Parlano i leader torinesi dell’opposizione in Regione: Ora basta, si trovi un nuovo Covid Hospital e si utilizzi questo lockdown per salvare la sanità piemontese. Una sola vita vale più delle polemiche di questa Giunta.
“A seguito della proclamazione dell’emergenza si può passare a uno ‘stato d’eccezione’ che è in grado di limitare alcune nostre libertà fondamentali; sta accadendo purtroppo in queste ore, con il nuovo lockdown che si abbatterà sulle nostre vite nelle prossime ore. Perché non possiamo utilizzare lo stesso stato d’eccezione per fare valere l’interesse pubblico e destinare strutture private ma vuote a nuovi Covid hospital torinese?” – si chiedono i capigruppo di opposizione torinesi in Regione.
“Serve un nuovo Covid hospital e serve presto – proseguono Gallo, Giaccone, Grimaldi e Magliano – l’aver smantellato in fretta e furia le OGR senza una vera alternativa non è stata una mossa intelligente, come non lo è stata individuare l’oftalmico (per la solo sub-intensiva): l’avevamo già segnalato all’Assessore Icardi quasi tre settimane fa durante un question time”.
“In questa fase chiediamo alla Giunta di lasciar da parte l’orgoglio e tornare sui propri passi: nel pieno dell’emergenza sanitaria, se non ci sono altri luoghi pubblici idonei è meglio una piccola figuraccia, tornando alle OGR, chiedendo gratuitamente il Lingotto (pagando le spese vive) o altri luoghi privati idonei. Tutto e meglio di ripiegare su una scelta, quella del parcheggio sotterraneo fuori da Torino Esposizioni, che non ha impianti di riscaldamento idonei ad una pandemia, che in caso d’incendio renderebbe quel luogo un inferno e che mostra problemi logistici non facilmente né velocemente risolvibili”.
“Quando affermiamo che la sanità piemontese è arrivata impreparata alla seconda ondata finendone travolta – concludono i capigruppo di Partito Democratico, Liberi Uguali Verdi, Moderati e Lista Chiamparino per il Piemonte – intendiamo proprio questo tipo di circostanze. Il centro sinistra in Consiglio regionale non ha nessuna voglia di passare il lockdown a fare polemiche, vogliamo invece utilizzare questo tempo per proporre le strade migliori per uscire dalla zona rossa e dal pantano in cui Cirio e la Lega ci hanno messi. Se loro non riescono a gestire la sanità della nostra Citta, invece di lamentarsi, chiedano al Ministero di mandare un commissario capace di gestire meglio di quanto stiano facendo la seconda ondata della Pandemia: una sola vita vale più delle polemiche di questa Giunta”.
Nel corso della riunione del gruppo di indagine sul covid19, sono state audite le associazioni di categoria delle RSA. Un comparto importante, che oggi necessita di ristori per le spese straordinarie cui sta andando incontro (p.es. sui DPI) e di risorse economiche per garantire servizi e occupazione, per esempio ricorrendo al pagamento vuoto per pieno fino a concorrenza del budget, come avviene in Lombardia e Toscana.
È emersa ancora con forza la necessità di provvedere tempestivamente ad isolare i covid positivi asintomatici o paucisintomatici per evitare il diffondersi del contagio in strutture che ospitano persone particolarmente fragili e che impiegano figure professionali strategiche, di cui oggi c’è penuria.
È fondamentale perciò individuare il prima possibile strutture vuote, disponibili da subito per evacuazioni temporanee di positivi e metterle in condizioni di operare: la regione deve garantire risorse e personale il prima possibile. Alcune disponibilità importanti, su Torino e su Novara, sarebbero già state raccolte dalle associazioni di categoria e non vanno sprecate.
Domenico Rossi, Vicepresidente Commissione Sanità
Daniele Valle, Coordinatore Gruppo di indagine sul Covid19
L’assemblea ha anche approvato il Documento unico di programmazione 2021-2023
Il Consiglio comunale, nella seduta in videoconferenza di lunedì 2 novembre, ha approvato all’unanimità una mozione affinché non venga abrogata o indebolita la legge regionale 9 del 2016 sul contrasto al gioco d’azzardo patologico.
Durante la seduta è stato esaminato il Documento unico di programmazione 2021-2023, strumento che rappresenta la guida strategica ed operativa di ogni ente locale. «Quest’anno – ha sottolineato l’assessore al Bilancio Giovanni Panichelli nella sua relazione -, dobbiamo considerare che gli eventi in corso avranno riflessi importanti anche sul 2021 e questa situazione genera grandi interrogativi sul futuro. Nonostante ciò, l’impostazione generale della nostra amministrazione non cambia, con l’impegno a mantenere i servizi attivi; anche durante la pandemia, pur tra tante difficoltà, gli uffici hanno lavorato in questa direzione, nonostante l’incremento dei costi per l’amministrazione e senza che ciò si traducesse in un aumento delle tariffe».
Rimanendo in ambito finanziario, l’assemblea ha deliberato alcune variazioni di bilancio che prevedono l’acquisto di 10mila euro di libri per la biblioteca comunale (finanziati con il contributo del ministero dell’Istruzione), 52mila euro per le spese di gestione dell’asilo nido comunale e 85mila euro per la manutenzione delle strade.
Il Consiglio comunale ha anche approvato la terza modifica cartografica al Piano regolatore e la variante parziale 25 che, senza aumentare la capacità insediativa, accoglie alcune osservazioni e introduce semplificazioni normative.
Paolo Bongioanni (Fdi) presenta un’interrogazione all’assessore Caucino (politiche sociali) al fine di tutelare le famiglie con famigliari disabili, le fasce più deboli non devono essere lasciate sole.
Nella giornata di martedì 3 novembre, il Presidente di Fratelli d’Italia in Regione Paolo Bongioanni ha presentato in aula, durante il question time, un’interrogazione riguardante la chiusura dei centri diurni.
“Le disposizioni normative legate alla generale chiusura di marzo, tra le quali la chiusura dei Centri diurni, hanno messo in difficoltà le famiglie che hanno dovuto farsi carico della cura e l’accudimento dei loro congiunti disabili, spesso in totale solitudine” dichiara il Presidente Bongioanni “Tali centri hanno potuto riaprire da metà luglio e con regole molto severe. Ora sono stati nuovamente chiusi. il quadro epidemico hamesso a dura prova le famiglie che devono trovare risposta alla possibilità di avere un supporto nella gestione di anziani o figli non autosufficienti talvolta anche con disturbi comportamentali che gravano sull’assistenza e sulla tenuta del caregiver. Questa crisi epidemiologica non è da sottovalutare ma è necessario supportare le famiglie affinchè non siano lasciate nuovamente sole, come è accaduto nel mese di marzo quando non eravamo preparati ad una situazione del genere. E’ importante che la Regione tuteli tutti i suoi cittadini, soprattutto le fasce più deboli”.
“Siamo ancora uno dei Paesi a non avere un registro nazionale dei minori fuori famiglia. L’Università di Padova stima 160 mila minori allontanati dalle proprie famiglie per decisione dei tribunali o su segnalazione dei servizi sociali negli ultimi vent’anni.
Tamponi in tilt, Pd: “Disastro Piemonte”
La gestione dell’emergenza Coronavirus è inevitabilmente al centro del dibattito politico di ogni giorno. Oggi, in Consiglio regionale, si è tornati a parlare di tamponi: con un Question Time il Partito Democratico ha riportato il tema delle mancanze strutturali di organizzazione e gestione del tracciamento.
“L’informativa svolta durante la mattinata dall’Assessore alla Sanità Icardi non ha soddisfatto il Consiglio regionale: troppo vaga, nessuna assunzione di responsabilità, esposizione confusa. Per questo motivo, nel pomeriggio si discuterà e si voterà la mozione di sfiducia proprio all’Assessore presentata dalle opposizioni”.
“Drammaticamente siamo tenuti a constatare una totale inefficienza di questa amministrazione regionale, a livello organizzativo centrale e come gestione territoriale. La pandemia ha flagellato tutto il mondo, lo sappiamo, ma il Piemonte non ha saputo reagire nemmeno come altre Regioni italiane assimilabili come popolazione. Il dato dei tamponi è chiaro: 3 milioni in Lombardia, 2.35 milioni in Veneto, 1.6 milioni in Emilia, 1.48 in Lazio. Il Piemonte solo 1.05 milioni. Prima di noi anche la Toscana seppur con minor popolazione. Non possiamo girarci intorno: Cirio ed Icardi hanno fallito e devono assumersi le proprie responsabilità davanti ai cittadini” commenta il Consigliere regionale Diego Sarno.
“Il sistema dei tamponi è in tilt da settimane” aggiunge il Capogruppo regionale Dem Raffaele Gallo “per la disorganizzazione della giunta Cirio rispetto al flusso previsto. Si intervenga subito: certe scene, a distanza di otto mesi dall’ inizio della pandemia, non sono più accettabili”.
Oltre alla catena di comando “centrale”, deficitaria è stata anche la gestione territoriale del sistema tamponi: pochi pit stop (non in tutte le ASL attivati), hot spot insufficienti, distribuzione dei punti di prelievo non omogenei. La conseguenza è stata un servizio estenuante ai cittadini che hanno dovuto passare dalle 6 alle 12 ore in macchina senza nessuna assistenza.
La risposta al Question Time dell’Assessore è incredibile: secondo la sua versione, le direttive regionali ci sarebbero e sarebbe responsabilità delle ASL se non vengono rispettate. Invece le responsabilità sicuramente restano in capo all’Assessore alla Sanità e al Presidente Cirio, che hanno il compito di gestire e monitorare ogni fase del tracciamento, senza scarichi di responsabilità.
“Nessuno vuole minimizzare la questione” commenta il Sindaco di Nichelino Giampiero Tolardo “Ma noi Comuni stiamo facendo la nostra parte e ci aspettiamo che la Regione faccia la propria. Per la nostra ASL TO5 abbiamo messo a disposizione un’area, fatto i sopralluoghi, avuto la conferma da parte di Cirio che si sarebbe partiti. Cosa aspettiamo? Il tempo stringe, il centro tamponi di Nichelino deve partire ora”.
“L’energia che noi Sindaci stiamo investendo nella gestione della crisi sanitaria è totale” aggiunge il Sindaco di Moncalieri Paolo Montagna “I nostri sforzi di gestione, controllo e sostegno alle categorie più colpite vengono sterilizzati però se manca un coordinamento regionale. Ricordiamo che la Sanità è una competenza esclusiva delle Regioni, ci duole sottolineare che la gestione piemontese è stata insufficiente. E non è un discorso di parte politica, in altre Regioni governate sia dal Centrosinistra che dal Centrodestra si è fatto meglio: ad ognuno le proprie responsabilità”.
“All’indomani dell’ennesimo attacco all’Europa, torniamo a rivendicare a gran voce chi siamo e che le nostre radici sono cristiane: la nostra civiltà risponda alla follia del terrorismo con decisione e a una sola voce”
Torniamo ad affermare, senza mezze misure, la nostra identità. Torniamo a dichiarare, con orgoglio, le nostre radici cristiane. Ribadiamo ancora una volta che l’Europa è democratica e libera e che un’altra Europa non è pensabile, non è concepibile. Non c’è altra risposta alla follia del terrorismo che ha colpito, con Vienna e con Nizza, l’Europa intera, portando morte e dolore nelle nostre città. Ho chiesto in Consiglio Regionale di poter osservare un minuto di silenzio e raccoglimento in memoria delle vittime.
Riceviamo e pubblichiamo / “In Piemonte forte presenza di donne con cariche di responsabilità”
Dopo la prima assemblea nazionale del Popolo della Famiglia, tenutasi a Settembre a Pomezia, il 30 ottobre scorso il primo coordinamento regionale, in modalità telematica, ha visto la nomina in ruoli strategici di molte donne attiviste della prima ora.
Lucianella Presta, pianezzese, pdffina nel sangue già dal 2016, ha ricevuto l’incarico di vice coordinatore regionale, mentre emergono le quote rosa in diverse province con Marilena Fornelli per la provincia di Torino, Elisa Tacchelli per Novara, Cristina Zaccanti (anche Referente regionale per i rapporti con la Direzione Nazionale) per Biella, Elisa Viberti per Alessandria, per poi passare alla Segreteria regionale con Antonia Bassignana ed Antonella Bagno come responsabile dell’Ufficio stampa. Senza dimenticare, inoltre, Nicoletta Rossi, responsabile nazionale del Gruppo Giovani, nonché membro della Direzione Nazionale.
Il coordinatore Mario Nicola Campanella ha espresso tutta la sua stima e riconoscenza alle quote rosa che, pur essendo donne impegnate in famiglia come nel lavoro e nel volontariato, egli ha ritenuto opportuno onorare con queste responsabilità perché il Popolo della Famiglia in Piemonte possa crescere ed essere curato proprio come una donna sa fare.
“Ringrazio con riconoscenza per la fiducia dimostratami con questo importante incarico”, queste le prime parole di Lucianella Presta dopo la nomina a Vice coordinatore piemontese.
“Senza nulla togliere alle cariche tenute da maschi, ritengo che le donne in Piemonte non deluderanno le aspettative per una crescita ed un radicamento capillare del Popolo della Famiglia, in uno spirito di reciproca collaborazione ed intesa. Papa Paolo VI diceva che la politica è la più alta forma di servizio ai fratelli. È proprio con questo spirito che tutto il gruppo femminile del PDF affronterà le nuove sfide elettorali che ci attendono”, conclude Lucianella Presta a nome di tutte.
“Un lavoro di squadra condiviso, con varie attività svolte in questi 4 anni che ha ricevuto il giusto riconoscimento”, commenta il neo coordinatore Mario Nicola Campanella, “che ci vedrà presto impegnati tutti, nessuno escluso, per l’apertura di nuovi Circoli e tesseramenti, oltre a proposte concrete per le famiglie e le aziende piemontesi nelle sfide elettorali prossime in molte città della nostra Regione.
“sosteniamo la lotta dei rider che oggi aiutano anche la ristorazione in coprifuoco”.
“Lo abbiamo definito contratto ‘pirata della strada’ e oggi, nel bel mezzo di questa pandemia in cui i loro servizi tornano ad essere essenziali per tutta la catena della ristorazione italiana, siamo nuovamente a fianco dei rider che protestano contro l’indegno CCNL firmato tra le aziende del food delivery e il sindacato UGL e che dovrebbe tutelarli: ma che garanzie dà un contratto per il quale si autorizza il datore di lavoro a pagarti a cottimo, con una paga di 2,50€ per ogni consegna di 15 minuti e penalizzando tutte le consegne effettuate sotto quel tempo, fino ad arrivare a pagare 1,16€ una consegna di 7 minuti?” – si chiede Marco Grimaldi, capogruppo di Liberi Uguali Verdi, in Regione Piemonte, da sempre impegnato nella battaglia a tutela dei ‘fattorini’ e intervenuto al Presidio di Piazza Castello a Torino.
“Crediamo che il pagamento a cottimo sia una pratica fuori dal tempo e molto pericolosa per i lavoratori – commenta Grimaldi: per un fattorino in bicicletta il pagamento a consegna significa obbligarlo a correre come un disperato per le strade, rischiando di mettersi in pericolo per fare più consegne possibile, ancor più con le regole stabilite nel CCNL, che lo costringono a fare più del doppio delle consegne (sempre che gliene arrivino) per guadagnare il poco che incassava prima che l’UGL firmasse questo contratto che tutela solo le grandi aziende del food delivery”.
“Il Consiglio regionale del Piemonte – ricorda Grimaldi – ha approvato una mia proposta di legge per regolare i contratti dei lavoratori della gig economy affinché tutelassero davvero i rider, ma mentre a Roma le cose vanno a rilento e i controlli per le strade promessi da Cirio e Chiorino latitano, le aziende del food delivery fanno correre i rider per le strade. Oggi i rider danno un grande aiuto ai ristoratori in coprifuoco, pertanto è ancora più importante ricordare la battaglia per la loro dignità”.