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SOMMARIO: Bulli, delinquenti, autonomi a Torino – Il sindaco Lorusso e l’insicurezza urbana – Daniele Sacco e il “Cambio” – Lettere
Il sindaco Lorusso e l’insicurezza urbana
Ha anche ragione il sindaco di Torino nel dire che l’insicurezza non è solo problema di ordine pubblico, ma certi giustificazionismi da tardo positivismo sociale di Verdi e Sinistra italiana sono superficiali e falsi. Lo Stato deve essere presente nelle periferie come nelle Ztl.
Mi sembra un provvedimento privo di buon senso. Chieri non vuole essere da meno di Moncalieri che ha chiuso il centro storico, facendone un deserto. Basta a volte un sindaco o un assessore verde per provocare guasti terribili che distruggono il tessuto urbano di una città. A Torino via Roma tutta pedonale provocherà dei contraccolpi che solo i ciechi non possono prevedere.
Daniele Sacco e il “Cambio”
Dicono che il conte di Cavour, che pranzava al “Cambio”, si senta più solo dal 1 gennaio quando il cav. Daniele Sacco ha lasciato dopo 42 anni la direzione del ristorante, che con lui si era aperta alle novità, rimanendo una valida tutela della tradizione dell’unico locale storico di Torino, fondato nel 1757. Nella sua storia più recente Sacco ha attinto all’esempio del proprietario e direttore il comm. Parandero, che tenne mirabilmente il locale per lunghi decenni persino durante la guerra. I locali del “Cambio” appartengono oggi all’erede di Parandero che è molto orgogliosa di suo padre. Ricordo i pranzi con la mia famiglia : mio padre era di casa anche per motivi di lavoro.
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SOMMARIO: La guerra e l’apocalisse – Il Sindaco Lo Russo sta prendendo il toro per le corna – L’Anno Santo e le ragioni della fede – Lettere
Si coglie nel silenzio di tanti la volontà del Sindaco che non si arrende alle difficoltà. Stiamo vivendo una crisi che è peggiore di quella del 1864, provocata dal trasferimento della capitale a Firenze. Gli sciocchi che dalle Olimpiadi in poi hanno pensato ad una città turistica al posto di quella industriale sono ormai al capolinea perché si è dimostrata un’utopia velleitaria puntare tutto sulle mummie egizie. Il sindaco Lo Russo sta prendendo il toro per le corna, cercando di rimettere in moto una città in affanno come non mai. Lo Russo si sta rivelando l’uomo giusto al posto giusto anche perché privo di quell’ideologismo intellettualistico che ha rovinato Torino. I tempi di Appendino sono davvero lontani e credo che si possa dar fiducia ad un sindaco pragmatico che è l’ultima ancora di salvezza.
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La rubrica della domenica di Pier Franco Quaglieni
SOMMARIO: Club o dopo lavoro? – Dal sacrario del Martinetto a Torino che attende la salvezza dalle mummie – Lettere
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Il pane a scuola
IL COMMENTO
di Pier Franco Quaglieni
Questo episodio di cronaca mi porta a raccontare una “soluzione” al problema quando ero giovanissimo professore incaricato in un liceo il cui preside, per ottenere il massimo consenso dagli allievi, non solo consentì i pasti agli studenti a scuola, ma obbligò i docenti a turno a pasteggiare con gli studenti al fine di “socializzare”, portandosi da casa il “barachin”, come gli operai della Fiat quando non c’erano ancora le mense. Usò proprio la parola socializzare, il pover’uomo. Fior di professori si piegarono all’ordine del capo di Istituto e arrivarono a scuola con il quartino di vino. Fui io solo a rifiutarmi categoricamente per 4 anni di pranzare a scuola, sostenendo il diritto di pranzare dove ritenessi e soprattutto che tra i doveri del docente non c’era quello di assistere ai pasti degli allievi, socializzando. Per obbedire chiesi un ordine scritto (che in realtà non arrivò mai), dichiarando che lo avrei impugnato nelle sedi competenti, come feci quando venne imposta la bollatrice contro la quale avviai in solitaria una battaglia che vinsi e che portò alla sua rimozione, essendo l’unico strumento legale di accertamento della presenza di un docente il registro di classe. La bollatrice serviva per bidelli e impiegati, forse per il dirigente scolastico, ma non i docenti.
SOMMARIO: “Benito” di Guerri – Il soldato Balbis , un vero patriota – “Copie d’autore”, una mostra molto speciale – Lettere
“Copie d’autore”, una mostra molto speciale
Il fascino dell’arte abbraccia la nostra vita da sempre e la potenza della bellezza arriva nel profondo dell’anima ,diceva Thomas Mann. Davanti ad un’opera pittorica spesso possiamo ritrovarci, sentire, condividere sentimenti profondi. I grandi classici suscitano sempre forti emozioni: meraviglia e calore. Poterli ammirare è un dono che facciamo a noi stessi. Risvegliare il brivido emotivo, ammirando opere di grandi pittori del passato è lo scopo di questa bella esposizione unica nel suo genere che viene allestita a Torino, ad ARTE, da Marco Giordano, pittore e musicista, nel suo atelier in corso Francia 169.
Si tratta di “COPIE D’AUTORE”: vengono proposte in copia opere di grandi maestri come Vincent Van Gogh, Modigliani, Jean Baptiste Corot, Michelangelo Merisi “Caravaggio”, ed altri. Le opere selezionate, ad olio, sono un percorso di studio, dedizione, amore e tecnica realizzate da diversi autori di alto livello formativo. Se non si può arrivare all’intoccabile opera dei grandissimi maestri, ci sono le copie d’autore. VENERDI’ 20 DICEMBRE ore 17- 21 potremo ammirare in anteprima la mostra che rimarrà aperta fino al 27 febbraio 2025, martedì, giovedì, venerdì, sabato e domenica ore 17-21. Marco Giordano è ‘ un artista di grande valore e di grandi meriti con un curriculum esemplare . che merita l’attenzione dovuta ad un uomo libero che vive per l’arte, senza arzigogoli politici, facendone la passione della sua vita.
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