Oggi soffia lo Scirocco. Il cielo è terso. Di un azzurro, però, sbiadito. E la luce del tardo pomeriggio assume riflessi aurei. È la sabbia rossa del deserto, portata dal vento. Domattina la troveremo come una coltre sulle automobili parcheggiate all’aperto.
Viene da sud est lo Scirocco. Dalla martoriata Siria, sfiorando la Zacinto di Foscolo. E dalla Libia, anche. Dove lo chiamano Ghibli. È un vento strano. Barocco, lo definisce Guccini, che lo chiama anche “lurido”. Perché sporca le strade. E turba gli animi.
È infatti un vento nocivo, secondo la tradizione popolare. Non solo perché porta afa soffocante, e l’umidità intensa di cui si carica attraversando il Mediterraneo. Ma anche, e soprattutto, perché tende i nervi come corde di violino. Evoca fantasmi. Porta angoscia. Dicono che i neurolabili soffrano molte crisi in giornate come questa…
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Si tratta di una stretta tardiva. Quando denunciavamo, all’inizio dell’estate, gli ammassamenti in spiaggia e in alcuni locali, la movida selvaggia dei giovani, Il non uso delle mascherine, fummo presi a male parole . Ma era allora il momento nel quale si doveva stringere subito i freni.

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La manifestazione si è svolta in Piazza Carignano, a Torino, a partire dalle h 21.00, ed è stata promossa dalla “Casa Umanista” e dal “Coordinamento contro l’atomica, tutte le guerre e i terrorismi”. La serata, costituita da momenti di silenzio, di canto, di musica e di riflessione, è stata aperta da una rappresentante della Casa Umanista, che ha riassunto gli obbiettivi della mobilitazione. Fra questi, di particolare importanza, la richiesta al nostro Parlamento di ratificare il trattato ONU per il bando delle armi nucleari. 






