politica- Pagina 14

Ospedale Settimo, Valle (Pd): “Bene condivisione percorso e più trasparenza”

«Il percorso proposto dall’assessore Riboldi per il nuovo Piano Sociosanitario è ambizioso, sia rispetto ai tempi di approvazione sia rispetto al respiro decennale che il piano si propone di avere. Noi vogliamo partecipare attivamente e senza pregiudizi, convinti che sulle grandi scelte strategiche occorra provare a costruire una condivisione che vada al di là delle consiliature. Un nuovo piano sociosanitario, che faccia ordine, è ormai una necessità ineludibile.

Allo stesso modo, l’obbiettivo di salvaguardare e implementare le attività dell’Ospedale di Settimo è assolutamente condiviso e l’impegno finanziario della Regione è un nuovo passo importante per mantenerlo pubblico, dopo l’acquisizione dell’edificio. Dobbiamo operare con l’obbiettivo di salvaguardare lavoratori e servizi e farlo al riparo da polemiche politiche è il miglior modo di procedere.

Purtroppo, sui nuovi ospedali mancano ancora molte informazioni sui costi di bonifiche, terreni e sui tempi e manca la trasparenza sulle priorità politiche: le scarne indicazioni fornite in commissione indicano chiaramente che alcuni vanno più veloci, altri invece sono decisamente più indietro. Questo risponde a scelte politiche o soltanto al caso?

Per AslTO5, Torino e Savigliano è già prevista per il 2025 la consegna del PFTE a INAIL. Per Ivrea si ipotizza il 2026. Vercelli, Cuneo, Alessandria sono ancora senza previsioni, ma è facile ipotizzare il 2027.

Dall’inizio dell’interlocuzione con INAIL la Giunta Cirio si è rifiutata di indicare delle priorità; tuttavia, a fronte di un plafond di risorse INAIL limitato e di una capacità di pagare i canoni di locazione da parte della Regione ancora da definire (sulla base dei tassi di interesse, dei risparmi sulle utenze e sulla logistica), la necessità di stabilire priorità in maniera trasparente è fondamentale».

Daniele VALLE – consigliere regionale PD e vice Presidente IV Commissione

Poste, Nallo (SUE – IV): “Salvaguardia uffici postali, battaglia per la dignità e i diritti di tutti”

“Bene le dichiarazioni del Sindaco Lo Russo, che ha ribadito con fermezza l’importanza di mantenere aperti gli uffici postali a Torino, anche ricorrendo alle vie legali qualora Poste Italiane decidesse di proseguire con le chiusure. La sua posizione è un segnale chiaro verso le fasce più deboli”

Così la Consigliera regionale Vittoria Nallo (Stati Uniti d’Europa).

Nallo ha inoltre voluto sottolineare il lavoro svolto sul territorio dal Consigliere di Circoscrizione 8, Roberto Passadori (IV), che si è attivato in modo concreto per difendere l’ufficio postale di Cavoretto: “In pochi giorni di mobilitazione abbiamo raccolto oltre 1000 firme di residenti che chiedono il mantenimento di questo presidio fondamentale. È evidente che la cittadinanza non intende accettare in silenzio questa decisione ingiusta”, ha dichiarato Passadori.

“Questa battaglia riguarda la dignità di tutti i cittadini e il diritto a un servizio pubblico essenziale che Poste Italiane, in quanto azienda a maggioranza pubblica, ha il dovere di garantire”, ha concluso Nallo.

Governo, Conticelli – Ledda (PD): “Riqualificare le periferie è priorità?”

Mercoledì 27 novembre le commissioni comunale e regionale Trasporti e Urbanistica si riuniranno in seduta congiunta per audire il presidente di Infra.To in merito al prolungamento della linea metro 1 e alla realizzazione della linea metro 2. Un appuntamento voluto trasversalmente dalle forze politiche del Comune di Torino e della Regione Piemonte, che riconosce la centralità del completamento delle tue linee metropolitane torinesi per tale funzionalità al principale nodo infrastrutturale e intermodale dell’intera regione.
Le parole del Ministro delle Infrastrutture, in merito ai 600 milioni mancanti per le due stazioni del Politecnico, non tengono conto del lungo processo partecipato e dell’impegno trasversale delle forze politiche di centro destra e di centro sinistra che ha portato oggi alla realizzazione della linea metro 2, oltre che una importante infrastruttura per lo sviluppo della città è lo strumento principale  per la riqualificazione delle zone più periferiche.
Arrivare fino al Politecnico non è l’esigenza di una parte della città o di una parte politica, ma un’esigenza prioritaria delle istituzioni, per sostenere lo sviluppo della città e ricongiungere la zona nord, in particolare la barriera di Milano, al resto della città, restituire vitalità al tessuto commerciale e al mercato immobiliare , affrontare il tema della residenzialità studentesca .
Non possiamo pensare che il Governo non sia a fianco della città e della Regione in questa sfida. Chi vuole parlare di sicurezza in Barriera di Milano deve produrre fatti ed essere coerente, non accetteremo più vuoti e inutili slogan”.
Nadia Conticelli, vicepresidente Commissione Trasporti Regione Piemonte
Antonio Ledda, presidente Commissione Trasporti Comune di Torino

Aggressione al gazebo di FdI in Piazza Santa Giulia: “Dilaga l’intolleranza della sinistra”

Riceviamo e pubblichiamo

In un contesto democratico in cui la sinistra sembra sempre più orientata verso l’intolleranza e l’odio verso la democrazia, come dimostrato da recenti episodi nelle università italiane, questa mattina un banchetto della delegazione di Fratelli d’Italia della Circoscrizione 7, con i consiglieri Alessi, Giovannini e Caria e alcuni militanti, è stato oggetto di un vile attacco da parte di alcuni antagonisti legati al centro sociale Askatasuna.

Gli aggressori hanno lanciato insulti, tra cui “fasci di merda”, e hanno sputato verso il gazebo, sfiorando i consiglieri Alessi e alcuni militanti. La capogruppo di FdI, Patrizia Alessi, commenta: «Questo è il risultato della complicità tra il Sindaco e la sua Giunta con Askatasuna, che, nonostante l’indifferenza delle istituzioni, continua ad essere occupato senza che venga fatto nulla per fermarlo».
I tre consiglieri di FdI aggiungono: «La democrazia è davvero in pericolo a Torino?»

Maurizio Pedrini, coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, dichiara: «Mi sembra evidente che a sinistra ci siano persone che non tollerano le opinioni altrui, soprattutto se divergenti dalle loro. Non possiamo sottovalutare questo clima di intolleranza che sta crescendo in città».

La Regione: “Assemblea Anci momento strategico di confronto delle amministrazioni locali”

La 41ª Assemblea annuale dell’ANCI, che per tre giorni ha riunito a Torino i sindaci provenienti da tutta Italia e numerosi esponenti del Governo nazionale, ha rappresentato un momento fondamentale di confronto sul ruolo strategico delle amministrazioni locali e sulla loro capacità di rispondere concretamente alle esigenze dei territori e dei cittadini.

Ancora una volta Torino e il Piemonte sono protagoniste con una grande manifestazione che arriva esattamente un anno dopo il Festival delle Regioni e che in questi giorni ha accolto nel nostro territorio migliaia di sindaci a cui va il nostro ringraziamento per il difficile ruolo che svolgono ogni giorno con passione, impegno e coraggio”, ha commentato il presidente della Regione Alberto Cirio.
Presente in tutte le giornate l’assessore agli Enti Locali, Autonomia, Logistica e Infrastrutture strategiche 
Enrico Bussalino: “È stato un onore ospitare questa assemblea nazionale a Torino, che per tre giorni è diventata il simbolo dell’Italia dei territori. I sindaci rappresentano il primo punto di riferimento per i cittadini: sono loro che ogni giorno affrontano le sfide concrete, dando voce alle esigenze delle comunità e portando le istanze locali alle Regioni e al Governo centrale. È un lavoro impegnativo e carico di responsabilità, ma al contempo di un’importanza cruciale per il futuro del nostro Paese. Conosco bene le difficoltà che ogni amministratore affronta quotidianamente, ma so anche quanto sia gratificante lavorare per la propria comunità, perché sono stato anch’io sindaco di un piccolo Comune di 2.000 abitanti in Val Borbera e ho voluto rimanere tutt’ora consigliere comunale”.
Bussalino vuole anche sottolineare il compito della Regione Piemonte e di ANCI di individuare strategie per migliorare le città e i territori, con un’attenzione particolare al decentramento istituzionale, all’autonomia finanziaria e al benessere sociale. “In questo contesto si inserisce il percorso verso l’Autonomia differenziata, un’opportunità per il Piemonte e per i suoi territori”, ha proseguito Bussalino.

Durante l’assemblea grande attenzione è stata dedicata anche al tema della logistica, un argomento di primaria importanza per gli amministratori locali poiché incentivare l’insediamento industriale porta benefici concreti, non solo in termini occupazionali ma anche attraverso il rafforzamento del tessuto economico. “È fondamentale mettere in atto politiche regionali mirate, capaci di attrarre investimenti e creare condizioni favorevoli per il loro sviluppo – evidenzia Bussalino – E qui i sindaci trovano nuovamente un ruolo centrale nel monitorare e potenziare i servizi per i cittadini, come asili, scuole e punti di aggregazione, che rappresentano il cuore pulsante delle comunità. Garantire che questi luoghi siano accessibili e ben gestiti è fondamentale per mantenere vive le nostre città e rispondere ai bisogni delle persone”.


All’assemblea di ANCI la Regione ha animato insieme ad Anci Piemonte, Città metropolitana e Città di Torino, uno stand per la promozione del territorio, dei grandi eventi e delle sue bellezze paesaggistiche, che ha ospitato anche una serie di degustazioni delle eccellenze gastronomiche del nostro territorio.


La Regione Piemonte è presente pure ad ANCI OFF, l’evento speciale in programma da oggi al 24 novembre nel centro di Torino con uno stand allestito in piazza Castello nel quale vengono distribuiti materiali promozionali. Nell’ambito del palinsesto culturale si inserisce domenica 24 novembre, dalle 13 alle 14 nella Cupola geodetica, la presentazione dei Campionati mondiali di magia, che dal 14 al 20 luglio 2025 vedranno i 150 maghi migliori del mondo sfidarsi nel Centro congressi del Lingotto a Torino.

30 anni della Fondazione Donat-Cattin, uno sguardo al futuro

Anche a Roma, dopo le iniziative torinesi, si è ripercorsa la storia della Fondazione Carlo DonatCattin, nata l’anno dopo la scomparsa dello statista piemontese.

Una iniziativa che si è svolta in Senato e che ha visto alcuni interventi importanti tra cui quello di Pier Ferdinando Casini, Guido
Crosetto e Bruno Vespa. Una Fondazione che è nata non solo per ricordare il magistero e l’azione
politica, culturale e sociale dello statista Dc e del leader indiscusso della sinistra di ispirazione
cristiana. Ma, soprattutto, è una Fondazione che ha il merito, e l’obiettivo, di rilanciare e
riattualizzare il pensiero, la cultura e la tradizione del cattolicesimo sociale nel nostro paese. Una
tradizione e una cultura che conservano una straordinaria attualità e modernità nella società
contemporanea. Perchè la Fondazione, nel corso di questi anni, ha affrontato anche – e continua
ad approfondire – tematiche strettamente legate alla società, con particolare riferimento alle
istanze, alle esigenze e alle domande che provengono dalle giovane generazioni.

Ma, per fermarsi al dato politico, è indubbio che il lavoro della Fondazione Donat-Cattin è
particolarmente utile e prezioso per richiamare un pensiero politico che ha segnato in profondità
la stessa storia democratica del nostro paese. E questo, pur senza riproporre moduli ed
esperienze politiche del passato, perchè è abbastanza evidente che la democrazia nel nostro
paese non può fare a meno di una cultura politica e di un pensiero che hanno qualificato ed
arricchito la storia e la stessa esperienza del cattolicesimo politico nel nostro paese. E la rilettura
dell’azione politica, legislativa, culturale e soprattutto sociale di Donat-Cattin e della sua storica
corrente, Forze Nuove, significa anche rileggere i punti cardinali di un pensiero che non può
essere banalmente e qualunquisticamente archiviato.

E l’iniziativa che si è tenuta al Senato ha confermato la bontà e l’efficacia di questa azione
culturale e, soprattutto, le ricadute concrete che una presenza del genere può avere. E non solo
nell’area di riferimento – cioè quella del cattolicesimo popolare e sociale del nostro paese – ma
nell’intera società. E questo perchè i valori, i principi e gli asset culturali della cultura del
cattolicesimo sociale rappresentano tuttora un giacimento ideale, etico e politico che non può
essere sacrificato sull’altare di nessun maldestro nuovismo. E la Fondazione Carlo Donat-Cattin –
guidata per oltre vent’anni dal figlio Claudio scomparso nel 2022 dopo aver dato un impulso
straordinario alla stessa Fondazione fortemente voluta dalla famiglia dello statista piemontese –
come hanno giustamente evidenziato e ricordato Pier Ferdinando Casini e Bruno Vespa in Senato,
può diventare, senza supponenza e senza arroganza, un autorevole punto di riferimento della
tradizione e del pensiero del cattolicesimo politico italiano.

Giorgio Merlo

Clima, Grimaldi (AVS): Il presidio di XR non va sgomberato, il Governo ascolti

“Questa mattina, attivisti e attiviste di Extinction Rebellion hanno occupato con le tende la piazza del Viminale, sede del Ministero dell’Interno, dopo aver scaricato 5 quintali di letame davanti all’ingresso. Le forze dell’ordine hanno strappato le tende e rimosso tutti gli striscioni in meno di mezz’ora. Alcuni sono stati trascinati fuori dalle tende e ora tutte le persone presenti si trovano circondate da due cordoni di polizia davanti alla scala. Se si procederà allo sgombero e al fermo saranno portate in questura più di settanta persone. In un contesto in cui gli eventi climatici estremi investono l’Italia, dall’Emilia alla Sicilia, chiediamo alle istituzioni di non reprimere la protesta, ma di ascoltarla. Il Governo non ha fatto che inasprire le pene contro chi manifesta per il clima, mentre butta in armi le risorse che servirebbero all’adattamento climatico e alla messa in sicurezza del territorio” – lo dichiara il Vicecapogruppo di AVS alla Camera, Marco Grimaldi.

Contro la violenza sui disabili

Il Centro Antiviolenza per Disabili del Comune di Torino, il primo costituito in Italia, ha reso noto qualche giorno fa che nel solo 2024 vi sono state 107 denunce di violenza su persone con disabilità fisiche o psichiche.

È così emerso un dramma quasi sempre invisibile, dove silenzio e omertà nascondono vulnerabilità e abusi. Le donne con disabilità psichica o motoria sono particolarmente esposte a maltrattamenti, spesso perpetrati da persone vicine o conoscenti.

 

In previsione del 25 novembre, Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne, UIL Pensionati e Officina Riformista hanno organizzato un dibattito per:

 

Venerdì 22 Novembre alle 17.30 presso la Sala Colonne del Municipio di Torino

 

che ha come titolo

 

Diamo voce alle donne con disabilità contro ogni violenza“.

 

Elena Apollonio, segretaria di DemoS Piemonte e Presidente della Commissione consigliare Diritti e Pari Opportunità. e DemoS Piemonte ti invitano a partecipare

Demos – Democrazia Solidale Piemonte

Via Guarini 4, 10123, Torino

 
 

Italia Lib-Pop: “La piscina hammam non è integrazione”

“È notizia di queste ore la proposta della UISP di Alba-Bra, gestore della Piscina Comunale di Ciriè (TO), che in ottica di rinnovo della convenzione vorrebbe destinare parte dell’orario di apertura alla frequentazione di sole donne, per ‘creare quel senso di complicità femminile tipico degli Hammam’, come scritto nella proposta stessa. Un progetto che ci auguriamo il Consiglio Comunale rigetterà senza remore”, così Claudio DesiròSegretario di Italia Liberale e Popolare, commenta la polemica scaturita dalla proposta.

“L’integrazione dei cittadini stranieri residenti nel nostro Paese deve passare da un processo di inclusione che non può piegarsi ai precetti religiosi di una fede oscurantista che vede la donna come essere umano di serie B. La nostra società civile non può da un lato proseguire sul percorso di uguaglianza, lotta al patriarcato, vero o presunto che sia, e contrasto al fenomeno della violenza sulle donne e dei femminicidi, ed al contempo genuflettersi ai dogmi di segregazione della donna tipici dell’Islam”, prosegue Desirò.

“Un impianto sportivo, a maggior ragione pubblico, come la piscina comunale di Ciriè, deve accogliere tutte le persone che vogliono fare attività sportiva, senza distinzione di sesso, etnia o religione professata: questa è inclusione e l’integrazione di coloro che sono ancora legati a retaggi di un trapassato remoto ed oscurantista, deve passare attraverso l’accettazione di questa uguaglianza trasversale” aggiunge Desirò.

“L’Unione Italiana Sport per Tutti, in uno stato di delirio ideologico che ha già portato a proposte simili in altri comuni, vorrebbe creare negli impianti pubblici da lei gestiti delle sacche in cui si possano seguire dei precetti religiosi lontani dal buon senso, distanti dal concetto di società aperta ed inclusiva e contrastanti con la stessa Costituzione del nostro Paese. Il processo di islamizzazione che la UISP vorrebbe fare nei nostri impianti sportivi deve essere fermato: l’inclusione non passa dal rendersi supini alla segregazione della donna voluto dai mussulmani”, conclude Desirò.

Italia Liberale e Popolare

Direttivo Nazionale