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AVS: “Stellantis dona un milione a Trump”

Le vendite di Stellantis sono in calo? Se capita in Italia, Stellantis ripete come un mantra che per rilanciare la produzione servono incentivi statali. Se capita negli USA, invece, l’incentivo lo dà la società: Elkann ha deciso di donare 1 milione di Euro per la cerimonia di inaugurazione di Trump.

Per noi è l’ennesimo schiaffo alle lavoratrici e ai lavoratori italiani e a tutto l’indotto. Stiamo parlando della stessa società che lascia al freddo operai e operaie torinesi: proprio ieri nel reparto cambi di Mirafiori, l’unico al momento operativo a fronte della cassaintegrazione che procede nelle carrozzerie, c’è stato uno sciopero perché per l’ennesima volta faceva troppo freddo.

Dopo i dividendi presi dagli azionisti e la buonuscita dorata a Tavares, questo assegno a sei zeri al miliardario che a breve diventerà presidente degli Stati Uniti dimostra per l’ennesima volta che non c’è alcuna crisi di Stellantis e che non ci sono alibi: la società presenti ora un piano di concreto produttivo e di assunzioni in Italia, partendo dal reshoring dei modelli FIAT prodotti all’estero.

Marco Grimaldi vicecapogruppo AVS Camera

Alice Ravinale capogruppo AVS Regione Piemonte

Valentina Cera consigliera AVS Regione Piemonte

Convegno su Gentile, interrogazione di Pompeo (Pd)

La consigliera regionale del Pd Laura Pompeo ha presentato un’interrogazione in Regione “per sapere per quali motivi non sia stato concesso un contributo regionale al convegno riguardante Giovanni Gentile, una figura complessa e importante della filosofia italiana, finalizzato a stimolare un dibattito critico sul suo pensiero e sul contesto storico in cui operò, organizzato dal Centro Pannunzio, una delle istituzioni culturali più prestigiose del Piemonte e dell’Italia, nata con l’obiettivo di promuovere i valori democratici, liberali e civili ispirati al pensiero e all’opera di Mario Pannunzio, figura centrale della cultura italiana del Novecento”.

“Nel corso del tempo – prosegue laConsigliera regionale Pd– il Centro Pannunzio si è distinto come un punto di riferimento per il dibattito intellettuale, culturale e storico, favorendo il dialogo tra diverse generazioni di studiosi, intellettuali e cittadini e rappresenta un presidio fondamentale per la tutela della memoria storica e la promozione di una cultura del confronto e della tolleranza. Tra le iniziative recenti promosse dal Centro si colloca proprio il convegno dedicato a Giovanni Gentile e stupisce che, nonostante l’elevata qualità e la rilevanza culturale dell’evento, la Regione Piemonte non abbia concesso il contributo richiesto. Questa decisione sembrerebbe in netto contrasto con il ruolo che il Centro Pannunzio svolge nel panorama culturale italiano”.

cs

Scuola, Ruffino (Az): prima di riforma materie ministro stanzi risorse su povertà educativa

“La scuola in Italia è ormai un tema emergenziale, con divari e sacche di povertà educativa crescenti. Davanti a questa situazione, che tutti gli operatori denunciano, il ministro Valditara interviene pubblicamente avanzando proposte che parlano di riforma delle materie e dei programmi scolastici. Prima di Percy Jackson e degli haiku il governo farebbe bene a preoccuparsi di recuperare il terreno e il tempo perduto sul fronte delle disuguaglianze e a stanziare subito le risorse necessarie. Quello che invece vediamo è che hanno addirittura cancellato il fondo dedicato alla povertà educativa, privando i territori più fragili di uno strumento fondamentale.
Una scelta grave e miope del governo, che si somma a quella di non dare prosecuzione alle molte misure di contrasto alla povertà educativa introdotte nella scorsa legislatura.
Da Azione avevamo presentato un emendamento per garantire la continuità di questo fondo, consapevoli dell’impatto positivo che ha avuto nel finanziare interventi in situazioni territoriali di particolare criticità.
Da Azione siamo riusciti a inserire in questa legge di bilancio un finanziamento ai comuni per attività educative, anche mirate a contrastare la povertà educativa. Sono però poche risorse destinate alle opposizioni, che andrebbero aumentate: purtroppo, il governo va in direzione diametralmente opposta”. Lo scrive in una nota la deputata di Azione Daniela Ruffino, membro della Commissione Parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza.

Critiche da sinistra

Garbate critiche sul mio ultimo articolo. Critiche arrivate da “sinistra”. Critica e dissenso sono il sale non solo della democrazia ma anche della vita. Poveretto o poveretta chi non riesce a canalizzare il dissenso, l’altrui opinione. Basta bandire violenza verbale e fisica ed il gioco è fatto. Qualcosa di raro, ultimamente, nel nostro paese come nel resto del mondo. Ed è sempre più difficile la convivenza e dunque la tolleranza. Ma veniamo al punto. Mi rimproverano: “Sei  stato ingeneroso nei confronti della Schlein visto che, sia lei sia altri leader dell’opposizione si sono complimentati con la Meloni sul caso di Cecilia Sala”. Bene… accidenti mi sono espresso male e di ciò ne faccio ammenda. Ma il mio personalissimo e magari irrilevante giudizio non cambia. Ed ora mi corre l’obbligo di spiegarmi meglio.
La segretaria del PD avrebbe dovuto essere in Parlamento ed essere lei a parlare.
E non mi pare che tutto ciò sia avvenuto.
Mi si può obbiettare che anche Conte è stato rumorosamente assente. Appunto,  e dunque ecco un altro motivo per cui la pasionaria di Bologna, sempre nel mio piccolo  ed insignificante parere, ha sbagliato. E sia ben chiaro: sempre politicamente parlando.
E viene voglia di fare dei raffronti storici.
Dopo i fatti di Sigonella il Presidente del Consiglio Bettino Craxi dichiaro’ perentoriamente: se fossi nato in Palestina sarai anch’io diventato un terrorista.
Il primo che si alzò applaudendo fu Giancarlo Pajetta storico responsabile dei problemi internazionali del PCI. So perfettamente che l’accostamento può sembrare arbitrario.
Spero nella comprensione verso un vecchietto di fatto nostalgico  dei tempi che furono. Uno che poi alla fine non si ritrova in questi tempi. Ed ammettiamolo, con questa ambizione di ritrovare sé se stessi.
Sempre altalenanti nell’essere e nel voler essere facendo i conti con quello che si è stati. Ma bando alle tristezze. Tornando a bomba. Vorremmo maggiore tolleranza in un mondo sempre meno tollerante.
E dunque ben vengano le critiche che di fatto ci fanno crescere. E poi come si è detto solo gli stupidi non cambiano mai idea come gli opportunisti che cambiano idea solo in base alle convenienze.

PATRIZIO TOSETTO

Autostrada A5, Avetta (Pd): “Il disastro delle festività non deve ripetersi”

Il consigliere regionale Alberto Avetta (Pd) ha presentato un’Interrogazione per avere risposte chiare dalla Giunta regionale sui problemi di viabilità dell’A5.

 

 Il Consigliere regionale del Partito Democratico Alberto AVETTA (Pd) ha presentato un’Interrogazione riguardante i problemi di viabilità che si sono verificati sull’autostrada A5 durante le festività natalizie.

“Le recenti festività natalizie hanno visto un gran numero di “turisti della neve” utilizzare l’A5, ma, purtroppo, come hanno ampiamente riportato gli organi di stampa, non si è trattato certo di spostamenti confortevoli, piuttosto di “viaggi della speranza”. Le testimonianze raccontano di tempi superiori alle 8 ore per la tratta Aosta – Milano e, in particolare, superiori alle 3 ore per percorrere i circa 30 Km che separano, in provincia di Torino, Quincinetto dal casello di Albiano. Naturalmente queste criticità si riverberano sulla viabilità ordinaria e ricadono sulle competenze dirette dei Sindaci e della Città Metropolitana di Torino che sono costretti a subirle. La Regione Valle d’Aosta ha già segnalato con forza il problema al Ministero competente e ha organizzato sopralluoghi sulla tratta autostradale per verificare tempi e modi delle soluzioni in campo. Penso sia necessario ed urgente che le due regioni, Piemonte e Valle D’Aosta, si incontrino per approfondire con la nuova concessionaria autostradale il programma di interventi” spiega il Consigliere regionale del Partito Democratico Alberto Avetta.

“L’autostrada A5 rappresenta un’infrastruttura di importanza strategica che collega il Piemonte alla Valle d’Aosta e, attraverso il tunnel del Monte Bianco, alla Francia. Purtroppo, in questi ultimi anni, è stata interessata da parecchi problemi ancora irrisolti: sull’intera tratta, compresa la tangenziale di Torino, sono state evidenziate criticità riguardanti la sicurezza e pertanto la velocità di percorrenza è stata ridotta a 110 km/h; ormai da anni una frana, localizzata nel comune di Quincinetto minaccia il percorso autostradale, causando periodiche chiusure precauzionali del tracciato; lo svincolo per Santhià, oltre ad essere chiuso in una delle due direzioni, continua a essere interdetto al traffico pesante con i TIR che si riversano nelle stradine inadeguate dei comuni canavesani; infine cantieri ordinari riducono la carreggiata a una corsia, causando code soprattutto nei fine settimana e durante le festività. Purtroppo paghiamo le conseguenze di scelte sbagliate. Aver rinunciato alla quota pubblica nella concessionaria autostradale è stato un errore. Oggi ci rendiamo conto di quanto la presenza del pubblico (la ex Provincia di Torino deteneva il 20% della vecchia concessionaria autostradale) garantisse una gestione molto più condivisa con i territori. Mi auguro tuttavia che con la nuova concessionaria autostradale la Regione sappia dialogare in modo costante ed efficace” conclude Avetta.

 

Alberto AVETTA – Commissione Trasporti, Consigliere regionale PD

cs

Askatasuna, Montaruli (FDI): “100mila euro per ristrutturare Askatasuna? Chi paga?” 

Chi paga? A chiederselo è la vicecapogruppo di Fdi alla Camera Augusta Montaruli, a pochi giorni dagli scontri che a Torino hanno vostri protagonisti i militanti del centro sociale antagonista.
“Credo che sui 100mila euro necessari per i lavori di ristrutturazione del centro sociale attualmente occupato da Askatasuna andrebbe acceso un faro – prosegue Montaruli -. Ad oggi, secondo quanto dichiarato dal Comune di Torino, le risorse dovranno essere individuate da soggetti terzi, e non dal Comune stesso.  Un‘operazione che si preannuncia delicata, rispetto alla quale è necessario ricordare come Askatasuna abbia alle spalle anni di concerti abusivi, raccolte fondi senza controlli, danneggiamenti ed eventi senza alcuna regola e tassa di *partecipazione*, proventi mai registrati, e reati reiterati. Ritengo pertanto che sia fondamentale fare luce sui futuri “donatori” che potrebbero contribuire a raccogliere una cifra così importante, proprio per evitare che a donare fondi per ristrutturare lo stabile occupato da Askatasuna, siano quei soggetti legati a vario titolo a chi lo occupa e da anni compie attività illegali al suo interno.
Delle due l’una: o ci sarà chi paga per i ‘professionisti’ della violenza e allora saranno evidenti i nomi e cognomi di chi finanzia gli assalitori delle forze dell’ordine, oppure quel denaro potrebbe provenire da attività illecite e la città verrebbe quindi esposta al rischio di riciclaggio.
In entrambi i casi il Sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, si schiera dalla parte dei violenti. Non siamo noi che confondiamo gli occupanti con gli aggressori ma è lui che assegna uno stabile occupato a un comitato che collabora con gli stessi occupanti abusando dell’intelligenza dei torinesi.
Si apre l’ennesimo scenario inquietante in una vicenda ripugnante per la città e l’Italia dal momento che, come dimostrato ancora in questi giorni, nessun esponente di Askatasuna ha mai anche solo riferito una parola di pentimento verso i reati compiuti e che continuano a svolgersi a causa delle attività illecite di quel centro sociale.
Quest’ombra peggiora ulteriormente un quadro desolante in cui la sinistra in Comune sta subordinando le istituzioni ai professionisti della violenza, evidentemente accettando quegli stessi metodi che hanno permesso ad Askatasuna di avere sempre le risorse necessarie per padroneggiare e mettere sotto ricatto il nostro territorio. Tutto questo è inaccettabile e di una gravità inaudita. Per questo presenterò oggi stesso una interrogazione affinché venga fatta luce sulla provenienza dei fondi”.

Le consigliere di maggioranza in Sala Rossa: “Discriminatorie le parole di Viale”

Ieri 13 gennaio durante la seduta del consiglio comunale il consigliere Viale ha detto alle colleghe consigliere “avete sbagliato mestiere, tornate nei vostri quartieri a fare le casalinghe“. È un’uscita inaccettabile che come consigliere e consiglieri della Città di Torino rifiutiamo, condanniamo e per cui pretendiamo delle scuse pubbliche. Sentire nel 2025, in un’aula istituzionale, usare parole che mirano a delegittimare il lavoro e i ruoli delle donne, sia che facciano le consigliere nelle Istituzioni sia che si occupino di lavori di cura familiare fuori dalle Istituzioni, è gravissimo e dimostra che tentare di zittire le donne è una pratica ancora in voga. Allora è tempo che tutte e tutti coloro che sono contrari a questi atteggiamenti discriminatori facciano sentire la propria voce per ripristinare il rispetto e contrastare ogni forma di discriminazione di genere. Perché le donne, qualunque sia la loro scelta di vita, siano sempre viste, rispettate, e riconosciute.

Elena Apollonio 
Ludovica Cioria
Maria Grazia Grippo 
Sara Diena
Ivana Garione 
Caterina Greco 
Lorenza Patriarca 
Anna Borasi 
Tiziana Ciampolini
 

Si uniscono tutti i colleghi consiglieri dei gruppi di maggioranza.

Ravello (Fdi): “Governo chiede 6 milioni di danni ad Askatasuna, il Comune regala al centro sociale 100mila euro per rifare la sede”

IL CONSIGLIERE REGIONALE: “DESTRA CON CHI DIFENDE LE PIAZZE, SINISTRA CON CHI LE INCENDIA”

“La situazione politica è chiara anche nei numeri, ed è importante che i cittadini la comprendano bene: ieri il governo Meloni, costituitosi parte civile nel processo, ha chiesto ad Askatasuna 6,8 milioni di danni per le proteste No Tav, oggi il Comune di Torino promette di regalarne 100mila per la ristrutturazione del primo piano della sede di corso Regina Margherita. Insomma, la destra si conferma al fianco di chi difende le piazze, la sinistra di chi le incendia”. Ad affermarlo Roberto Ravello (nella foto), vice-Capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Piemonte.

“A distanza di poche ore dalla guerriglia urbana camuffata da corteo per Ramy, la sinistra ribadisce, nei fatti, di stare dalla parte dei sovversivi: non solo la conclamata reticenza nel condannare le violenze di centri sociali, antagonisti e collettivi, ma ora anche il premio. Siamo di fronte a visioni politiche opposte e inconciliabili. E di ciò, non ci stancheremo mai di ripeterlo, ne andiamo fieri”.

Bilancio da 20,4 miliardi per la Regione. Cirio e Tronzano: «buon senso ed equilibrio in spese e investimenti»

La Giunta regionale ha approvato  gli aggiornamenti al bilancio previsionale 2025-2027 che ora passerà all’esame del Consiglio per la discussione e l’approvazione entro febbraio.
«Si tratta di un bilancio di equilibrio e buon senso che sostiene i progetti in corso, rilancia gli investimenti, garantisce la spesa corrente e il pagamento delle rate dei mutui, e con il quale il Piemonte fa la sua parte nell’ambito delle politiche europee e della reintriduzione del patto di stabilità che per la nostra regione vale circa 86 milioni e che il Piemonte compensa anche grazie a un uso oculato e sapiente delle risorse europee che per il Piemonte sono cresciute nella nuova programmazione passando dai 965 milioni della programmazione Fesr 2014-2020, a 1,5 miliardi 2021-2027,  e dell’Fse, arrivato a 1,3 miliardi rispetto ai 965 del 2014-2020» dichiarano il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio e l’assessore al Bilancio Andrea Tronzano.
«Sanità, welfare, lavoro e formazione, mobilità, cultura, turismo e grandi eventi rimangono al centro dell’attenzione della nostra amministrazione che, anche con questo bilancio, conferma il metodo virtuoso che ci consente di usare le risorse europee e nazionali, a integrazione dei fondi regionali per sostenere in maniera importante e rilanciare le politiche di sviluppo della nostra regione: lo facciamo ad esempio sulle borse di studio, continuando a garantire piena copertura degli assegni per tutti gli aventi diritto, e per le misure di sostegno e sviluppo del sistema produttivo e della transizione energetica», proseguono Cirio e Tronzano. Che aggiungono: «Approvare il bilancio previsionale in questa fase iniziale dell’anno risponde da un lato alle sollecitazioni della Corte dei Conti che da tempo sollecita iniziative in questo senso e dall’altro di programmare in maniera oculata l’attività, sapendo che le risorse oggi previste saranno integrate nei prossimi mesi essere con ulteriori risorse statali e anche dalla riprogrammazione dei fondi europei prevista a marzo».In particolare il bilancio di previsione finanzia spese, misure e investimenti in Piemonte per oltre 20,4 miliardi di euro, in linea con il 2024, e con un trend crescente rispetto al 19,6 miliardi del 2022 e ai 18,8 del 2020.

Nel dettaglio, il bilancio di previsione assegna oltre 12,6 miliardi alla spesa sanitaria, proseguendo il trend virtuoso di equilibrio dei conti e garanzia di servizi e prestazioni.
Alle politiche agricole, sono assegnati 100 milioni, tra fondi regionali, europei e statali, oltre a quelli gestiti direttamente da Arpea e relativi al complemento regionale per lo Sviluppo rurale.
Sono confermati 153 milioni di risorse regionali alle politiche sociali e per la famiglia, al pari del 2024, come da note preliminari che integrano il ddl bilancio in aula.
107 milioni sono destinati all’energia e alla diversificazione delle fonti energetiche, in crescita rispetto ai 69,4 milioni previsti nel previsionale del 2024.
114 milioni sono assegnati all’istruzione e al diritto allo studio, in aumento rispetto ai 104 dello scorso anno.
In crescita anche le risorse per la sicurezza, giovani e sport: ci sono 1,7 milioni alle politiche di sicurezza, rispetto ai 470 mila euro del previsionale 2024, e 33,4 milioni per politiche giovanili e sport, ovvero 2 milioni rispetto al 2024.
Per le politiche del lavoro e la formazione professionale, il bilancio previsionale assegna 546 milioni di euro, a fronte dei 488 del 2024.
Sono poi 49 i milioni destinati alle autonomie locali (Province, Comuni, Comunità Montane, unioni di Comuni), quasi il 60 per cento in più rispetto ai 28 del 2024, grazie anche all’assegnazione delle risorse Fsc. Confermati poi i 3 milioni per la protezione civile.
Per quanto riguarda le politiche di sostegno al sistema industriale sono previsti 311 per lo sviluppo economico e la competitività, destinati a industria, pmi, artigianato, commercio, ricerca e innovazione, rispetto ai 216 milioni del 2024. Crescono anche le risorse a sostegno del sistema e per il finanziamento di iniziative culturali: sono complessivamente 107,7 milioni, quasi 8 milioni in più rispetto al 2024. Confermati poi i fondi per il turismo che ammontano circa 30 milioni di euro.
Oltre 210 milioni sono destinati allo sviluppo sostenibile e tutela dell’ambiente, 378 milioni per il trasporto ferroviario, su un totale di 816 milioni destinati complessivamente alle politiche di mobilità e al trasporto pubblico.

Da evidenziare il contenimento della spesa prevista sui costi degli affari generali che passano da 886 a 802 milioni, frutto di politiche di spending review e di risparmio sulla gestione dei beni regionali, a partire dai risparmi garantiti dal Grattacielo Piemonte.

CS