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Vittoria netta per Lo Russo. Ora sappia lavorare oltre le divisioni

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Complimenti a Lo Russo nuovo Sindaco di Torino. Indubbiamente ha voluto questa vittoria contro tutti e contro tutto. Dalle primarie in avanti, sostanzialmente in risalita e in rimonta. Non l’avremmo detto: complimenti a chi ci ha creduto fin dall’ inizio. Tresso o Silvio Viale che dopo le primarie si sono sbattuti. O il senatore Mauro Laus e con lui il segretario Mimmo Carretta.
O nel suo piccolo (che poi tanto piccolo non è) Michele Paolino che si è inventato il ruolo di oste-scrittore-politico fino a diventare una base logistica per Valle il vero artefice della campagna elettorale di Lo Russo. Dettaglio: primo sindaco di Torino con un nome meridionale. Sono andati a votare ancor di meno. Comunque per Lo Russo 28000 in più. per Da Milano 8ooo in meno. Ma il più è stato fatto il primo turno. Poi il resto l’hanno fatto Salvini e Meloni con il loro “proteggere” i no vax. Concretamente il popolo moderato di centro destra non è andato a votare. Damilano ci ha tentato, ma poi alla fine, non è mai stato in corsa. Ne’ prima, ne’ durante, ne’ mai. Nei guai i Calendiani (come Alberto Nigra), per loro è andata proprio male. Non solo per la sconfitta, non solo per i pochi voti di lista, ma perché lo spostamento ulteriore al centro (del centro destra torinese) non c’è stato. Parentesi pentastellati chiusa, totale assenza. Sia Torino come Roma. Con Roma che e’ il compimento di tutto. Caput Mundi. Ieri 2 governi pentastellati e ora torna il pd sia nella prima Capitale, sia nell’ultima Capitale d’Italia. Magari un buon viatico per i dem anche per le politiche. Persino Varese passa di mano. Roccaforte leghista dal 1979 dove venne eletto per la prima volta un certo Umberto Bossi. Il Capitano (Matteo Salvini) continua a cantare vittoria diventando solo un caporale di giornata. Più scafata la Meloni che ammette: mamma mia quante ne abbiamo prese. Propone un fronte comune con Berlusca e i leghisti strizzando l’occhio a Giorgetti, e Matteo Salvini sta già pensando al prepensionamento. Eppure, porcaccia la miseria, non mi do pace, la destra moderata lascia il passo alla destra estrema. Garantita la sconfitta. Comunque facciano loro.
Ora la giunta a Torino. E diciamolo,  Lo Russo comincia bene. Maggioranza di donne in giunta e vice sindaco donna. Stupendo.
E tra le candidature Gianna Pentenero e Chiara Foglietta.  Le due più votate. Entrambe (secondo me) bravissime. Ottimo assessore in Regione  la prima. La seconda meravigliosamente giovane e con cinque anni di opposizione e di formazione. Esponente del mondo Lgbt. Su questa vittoria del PD una spada di Damocle : 169 mila voti per Lo Russo. Meno del 20% dei Torinesi. Non è bello e molto, ma molto preoccupante. Se diventa un punto di partenza… magari funziona. Una  cosa positiva la volontà da parte di Lo Russo e di Damilano di collaborare per la città.
Arriveranno un mare di soldi. Saperli spendere sarà fondamentale. Oltre le divisioni. Oltre i partiti che in questi ultimi anni non hanno brillato. Pensando solo a sé stessi. È il momento di pensare a Torino.
Speriamo. E poi per quel che possiamo e per quel che ci sarà possibile noi ci siamo . Oltre le diversità politiche. Con il comune obbiettivo: Torino.

Patrizio Tosetto

Lo Russo è il nuovo sindaco di Torino

Con il 59,23 % dei voti Stefano Lo Russo è il nuovo Sindaco di Torino, prevalendo al ballottaggio sul candidato di centrodestra Paolo Damilano.

La proclamazione ufficiale avverrà nella Sala Rossa di Palazzo Civico nei prossimi giorni.

L’AGGIORNAMENTO DEI DATI: http://www.comune.torino.it/

Lo Russo: “annuncerò la mia Giunta il 25 ottobre. Erano tanti anni che il centrosinistra non era così unito e capace di fare squadra”.

Damilano: “Torino non ha voluto lottare per il cambiamento”

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Ore 15: Gli exit poll relativi al ballottaggio per l’elezione del sindaco di Torino trasmessi alle 15 dalle principali reti televisive danno in vantaggio il candidato sindaco del centrosinistra

Secondo il primo  Exit poll di  consorzio Opinio Italia trasmesso dalla Rai,  Stefano Lo Russo (centrosinistra) ottiene una forchetta tra il 56  e il 60

Paolo Damilano (centrodestra) si ferma tra il 40 e il 44

Ruffino (CI): “Il populismo non paga. Il centrodestra deve ripartire dal centro”

“Senza il centro, non si vince. Se il centrodestra si appiattisce su posizioni sovraniste non raccoglie il consenso necessario.

Lo dimostrano i risultati delle elezioni amministrative e le manifestazioni no green pass volte più a lanciare slogan vuoti e populisti che vere idee per il rilancio del Paese”. Lo dice la deputata di Coraggio Italia Daniela Ruffino. “Oggi più che mai – conclude Ruffino – bisogna lavorare per una componente moderata che renda più forte il centro della coalizione, così da poter rassicurare quei tanti italiani delusi dal centrosinistra, spaventati dai 5 stelle, e dagli estremisti di destra che non possiamo abbandonare nell’area del non voto e della rinuncia alla politica”.

Green Pass, Costanzo (AC): Intacca diritto allo studio e al lavoro e non tutela salute

 “Sostenere che il Green Pass sia l’arma migliore per tutelare la salute dei cittadini è come dire che le auto fermeranno il riscaldamento globale.

Il Green Pass è una misura compressiva della libertà dei cittadini”. Lo afferma Jessica Costanzo, deputata de L’Alternativa C’è, presente assieme alla collega Emanuela Corda, al Campus Einaudi di Torino per affiancare studenti e docenti universitari nella protesta contro l’obbligo di Green Pass nei luoghi di lavoro.
“Anche se l’intento fosse quello di salvaguardare l’interesse della collettività – spiega Costanzo – non è una strada percorribile perché non è costituzionalmente valida. Discrimina le persone e intacca i diritti che la nostra Carta garantisce a tutti i cittadini, come quello allo studio e quello al lavoro”.
“Il nostro lavoro di parlamentari – conclude l’esponente de L’Alternativa C’è – è quello di rappresentare il popolo, non di imporre la volontà del Governo. Siamo qui al fianco degli studenti e dei docenti dell’Università di Torino perché nessuno deve essere lasciato indietro, nessuno deve essere discriminato da questa odiosa misura”.

Tra fascismo e green pass ultime ore prima del voto per il sindaco

Campo aperto tra Salvini e la Meloni su chi la spara più grossa. Netto vantaggio della ragazzaccia di Garbatella. Ora Giorgina dice che lei i fascisti manco li conosce.  Precisa che Forza Nuova è stata pagata dalla sinstra per assaltare la sede della Cgil per farle fare brutta figura. Ma se a Torino Damilano perderà sarà solo grazie a Salvini e Meloni. Su questo non c’è dubbio alcuno. Damilano vuole essere e forse è un candidato moderato. Ma moderati ne’ Salvini, ne’ la Meloni lo sono. Indubbiamente una costola di Fratelli d’Italia, a leggere le cronache dei giornali che parlano di esponenti politici che usano il termine “camerati” o altre amenità del genere, ha origini legate a un certo periodo storico. Ma anche tra i leghisti c’è chi non è da meno. Ad esempio che Borghezio fosse molto, molto a destra da quando è nato ad oggi, pure le pietre lo sanno. Ogni 15 giorni o un mese,  a turno tra Fratelli D’Italia e Lega un loro ragazzotto inneggia al Duce e, magari, persino ai campi di concentramento. E appunto il tutto cozza con la moderazione che vuole dimostrare Damilano. Persino Guido Crosetto perde le staffe.  Giornalismo di parte? Se dalle parti di Fratelli d Italia alcuni si professano fascisti, che ne possono i giornalisti? Al più loro lo hanno evidenziato. Vinca chi vuole ma certi personaggi non devono toccare boccino. Senza spauracchio dell’infausto ventennio, ma io come moltissimi altri di fascismo non ne voglio sentire e vedere. Come questa eterna , ed ormai inutile discussione sul green pass e i no vax. Rivendicare il diritto di non vaccinarvi ? Bene. Io rivendico il diritto di evitarvi e non frequentarvi. Lo so, lo so! Mi ripeto. Meglio dirlo una volta in più che dirlo una volta in meno. Intanto nelle ultime ore di campagna elettorale, alla chetichella sono arrivati Salvini e Meloni. Non c’erano alternative. Forse Damilano ha perso smalto. E Lorusso si sente sempre più balzandoso ed in palla. Comunque buon voto a tutti e, come si diceva una volta, vinca il migliore.

Patrizio Tosetto

parità salariale, Europa Verde: buon primo passo

“Il Sì della Camera alla legge sulla parità salariale è un importante, per quanto tardivo, primo passo. La parità di genere non può prescindere dal rafforzamento dell’identità economica della donna, perché la sotto rappresentazione femminile nel mercato del lavoro ne determina anche una disparità di partecipazione al processo decisionale” – così in una nota stampa Eleonora Evi, co-portavoce di Europa Verde.

“Garantire la stessa retribuzione – aggiungono-  per uno stesso lavoro è un diritto sancito dalla legge italiana, ma troppo spesso inapplicato, perché non di rado gli ostacoli sono di matrice culturale. Ecco perché rimuovere contestualmente gli impedimenti di natura culturale che rallentano l’affermazione delle donne significa rafforzare il nostro sistema democratico nel suo insieme.

È poi necessario assicurare medesime opportunità imprenditoriali, agevolando le condizioni che favoriscono l’inserimento femminile nei ruoli apicali delle imprese; consentire un equilibrio di fatto tra la vita privata e professionale, e promuovere un fisco amico delle donne, spesso penalizzate da imposte inique. Allargando lo sguardo, è facile capire come questa crisi sanitaria, e la crisi economica che l’accompagna, che ha penalizzato soprattutto le donne, siano sintomo di un modello economico fallimentare. Ci auguriamo che l’auspicata transizione verso un’economica circolare, settore nel quale le donne hanno dato e possono continuare a dare un enorme contributo in termini di idee e di progettualità, si realizzi presto e fattivamente. Allo stesso modo chiediamo, in attesa del passaggio della legge in Senato, che questo primo passo si accompagni ad adeguate riforme strutturali che consentano una piena ed effettività parità di genere” –  conclude Evi.

Matteo Salvini a Torino: incontro con i cittadini alla bocciofila

Venerdì 15 ottobre alle ore 16  il Segretario Federale della Lega, sen. Matteo Salvini, accompagnato dall’on. Riccardo Molinari, Presidente dei Deputati della Lega in Parlamento, e Segretario della Lega Piemonte, ritorna a Torino per un incontro con i cittadini che si terrà agli Amici delle Bocce di Via Scotellaro 30/A (e non alla Bocciofila La Fissa come precedentemente annunciato).

Salvini e Molinari saranno a Torino a sostegno del candidato sindaco del centro destra Paolo Damilano, in occasione del ballottaggio di domenica e lunedì.

 

Letta: un trionfo se vinciamo a Roma e Torino

“Il primo turno è andato molto bene, siamo tornati in sintonia con il Paese:  abbiamo tre sindaci di grandi metropoli, e ora il nostro sforzo è far sì che Gualtieri a Roma e Lo Russo a Torino completino il quadro. Se accadesse sarebbe un trionfo”. Così’ su Radio 1 il segretario del Pd, Enrico Letta, che venerdì sarà a Torino per l’ultimo giorno di campagna elettorale.

Maserati. Lorenzoni (Pd): “La proprietà dimostri maturità e correttezza nei rapporti con l’Amministrazione”

Attenzione e preoccupazione da parte del Partito democratico di Grugliasco sulla vicenda dello stabilimento Maserati per il quale Stellantis ha annunciato la chiusura, con il trasferimento della forza lavoro a Mirafiori.

“Siamo e saremo sempre vigili sulla vicenda Maserati. Lo spostamento della produzione rischia di avere ripercussioni sulla città, non possiamo permetterlo – dichiara Dario Lorenzoni segretario Pd Grugliasco – . La proprietà dimostri maturità e correttezza nei rapporti con l’Amministrazione.

“Il gruppo consigliare del PD di Grugliasco ha sempre seguito le vicende dello stabilimento di Maserati e apprendiamo con preoccupazione l’intenzione di dismetterlo da parte di Stellantis – aggiunge il capogruppo dem in Consiglio comunale Pier Paolo Soncin – . Sia chiaro che né questa né la prossima amministrazione, se saremo noi a guidarla, consentirà alcun cambio di destinazione d’uso per quell’area, che vanta tradizione e posizione che devono rimanere produttive”.

Giorgia Meloni a Torino per Damilano

Nella giornata di domani, giovedì 14 ottobre, il presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ed il Candidato sindaco Paolo Damilano saranno presenti a Torino per una conferenza stampa davanti all’immobile di Corso Regina Margherita teatro di un’aggressione ai danni delle Forze dell’Ordine.