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Ferrero (Prc): “Meloni venga a Mirafiori a vedere l’impoverimento della città”

 “NON I RUSSI MA LA MANCANZA DI LAVORO E’ IL NOSTRO NEMICO!”

Il segretario provinciale di Rifondazione Comunista Paolo Ferrero ha dichiarato:

“Invito la Presidente Meloni che sarà oggi a Torino a venire nel quartiere di Mirafiori o in qualunque altro quartiere popolare per vedere cosa significa l’impoverimento della città. Così potrà capire fino in fondo perché è completamente sbagliato che il suo governo stanzi decine di miliardi per aumentare le spese militari sottraendoli alla sanità, all’istruzione, all’assistenza dei più deboli. Cara Meloni, il nostro nemico non sono i Russi a cui lei vuole fare la guerra ma la mancanza di lavoro e il peggioramento delle condizioni di vita della maggioranza dei torinesi”.

AVS: “TAV come il Ponte sullo Stretto: un’opera ciclopica, inutile”

“A maggior ragione dopo aver appreso che i costi sono aumentati di 3,5 miliardi di Euro, crediamo sia il momento di ammettere che il progetto TAV Torino-Lione – vecchio di 20 anni – non è realizzabile e non sarà realizzato nei prossimi 20: esorbitanti i costi, sempre più chiaro il disimpegno francese ma soprattutto lavori inconciliabili con la lotta alla crisi climatica e ambientale” – dichiarano il Vice-capogruppo di Alleanza Verdi Sinistra, Marco Grimaldi e Alice Ravinale Capogruppo AVS in Consiglio regionale del Piemonte
“Un’opera ciclopica e anacronistica in un momento in cui gli sforzi e gli investimenti infrastrutturali devono concentrarsi sull’adattamento climatico e sul rafforzamento delle linee ferroviarie in tutti quei territori drammaticamente carenti, a partire proprio dal Piemonte, sul ripristino delle tantissime linee cancellate nonostante il bisogno e nella promozione della mobilità sostenibile e intermodale in tutte le città e in tutto il Paese. Con la Finanziaria il Governo ha stanziato un altro miliardo per la TAV, mentre ha lasciato a secco i Comuni di Torino e della cintura che con la medesima cifra potrebbe completare la linea 1 della metropolitana e avviare i lavori della linea 2: è chiaro che la priorità sia continuare a difendere oltre ogni razionalità e fiori tempo massimo un’opera inutile, non fare gli interessi dei cittadini”.

Magliano (Lista Cirio): “Quarto Savona 15, tutti siamo chiamati a fare una scelta”

“Essere persone perbene o lasciare che il male trionfi”

 

In piazza Palazzo di Città la teca che contiene l’automobile blindata sulla quale a Capaci viaggiavano tre uomini della scorta del Giudice Falcone, Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo. Magliano: “Oggi, di fronte a quest’auto, siamo chiamati a una scelta; quella, come diceva Edmund Burke, per cui basta che gli uomini perbene non facciano nulla perché il male trionfi”

 

“Perché il male trionfi, basta che gli uomini perbene non facciano nulla”. Così diceva Edmund Burke, con un aforisma che vale a maggior ragione per la lotta alla criminalità organizzata, nella quale è vitale l’impegno di tutti, cittadini, imprenditori, rappresentanti delle istituzioni, Forze dell’Ordine.

Oggi in piazza Palazzo di Città è stata esposta la teca che contiene la Quarto Savona 15, la vettura blindata su cui viaggiavano, e sono caduti, Antonio Montinaro, Vito Schifani, Rocco Dicillo, i tre agenti della scorta del giudice Giovanni Falcone, che guidava un’altra auto con a bordo la moglie Francesca Morvillo, periti anch’essi nella strage di Capaci. “Perché il male non trionfi, le persone perbene devono essere uniti e impegnarsi – commenta Silvio Magliano, capogruppo Lista Civica Cirio Presidente Piemonte Moderato e Liberale in Consiglio regionale -; davanti a quest’auto siamo tutti chiamati a una scelta, se essere o no persone perbene. Una scelta che vale per i rappresentanti delle istituzioni, per gli imprenditori, gli artigiani, i liberi professionisti, l’associazionismo, le giovani generazioni: la criminalità organizzata è interessata a tutti i settori, si insinua in tutti gli ambiti. Tocca a noi decidere se e come reagire, e come sostenere chi decide di denunciare. Senza questa scelta, non c’è possibilità di lotta: senza persone perbene, non esiste una società libera e democratica”.

Ruffino (Az): “Tutelare attività panificatori Piemontesi”

 

“Tra le piccole attività commerciali del nostro Paese rientrano quelle dei panificatori che, spesso, sono composte da un numero ristretto di addetti, una decina tra laboratorio e locale per la vendita al dettaglio. Assimilare queste attività alle industrie alimentari, come avviene con il vigente codice Ateco e non farle rientrare nelle microimprese è, a nostro avviso, sbagliato. Si rischia di penalizzare un settore vitale e le conseguenze sarebbero particolarmente negative. Un decreto legislativo del 2008, per esempio, valuta l’Ateco come criterio di riferimento per la classificazione del rischio: un panificio con un ridotto numero di addetti non può, e non deve, essere equiparato ad industrie alimentari di grandi dimensioni e, quindi, considerato a ‘rischio alto’. Per questo motivo ho presentato un’interrogazione al Ministero dell’Economia e delle Finanze per chiedere una risoluzione della problematica e tutelare le piccole attività commerciali della federazione italiana panificatori. Anche l’associazione piemontese dei panificatori, infatti, ha espresso fondate preoccupazioni: auspico che il ministero dia una risposta in tempi rapidi”.

Lo dichiara Daniela Ruffino, deputata di Azione, dopo avere presentato un’interrogazione al Ministero dell’Economia e delle Finanze per la tutela delle piccole attività commerciali della panificazione.

Stellantis, Grimaldi (AVS): Senza impegni e nuovi modelli la cortesia non basta

“È già tregua annunciata fra il governo e Stellantis, con Elkann che – a quanto pare – verrà a rivendicare davanti al Parlamento di essere il più importante datore di lavoro d’Italia. Un’affermazione che suona già come un ricatto, oltre a stridere, visti gli anni di cassa integrazione nelle fabbriche italiane. Come al solito si ragiona al contrario: si pretendono disponibilità e cortesia senza mai offrire impegni chiari, nuovi modelli e un piano di assunzioni che risollevi il settore. Il Governo dovrebbe ricordarsi che l’obiettivo centrale è portare avanti il Green new deal europeo e costruire le auto del futuro, non gettare tutte le nostre risorse in armi” – lo dichiara il Vicecapogruppo di AVS alla Camera, Marco Grimaldi.

 Tovaglieri (Lega), Ue gioca a Risiko, riconversione bellica incoerente con Green Deal

Strasburgo, 12 mar – “Oggi la Commissione ci propina l’ennesima strategia per rilanciare l’industria europea, dopo averla affossata con le sue stesse mani. Eppure nel Piano Industria Pulita non riusciamo a vedere ravvedimenti sostanziali: confermata la folle corsa verso l’elettrico, sussurrata appena l’espressione “neutralità tecnologica” e snobbato bellamente l’uso del nucleare per fini civili. Di fronte al tracollo dell’auto elettrica, anziché fare retromarcia sul Green Deal, in modo del tutto incoerente Bruxelles decide di investire 850 milardi di euro per costruire carri armati – ma da quando i carri armati sono green? – e senza alcun mandato parlamentare, chiedendo ancora una volta enormi sacrifici a quei cittadini che, a causa delle politiche scellerate Ue, non riescono ad arrivare a fine mese. Il problema è che, mentre qui dentro si perde tempo a giocare a Risiko, la Cina ogni giorno ci soffia fette di mercato e ogni minuto che passa senza aiutare le nostre imprese è una pietra tombale sulla competitività europea”.
Così l’eurodeputata Isabella Tovaglieri (Lega), componente della commisione Industria, è intervenuta nella sessione plenaria di Strasburgo nel corso del dibattito sul Clean Industrial Deal.

Automotive, il 21 marzo giornata con Conte e Fratoianni

Da Avs e M5S riceviamo e pubblichiamo

Venerdì 21 marzo, alle ore 10, manifestazione  davanti ai cancelli di Mirafiori insieme al gruppo parlamentare europeo The Left per chiedere risposte e investimenti a tutela della piena e buona occupazione nella transizione ecologica del settore automotive.
Mirafiori è al diciottesimo anno di cassa integrazione e il green deal che la destra continua a demonizzare non c’entra: quella in corso è una crisi indotta da scelte finanziarie e industriali che hanno volutamente sacrificato i posti di lavoro sull’altare dei profitti.
Inoltre, il piano d’azione per rilanciare il settore dell’automotive presentato dalla Commissione europea è assolutamente insufficiente.
Occorre che le istituzioni, a partire da quelle europee che in queste ore stanno varando un piano monstre sugli armamenti, tornino a fare politiche industriali lungimiranti, climaticamente e socialmente sostenibili.
Siamo particolarmente felici per la presenza di Yolanda Diaz, vicepremier spagnola che ha avuto un ruolo cruciale nella riforma che ha introdotto in Spagna la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario: un cambio di paradigma necessario, oggetto di una proposta di legge delle opposizioni e che è anche il punto più avanzato dalla piattaforma sindacale per il rinnovo del CCLN del settore metalmeccanico in discussione in queste settimane.
All’evento saranno presenti il Presidente Giuseppe Conte, il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, europarlamentari, deputati, senatori, Consiglieri regionali e comunali.
Facciamo sentire la nostra voce a Bruxelles e alle Istituzioni nazionali e regionali.
IL PROGRAMMA DETTAGLIATO 👇
🕑 ore 10:00
📍 Stabilimento Stellantis Mirafiori, Porta 2, Torino
Interventi:
🔹Lavoratori e delegati di Mirafiori
🔹Lavoratori/delegati imprese dell’indotto
🔹Organizzazioni sindacali: FIOM (Samuele LODI), CGIL(Pino GESMUNDO), CISL (Giorgio GRAZIANI), FIM, UILM ( Gianluca FICCO)
🔹Confederazioni sindacali europee e internazionali: IndustriALL (Isabelle Barthes)
🔹Eurodeputati Movimento 5 Stelle, The Left: Pasquale Tridico, Gaetano Pedullà
🔹Marco Grimaldi, deputato, Alice Ravinale e  Valentina Cera, consigliere regionali, Emanuele Busconi, consigliere comunale Torino – Alleanza Verdi Sinistra
🔹Giuseppe Conte e Portavoce Movimento 5 Stelle: Appendino, Auriemma, Turco, Patuanelli, Gravina, Araneo, Pirro, Iaria.
🔹Consiglieri regionali Piemonte, consiglieri comunali e circoscrizionali Torino.
🔹Collettivo di Fabbrica – Ex Lavoratori GKN
🔹Fridays For Future
🔹Alleanza Clima e Lavoro
🔹Co.mu.net- Officine Corsare per la Rete Italiana Imprese Recuperate
🔹Forum Disuguaglianze e Diversità: Filippo Berbera
🔹Fondazione Feltrinelli
🟢 13:30 – 14:30 Buffet
SECONDA PARTE
🕑 ore 14:30
📍Museo Nazionale dell’Automobile, Torino
“Lavoro e Mobilità Sostenibile – Il Futuro del Settore Automotive Europeo”
PRENOTA QUI IL TUO POSTO 👉 http://bit.ly/3XFIOn0)
Apertura dei lavori
🔹Michela Favaro, ViceSindaca di Torino
🔹Sarah Disabato, Consigliera Regionale del Piemonte M5S
Tavolo politico ( 14:30 – 15.00):
🔹Pasquale Tridico (M5S) in dialogo con Giuseppe Conte (M5S) , Nicola Fratoianni (SI)
🔹Yolanda Diaz (Ministro del lavoro Spagnolo Sumar)
🟢 Sessione 1: Le cause e le conseguenze della crisi del settore auto europeo
Chair: Chiara Appendino (M5S)
Interventi di: Stefano Musso (Università di Torino), Andrea Boraschi (Transport & Environment), Francesco Zirpoli (Università Ca’ Foscari Venezia), Clelia Li Vigni (Scuola Normale Superiore), Estrella Galan (Sumar)
Esperienza belga: Marc Botenga (Ptb)
Modera Gaetano Pedullà
🟢 Sessione 2: Italia, Europa, Cina: relazioni industriali e guerre commerciali
Chair: Alessia Araneo (M5S)
Interventi di: Massimiliano Bienati (ECCO), Angelo Moro (Università di Modena e Reggio-Emilia), Giovanni Balcet (Università di Torino),Benedetta Scuderi (Greens),
Esperienza Francese: Marina Mesure (LFI)
Modera Pasquale Tridico
🟢 Sessione 3: Tecnologia, catene di fornitura e politica industriale
Chair: Dario Tamburrano (M5S)
Interventi di: Silvia Bodoardo (Politecnico di Torino), Matteo Gaddi (Centro Studi Fiom-Cgil), Simone Gasperin (Institute for Public Policy Research), Leonardo Artico (Motus-E), Simone Fardella (TariffEV), CNA
👉 CONCLUSIONI: Pasquale Tridico, Gaetano Pedullà, Dario Tamburrano, Stefano Patuanelli

Occupazione femminile, Pd: “Trionfalismo ingiustificato”

“Mistificazione sul concetto di “contratti stabili” e omissione dei contratti interrotti o cessati e della scarsa qualità del lavoro”

11.3.2025 – Ancora una volta assistiamo con stupore al tentativo della Giunta Cirio di ammantare di propaganda e di occultare le reali dimensioni occupazionali del Piemonte.

Una narrazione fuorviante, a livello nazionale come a quello regionale.

I dati numerici dovrebbero infatti essere sempre accompagnati da valutazioni qualitative.

Ad esempio, quando si dice che gli occupati in Italia aumentano numericamente, si tende a tacere che tra i 24 milioni di lavoratori, una quota pari al 10,0% versa in condizioni di povertà lavorativa.

Così quando l’8 marzo l’assessore Chiorino faceva riferimento per il 2024 a 589.034 contratti femminili “stabili”, cioè senza limiti di tempo, taceva il fatto che in realtà in Piemonte i contratti a tempo indeterminato rappresentano il 15,5 % del totale.

Impieghi che offrono maggiore sicurezza e continuità lavorativa rispetto a contratti temporanei o a progetto: questo è il lavoro stabile piemontese.

Con l’attuale paradigma economico che si basa sulla compressione del costo del lavoro, generando un sistema che inevitabilmente determina bassi salari e condizioni occupazionali precarie, la percentuale è diventata strutturale, qualche decimale in più o in meno.

Come è possibile immaginare un numero consistente di impieghi duraturi in una realtà nazionale che conta ben 40 differenti forme di contratti?

Si parli piuttosto della presenza di un lavoro “parcellizzato”.

Si discute poi dei contratti avviati, ma raramente si approfondisce l’aspetto opposto, ovvero i contratti che vengono interrotti o conclusi. Questo dato numerico rimane costantemente molto alto in Piemonte, come si evince dall’analisi delle serie storiche.

Proprio le donne interrompono il rapporto di lavoro più frequentemente degli uomini, nonostante stipulino più contratti, siano più attive nel mercato del lavoro e abbiano un livello di istruzione più elevato.

Anche il dato sull’apparente incremento del tasso di attività femminile in Piemonte (65,8%) non considera adeguatamente le criticità del mercato del lavoro femminile, che si contraddistingue per contrattualistica instabile, ricorso diffuso a part time involontario e assenza di concrete prospettive di sviluppo professionale. La condizione di disagio economico legata al lavoro colpisce in misura più significativa il genere femminile, dal momento che le donne tendono a essere occupate proprio con tipologie contrattuali instabili e a bassa protezione. I dati dell’INAPP mostrano che nella prima metà del 2024, le donne in Italia hanno ottenuto nuovi impieghi prevalentemente con contratti a termine: il 40,4% delle assunzioni femminili risultavano a tempo determinato, contro un più limitato 13,5% a tempo indeterminato. Inoltre, mentre per gli uomini il lavoro part-time si attestava al 27,3%, per le donne la percentuale raggiungeva quasi la metà dei contratti, precisamente il 49,2%.

In Italia il tasso di occupazione femminile secondo i dati Istat è 53,0% contro un 71,0% maschile, un gap rilevante di quasi 18 punti percentuali. Questa è l’autentica realtà dell’impiego delle donne nel mondo del lavoro, da considerare qualitativamente e in comparazione con l’occupazione maschile.

L’assessore oltre ad esultare per i numeri, dovrebbe scendere un po’ più in profondità e presentare i dati con più trasparenza.

La realtà piemontese è fatta da un’occupazione femminile decisamente inferiore a quella maschile, da contratti molto parcellizzati e precari, da minor retribuzione e stabilità.

Monica CANALIS, vice presidente commissione lavoro del Consiglio regionale

Maria Grazia GRIPPO, responsabile lavoro PD Piemonte

Massimo TAMIATTI, responsabile lavoro PD Torino