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Marini, il Ppi e i Popolari

Due anni fa ci lasciava per sempre Franco Marini, uno dei più grandi leader politici del cattolicesimo popolare e sociale nel nostro paese.

E poco più di 20 anni fa chiudeva i battenti la breve esperienza politica del Partito Popolare Italiano dopo il tramonto della Democrazia Cristiana e in attesa del decollo della Margherita, il primo partito “plurale” nella storia democratica del nostro paese. E proprio il percorso politico, culturale ed organizzativo di Marini ha attraversato tutte queste fasi. E va pur detto, senza enfasi ma con sano realismo, che Franco Marini ha vissuto queste varie e diverse esperienze politiche ed organizzative sempre da protagonista. Con coraggio, coerenza e determinazione. Come, del resto, era il suo carattere da prima linea senza, però, rinunciare mai a valori e a principi che hanno scandito nel tempo e nelle diverse fasi storiche il cammino del cattolicesimo popolare e sociale nel nostro paese.
Ora, c’è un filo rosso che lega questi periodi, seppur diversi tra di loro, ma accomunati dalla medesima preoccupazione. Ovvero, salvaguardare la specificità e l’originalità della tradizione del cattolicesimo sociale e popolare che aveva, ed ha, sempre la stessa priorità: difendere, salvaguardare e promuovere i ceti popolari nel nostro paese. Detto in altre parole, difendere le loro istanze, le loro esigenze e, soprattutto, farsi carico a livello politico e legislativo delle loro domande. Ed è lungo questo solco che Marini ha proseguito, con autorevolezza e personalità, la storica esperienza della “sinistra sociale” di ispirazione cristiana di Carlo Donat-Cattin e di molti altri esponenti di questo filone ideale. E cioè, far sì “che l’istanza sociale doveva farsi Stato”. E quindi, e di conseguenza, che la “politica sociale” diventi un asset fondamentale dell’intera politica economica del paese e condizioni il progetto politico del partito di riferimento e dello schieramento politico e di governo. E così è stato nel suo lungo e fecondo impegno sindacale; così, soprattutto, nella corrente di Forze Nuove nella Dc con Donat-Cattin, Sandro Fontana, Toros, Faraguti, Vito Napoli, Foschi, Triglia, Vittorino Colombo e moltissimi altri uomini e donne; così nella stagione con Martinazzoli alla guida della Dc dopo l’uragano tangentopoli; così nella straordinaria esperienza del Partito Popolare Italiano e nella Margherita all’inizio degli anni duemila e poi con la prima fase del Partito democratico.
Insomma, nel grande partito interclassista della Dc come nel partito identitario, seppur laico e moderno, come il Ppi; nel soggetto “plurale” della Margherita come nel Pd, sin quando si è impegnato in prima persona, Marini non ha mai rinunciato a quella specificità politica e culturale. Ovvero, l’esperienza dei Popolari e dei cattolici sociali non poteva essere sacrificata sull’altare di nessuna novità politica e per nessuna ragione dettata dal conformismo dominante o dalla modernità del cosiddetto costume. Politico o culturale che fosse non faceva, al riguardo, alcuna differenza.
Ecco perchè, quando si ricorda il vissuto politico di Franco Marini, occorre avere l’onestà intellettuale di evidenziare che il tratto distintivo di Franco è sempre stato quello di accettare sì le sfide e le novità dettate dall’evoluzione della storia e degli accadimenti politici, ma con la consapevolezza, quasi religiosa, che alla propria identità non si poteva e non si può rinunciare. Pena la rinuncia alla propria storia e, soprattutto, ai propri valori di riferimento. E la “sospensione” – questo è il temine esatto – forse troppo frettolosa della esperienza del Ppi e la successiva confluenza nel primo partito “plurale”, cioè la Margherita, ha visto proprio in Marini il baluardo per eccellenza della difesa e della salvaguardia della “ragione Popolare” e cattolico sociale.
Per questi motivi il “magistero” politico e civile di Franco Marini non tramonta. Nel merito e anche nel “metodo”. Perchè Marini, certo, aveva un carattere “d’altri tempi” difficilmente replicabile nella cittadella politica contemporanea caratterizzata da una classe dirigente improvvisata, subalterna ai sondaggi sfornati quotidianamente e ancora, purtroppo, condizionata dai disvalori e dalla sub cultura del populismo grillino che individua nel passato un luogo da criminalizzare e da gettare alle ortiche, ma aveva anche la certezza che un politico è un interlocutore, credibile e rispettato, solo se è interprete di una chiara e netta identità politico e culturale. Senza paure e senza cedimenti di natura trasformistica ed opportunistica.
E proprio l’esempio e l’insegnamento concreti di Franco Marini possono essere, oggi, un riferimento per le nuove sfide che attendono i Popolari e i cattolici sociali. Senza subalternità a chicchessia e, soprattutto, senza presenze politiche al ribasso o nascosti all’ombra di grigi cartelli elettorali o di partiti personali o di soggetti politici che prescindono ormai da quella storia. Marini

lo ricordiamo con amicizia, forza e convinzione perchè quelle strade non le ha mai condivise e, nello specifico, le ha sempre combattute a viso aperto. Con coerenza politica, coraggio umano e lungimiranza culturale.

Giorgio Merlo

Giachino responsabile Logistica Fdi

Mino Giachino, già sottosegretario alle Infrastrutture, è stato nominato responsabile regionale di Fratelli d’Italia per la Logistica.

“Ringrazio col cuore il coordinatore regionale Fabrizio Comba della stima e della fiducia. Da oggi,  – commenta Giachino – dopo le battaglie vittoriose per la TAV, per la Autorità dei trasporti e per la difesa del settore automotive, aumenta l’impegno per lo sviluppo della logistica piemontese che potrà crescere molto con il TerzoValico, la TAV e gli interventi sul sistema autostradale piemontese e dei trafori alpini. La logistica piemontese come ha detto Banca d’Italia è meno sviluppata che in altre regioni mentre le nostre potenzialità di sviluppo e di lavoro sono grandi. Porterò la lunga esperienza nel settore dopo l’impegno di sottosegretario ai trasporti e utilizzando il mio impegno di amministratore di SAIMARE una importante azienda genovese presente in tutti i porti italiani”. “Ovviamente per sviluppare la logistica piemontese  – conclude – occorre far collaborare sempre di più Piemonte Liguria e Lombardia. Limitato parlare solo di Milano e Torino ma occorre aggiungere Genova che sarà sempre più importante anche grazie alla spinta del suo Sindaco Bucci e dei grandi operatori logistici mondiali che operano attorno al primo porto italiano”.

 

Magliano, Blocco del traffico: “esami di guida impossibili senza un’apposita deroga”

Diversi degli oltre 500 esaminatori di guida piemontesi utilizzano veicoli che non possono circolare se sono in vigore le misure antismog: domani, sul tema, il mio Question Time in Consiglio Regionale del Piemonte.


La Giunta intende inserire tra le categorie esentate dalle limitazioni del traffico gli esaminatori di guida? Una misura non più rimandabile e che, domani in Aula, chiederò di prendere in seria considerazione discutendo un Question Time appena depositato. La DGR 26-3694/2021, tra le diverse esenzioni alla limitazione della circolazione dei veicoli per casi particolari, non ha previsto la categoria degli esaminatori di guida. Le conseguenze di questa mancata deroga si fanno sentire ogniqualvolta scattano le limitazioni previste dal cosiddetto “semaforo antismog”, in vigore anche quest’anno fino al prossimo 15 aprile. L’introduzione di specifiche esenzioni anche per questa categoria sarebbe opportuna per agevolare l’importante lavoro svolto dagli esaminatori di guida e sveltire le procedure. Ogni anno sono oltre 40mila i piemontesi che affrontano, e nell’80% dei casi superano, l’esame di guida.
Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte.

Da Moncalieri a Bruxelles e ritorno Cos’è l’Europa e a cosa serve

Giovedì 16 febbraio 2023

 

Incontro con Daniele Viotti

Moncalieri, ore 17,30

Biblioteca civica Arduino, via Cavour 31

Pagina facebook @bibliomonc

Giovedì 16 febbraio ala biblioteca civica Arduino di Moncalieri interviene Daniele Viotti, europarlamentare nella legislatura 2014-2019 e presidente dell’associazione Europa Aperta. L’appuntamento è alle ore 17,30 in via Cavour 31. Introdotto dal sindaco Paolo Montagna e dall’assessore alla Cultura e alle Pari Opportunità Laura Pompeo, l’incontro “Da Moncalieri a Bruxelles e ritorno” porterà il ragionamento su Europa e politiche europee nella loro vicinanza ai territori e come stimolo alla cittadinanza attiva delle nuove generazioni. “Le ragazze e i ragazzi più giovani sono il perno della nostra azione come Europa Aperta – sintetizza Viotti, che vive a Torino ma è di origini alessandrine – C’è un enorme bisogno di guardare al futuro e aiutare una generazione a diventare classe dirigente, o almeno partecipare al disegno di quel futuro”.

Eletto al Parlamento europeo nel 2014, Viotti è stato nell’ottava legislatura membro delle Commissioni Bilancio e Libertà Civili, relatore del bilancio generale dell’Unione europea per il 2019, co-presidente dell’Integruppo per i diritti LGBTI e membro della Delegazione per le relazioni con la Bosnia Erzegovina e il Kosovo. E’ iscritto al Partito Democratico dalla sua fondazione.

Ingresso libero fino ad esaurimento posti e diretta facebook.

Il concetto di un’Europa politica che persegue valori comuni rimane la chiave di soluzione più feconda ai problemi del nostro tempo – sintetizza soddisfatta l’assessore Laura Pompeo – Tenendo sempre presente che le politiche sviluppate dalle istituzioni più alte, nazionali ed europee, devono inverarsi a livello locale per dinventare efficaci, tramite la rete delle Città e degli enti locali che, operando nel concreto del territorio, le condividono e ne concretizzano il compimento”.

Italia Viva, Tavolo tematico Salute e territorio

La sanità piemontese come quotidianamente denunciato dai mezzi di informazione e sperimentato direttamente dagli
utenti viaggia in cattive acque.

Risorse economiche inadeguate e carenze insostenibili di personale si stanno traducendo in molteplici problematicità:
liste di attesa inaccettabili, Pronti soccorso intasati con degenze che si protraggono per giorni su barella, mancati esami
di prevenzione nell’area oncologica, attese di anni per interventi chirurgici di routine etc.
Un lungo elenco di carenze ed inadempienze che avranno pesanti ricadute sulla salute della cittadinanza piemontese.
Certo problematiche non da oggi esistenti ma che la pandemia da Covid-19 ha scoperchiato in tutta la loro gravità.
A ciò si aggiunge una gestione politica della Giunta regionale del Presidente Cirio di cui sono ormai evidenti la
inconsistenza e l’approssimazione nella incapacità di una ormai non più procrastinabile azione di programmazione
anche solo a medio termine.

E’ a tal proposito emblematica la vicenda del progetto del “nuovo” ospedale Maria Vittoria.
Fra commissioni di esperti, cabine di regia, aziende zero l’unica cosa certa è che nella rincorsa alle varie emergenze una
litigiosa Giunta regionale apre i cordoni della borsa in funzione preelettorale verso le strutture private mentre la spesa
sanitaria a carico dei contribuenti di fronte alla urgenza della malattia cresce per chi può permetterselo e per gli altri
spesso vi è una rinuncia alle cure.

Di tutto ciò come Italia Viva vogliamo discutere nell’incontro del 18 Febbraio organizzato presso l’Associazione Famija
Moncalereisa aprendo un confronto con il mondo della Sanità convinti della urgente necessità di un suo
coinvolgimento nella ricerca di soluzioni concrete coerenti con una visione del futuro in cui l’emergenza sia l’eccezione
e non la regola, il curarsi non dipenda dal reddito e lavorare per la sanità pubblica torni ad essere un ambito traguardo
personale.

Abbiamo una grande fiducia nel futuro di un servizio sanitario pubblico all’altezza dei valori su cui era stato costruito e
sappiamo che alla fine sono le persone che fanno la differenza.

SOS SANITA’ PIEMONTE
Italia Viva Tavolo tematico Salute e territorio
18 Febbraio 2023 | inizio lavori ore 10,00
via V. Alfieri 40 Moncalieri
c/o Associazione Famija Moncalereisa
I Coordinatori Provinciali di Italia Viva

Tovaglieri (Lega): “Sinistra vota per euro-patrimoniale sulla casa”

«Centrodestra unito anche in Europa per difendere gli interessi dell’Italia contro la direttiva sulle prestazioni energetiche degli edifici, approvata nella commissione Industria ed Energia del Parlamento europeo anche grazie ai voti di Pd e Verdi che, col sostegno dei Cinque Stelle, hanno detto sì all’euro-patrimoniale mascherata sulla casa, misura che rischia di impoverire le famiglie e di mettere in crisi il settore dell’edilizia. 

La Lega si è espressa contro la direttiva, per difendere gli interessi e il portafogli degli italiani, già colpiti duramente da pandemia, caro energia e inflazione. Ora siamo pronti ad alzare le barricate in plenaria, dove porteremo nuovamente le preoccupazioni delle categorie interessate dalla direttiva, finora ignorate da Bruxelles, chiedendo innanzitutto uno slittamento delle scadenze e incentivi al miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici in sostituzione degli obblighi attualmente previsti».

 

Così l’eurodeputata Isabella Tovaglieri (Lega), componente della Commissione Industria ed Energia del Parlamento europeo, relatrice di minoranza della direttiva sull’efficienza energetica degli edifici per il gruppo Identità e Democrazia.

L’interpellanza di Iannò sulla spazzatura del quartiere Vanchiglietta

L’emergenza rifiuti che sembrava essere un problema solo di alcune zone della città più degradate, purtroppo si riscontra in quartieri che fino a qualche tempo non ne risentivano.

“Le segnalazioni corredate da fotografie – commenta Pino Iannò di Torino Libero Pensiero – mi sono arrivate dai residenti di Vanchiglietta, che devono fare i conti con cassonetti colmi, rifiuti al di fuori dei contenitori e cestini portarifiuti pieni. Non si tratta, come si potrebbe pensare, di mancanza di rispetto civico dei cittadini, ma evidentemente di un servizio poco efficiente dell’Azienda che si occupa della raccolta della spazzatura.”

Il consigliere ha presentato un’interpellanza ironica sul tema dal titolo “Di rifiuti in giro per Vanchiglietta ne abbiamo? Hai voglia”, dove il problema viene evidenziato soprattutto nell’area di via Oropa, via Porri, lungo Po Antonelli e corso Cadore.

La presenza di tutti questi rifiuti oltre al degrado, attira la presenza di insetti, topi e animali selvatici come i cinghiali, che sempre più spesso scendono in città alla ricerca di cibo.

La domanda che sorge spontanea è, l’Amministrazione comunale lo sa? Non è forse il caso di verificare come mai ci siano tutti questi disservizi sulla raccolta rifiuti?

Grimaldi (Verdi Sinistra) a ministro Piantedosi: “Sui Cpr non ci siamo proprio”

Governo sfugge a proprie responsabilità su questa vergogna

Colpiscono le parole  a Torino dell’attuale ministro dell’interno sui Cpr. Le strutture sono squallide e degradate, quasi sempre peggio delle già fatiscenti carceri italiane, spazi disumanizzanti e umilianti che non fanno che sottolineare l’assoluta ingiustizia della detenzione amministrativa.
Lo afferma Marco Grimaldi dell’Alleanza Verdi Sinistra replicando alle parole del ministro Piantedosi.
Continuerò a dire che non essere in possesso di documenti non può essere una ragione per vedersi negata la libertà, è una misura che stride con il quadro costituzionale italiano – prosegue il parlamentare torinese rossoverde –  ancor di più se si finisce segregati in luoghi inadeguati, non dignitosi né sicuri, senza certezze sul proprio futuro. Le persone presenti sul territorio italiano vanno regolarizzate, non rinchiuse.
Evidentemente – conclude Grimaldi – noi abbiamo un’idea ben diversa dal ministro del significato di parole come umanità, solidarietà, inclusione, rispetto, legalità.

Comitato 10 febbraio: fiaccolata al Villaggio Santa Caterina 

Riceviamo e pubblichiamo

Torino, 11 febbraio – A ottant’anni dall’inizio degli infoibamenti, oltre 150 persone ieri hanno partecipato alla manifestazione del Comitato 10 Febbraio per i Martiri delle foibe e l’esodo giuliano dalmata. Tra loro diversi esuli.

“Quest’anno ricorre l’ottantesimo anniversario dell’inizio degli  infoibamenti al confine orientale d’Italia – ha dichiarato Matteo Rossino, referente torinese del Comitato 10 Febbraio – per questo era necessario organizzare un evento impeccabile e così è stato.”

“Diversi anni fa ci siamo presi l’impegno, con tutti quegli italiani che vennero cacciati dalle proprie terre, di diffondere e tramandare quella storia per troppi anni dimenticata – prosegue Rossino – da allora ogni anno portiamo centinaia di persone in strada per ricordare e chi ancora vuole nascondere questa tragedia che la verità è più forte di tutto.”

“Anche quest’anno oltre 150 persone, tra cui diversi esuli, hanno sfilato intorno al Villaggio Santa Caterina per onorare i Martiri delle foibe e l’esodo giuliano dalmata, – ha concluso Rossino – ringrazio infine Luigi Vatta, figlio del grande Sergio, esule istriano, come sempre impeccabile e il consigliere di circoscrizione Massimo Robella per la sua presenza e le sue parole. Appuntamento a ottobre per la manifestazione Una Rosa per Norma!”

Cerutti e Parisi (Lega): “Il Pd collegnese vota no contro il cibo sintetico, per poi copiare”

“La Lega ha presentato una mozione per sostenere la petizione promossa da Coldiretti contro il cibo sintetico – dice Giovanni Parisi, consigliere comunale Lega Salvini Collegno e segretario cittadino – ma il documento originale è stato respinto dalla sinistra collegnese. Ne è venuto fuori un testo completamente stravolto dai consiglieri di maggioranza che non abbiamo potuto accettare proprio perché veniva eliminato il punto cruciale della nostra richiesta: sostenere la petizione contro il cibo sintetico. Il PD ha quindi votato un documento volutamente snaturato e privo di significato. – Parisi conclude – Nonostante il voto dell’aula consiliare, la Lega c’è e dà il massimo sostegno a favore di questa giusta iniziativa di Coldiretti.”
“A Collegno il Pd si schiera contro una mozione di buonsenso – commenta in vice capogruppo della Lega in Regione Piemonte, che ricopre anche la carica di responsabile Enti locali per la provincia di Torino – a supporto di una iniziativa Coldiretti, che è la principale organizzazione degli imprenditori agricoli a livello nazionale ed europeo, per poi riproporre autonomamente un documento analogo. La Lega vuole difendere il cibo sano che il Piemonte e l’Italia mettono nei piatti dei cittadini, il Pd invece vuole solo intestarsi una battaglia che è di puro buonsenso.  La priorità della Lega resta la difesa della filiera cibo e nutrizione, che ci vede ai vertici internazionali sia a livello di prodotti sia a livello di approccio con la dieta mediterranea, il Pd, in crisi di identità a livello nazionale, anche a Collegno palesa la differenza tra chi ha idee e chi se le intesta, sbagliando sia i tempi sia i modi”.