o che, semplicemente, non si regge in piedi e rischia di finire investito quando uscirà di lì).

Non tralasciamo la perdita di controllo che porta un individuo a dimenticare le più banali norme di prevenzione nei confronti dellepatologie a trasmissione sessuale e delle gravidanze; ecco in parte spiegato come, dopo anni relativamente tranquilli circa la diffusione di tali malattie, vi sia stato  nuovamente un aumento dei casi e non soltanto per quelle più famose (HIV, epatite, sifilide) ma anche per le patologie considerate meno pericolose (clamidia, papillomavirus, candida) che, in un organismo debilitato dagli stupefacenti, trovano il tappeto rosso ad attenderle.

Non dimentichiamo, inoltre, che gli artt. 71 e 72 della L. n. 685/1975 puniscono la cessione, a qualsiasi titolo (quindi anche gratuitamente) della sostanza stupefacente e che, specie per i giovani, non è bello essere oggetto di una segnalazione in Prefettura quale assuntore abituale di stupefacenti.

Per ultimo, attenzione a non porvi alla guida di un veicolo dopo aver fatto uso di stupefacenti perché, oltre a mettere a rischio la vita di chi incontrate e la vostra (di cui però vi importa evidentemente poco), rischiate sanzioni salate oltre alla reclusione(artt. 186-187 C.d.S.).

Resta da determinare cosa non funzioni più nel sesso tradizionale e perché.

Sergio Motta

Scuola, famiglie e istituzioni contro bullismo e cyberbullismo

L’assessore regionale a Istruzione e Merito Elena Chiorino al convegno  “Bullismo a scuola: cos’è e come reagire” organizzato da U.Di.Con. e Istituto S.Anna di Moncalieri

Scuola e famiglia devono riappropriarsi del loro ruolo primario di educatori al rispetto, col sostegno delle istituzioni
Contrasto senza remore a bullismo e cyberbullismo. Scuola e famiglia devono riappropriarsi del loro ruolo primario, attraverso l’educazione e la sensibilizzazione. Dove purtroppo spesso non incide la famiglia, è la Scuola che deve svolgere un compito imprescindibile: educare al rispetto – lo ha dichiarato l’Assessore all’Istruzione e Merito della Regione Piemonte Elena Chiorino nel corso del convegno “Il bullismo a scuola: cos’è e come reagire” di U.di.Con. Piemonte svoltosi nella sede dell’Istituto Sant’Anna dell’Opera Barolo di Moncalieri  a Moncalieri. Per l’assessore Chiorino ”abbandono scolastico, demotivazione e depressione sono gli effetti correlati al bullismo: è ormai evidente il rapporto di causa-effetto tra bullismo e salute mentale dei nostri giovani e come madre e rappresentante delle istituzioni non posso permettere il dilagare di una fenomeno tale, capace di generare effetti devastanti sulla nostra società. I nostri giovani devono poter stare bene a scuola e per garantire questo la Regione Piemonte dal 2020 a oggi ha investito oltre 350 mila euro in centinaia di progetti a contrasto del bullismo e nell’anno scolastico 2021-2022 ha finanziato percorsi di formazione e approfondimento sull’uso dei “social media” e sul loro abuso da parte dei più giovani, già a partire dalla scuola primaria. Tra gli obiettivi prioritari – ha concluso l’assessore Chiorino – vi è anche quello di restituire maggiore autorevolezza ai docenti e, durante lo scorso anno scolastico, abbiamo finanziato 14 percorsi formativi per insegnanti di ogni ordine e grado“. 
L’EVENTO U.DI.CON.
L’evento “Il bullismo a scuola: cos’è e come reagire” ha chiuso il ciclo di iniziative sul tema organizzate dall’Istituto Sant’Anna e dall’Opera Barolo, con la partnership di U.di.con. Piemonte. Ha preso parte ai lavori il Presidente di U.di.con. Piemonte Giuseppe Arcieri che ha ricordato l’esperienza maturata in merito nel corso degli anni dall’Unione per la difesa dei consumatori, come testimoniano le Giornate Nazionali contro il bullismo organizzate dall’associazione; Francesca Bottazzi, coordinatrice didattica, ha illustrato i lavori che hanno visto la partecipazione sia degli insegnanti che degli studenti delle scuole secondarie di primo grado: i primi hanno preso parte ad una giornata di formazione sul tema, mentre per i più piccoli è stato scelto il mezzo dell’animazione teatrale, a cura del regista ed attore Fabrizio Coniglio. Gli aspetti psicologici del fenomeno sono stati illustrati dalla Dott.ssa Claudia Fe, mentre i risvolti giuridici sono stati evidenziati dagli Avv. Luca Cattalano e Bartolomeo Grippo.

TEDxTorino. Un incondizionato amore per l’essere umano

Domenica 19 febbraio 2023. Ore 14.30 | Torino, Lingotto Fiere – Via Nizza 294

L’evento è anche visibile in diretta streaming su https://virtualvenue.stream/event-TEDxTorino al costo di 5 euro

È tutto pronto per il primo TEDxTorino del 2023, il TEDx più grande d’Italia per numero di volontari che, domenica 19 febbraio al Lingotto Fiere di Torino, porterà sul palco l’Amore, quello con la A maiuscola. L’amore per le persone. L’amore per l’umanità.

Per celebrare l’evento, domani sera la Mole Antonelliana si illuminerà con il logo della manifestazione.

Una grande arena, quasi 100 volontari, più di 1500 spettatori, migliaia di collegamenti in streaming e 15 speaker, tutti con qualcosa di molto interessante da raccontare.

Dallo scrittore Giudo Catalano all’influencer Marcello Ascani, dal fotografo Luca Bortolato all’attivista Serena Mancini, passando per Giulia Musso di Fondazione Paideia e Alessandro Messinadi Banca Etica, i 15 relatori che calcheranno il palco di TEDxTorino – Un incondizionato amore per l’essere umano sono persone comuni e, allo stesso tempo, rivoluzionarie, con una “storia d’amore per l’umanità” da raccontare.

Ognuno di loro ha tra i 5 e i 14 minuti per salire sul palco e parlare della propria idea. Innovativa, controcorrente, sorprendente, il bello è che anche argomenti che sembrano distanti e poco comprensibili, sul palco di TEDx hanno la capacità di apparire semplici e alla portata di tutti. Il modello, ormai diffuso, è quello di TED, l’organizzazione no profit americana nata nella Silicon Valley per andare alla “ricerca di idee che meritano di essere diffuse” e condividerle.

In un periodo di sfiducia diffusa, di distanze, di conflitti e antagonismi, TEDxTorino ha cercato idee che uniscano, includano e restituiscano alle persone l’orgoglio e la meraviglia di appartenere al genere umano. Per ripartire da queste, con uno sguardo di fiducia e di speranza nei confronti dell’umanità.

TEDxTorino

Domenica 19 febbraio 2023. Ore 14.30

Torino, Lingotto Fiere – Via Nizza 294

Informazioni e biglietti su: www.tedxtorino.com

L’evento è anche visibile in diretta streaming su https://virtualvenue.stream/event-TEDxTorino al costo di 5 euro.

A lezione tra le stelle a Infini.to: porte aperte agli universitari

Il Planetario di Torino apre le porte a tutti gli studenti universitari con un’iniziativa gratuita e dedicata.

Approfondimenti con esperti, spettacolo all’interno del Planetario digitale, visita libera del Museo interattivo.

Servizio navetta da Torino.

PROGRAMMA

  • ore 17.00: partenza da Torino con bus/navetta (il luogo di partenza verrà comunicato in seguito)*;

  • arrivo e accoglienza in Museo;

  • ore 18.00: inizio attività;

  • ore 20.00: rientro a Torino.

*sarà possibile anche raggiungere autonomamente il Museo

CALENDARIO

In ogni appuntamento verrà trattato un argomento specifico con esperti in materia.

Venerdì 3 marzo – Esopianeti e esobiologia

Relatori: Davide Gandolfi (Università degli studi di Torino), Alessandro Sozzetti (Osservatorio Astrofisico di Torino – INAF), Aldo Bonomo (Osservatorio Astrofisico di Torino – INAF), Mario Damasso (Osservatorio Astrofisico di Torino – INAF)

COME PARTECIPARE ALL’EVENTO

  1. Per poter prenotare il proprio posto è necessario compilare il form a questa pagina: https://www.planetarioditorino.it/it/inifini-to-e-universita/

  2. Compilato il form con i tuoi dati e riceverai il link per acquistare i biglietti.

  3. Entrambi i passaggi sono obbligatori per confermare la prenotazione. La sola compilazione del form non dà diritto all’ingresso.