RICHIAMO ALLA LAUDATO SI'

Nosiglia a Lanzo: "Parrocchie e comuni, fate rete"

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Il gruppo coordinato dal vicario episcopale don Claudio Baima Rughet ha portato l’Arcivescovo a vedere realtà produttive di nuovo conio, di giovani che stanno tornando nelle aree montane

 

L’Arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia è stato nei giorni scorsi a Lanzo in un incontro promosso dall’Ufficio diocesano per la pastorale sociale e del lavoro. L’incontro segue alle molteplici visite che Nosiglia ha fatto nelle Valli di Lanzo, conoscendo imprenditori e rappresentanti di associazioni, terzo settore. Il gruppo coordinato dal vicario episcopale don Claudio Baima Rughet ha portato l’Arcivescovo a vedere realtà produttive di nuovo conio, di giovani che stanno tornando nelle aree montane, ha proposto IoLavoro per il Ciriacese e le Valli di Lanzo a inizio ottobre, ha invitato Nosiglia ai tavoli di Gal e Unione montana che hanno presentato attività, istanze, modelli di intervento con fondi europei. Nosiglia ha ascoltato e promesso un’azione della Diocesi per aiutare parrocchie e Comuni a fare rete, comunicare meglio quello che già esiste, attuare quanto previsto dalla dottrina sociale della Chiesa”.

 

Importante il richiamo di Nosiglia ai temi della Laudato Si, in particolare all’“Ecologia integrata”. “Solidarietà e sussidiarietà sono i valori che devono ispirare il lavoro politico e istituzionale della nostra associazione, così come dei Comuni e delle Unioni montane, della Città metropolitana e della Regione – dice Marco Bussone, vice presidente di Uncem Piemonte – Oggi il superamento del vecchio municipalismo, l’uscita dai tradizionali modelli di sviluppo urbanocentrici, la fine del sistema assistenzialista centro-periferia, la ridefinizione del patto tra città e montagna con la prima che deve riconoscere i servizi ecosistemici-ambientali prodotti dalle Terre Alte, impongono nuove azioni che la Laudato Si ci aiuta a declinare in norme e scelte. Abbiamo un grande lavoro da fare e la vicinanza della Chiesa alle istituzioni è fondamentale.”

 

Massimo Iaretti