Gian Piero Clement, figura di spicco della sinistra piemontese è morto nella sua casa di Pinerolo dove era nato il 5 dicembre del 1957. Da tempo combatteva con determinazione e coraggio contro una grave malattia. Militante e dirigente di Rifondazione Comunista era stato assessore comunale allo Sport e vicesindaco di Pinerolo oltre che consigliere regionale dal 2005 al 2010. A Palazzo Lascaris aveva ricoperto il ruolo di Presidente del gruppo di Rifondazione. Ho avuto la fortuna di conoscerlo e di lavorare con lui, apprezzandone la passione e l’impegno a concentrare gli sforzi verso i più deboli e la parte meno tutelata della società, la sobrietà, lo sguardo severo e l’inquietudine. Ci mancherà la sua libertà di pensiero e credo proprio che la sua scomparsa interroghi tutti noi sul bisogno di una riflessione profonda su cosa è stata la cultura e l’identità della sinistra e sulla natura della politica. Ripensando a Gian Piero mi è venuta in mente una delle più belle definizioni della parola “compagno” che mi sia mai capitato di leggere. Scriveva nel 2007 Mario Rigoni Stern : “ è un nome bello e antico che non dobbiamo lasciare in disuso; deriva dal latino ‘cum panis’ che accomuna coloro che mangiano lo stesso pane. Coloro che lo fanno condividono anche l’esistenza con tutto quello che comporta: gioia, lavoro, lotta e anche sofferenze”. Così è stato per Gian Piero Clement. E così lo voglio ricordare insieme a coloro che sapranno continuare la sua lotta e il suo impegno.
Marco Travaglini
Rifondazione: addio ad Andrea Clement
Questa mattina ci è giunta la notizia della scomparsa del compagno Gian Piero Clement. Una dolorosa notizia che seppur attesa per la gravità della malattia che lo ha colpito, ci ha turbati profondamente.
“Il Centro” di Giorgio Merlo al Circolo dei Lettori
Presentazione a Torino il 12 maggio
L’Avv. Filomena Gallo, Segretaria dell’Associazione Luca Coscioni sarà a Torino Domenica 7 maggio dalle 15 alle 17 in Piazza San Carlo. Con lei Davide Di Mauro, coordinatore raccolta firme in Piemonte, membro della Cellula Torino e altri rappresentanti della Cellula locale insieme ai volontari che in queste settimane si sono spesi per la raccolta.
A questo link il dettaglio di tutti i tavoli dove è possibile firmare in Piemonte
Oltre 7000 le firme raccolte in un paio di mesi, dopo il lancio nel mese di marzo della campagna Liberi Subito, la proposta di legge regionale elaborata dall’Associazione Luca Coscioni nel rispetto della “sentenza Cappato” n. 242/19 della Corte Costituzionale al fine di regolamentare la procedura di verifica delle condizioni e delle modalità che alla luce del giudicato costituzionale rendono lecito l’aiuto medico alla morte volontaria nel rispetto delle competenze regionali. Il traguardo delle 8000 mila adesioni da raccogliere per legge entro sei mesi, dunque entro settembre, è a un passo.
L’intenzione è quella di arrivare a una normativa di attuazione (procedure e tempi) per accedere ad una morte volontaria attraverso l’auto somministrazione per la persona del farmaco letale per la persona che effettua tale scelta. Al raggiungimento delle firme, la proposta di legge, dopo il deposito, sarà sottoposta alla commissione di garanzia che esprimerà un parere consultivo, poi, sull’ammissibilità, la valutazione passa all’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale.
“Il numero delle firme raccolte ad oggi è un primo segnale di attenzione importante, che ci conferma l’importanza di andare avanti per dare risposta a una grande questione sociale rimossa dal Parlamento e dai capi dei grandi partiti: quella della qualità del vivere e della libertà di scelta fino alla fine della vita. I tavolini di raccolta firme nelle strade del Piemonte rappresentano la vera sede -al tempo stesso umile e insostituibile- di confronto politico per chi vuole affrontare il tema del fine vita con concretezza e fuori da ogni filtro ideologico o strumentalizzazione partitica”, hanno commentato Marco Cappato e Filomena Gallo, rispettivamente Tesoriere e Segretaria dell’Associazione Luca Coscioni.
Associazione Luca Coscioni
Rilancerà lo sviluppo di tutto il Nord Ovest. Per Torino e per il Piemonte una grande occasione da cogliere. Un premio per l’accelerazione dei lavori.
Mino GIACHINO
Il Consiglio Comunale celebra la Festa dell’Europa
8 maggio
La Presidenza del Consiglio Comunale, in occasione della Festa dell’Europa, celebra la “Giornata dell’Europa” insieme alle ragazze e ai ragazzi della Scuola Altiero Spinelli. L’appuntamento prevede il ritrovo alle ore 14:30 presso Piazza Palazzo di Città con l’esecuzione di alcuni brani a cura della Banda musicale della Polizia Municipale, alla presenza del Sindaco di Torino Stefano Lo Russo e del Rappresentante del Parlamento Europeo a Milano Maurizio Molinari. Segue un momento ufficiale in Sala Rossa dove la Presidente del Consiglio Comunale di Torino Maria Grazia Grippo, la Console Generale della Romania Ioana Gheorghias e il Segretario del Movimento Federalista Europeo della Sezione di Torino Claudio Mandrino intervengono alla presenza dei Consoli Generali e Onorari dei Paesi dell’Unione Europea presenti a Torino.
“Per modificare il Codice delle assicurazioni private e ripristinare un vero libero mercato per il comparto delle carrozzerie”
Da Torino la battaglia politica per una vera libera concorrenza tra le compagnie assicurative e il settore delle autoriparazioni continua a Roma, dove la leghista Sara Zambaia ha presentato una proposta di legge al Parlamento per modificare il Codice delle assicurazioni private e mettere così fine a limitazioni del mercato sempre più stringenti.
“Di fatto – rimarca Sara Zambaia – parlare oggi di libero mercato nel comparto delle autoriparazioni non ha già più senso. Da parte delle compagnie assicurative, infatti, permangono politiche distorsive che generano una vera e propria canalizzazione forzata delle riparazioni. In particolare, questo si realizza mediante strategie di marketing che condizionano pesantemente la libera scelta della carrozzeria da parte dell’assicurato, come contatti di call center o di agenti di assicurazione, allungamento dei tempi di liquidazione o il riconoscimento del diritto a ottenere una riparazione a regola d’arte, o attraverso l’applicazione, nei confronti dell’assicurato, di maggiori franchigie, clausole vessatorie e altri maggiori costi in caso di libera scelta del riparatore di fiducia”.
“La diretta conseguenza di questi meccanismi – aggiunge Zambiaia – è che le imprese non convenzionate si vedono sottrarre commesse da parte di clienti o potenziali clienti indotti a rivolgersi altrove con conseguente forte riduzione della propria attività e dei margini di guadagno. E questo comporta spesso la loro chiusura per mancanza di lavoro. Un’emorragia occupazionale che ho voluto affrontare con forza insieme con i miei colleghi della Lega Alberto Preioni e Michele Mosca e dopo un lungo e proficuo confronto con le principali sigle del settore, come Confartigianato Piemonte, Cna Piemonte, Casartigiani Piemonte e Federcarrozzieri”.
“Quello delle autoriparazioni e delle imprese di carrozzeria – puntualizzano ancora i leghisti Preioni e Mosca – resta un settore fondamentale per il tessuto artigiano italiano, con 20mila attività in tutto il Paese e 2.600 nel solo Piemonte, che danno lavoro a più di 8mila nostri concittadini. Già la crisi energetica e il rincaro delle materie prime hanno messo a forte rischio la loro sopravvivenza. In più, queste dinamiche di canalizzazione forzata che negano la libera concorrenza hanno prodotto altri due ordini di conseguenze. Il primo è che le imprese convenzionate hanno perso la loro capacità di libera determinazione delle tariffe di mano d’opera secondo le regole di mercato, in quanto indotte dalle compagnie di assicurazione ad accettare tariffe al di sotto di quelle normalmente applicate. Il secondo è che per garantirsi margini utili alla sopravvivenza le stesse aziende sono costrette a lavorare sottocosto, sacrificando molte volte la qualità e aumentando direttamente i rischi per chi guida i veicoli così riparati e, in generale, per la circolazione stradale”.
“Il mio testo – sottolinea quindi Zambaia – vuole ripristinare le regole di un mercato libero perché la libera scelta dell’autoriparatore da parte dell’assicurato deve essere un diritto che non può avere eccezioni né deve essere messo in discussione. La mia proposta di legge si pone così due obiettivi principali. Innanzitutto il divieto per le imprese di assicurazione, pena la nullità, di inserire nelle polizze pattuizioni contrattuali afferenti la scelta dell’impresa di autoriparazione e che hanno per oggetto l’introduzione di limitazioni e decadenza negli indennizzi e nei risarcimenti, discriminazioni nei massimali e nelle franchigie, penali o rivalse di qualsiasi natura. Quindi, disporre a carico delle imprese di assicurazione che offrono direttamente, indirettamente o tramite convenzioni la riparazione dei veicoli l’onere di comunicare preventivamente al contraente o al danneggiato se viene effettuata la riparazione o la sostituzione della parte danneggiata, se la sostituzione avviene con ricambi prodotti dalla casa madre o con ricambi equivalenti e, infine, la tecnica di esecuzione della riparazione nel caso di danni estetici o provocati da eventi atmosferici e naturali”.
L’inchiesta che sta facendo molto rumore sui media e che coinvolge la Rear, l’On. Laus e che, probabilmente, si allargherà ad altri esponenti pubblici cittadini, apre una questione molto delicata per Torino, la sua Giunta ed il PD Torinese, coinvolgendo notevoli interessi pubblici.