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![]() Il giudizio arriva dopo che nel maggio 2008 il Tribunale di Alessandria aveva già dato ragione a Buscaglia ma, successivamente, in secondo grado e in Cassazione la sentenza era stata ribaltata proprio per la tardiva presentazione del ricorso.
Dal 2004 in poi i Radicali hanno seguito costantemente il caso, portandolo all’attenzione degli organi di informazione e del Consiglio regionale del Piemonte, del Parlamento italiano e del Parlamento europeo con 4 interrogazioni.
Dichiarazione di Igor Boni, Coordinatore dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta
“Sono passati quasi 15 anni dall’ingiusto licenziamento di Gian Piero Buscaglia; lunghi anni nei quali i giornali hanno più volte sbattuto il mostro in prima pagina, sobillati dal tentativo di affibbiare un marchio psichiatrico a Buscaglia. Nelle interrogazioni dei consiglieri regionali e dei parlamentari radicali si ripercorreva questa storia, descrivendo una situazione fatta di violenze psicologiche e di violazione dei diritti nei confronti di una persona che, invece di chinare la testa, ha avuto i coraggio di protestare e levare alta la propria voce. Ora il Tribunale di Torino, riconoscendo l’errore dell’avvocato di Buscaglia – errore che è stato causa della mancata vittoria nella vicenda del licenziamento – restituisce un pezzo di dignità perduta ma, come è ovvio, non potrà mai rimarginare il danno d’immagine subito e questi 15 anni di vita dedicati a cercare giustizia.
Sarebbe opportuno che gli organi di stampa cogliessero l’occasione per dare spazio a questa vicenda e a questa sentenza, tentando di rimediare alle tante parole d’accusa e di dileggio pubblicate nel passato più o meno recente. E sarebbe opportuno che i Sindacati, assenti e silenti a parte la meritoria eccezione dell’USI, si cospargessero il capo di cenere”.
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