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Matematica, come impararla a teatro

Dal 13 al 15 marzo a Spazio BAC, tre giorni di spettacoli, workshop e laboratori per imparare la matematica attraverso il teatro

– Dal 13 al 15 marzo, Spazio BAC accoglie la prima edizione del Festival di Teatro e Matematica dal titolo “La Matematica è per Tutt!”. Rivolto alle Scuole Primarie e Secondarie di Torino e Provincia, l’evento coinvolgerà 10 istituti e più di 400 studenti con spettacoli teatrali, workshop e laboratori dedicati all’apprendimento della matematica attraverso l’utilizzo del teatro.

Il festival, cofinanziato dalla Fondazione CRT e organizzato da Social Community Theatre Centre, Spazio BAC e Compagnia Il Melarancio, nasce in risposta all’urgenza di contrastare la dispersione scolastica, specialmente nei contesti socio-economici complessi.

Con un focus, proprio sui quartieri periferici di Torino, La matematica è per tutt! promuove l’uso del Teatro Sociale e di Comunità come strumento educativo e innovativo capace di abbattere le barriere dell’apprendimento e incentivare le future giovani donne allo studio delle materie scientifiche.

Perché un Festival di Teatro e Matematica

Il recente report Invalsi 2023 rivela che la metà degli studenti italiani esce dalle superiori con competenze insufficienti in italiano e matematica. La problematica si estende alla scuola primaria, con segnali precoci di dispersione scolastica, soprattutto in contesti socio-economici svantaggiati.

A risentirne sono soprattutto le performance scolastiche in italiano e matematica, come indicato dal Rapporto Ires 2022. In particolare, alle medie, 4 su 10 studenti non raggiungono i livelli minimi in matematica. Il rapporto Save the Children “Alla ricerca del tempo perduto”– pubblicato nel 2023  evidenzia che la privazione educativa è strettamente legata a quella materiale, colpendo maggiormente gli studenti provenienti da famiglie a basso reddito.

Altro punto critico è il persistente divario di genere nelle materie scientifiche alimentato da stereotipi culturali, che influenza le scelte degli studenti, limitando le opportunità per le ragazze.

“La matematica è per tutt!” nasce quindi con l’obiettivo di coinvolgere maggiormente i quartieri e gli Istituti Scolastici che risiedono in contesti periferici della Città di Torino. Come ad esempio, il quartiere Aurora,  sede del centro  culturale promotore, Spazio BAC,  noto per la sua multiculturalità, innovazione, ma anche per sfide significative come dispersione scolastica, povertà familiare e ostacoli nei processi di integrazione scolastica.

Teatro Sociale e di Comunità. Uno strumento efficace per migliorare l’apprendimento

La connessione tra teatro e matematica si rivela promettente per affrontare le sfide educative nelle discipline STEM. Ricerche e studi dimostrano l’impatto positivo del teatro in diverse aree, dalla promozione delle life skills al potenziamento della resilienza e della gestione dello stress, suggerendo che un approccio che unisca arte e didattica potrebbe essere la chiave per superare le sfide educative

La Direttrice di SCT Centre, Alessandra Rossi Ghiglione, sottolinea come la metodologia del Teatro Sociale e di Comunità costituisca una preziosa pratica di formazione: “Il Teatro Sociale di Comunità è una risorsa unica nel panorama educativo. La sua capacità di costruire competenze, promuovere l’inclusione sociale e affrontare le sfide attuali lo rende un contributo straordinario al benessere delle nostre comunità. Il coinvolgimento attivo degli studenti, unito all’approccio artistico, crea un ambiente didattico cooperativo che migliora significativamente l’apprendimento.”

Il programma del Festival

Il Festival si svolgerà a Spazio BAC, via Cottolengo 24 bis, a Torino. Le giornate del  13 e 14 marzo vedranno due repliche alle 9.15 e alle 11.00 di  “Math Scare Boom – Una strana lezione contro il mal di matematica”, risultato del progetto europeo Erasmus + “TIM Theatre in Mathematics”, lo spettacolo, tratta con ironia il ruolo della paura, nell’apprendimento della matematica.

Il 15 marzo, alle 9.15 e alle 11.00 sarà la volta di “CONTACI! La matematica e le donne”, vincitore del Bando Miur 2021 con il progetto Matemact. Questo spettacolo mette in luce il divario di genere nelle materie scientifiche, offrendo uno spaccato significativo delle sfide e delle opportunità che le donne affrontano in questo campo, sostenendo la bambine ad intraprendere un percorso di studi di questo tipo.

Tutti i pomeriggi, alle 13.30 e alle 15 si terranno i workshop di MathemARt

– “Insegnare La Matematica nel Laboratorio Teatrale”. Un’occasione unica per avvicinarsi alla matematica in modo ludico e coinvolgente, attraverso la metodologia del Teatro Sociale e di Comunità. Saranno momenti di apprendimento interattivo, che permetteranno ai partecipanti di esplorare la matematica in modo creativo e divertente.

 Le scuole interessate possono scrivere a organizzazione@socialcommunitytheatre.com

Suicidio assistito, Littizzetto e Subsonica aderiscono all’appello

Anche decine di sindaci, assessori e accademici hanno aderito all’appello

Convocato per il 12 marzo alle ore 10.00 ore un presidio con Marco Cappato davanti alla Regione

Riceviamo e pubblichiamo 

QUI il video appello di Marco Cappato

L’attrice e scrittrice Luciana Littizzetto, il matematico Piergiorgio Odifreddi, il magistrato Vladimiro Zagrebelski, il gruppo musicale dei Subsonica, il filosofo Giovanni Fornero e il climatologo Luca Mercalli: sono solo alcune delle celebri personalità piemontesi appartenenti al mondo della cultura, dell’arte e della scienza che hanno sottoscritto l’appello promosso dalla Associazione Luca Coscioni per chiedere al Consiglio Regionale di discutere la proposta di legge di iniziativa popolare “Liberi Subito” sul “suicidio medicalmente assistito”.

Oltre 500 firme sono state raccolte in pochi giorni a favore dell’appello al Consiglio Regionale: decine di sindaci, assessori, accademici hanno espresso il loro sostegno alla richiesta dell’Associazione Luca Coscioni, che infatti ha convocato per il prossimo 12 marzo alle ore 10  un presidio all’ingresso di via Lascaris a Torino. L’appello può essere firmato anche online a questo LINK.

Tra le personalità politiche anche Chiara Appendino, vice presidente M5S, Chiara Gribaudo, vice presidente nazionale PD, Giorgio Airaudo, segretario generale CGIL Piemonte e i sindaci di Biella, Pinerolo, Moncalieri, Settimo  e altri nell’area metropolitana torinese.

In Piemonte, infatti, in sei mesi di tempo, dopo il deposito avvenuto lo scorso 28 agosto delle oltre 11.000 firme raccolte a favore di  “Liberi Subito”, la proposta di legge dell’Associazione Luca Coscioni sul “suicidio medicalmente assistito”, il Consiglio regionale ancora non si è espresso.  Per questo nei giorni scorsi Marco Cappato e Filomena Gallo, tesoriere e segretaria dell’Associazione Luca Coscioni, insieme a Davide Di Mauro, Coordinatore del Comitato promotore della legge di iniziativa popolare “Liberi subito” avevano rivolto un appello al Presidente della Regione Alberto Cirio per chiedere di discutere la proposta di legge entro la fine della consiliatura.

“Se il Consiglio regionale del Piemonte si sciogliesse prima di aver votato la legge “Liberi subito” lascerebbe senza risposte le persone che soffrono e minerebbe il diritto  alla partecipazione popolare vanificando la richiesta di oltre 11 mila piemontesi; ci rivolgiamo personalmente a tutte le consigliere e consiglieri regionali affinché facciano prevalere l’attenzione all’urgenza di tante persone in carne e ossa rispetto alle convenienze, vere o supposte, di partito e schieramento”, hanno dichiarato Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni e Davide Di Mauro, coordinatore del comitato promotore di “liberi subito“.

Quando l’ambiente fa male

La maggior parte di noi è solita attribuire le cause di una patologia, o di una sindrome, ad un batterio o un virus, al cibo indigesto, al freddo o a cause “tradizionali”; pochi pensano che l’ambiente in cui vivono possa in qualche modo essere responsabile o co-responsabile di quanto ci stia accadendo.

Da anni si è capito che lo stress, quello cattivo o distress, è in grado di indebolire il nostro sistema immunitario spianando la strada ad alcune patologie, promuovendo l’ipercloridria (produzione eccessiva di acido cloridrico nello stomaco), l’insonnia, la dispepsia (cattiva digestione) e così via.

Solo in tempi più recenti, invece, si è cominciato ad attribuire una enorme importanza alla relazione tra ambiente e genesi delle patologie; non arriveremo a parlare di epigenetica perché dovremmo parlare di DNA, istoni e mRna, ma tratterò l’aspetto sociale ed ambientale nell’insorgenza delle patologie.

Per ambiente si intendono numerosi fattori: non soltanto acqua e aria ma anche rumore, stress, relazioni con il prossimo, rapporto fra ore di luce e di buio, clima, meteo, attività fisica e altro ancora.

Sicuramente vivere in una latitudine dove per 6 mesi ogni anno vivi al buio crea enormi disfunzioni nella sintesi della vitamina D, con gravi problemi di accrescimento osseo e, per le donne in menopausa, di osteoporosi; se vivo in una metropoli dove non si hanno mai ore di totale silenzio i problemi saranno di altro genere e così via per ogni situazione che possa minare l’organismo umano; ovviamente non siamo tutti uguali, e ciò che può danneggiare una persona può risultare totalmente innocuo per un’altra.

Come sostengo spesso, l’individuo va visto nella sua totalità ma considerando la sua unicità: qualcuno necessita di almeno 8 ore di sonno, qualcun altro con 5 ore si sveglia riposato, qualcuno ha il risveglio tragico mentre altri appena svegli potrebbero correre la maratona ma dopo cena si spengono velocemente.

Come evitare, o almeno attenuare, quindi i danni? Evitando coraggiosamente tutti gli ambienti in cui non ci sentiamo a nostro agio, che provocano in noi reazioni di qualsiasi natura (cambio di abitudini intestinali piuttosto che sessuali, intolleranza ad alcuni cibi piuttosto che esantemi diffusi, irascibilità, tic nervosi) e controllo periodico almeno dei valori ematici.

Scherzando, dico che “Tutti siamo immortali fino a prova contraria”: il problema è che spesso la prova si preannunciavelatamente ma non la riconosciamo; quanti di voi, in assenza di sintomi palesi, effettua esami del sangue o dell’urina periodicamente?  E mammografia/PapTest per le donne? PSA per gli uomini? Saltuariamente controllate la pressione arteriosa ed il peso? Considerate che, escludendo alcune zone della penisola, viviamo in un Paese ricco di industrie e centrali termoelettriche, dove l’agricoltura e la zootecnia ricorrono sempre più a fertilizzanti e mangimi chimici, dove i ritmi di vita (per lavoro e per svago) sono lontani da quelli ideali e dove molti medici prescrivono farmaci per curare i danni prodotti da altri farmaci, limitandosi a curare i sintomi anziché rimuovere la causa.

Le soluzioni possibili sono tre: la prima è cambiare totalmente ambiente ma pochissimi sono in grado, economicamente e culturalmente, di farlo; le altre due soluzioni, che viaggiano affiancate, sono da un lato la prevenzione, adottando uno stile ed una filosofia di vita più adatto a noi, eliminando ogni possibile situazione o abitudine che possano nuocerci e, al tempo stesso, monitorando periodicamente la nostra salute.  Chi non abbia nozioni anche elementari di medicina sarà portato a non riconoscere in alcuni cambiamenti del nostro organismo il campanello d’allarme verso il nostro stile di vita, inclusi lavoro, relazione affettiva, situazione economica, liti condominiali, ecc.

Sun Tsu, stratega cinese del V sec. a.C., sosteneva che bisogna combattere soltanto le battaglie che siamo sicuri di vincere; con ciò è implicito che bisogna avere l’umiltà di ammettere che in alcuni casi potremmo riportare sconfitte clamorose. Se noi pensiamo di combattere contro i mulini a vento rappresentati dal condominio o dalla politica attuale, dall’ordinamento scolastico o dalla malasanità e ci limitiamo a lamentarci o incamerare astio, siamo i candidati giusti ad un’infinità di patologie psicosomatiche causate proprio dall’ambiente in cui viviamo.

Se le accettiamo o, ancor meglio, ce le facciamo scivolare addosso limitandoci a fare ciò che è realmente in nostro potere cercando di incanalare le energie verso qualcosa di realmente modificabile, ecco che il nostro organismo, come per miracolo, vivrà meglio in quello stesso ambiente che prima poteva esserci ostile.

Con questo non sto dicendo di praticare l’atarassia, che è tipica della schizofrenia, ma piuttosto di concentrarci su ciò che è davvero importante e il nostro organismo, non subito, non all’improvviso ma sicuramente, non ci invierà più quei segnali di SOS generati dalla nostra interazione con l’ambiente. E’ assodato che le patologie psicosomatiche, ovvero quelle che, generate dalla psiche, si manifestano con sintomi fisici sono in aumento e non certo per l’evoluzione della specie quanto, piuttosto, per il diffondersi di uno stile di vita sempre meno a misura di uomo e per l’incapacità di questo di fronteggiare gli attacchi di ogni genere che quotidianamente lo colpiscono.

L’organismo umano ha la capacità di adattarsi, ma solo nel lungo tempo; nel giro di pochi decenni abbiamo creato un ambiente ostile senza dare il tempo all’organismo di adattarsi: onde elettromagnetiche, stimoli visivi e mentali continui, aumento della sedentarietà sono solo alcuni esempi.

Nei miei seminari insegno (anche) proprio a gestire le emozioni, ad avere consapevolezza di quali messaggi ci stia inviando il corpo e, ancora più importante, cambiare l’approccio ai problemi.

Cosa vi costa provare, anziché demordere subito con mille scuse? E, soprattutto, ricordate: non c’è limite al peggio.

Sergio Motta

sergiomotta.net

Laura Comolli: l’influencer torinese racconta il suo congelamento ovuli. E dà un messaggio importante alle donne

In occasione dell’8 marzo, giornata internazionale della donna e occasione dove più che mai si dà voce ai diritti di tutte le questioni riguardanti il sesso femminile, la redazione de Il Torinese ha intervistato una delle influencer torinesi più rinomate del panorama italiano: Laura Comolli.

Laura ha recentemente raccontato un percorso personale e un tema di grande importanza attraverso i social media: il congelamento degli ovuli. Questo argomento, ancora in parte tabù nel nostro paese, è stato portato alla ribalta grazie al coraggioso percorso di Laura. Il suo messaggio ha raggiunto milioni di donne e uomini, suscitando un interesse notevole che ha trovato riscontro su diverse testate giornalistiche e piattaforme online.

Durante l’intervista con Laura, è stato evidenziando quanto sia importante diffondere informazioni corrette su questa pratica. È fondamentale comprendere che, come molte altre questioni legate alla salute e alla scelta personale, il congelamento degli ovuli è un diritto delle donne e una forma di libertà nella gestione del proprio corpo e della propria vita.

Qui di seguito, vi presentiamo la nostra intervista completa, con l’inviata della redazione Cristina Taverniti e Laura Comolli. Lo scopo di questo incontro è quello di trasmettere informazioni, colmare domande, curiosità emerse e non solo, alle ragazze e alle donne di Torino e di chiunque ci legga.

  • Buongiorno Laura, grazie per averci concesso questa intervista e di condividere con noi la tua esperienza.

Buongiorno, grazie a voi per questa opportunità!

  • Noi sappiamo che sei stata già intervista da diverse fonti importanti, tra cui La Stampa, quando hai iniziato a parlare e condividere sui social il tuo importante percorso personale in merito al congelamento degli ovuli. Quest’oggi noi vorremo approfondire l’argomento, far conoscere in maniera più accurata l’esperienza e, soprattutto, dare qualche risposta a tutte le donne ( e non solo) interessate e curiose di ottenere informazioni, visto che, purtroppo, in Italia, circolano attualmente ancora poche informazioni riguardo il congelamento degli ovuli.”

“Volentieri, sarei lieta di raccontare la mia esperienza e perché no, magari potrebbe essere d’aiuto a qualche altra ragazza o donna che necessità di informazioni o si trova nella condizione di prendere una decisione!”

  • La prima domanda che avremmo piacere di farti è quella riguardante la scelta della clinica. Come l’hai trovata e c’è una ragione particolare per la quale alla fine l’hai scelta per il tuo percorso?

La mia scelta è caduta sul medico che mi ha dato la vita. Mia madre si è sottoposta alla PMA (Procreazione Medicalmente Assistita) ben 36 anni fa. È stata una delle prime donne in Italia ad intraprendere questo percorso.

Il primo bambino concepito in vitro è nato a Londra nel 1986. Io, invece, sono nata qui in Italia nel 1987. Il medico che ha seguito il percorso di mia madre ha un’esperienza straordinaria di 40 anni in questo campo. La clinica di questo professionista ha sede in Spagna, ma vi sono succursali anche nel nostro paese, inclusa Torino.

La clinica citata è stata la scelta più rassicurante per me poiché, avere dietro casa (possiamo dire cosi) un punto di riferimento rende le cose estremamente comode. Inoltre, se avessi bisogno di ulteriori procedure, potrei sempre farle nella sede principale in Spagna. In Italia, ci sono ancora alcune restrizioni in materia, ma devo dire che personalmente ho avuto un’esperienza migliore rispetto alle strutture spagnole. Il personale medico italiano si è dimostrato estremamente professionale e umano. Mi ha dato una sensazione di tranquillità mentale. Tuttavia, la possibilità di contare su entrambe le realtà, italiana e spagnola, mi offre una sicurezza extra.”

  • Laura quando parli di alcune restrizioni in Italia, in merito alla questione, cosa ti viene in mente subito?

“Mi viene in mente che purtroppo, nel nostro paese per intraprendere il percorso congelamento ovuli, devi dichiarare di essere sposata, oppure avere un partner di fatto e firmare. Tuttavia, essere solo fidanzati può non essere esattamente sufficiente.”

  • Quindi, se una ragazza o una donna single, decidesse di intraprendere questo percorso, le norme italiane potrebbero non concedere il consenso necessario?

“Esatto.”

Un’altra restrizione che mi viene in mente è relativa alla mobilità degli ovuli congelati. Nella mia clinica, posso trasferire i miei ovuli congelati in Spagna in caso di necessità, mentre in Italia questa pratica non è consentita. In alcuni casi, se si riscontrano problemi, lo Stato consente di utilizzare ovuli provenienti da donatrici. Tuttavia, poiché non esiste una banca del dono di ovuli in Italia, è comune importarli dalla Spagna, dove sono già congelati. Ho scelto di non volere limitazioni o dover spiegare perché devo fare certe azioni. Voglio spostarle quando lo dico io, come lo dico io, dove dico io, perché è qualcosa di mio, riguarda me sola e non voglio giustificarmi”.

  • Assolutamente. Infatti un’altra delle mie domande è appunto: Cosa pensi delle norme italiane riguardo a questo percorso?

“Sono molto stringenti in più questioni. In Italia, c’è un limite al numero di ovuli che è possibile impiantare, e questo limite è di tre. Può essere un problema. Ho sentito racconti di altre ragazze che, trovandosi in difficoltà, sono riuscite a ottenere l’impianto di sette ovuli, e fortunatamente uno di essi ha avuto successo. Ognuna di noi è diversa. Rivisitare la restrizione e dare maggiori possibilità, sarebbe davvero giusto.”

  • Discutiamo dell’importanza delle opportunità legate alla conservazione degli ovuli. Piuttosto che considerare questo argomento come un tabù o un tema secondario rispetto a quello della maternità, dovremmo vederlo come un’opportunità preziosa. In particolare, se l’obiettivo nazionale è promuovere l’aumento delle nascite, dovremmo dare maggiore enfasi alla possibilità di congelare gli ovuli.

Certamente, la conservazione degli ovuli rappresenta una strada aggiuntiva per incentivare le nascite, un’opportunità di notevole importanza. Consideriamo il percorso comune delle donne da più o meno i vent’anni in poi: spesso devono dedicare anni agli studi, affermarsi professionalmente parlando, ottenere una posizione sicura, diventare indipendenti e raggiungere una stabilità economica. Tutto ciò mentre cercano anche il partner giusto, non solo qualcuno con cui avere una relazione, ma qualcuno con cui costruire una vita significativa. Questo processo può portare rapidamente ai trent’anni o poco più. Supponiamo che si possa raggiungere tutto questo entro i trent’anni o trentacinque anni , non è detto vi siano le condizioni o lo stato mentale ideale per avere un figlio.”

  • Laura, quando hai pubblicato sui social il tuo percorso sul congelamento degli ovuli, hai notato che c’era ancora un certo pensiero tabù sull’argomento tra gli utenti? (considerando, come già detto, che è ancora un tema poco discusso e forse mal compreso dalla maggior parte delle persone)

Si, da parte degli uomini soprattutto. Almeno nel mio caso personale.

Tra i miei ricordi più brutti in merito, ricordo di aver ricevuto tanti insulti molto offensivi e spiacevoli da parte degli uomini. Ad esempio, uno di loro mi scrisse – il bonus psicologo c’è ancora nel 2024, usalo!– come se io avessi dei gravi problemi psicologici perché sto facendo questa cosa.

Non tutti certo, ma a volte un uomo potrebbe non capire fino in fondo questa scelta, perché loro possono fare figli finché vogliono tendenzialmente. Tuttavia, alla fine ho scelto di non dare troppo peso agli insulti. Quelli purtroppo ci saranno sempre quando ti esponi pubblicamente. Non siamo tutti uguali, in questo caso culturalmente parlando.

Concludo però, dicendo che si, bisognerebbe parlarne maggiormente e abbattere le barriere del tabù !”

  • Ultime domande. Se a 38 anni o a 40 anni si decidesse di fare il congelamento ovuli, si potrebbe fare?

” Tecnicamente è un po’ tardino. Si consiglia di farlo entro i 36 anni. Tuttavia è davvero un discorso soggettivo. Dipende quanto si è fertili. Facendo dei test ed esami in merito nell’arco degli anni si può monitorare la propria situazione. Questo perché, cosi facendo, non si rischia di arrivare ad un punto in cui vi sono scarse o nulle possibilità. Questa considerazione è importante, non lo si dice spesso, ma oltre agli esami del sangue annuali e quant’altro, anche un esame dell’ ormone antimulleriano è essenziale”

  • Ultima domanda: hai avuto delle pressioni sociali o meno parlando di maternità? Oppure pensi che c’è ne siano nei confronti delle donne soprattutto verso i trent’anni?

“Ogni tanto qualche battutina la ricevo. Ma non da parte della mia famiglia. Anzi, da parte dei miei cari ricevo solo sostegno, mi sono stati vicinissimi in questa mia nuova fase della vita e in questa mia scelta del congelamento ovuli. Loro e anche il mio compagno.

Devo dire che le battute degli altri non mi toccano. So che in alcune persone (ma non tutte) c’è l’idea assoluta che una donna debba necessariamente avere figli, e questo può tradursi in commenti o domande dirette sull’argomento non gradevoli. È anche possibile che, a volte, una donna si senta sminuita vedendo gli amici o le persone intorno a lei che iniziano ad avere famiglia e ad affrontare la gravidanza o la maternità.

Tuttavia, sono fermamente convinta che ognuno di noi sia il padrone della propria vita. Nessuno ha il diritto di influenzare le nostre scelte o farci sentire inadeguate. Ognuno ha la propria storia e va bene così. 

La decisione di congelare gli ovuli è stata presa unicamente da me, senza lasciarmi influenzare dalla pressione sociale.”

 

Ringraziamo Laura Comolli per il tempo dedicato al Il Torinese,

Grazie per questa importante discussione. Nella speranza che possa aver dato delle risposte interessanti a molte donne, auguro Buona Festa della Donna,

Oggi e Tutti i Giorni.

 

Cristina Taverniti

 

 

Giornata della Donna, le iniziative a Torino

La Città di Torino, anche quest’anno, in occasione della “Giornata Internazionale della Donna” organizza per l’8 marzo una serie di iniziative

L’intento è celebrare le conquiste raggiunte in campo sociale, economico e politico e soprattutto per proseguire su quella strada diretta verso una completa parità di diritti e opportunità. Cuore del programma l’incontro pubblico dal titolo: Che genere di Città? Lo sguardo delle donne sul piano regolatore a partire dalle ore 9.30 nella Sala Bobbio in Via Corte d’Appello 16. Ingresso libero fino ad esaurimento posti. Programma degli eventi e tutte le informazioni aggiornate sul portale del Comune di Torino per le Pari Opportunità

 

Il Consiglio regionale per l’8 marzo

La centralità del ruolo femminile nella famiglia, nucleo fondante della società di ieri come di quella odierna, è ricordata nel video che il Consiglio regionale del Piemonte ha voluto realizzare in occasione della Giornata internazionale dei diritti della donna.

“A tutte le donne che hanno fatto la storia contribuendo al progresso della civiltà e a tutte le donne che la storia la scrivono quotidianamente impegnandosi nei molteplici ruoli di madri, figlie, nonne, compagne di vita. A loro dedichiamo un video che vuole sottolineare l’insostituibile e molteplice contributo della donna, a partire dal suo prezioso ruolo in famiglia”, ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale, Stefano Allasia. “Con la ricorrenza dell’8 marzo vogliamo così celebrare non un concetto astratto, ma ricordare doti e qualità che spesso sono connaturate al femminile: empatia, determinazione, capacità di prendersi cura, flessibilità, capacità di comporre i conflitti. Una dedizione e una sensibilità che si esprimono innanzitutto in famiglia, ma che ritroviamo anche al di fuori: in ufficio come in fabbrica, a scuola o in ospedale, nel volontariato come in politica, nell’arte così come nella scienza. La società è senz’altro migliore quando a parteciparvi attivamente sono anche le donne ed è quindi indispensabile che si creino sempre maggiori opportunità affinché le donne possano esprimere appieno se stesse in ogni ambito del vivere civile”.

Sono poi numerose le iniziative che il Consiglio regionale – attraverso la Consulta femminile – ha voluto mettere in campo per celebrare l’8 marzo.

“Il ricco carnet di incontri ed eventi promossi per la Giornata internazionale della donna rappresenta l’occasione per un bilancio dell’attività della Consulta femminile regionale che si accinge a rinnovare l’Assemblea con l’imminenza della nuova legislatura”, ha commentato la presidente della Consulta, Ornella Toselli. “È stato un quinquennio travagliato, perché segnato dalla pandemia e da tutti i disagi conseguenti anche per il nostro organismo. Ma, nonostante ciò, la Consulta ha promosso tante idee, progetti e iniziative. Proprio le difficoltà hanno dimostrato più che mai la forza delle donne, la loro passione e un impegno rinnovato nel promuovere la parità di genere all’interno della società”.

Dopo il successo, nonostante la pioggia, della manifestazione  “Just the woman I am”, la corsa-camminata per promuovere la ricerca universitaria sulla salute e sul cancro, che si è svolta il 3 marzo con il sostegno di Consulta femminile e Stati Generali della Prevenzione e del Benessere, il calendario è ancora fitto di appuntamenti.

Fino al 29 marzo all’Urp del Consiglio regionale saranno esposti i manifesti di Monumenta Italia, un progetto di arte pubblica a cura di Lisa Parola e Tea Taramino e dell’Associazione Fermata d’Autobus, che si interroga sull’esiguità dei monumenti dedicati alle donne nelle nostre città. La riflessione sul patrimonio artistico urbano prosegue con l’inaugurazione di una mostra negli spazi dell’associazione culturale Recontemporary (in via Gaudenzio Ferrari 12b fino al 28 marzo). Le videopere dell’artista Irene Pittatore saranno presentate come strumenti di riflessione sulla presenza delle donne nello spazio pubblico e come spunto per incontri e laboratori. I manifesti che contengono dati e interrogativi rispetto alla presenza delle donne nel patrimonio pubblico monumentale piemontese sono esposti anche in piazza Bottesini, nell’ambito della rassegna Opera Viva Barriera di Milano (fino all’11 marzo), e alla stazione della metropolitana di piazza Bengasi (dal 6 al 31 marzo).

Il 7 marzo alle 15.30 alla Biblioteca Umberto Eco della Regione Piemonte (in via Confienza 14) verrà conferito il premio “Marcellina Gilli” a tre giovani ricercatrici: Beatrice DemarchiValentina Fusari e Valentina Sola. Interverranno il consigliere regionale segretario Gianluca Gavazza e la presidente della Consulta femminile Ornella Toselli.

L’8 marzo alle 10 nella sala Viglione di Palazzo Lascaris si svolgerà il convegno “Fiori d’acciaio: la rinascita delle donne e le leggi a tutela”, a cura dell’associazione Genitori Autismo Quercia Rossa in collaborazione con lo Studio legale Imperiale e patrocinato dalla Consulta femminile regionale insieme con il Comitato regionale per i diritti umani e civili. Parteciperanno il presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia, la consigliera regionale e vicepresidente del Comitato regionale per i diritti umani e civili Sara Zambaia e la presidente della Consulta femminile regionale Ornella Toselli.

Sempre l’8 marzo alle 17 a Rivoli, presso la Casa del Conte Verde (in via fratelli Piol 8), sarà inaugurata la mostra “Donna: avanguardia del futuro”, promossa dalla Città di Rivoli e patrocinata dalla Consulta femminile regionale e dal Comitato regionale per i diritti umani e civili. L’esposizione, aperta fino al 31 marzo intende valorizzare il contributo delle donne – spesso sottovalutato-  nella società di tutti i tempi e ospita opere di Yessica Alessandro, Margherita Bobini, Sarah Bowyer, Marzia Ciliberto, Cikita Zeta (Nadia Zanellato), Virginia Di Nunzio, Hanieh Eshtehardi, Laura Fortin, Nice and The Fox (Francesca Nigra), Okno (Valeriya Shebelnichenko), Agapi Kanellopoulou, Roberta Toscano, Elena Veronica Zambon e Olga Zuno.

Nella sala Cinema del Museo del Risorgimento l’8 marzo alle 17 sarà proiettato il docufilm “La versione di Anita” dedicato alla figura di Anita Garibaldi, diretto da Luca Criscenti e scritto da Silvia Cavicchioli. A introdurre il film saranno il regista, la sceneggiatrice e la prorettrice dell’Università di Torino Giulia Carluccio. L’ingresso è libero fino a esaurimento posti. La prenotazione è consigliata, chiamando il n. 0115621147.

Il docufilm sarà proiettato anche sabato 9 e domenica 10 marzo alle 11, 14 e 16.  Per testimoniare la vitalità della presenza femminile nell’Italia risorgimentale il museo organizza anche una visita tematica su “Le donne del Risorgimento” nei giorni 8 marzo (alle 15.30), 9 e 10 marzo (alle 10.15,13.15 e 15.15 al costo di 4 euro + l’ingresso al museo). L’ingresso al museo l’8 marzo è gratuito per tutte le donne. Per prenotazioni tel. 0115621147.

Infine, il 28 marzo alle 15 nella sala Trasparenza del grattacielo della Regione Piemonte si terrà il convegno “La violenza non guarda in faccia a nessuno. Il passo breve dal maltrattamento animale alla violenza sulle persone”, a cura dell’associazione EWMD ASP delegazione di Torino e con il sostegno del Consiglio regionale, attraverso Consulta femminile, Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza e Garante regionale per i diritti degli animali. L’evento intende sensibilizzare la cittadinanza sulla stretta relazione esistente fra il maltrattamento e l’uccisione di animali e le condotte devianti e criminali. Ad analizzare questo fenomeno, ancora poco conosciuto in Italia, saranno vari esperti fra cui giuristi, medici veterinari, ricercatori e criminologi.


Sciopero generale dell’8 marzo

Il giorno 8 marzo è stato proclamo lo sciopero generale, per l’intera giornata, di tutte le lavoratrici e i lavoratori dei settori pubblici, privati e cooperativi dalle organizzazioni sindacali SLAI COBAS, USB P.I., USI, CUB SANITA’ E P.I., ADL COBAS, COBAS SANITA’ E RICERCA. Pertano, nella giornata, non si garantisce il regolare funzionamento del servizio pubblico.

Alle Gru c’è il “mondo delle donne”

Da venerdì 8 a domenica 10 marzo
dalle 10 alle 19 Piazza Sud

WOMEN’S WORLD
Un percorso dedicato alle donne
Salute, inclusività, sociale, cultura e servizi

La Giornata internazionale della donna celebra i progressi in ambito economico, politico e culturale raggiunti dalle donne in tutto il mondo. Questo riconoscimento si basa su un principio universale che prescinde da divisioni, siano esse etniche, linguistiche, culturali, economiche o politiche e proprio in questo senso Le Gru propone quest’anno un vero e proprio percorso per approfondire occasioni e temi che sono alla base di un nuovo modo di concepire il ruolo e la partecipazione dell’universo femminile alla società attuale.

Per celebrare con nuova consapevolezza a Le Gru dall’8 al 10 marzo dalle 10 alle 19, nei nuovi spazi di Piazza Sud e con accesso libero, verrà allestito un vero e proprio percorso per le donne con punti informativi e corner per approfondire le tante tematiche al centro dell’attenzione di ognuna: dalla salute al sociale, dal lavoro alla cultura, per essere consapevoli e avere accesso a quello che il territorio offre alle donne. Il percorso si completa con una serie di servizi al femminile offerti da alcuni punti vendita del Centro.

A cura di ANDOS Associazione nazionale donne operate al seno sarà presente un corner per la sensibilizzazione alla prevenzione, informazione sugli stili di vita e prenotazione screening mammografico del colon e della cervice in collaborazione con Prevenzione Serena, perché una donna informata è una donna consapevole delle proprie scelte.
Al centro del percorso dedicato alle donne a Le Gru anche il tema dell’inclusività: in collaborazione con Arci Centro Donna sarà presente a Le Gru un corner per offrire supporto sui grandi temi come accoglienza, ascolto, sostegno psicologico, consulenze legali e di orientamento al lavoro, supporto alle donne straniere, sostegno antiviolenza e contro lo stalking.

Accanto a salute, inclusione e lavoro lo sguardo si allarga al mondo della cultura, sempre al centro del concetto di “benessere” promosso dal mall di Grugliasco: sarà presente anche Turismo Torino e Provincia con informazioni su percorsi, pacchetti, occasioni di visita nel segno della storia, dell’enogastronomia e dello sport, tutti declinati al femminile.

All’appello per la Giornata Internazionale delle Donne aderiscono naturalmente anche i retailer di Le Gru con tante occasioni di benessere e coccole. Fra le proposte da sperimentare non mancano i trattamenti mani e la diagnosi della pelle del viso gratuita proposti da L’Occitane en Provence e le irrinunciabili consulenze di make up e skin care proposte da Kiko Milano. Anche la Farmacia I Gelsi metterà a disposizione la sua competenza, così come le esperte di EPIlate offriranno piccoli trattamenti come peeling e consulenze per avere una pelle curata e perfetta, mentre il personale del Centro offrirà alle partecipanti gadget e campioncini di altri punti vendita.

Nei musei di Intesa Sanpaolo si celebra la Giornata della Donna

 

 

 

Venerdì 8 marzo alle gallerie d’Italia di Torino, Milano, Napoli, Vicenza e alla casa Museo Ivan Bruschi ad Arezzo per tutte le donne l’ingresso sarà a tariffa ridotta, per visitare le mostre permanenti e le temporanee in corso.

Alle gallerie d’Italia di Torino alle 18 i visitatori potranno partecipare alla visita guidata “Grazie dei fior” che sarà incentrata sulla mostra temporanea “Non ha l’età. Il festival di Sanremo in bianco e nero 1951-1976”. Si potrà ripercorrere la storia di uno dei festival più iconica del nostro Paese soffermandosi sulla condizione sociale della donna in quel periodo di riferimento. La visita si concluderà in archivio Publifoto ripercorrendo gli scatti più significativi di grandi personalità femminili che hanno fatto la storia sociale italiana e internazionale.

Il costo è di 5 euro a persona, escluso il biglietto di ingresso, per le donne ridotto a 8 euro.

L’attività sarà avviata al raggiungimento di un numero minimo di iscritti e la prenotazione risulta obbligatoria entro il giovedì precedente alle ore 16 scrivendo a torino@gallerieditalia.com

 

Mara Martellotta

Maurizio Scandurra: “Un ‘AutoMotoRetrò’ con i tortellini al posto degli agnolotti”

L’opinionista de ‘La Zanzara’ di ‘Radio24’ riflette spontaneamente sull’ennesima manifestazione cult persa dal Comune di Torino.

Si è chiusa anche l’Edizione 2024 di ‘AutoMotoRetrò’, marchio made in Torino confluito nel mare magnum di ‘Fiere Parma’. La kermesse si è svolta in parallelo e in contemporanea a ‘Mercante in Fiera’, sommando i visitatori, e creando così un polo unico nel suo genere in Italia ed Europa, capace di attrarre decine di migliaia di appassionati di memorabilia statiche e dinamiche insieme.

Un’organizzazione eccellente sotto il profilo logistico, espositivo e dell’accoglienza ha accompagnato il maxi-evento, creando sana aggregazione sull’onda della passione che si fa emozione e commozione insieme.

Tanti gli stands dedicati al motorismo storico, più leggero che pesante, con vere e proprie punte d’eccellenza irraggiungibiliquali i veicoli perfettamente restaurati in forma conforme alla prima immatricolazione esposti, ad esempio, nell’affollatissimo spazio riservato alla ‘Nuova City Motors’ di Pianezza: con la Famiglia Manzone -squisita! – sempre pronta a regalare sorrisi e informazioni curiose, a testimonianza di un’epoca imprescindibile del passato industriale del nostro Paese.

Stupisce che Torino, capitale del di tutto e di più, anziché preservare quel poco che le resta dei propri tesori, continui invece a prestare il fianco a un’emorragia di opportunità: che appare, e altresì pare, quantomeno, inarrestabile. Come la goccia che, perdendo e pendendo, scava pietre e pavimenti: tanto nelle grotte naturali di impareggiabile fascino, quanto sui di certo meno preziosi, ma pur sempre utilissimi pavimenti domestici del bagnodi casa.

E, per rimanere in metafora, va rilevato che la politica del Comune di Torino, della Giunta e del Sindaco Stefano Lorusso in materia di protezionismo dell’essai motoristico fa davvero acqua da tutte la parti. Un po’ come la famosa carta igienica rotolante con tanto di paffuto Labrador beige al seguito di una celebre réclame tv di qualche decennio fa.

Si continua, a Palazzo, a pensare a regalare chancesimprobabili agli anarchici piuttosto che a trattenere ciò che fa rima con radici e cultura delle stesse e delle essenze del territorio.

Aver fatto scappare a gambe levate in terra emiliana l’ottimo Beppe Gianoglio, Patron di ‘AutoMotoRetrò’ e autentico signore d’altri tempi, è una grave scortesia al garbo e al bon ton propri del Piemonte.

Come consolazione, un buon piatto di tortellini al posto dei classici agnolotti è pur sempre già qualcosa – (culi)nariamenteparlando -, per noi appassionati e collezionisti di mezzi di ieri.

Costretti invece oggi a farci centinaia di chilometri con benzina e pedaggi alle stelle per ritrovare ciò che avevamo sotto casa a portata di piedi, metro, tram, bici, monopattino o bus.

MAURIZIO SCANDURRA

Doppio appuntamento con Giovedì Scienza

IL 7 MARZO DOPPIO APPUNTAMENTO CON GIOVEDÌSCIENZA

 

ORE 10 – SPECIALE SCUOLE: IL TALENTO DI ESSERE TE STESSƏ

ROSSELLA BRESCIA E GIULIO SCARPATI DIALOGANO CON OLTRE 1200 STUDENTI DI INCLUSIVITÀ E UNICITÀ

Teatro Colosseo, Torino
Incontro dedicato alle classi IV e V della scuola primaria e prima classe della scuola secondaria di primo grado. In collaborazione con Massimo Romeo Piparo e Teatro Colosseo

 

ORE 17,45 – UN VIAGGIO TRA GENI, MITOCONDRI E IL PIANETA TERRA PER CONOSCERE LE TEORIE DI UNA “BIOLOGA ERETICA”

Polo del ‘900 – Piazzetta F. Antonicelli – Via del Carmine, 14 Torino

 

 

Il 7 marzo l’appuntamento con GiovedìScienza è doppio.

Alle ore 10 al Teatro Colosseo, è in programma un incontro per parlare con oltre 1200 studenti delle scuole elementari e medie di passione, discriminazione, pregiudizi e sfide alla ricerca della realizzazione personale. Un viaggio tra paure, verità e vittorie quotidiane per imparare a vivere con gioia il disagio di crescere, di sentirsi un po’ diversi, di cambiare e vedersi cambiati.

Lo Speciale Scuole di GiovedìScienza in programma il 7 marzo al Teatro Colosseo vedrà due ospiti speciali dialogare con il pubblico di giovanissimi: l’attrice e conduttrice radio Rossella Brescia e l’attore Giulio Scarpati, protagonisti del musical Billy Elliot.  A moderare l’incontro Andrea De Beni, co-fondatore dell’associazione no-profit Bionic People e ideatore del podcast La tocco piano.

Partendo dalla vera storia del ballerino Philip Mosley, ben raccontata nel film e musical “Billy Eliot”, si partirà per un viaggio tra paure, verità e vittorie quotidiane; un percorso sulle “orme” di Billy Elliot che ci racconta come la danza, e l’attività fisica in genere, possa essere anche un supporto psicologico.

L’incontro è rivolto ai ragazzi dalla quarta elementare alla prima media – età di fondamentale importanza nello sviluppo della personalità e nella presa di coscienza delle proprie attitudini, capacità ed unicità – per capire l’importanza del mettersi in gioco giorno per giorno per valorizzare i propri talenti e vincere l’unico talent che conta: quello con sé stessƏ.

 

Alle 17,45 al Polo del ‘900 di Torino la scienza al femminile torna protagonista di GiovedìScienza, con l’ultimo appuntamento della rassegna dedicato alle donne di scienza. Si torna a parlare di biologia attraverso la storia di Lynn Margulis, la “biologa eretica” del ventesimo secolo. Un’eretica al microscopio. Lynn Margulis, una hippie tra geni, mitocondri e il pianeta Terra è il titolo della conferenza condotta da Paola Bonfante, professoressa emerita di biologia vegetale, Adriana Giannini, giornalista scientifica e Antonello Provenzale, Direttore dell’Istituto di Geoscienze e Georisorse del CNR a Pisa.

Tutti sappiamo che il nostro corpo ospita miliardi di batteri, il cosiddetto microbiota che tanto ne influenza il funzionamento. Quasi sconosciuta ai più è invece la teoria sostenuta da Lynn Margulis fin dagli anni sessanta del secolo scorso, che le è costata la nomea di “biologa eretica”: i discendenti di batteri che popolavano la Terra un miliardo e mezzo di anni fa sono presenti all’interno delle cellule eucariotiche (alghe, funghi, animali, piante) sotto forma di mitocondri e plastidi, organelli fondamentali per il funzionamento cellulare.

Inizialmente avversata, questa teoria, detta Teoria Simbiontica, è oggi riconosciuta come uno dei capisaldi dell’evoluzione. E passando dal micromondo della cellula all’intero pianeta, Lynn Margulis è stata una pioniera, insieme a James Lovelock, della Teoria di Gaia. Il suo fulcro è che la biosfera sia in grado di influenzare e addirittura regolare il clima della Terra, per mantenerlo in condizioni che permettono la presenza della vita.

 

L’ingresso alla conferenza delle 17.45 è libero fino ad esaurimento posti e l’incontro sarà tramesso anche in diretta streaming su www.giovediscienza.it. Modera Gianluca Dotti, giornalista e divulgatore scientifico.Per maggiori informazioni Tel. 0118394913 – WhatsApp 375 6266090 – gs@centroscienza.it

 

www.giovediscienza.it

Progetto NarrAzioni a Torino: Generare partecipazione civica collaborativa

Il Circolo Risorgimento è lieto di annunciare il lancio del progetto “NarrAzioni – Generare partecipazione civica collaborativa” nel territorio del quartiere torinese di Barriera di Milano, realizzato con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo. Il progetto è stato concepito con l’obiettivo di istituire una sperimentazione delle scuole di quartiere, in linea con l’ampia diffusione di buone pratiche, come dimostrato dal precedente progetto “Dire, fare, BuonAbitare – Generare Partecipazione Civica Collaborativa” promosso da Fondazione Dravelli nei territori di Moncalieri – Borgo San Pietro e Torino – Circoscrizione 8.
Il progetto NarrAzioni si basa sulla raccolta delle narrazioni e delle storie di vita degli abitanti del quartiere Barriera di Milano, con il coinvolgimento attivo dei giovani del territorio e la collaborazione dell’Istituto Scolastico “IIS J.B. BECCARI” e delle associazioni locali. L’obiettivo principale è quello di mettere in contatto comunità e generazioni diverse, favorendo lo scambio e il dialogo intergenerazionale e interculturale per costruire una identità condivisa e incentivare il “prendersi cura” del quartiere e del Circolo Risorgimento come luoghi comuni della comunità.
Il progetto, che durerà fino a luglio 2024, si articola in diverse azioni, tra cui la formazione interna agli enti partner, l’ingaggio delle comunità, la formazione dei giovani, la raccolta delle narrazioni e la realizzazione di un’installazione artistica espositiva permanente negli spazi del Circolo Risorgimento.
Per celebrare il lancio del progetto, sono stati organizzati i primi tre appuntamenti:
Venerdì 8 marzo 2024, ore 14 Circolo Risorgimento, via Poggio 16, Torino.
Festeggiando la giornata internazionale della Donna, vi invitiamo a partecipare a letture teatrali a tema a cura di Tekhnè Teatro. L’ingresso è libero con tessera ARCI. Qui i dettagli
Venerdì 15 marzo 2024, ore 17 Circolo Risorgimento, via Poggio 16, Torino.
Uno spettacolo di magia con il Mago Sebastian, per bambini e famiglie. L’ingresso è libero con tessera ARCI.
Sabato 16 marzo 2024, ore 10 Partenza dal Circolo Risorgimento, via Poggio 16, Torino. Passeggiata artistico-narrativa alla scoperta del quartiere Barriera di Milano Un’occasione unica per esplorare il quartiere e scoprire le sue storie. L’ingresso è libero con prenotazione obbligatoria.
Il progetto “NarrAzioni – Generare partecipazione civica collaborativa” rappresenta un’opportunità unica per promuovere l’inclusione sociale, valorizzare le differenze e favorire l’empowerment delle comunità locali. Vi invitiamo a partecipare attivamente a questa iniziativa che mira a costruire una comunità inclusiva, solidale e resiliente.
NarrAzioni è un progetto del Circolo Risorgimento di Torino, maggior sostenitore Fondazione Compagnia di San Paolo Partner: Tekhnè Teatro, Altera Cultura, Fondazione Dravelli, Piemondo Onlus, IIS J. B. Beccari, Cooperativa Astra. In collaborazione con: ANPI sezione Renato Martorelli, Scuola di quartiere Borgo San Pietro, BuonAbitare gruppo Moncalieri, portale Vivoin.
Per ulteriori informazioni sul progetto e sugli eventi in programma, visitare il sito web vivoin, https://www.vivoin.it/2024/02/14/progetto-narrazioni/