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Il ritorno di Fassino

Probabile che Piero Fassino diventi reggente del pd fino all’inevitabile congresso. Zinga non ci pensa lontanamente di cambiare idea.

Roberta Pinotti palesemente inadeguata. Anna Fibocchiaro , viceversa adeguatissima ma il Pd si giocherebbe una carta ( forse ) prima del tempo. Sarà che sono Torinese,  consiglio vivamente al Pd  la scelta di Piero Fassino. Competente,  50 anni d esperienza e grande e grandissimo lavoratore. Si sbattera’ per tutta l’ Italia per rianimare il comatoso Pd. Comunque facciano loro,  adulti e vaccinati. Una mano sta arrivando dalle Sardine che , a loro modo, vogliono rilanciare la sinistra nel nostro paese. Missione impossibile? Forse,  magari , perché no ? Tentarci va sempre bene. Ovviamente in bocca al lupo. Sulla graticola ci sta finendo Giorgia Meloni. Ora  pure i pentiti di ‘ndrangheta la tirano in ballo per aver pagato per i voti . Garantismo,  Garantismo fino alla fine,  comunque essere stata eletta a Latina qualche domanda,  sia ben chiaro solo di carattere politico,  dovrebbe farsela. A Torino Roberto Rosso. Anche in questo caso,  in Fratelli d Italia,  contenti loro contenti tutti. Mario Draghi e’ testimonianza pratica che l’ insieme dei partiti non ha più ragione d’ essere. Loro,  indifferenti, vanno avanti o perlomeno fanno finta di andare avanti. Come a Torino. L’80 % dei pentastellati non vogliono andare con il Pd e l’80 % del PD non vuole andare con i cinque stelle. Il disprezzo non si tramuterà mai in amore.  È l’ amore che a volte si trasforma in odio.  Sono leggi della natura che neppure la politica può e sa stravolgere. Farsene una ragione? Ma no, è più comodo far finta di niente. Costa poco e non impegna. Unici contenti sono quelli della sinistra sbrindellata. Magari,  in questo baillamme portano a casa qualcosa.
Anche a destra le cose non quadrano . Claudia Porchietto non ci sta nel fare ( eventualmente ) il vice di Damilano.  Chi vincerà? Per prevederlo , magari giochiamo a dadi. O, quando potremo,  causa covid , sedute spiritiche. Siamo proprio spettatori inconsapevoli di felicità impossibili. Non è mia la frase , ma rende molto bene il nostro attuale sgomento.
Patrizio Tosetto

Il Partito comunista contro Draghi e i “padroni”

PARTITO COMUNISTA ITALIANO SEZIONI DI TORINO E PROVINCIA

Riceviamo e pubblichiamo / Il Partito Comunista Italiano organizza una mobilitazione “contro il governo della finanza e dei padroni”

Manifestazione Sabato 13 marzo in piazza castello di fronte alla Regione

A Torino ore 15.00.

Per informazioni contattare:

Cell Federazione PCI Torino 391.4306775

lanzafame.girolamo@gmail.com cell. 389.9060390

www.pcitorino.wordpress.com

Fregolent (Iv), “meglio lockdown breve, chiudere solo le scuole è sbagliato”

“Tenere chiuse le scuole e lasciare aperto tutto il resto è inutile e sbagliato.

Non solo viene dato un messaggio errato agli studenti rispetto alla marginalità del loro percorso formativo ma si rischia vanificare gli sforzi assunti fino ad oggi. Se le nuove varianti del virus colpiscono oggi con maggiore incidenza giovani e giovanissimi non basta  chiudere gli istituti scolastici per arrestarle; i ragazzi potrebbero riunirsi, come già accade, in altri luoghi. Se le scuole devono chiudere allora è preferibile un lockdown generale e breve per poi cercare di riaprire tutto in sicurezza”: è quanto dichiara Silvia Fregolent, deputata di Italia Viva.

Lega: “Grave situazione trasporti nel Torinese”

“Attualmente è prioritario mettere al centro degli investimenti il trasporto pubblico locale, che nella provincia di Torino necessita di manutenzione e interventi urgenti.

È di questi giorni la denuncia di un passeggero che racconta la vicenda di un bus Arriva che ha perso due ruote durante la corsa nel pinerolese, mettendo a rischio l’incolumità dei passeggeri. Il tpl in Piemonte subisce purtroppo le conseguenze di investimenti insufficienti da parte del precedente esecutivo, problema sul quale come Lega ci siamo più volte opposti in sede parlamentare. Il nostro consigliere regionale, Andrea Cerutti, investirà del caso l’assessore ai Trasporti, Marco Gabusi, per segnalargli la situazione”.
Lo afferma in una nota il deputato della Lega Gualtiero Caffaratto.

Italexit: “Cure domiciliari, italiani ostaggio della burocrazia”

 “ATTIVARE SUBITO NUOVI PROTOCOLLI PER LE CURE A CASA”
Riceviamo e pubblichiamo / Il TAR del Lazio ha finalmente sconfessato le linee guida dell’Agenzia Italiana del Farmaco e riconosciuto le ragioni di migliaia di cittadini e medici contrari al protocollo che imponeva, nei primi giorni di malattia, la sola “vigile attesa” e la somministrazione di Fans e Tachipirina (vietando, di fatto, qualsiasi altro farmaco prescritto dai medici di medicina generale per la cura del coronavirus).
La sentenza rappresenta un’importante vittoria per i comitati a difesa delle cure domiciliari che in questa emergenza hanno dimostrato di poter ridurre significativamente le ospedalizzazioni e tenere sotto controllo gli effetti più gravi causati dal virus. Il Ministro Speranza, al contrario, si ritrova ancora una volta vittima della sua ossessione verso una burocrazia nociva e incomprensibile che aggrava le già precarie condizioni – dopo 30 anni di tagli imposti dall’Unione Europea – della nostra sanità pubblica.
Italexit con Paragone rivendica da mesi la necessità della creazione di un protocollo per la cura domiciliare e dunque continuerà a promuovere incontri con gli assessori delle regioni italiane per far comprendere l’assoluta importanza di questo tema: mentre a Bruxelles la questione vaccini dimostra il palese fallimento della “coesione europea” e in Italia i continui ritardi degli esiti dei tamponi lasciano il Paese e la narrazione terroristica del mainstream con il fiato sospeso, i cittadini non possono rinunciare al diritto di essere curati in maniera efficace.

Valle-Sarno (Pd): “Ancora tagli sulla scuola”

Oggi l’assessore Chiorino ha presentato i tristi dati del bilancio regionale sulla scuola.

Per quello che riguarda i voucher relativi alle spese di trasporto, informatica e POF, nel 2020 il previsionale stanziava 7.990.000 euro, diventati 9.290.000 a fine anno. Nel previsionale di oggi vengono proposti 6,4 milioni. Si tratta approssimativamente di 9000 studenti in meno che riceveranno il contributo regionale, a fronte di una domanda che l’anno scorso ha raggiunto le 90.000 unità (quasi un raddoppio rispetto al 2019). E di queste, pur non conoscendo l’entità degli ultimi scorrimenti, si può stimare che circa due terzi siano rimasti a secco.

Per quello che riguarda il voucher per sostenere le spese di iscrizione e frequenza, nel 2020 il bilancio di previsione contava 5.639.000 milioni, diventati 6.352.000 a fine anno. Oggi vengono proposti 4,3 milioni, correndo di lasciare senza sostegno oltre 1000 studenti.

Si consideri, inoltre, che l’anno scorso era stato stanziato un finanziamento straordinario di 15 milioni per materne e asili per affrontare le chiusure legate al Covid. Oggi le materne sono nuovamente chiuse, ma di fondi straordinari neanche l’ombra.

Resta, infine, invariato lo stanziamento sul diritto allo studio universitario, ma sono alte le nostre preoccupazioni: con l’impoverimento delle famiglie legato al Covid-19, le richieste sono destinate ad aumentare.

In queste settimane più volte ci è stato detto che era scorretto confrontare il previsionale con l’assestato: una impostazione curiosa. Tuttavia, i dati di oggi sono chiari: sulla scuola il taglio c’è, bello robusto, anche rispetto al previsionale. La scuola è la cenerentola delle politiche di Alberto Cirio.

La scuola è la politica pubblica che più guarda al futuro, ma questa destra invece guarda solo al passato. Le famiglie inizino a preoccuparsi, purtroppo.

Daniele Valle – Vicepresidente VI Commissione del Consiglio regionale

Diego Sarno – Portavoce Pd VI Commissione del Consiglio regionale

Scuola: tra “chiudi tutto” e “apri tutto”, esiste la terza via”

“E’ quella dell’intelligenza e della responsabilità”

Ha dichiarato Andrea Brenna, segretario nazionale de il Popolo della Famiglia:

“è ora che i governanti nazionali e regionali la smettano di considerare i cittadini italiani incapaci di avere buon senso, di darsi regole, di essere responsabili e di agire con la massima prudenza sia personale che collettiva.
Mi riferisco in particolar modo alla scuola, oggetto di continue chiusure e riaperture, a seconda dei dati di contagio.
Ritengo doveroso che venga sempre garantito il fondamentale diritto allo studio dei nostri bambini e ragazzi nelle scuole di ogni ordine e grado e dei nostri giovani nelle università.
Il governo permetta agli alunni di ritornare quanto prima alle lezioni in presenza, garantisca la didattica a distanza a tutti quegli alunni che non hanno condizioni domestiche tali da permettere il distanziamento tra loro ed i soggetti fragili o più a rischio conviventi.
Questi alunni troverebbero nei loro familiari più a rischio e con loro conviventi, soggetti in grado di accudirli e di assisterli durante la didattica a distanza, evitando pertanto che essi debbano frequentare i plessi scolastici, i mezzi di trasporto, le fermate di bus, le metropolitane, evitando che si portino tra le mura domestiche il contagio.
Il legame tra genitori a rischio e i propri figli, tra i nonni a rischio e i loro nipoti resterebbe preservato e rilanciato.
Solo in questo modo potremmo evitare l’affollamento delle terapie intensive, dovuto ai contatti tra la collettività e i soggetti più fragili e più a rischio, preservando il diritto allo studio e la serenità, non meno importante, di moltissime famiglie.
Le stesse famiglie che, oltre a dover affrontare le difficoltà di lavoro quotidiane, avrebbero, con la didattica a distanza generalizzata e di massa, moltissime difficoltà nell’accudire i figli che resterebbero diversamente soli tra le mura domestiche durante la didattica a distanza.
Auspichiamo in un governo che intessa con i cittadini un rapporto di fiducia, di responsabilità, di collaborazione, di comune azione durante l’emergenza, affinché tutti i diritti, in particolare il fondamentale diritto allo studio, siano sempre totalmente preservati.
Una soluzione, questa, che migliorerebbe l’attuale livello di protezione delle persone più fragili e a rischio oggi a tratti esposte ad aperture e chiusure generalizzate che non considerano il loro rischio di esposizione al contagio.”

Sostegni: Ruffino (Cambiamo!) il governo ascolti i territori, mappa dei bisogni reali

“Mai come ora il governo deve ascoltare con attenzione i territori, che sono la mappa dei bisogni reali, solo cosi potra’ comprendere le richieste di tutti, dagli amministratori locali in prima linea nella lotta al coronavirus alle categorie che hanno subito pesanti perdite economiche fino ai bisogni della gente”.
Lo dichiara in una nota la deputata di Cambiamo! Daniela Ruffino. “Nel dl Sostegni l’esecutivo tenga in considerazione i cambiamenti e le esigenze quotidiane. Per il Tpl, ad esempio, oltre al trasporto scolastico occorre tenere in conto di non accentuare l’ulteriore isolamento delle zone marginali. La gratuità dell’asilo nido deve essere definitivamente affrontata e risolta. Queste, e molte altre, sono le risposte che le famiglie italiane si aspettano. La pandemia ha gia’ creato un forte isolamento sociale, il governo deve evitare che questo possa crescere e diventare ancor piu’ devastante, ora e’ il tempo di agire”, conclude.

Ipb Brandizzo, Costanzo: “Prolungamento cassa covid buona notizia”

Ho partecipato al presidio dei lavoratori della Ipb di Brandizzo, la storica azienda che da 50 anni opera nel settore della costruzione stampi nel settore automotive e che nel suo stabilimento nel Torinese occupa 69 dipendenti. La proprietà ha comunicato loro la scorsa settimana la cessata attività per lo stabilimento, motivata  con una perdurante mancanza di ordini e conseguenti perdite economiche.

Le competenze professionali di tutti i dipendenti Ipb sono alte, e va considerato il fatto che in Piemonte sono pochissimi gli insediamenti produttivi rimasti in grado di avvalersi delle loro prestazioni, dunque si tratta di un patrimonio da non disperdere. Si pensi che una decina di anni fa era stata aperta una sede in Polonia da IPB e i lavoratori del sito di Brandizzo erano andati sul posto per formare i dipendenti polacchi, mentre al momento non ci sono più rapporti tra le due sedi e le attività si sono parzialmente differenziate.
L’azienda ha deciso di accedere alla Cigs per cessazione dell’attività, unica soluzione a costo zero, e intende prima attuare il piano di riparto dei debiti con le aziende e poi procedere con con la cessazione dell’attività e i licenziamenti.
È dunque necessaria l’apertura urgente di un tavolo in Regione Piemonte, anche alla luce del fatto che l’azienda ha usufruito negli anni di incentivi statali per l’acquisizione di macchinari, impianti, e attrezzature nuovi di fabbrica.
Inoltre c’è un altro elemento da considerare con attenzione: è notizia di ieri la proroga della cassa-Covid fino al 30 giugno 2021. Una notizia indubbiamente positiva, che apre uno spiraglio concreto per la proprietà Ipb, che non potrà essere ignorato dal momento che cambiando la causale della cassa e usufruendo dunque di quella per Covid, i costi verrebbero abbattuti e si potrebbero rinviare i licenziamenti.
Segnalo infine che molte agenzie interinali del territorio richiedono profili con le competenze acquisite negli anni dai dipendenti IPB, quindi si dovrebbe valutare l’avviamento di un altro tavolo parallelo per verificare se ci siano attori industriali sul territorio interessati all’acquisizione di questa fetta di mercato, ed eventualmente ad assorbire dipendenti qualificati, anche attraverso una formazione che li renda spendibili per produzioni differenti

Vaccini, Salizzoni: “Coinvolgere medici e infermieri over 70”

Il vice Presidente del Consiglio regionale: “Con medici e infermieri impegnati a fronteggiare il Covid19, mancano i vaccinatori. La Regione valuti il coinvolgimento del personale in congedo, se vaccinato. Pronto a rendermi disponibile”

 

“Di fronte al peggioramento della situazione epidemiologica in Piemonte, è prioritario accelerare la campagna vaccinale. Le principali criticità stanno nei ritardi delle forniture e nella complessità logistica ed organizzativa, ma anche nella capacità di somministrazione che è in evidente affanno. Mancano i vaccinatori. Un problema che diventerà sempre più evidente nella prosecuzione della campagna vaccinale, soprattutto quando arriveremo alla vaccinazione di massa della popolazione. Il tema dei vaccinatori è stato sollevato durante i lavori della IV Commissione in Consiglio regionale. Il nostro sistema sanitario si trova a dover reggere su quattro fronti: i vaccini, i tamponi, l’assistenza dei malati Covid19 con la pressione sugli ospedali in aumento causa terza ondata, infine garantire le attività urgenti e riattivare attività ambulatoriali, esami e visite, a oggi di fatto sospese in gran parte dei presidi sanitari.  Pertanto, credo sia urgente e necessario verificare la possibilità di coinvolgere nella campagna vaccinale medici ed infermieri over 70, ora in congedo, ovviamente esclusivamente se vaccinati e su base volontaria. Queste persone potrebbero offrire un grande contributo, soprattutto quando si aggiungeranno nuovi centri vaccinali, penso ad esempio le farmacie. Auspico che la Regione Piemonte voglia valutare con attenzione questa ipotesi. Se così sarà, sono disponibile a tornare ad indossare il camice e fare la mia parte».

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Mauro SALIZZONI, vice Presidente del Consiglio regionale del Piemonte